Per bunkeraggio navale si intende il passaggio di combustibile e similari, olio lubrificante, da una unità rifornitrice ad una nave. Il trasferimento può essere effettuato via terra o via mare.
Via terra attraverso l'impiego di autocisterne, per altro per piccoli quantitativi, altrimenti diventa costoso per l'uso di più mezzi e personale; attraverso l'utilizzo, in alcuni casi, di una rete fissa di distribuzione che preleva il prodotto dai depositi costieri.
Via mare con l'uso di "bettoline", piccole navi cisterna che si affiancano all'unità da rifornire.
In ciascuna fattispecie di rifornimento devono essere rispettate delle regole per evitare possibili incidenti o inquinanti, dispersione del prodotto, o deflagranti.
Tra le più comuni, ad esempio, l'uso di panne galleggianti disposte lungo la nave e la bettolina per contenere eventuali dispersioni; la sospensione delle attività di rifornimento nel caso di sopraggiunti eventi meteo con scariche elettriche, temporali, il divieto di fumare, usare fiamme libere o saldature elettriche entro una certa distanza dalle operazioni e molte altre, che non ritengo sia il caso di elencare in questo contesto, e che dipendono in molti casi dalle disposizioni delle locali Autorità Marittime.
Sulle navi passeggeri di solito, quando si affianca la bettolina per il rifornimento, sui ponti superiori, stesso lato, viene precluso il passaggio dei passeggeri e indicato da cartelli il procedimento in corso.
In mare aperto le operazioni di rifornimento non sono attuabili per la difficoltà di mantenere efficiente il collegamento delle manichette tra l'unità rifornitrice e quella rifornita; non so se attuabile in certe circostanze di acque "protette" o per situazioni previste dalle locali disposizioni.
Il bunkeraggio in alto mare è normalmente effettuato con complesse procedure dalle unità militari.