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che sfortuna..

micia73

New member
apro questo argomento, perchè visto quanto è successo a Romantica e i problemi che ha avuto Serena, con conseguente cancellazione di una crociera, credo sia appropriato. Mi chiedo ma quanto verranno a costare a Costa i due inconvenienti accaduti di recente? Inconvenienti forse non è la parola giusta, ma credo comunque che si capisca cosa voglio dire.
In un periodo di crisi a livello mondiale, che non risparmia nessuno, dove per andare avanti bisogna fare sforzi notevoli, perchè vedendo i prezzi delle crociere, sono tirati all'osso, oltre poi a tutto il lavoro per economizzare che noi direttamente non vediamo, capitano anche queste sventure, mi chiedo come si possa fare a far fronte a tutti gli impegni economici che una società del genere ha.
Mi schiero quasi sempre dalla parte di chi dà lavoro a tanta gente, per tanti difetti possa avere, fa girare l'economia e non è poco, quindi mi dispiace molto quando succedono cose del genere, verrò forse accusata di essere troppo sentimentale, ma quando ci sono in gioco posti di lavoro e quindi il benessere di tante famiglie, non è essere sentimentale è essere realista.
 
Re: che sfortuna..

sono daccordo con te...è brutto quando qualcosa ci rovina una vacanza, ma ci sono retroscena ben più gravi e seri...
senza nulla togliere al malumore di quegli sfortunati croceristi.
un saluto
donatella
 
Re: che sfortuna..

Sono d´accordo con Micia e Donatella, una vera sfortuna, ma ci sono cose piú gravi.
Tutto é bello ció che finisce bene.
Mi dispiace per Costa e per Romantica, che é una nave che amo.
Mi dispiace per l´equipaggio di Romantica, con cui ho navigato e sono coloro che tocca pedalare adesso, in questo brutto momento.

Un saluto.
 
Re: che sfortuna..

Su Serena penso Costa abbia perso veramente un sacco di soldi.

Mettiamo anche che la partenza del 11 febbraio non fosse da tutto esaurito (facciamo 2500 pax?), Costa fra mancato introito da quota crociera più extra dovrebbe aver perso sui 100 € pax/giorno, suppergiù ... una perdita, come ordine di cifre, a sei zeri, quindi, considerato anche che molti costi erano "fissi" quindi non più recuperabili.

Da qui si capisce anche i salti mortali che deve aver fatto per garantire che il tutto si risolvesse in 11 giorni invece che in 22 ...

Tuttavia non penso sarà questo episodio a "spezzare le gambe" al gruppo Costa (...), che alle spalle ha un gruppo ben più potente.
 
Re: che sfortuna..

Condivido le vostre osservazioni. Quanto ai recenti eventi sfortunati capitati a Costa ed alla portata dei danni connessi, molto dipende anche dalle cautele assicurative adottate dalla compagnia. In ogni caso il rischio d'impresa c'è sempre. Inoltre bisogna tener conto di eventuali appositi margini di bilancio per tali evenienze e di eventuali rapporti tra Costa ed il Gruppo in cui è incorporata . Resta, comunque il fatto che più grande è l'impresa, maggiori sono le implicazioni di tutti i tipi compreso l'effetto domino sull'indotto ecc.. E' proprio nelle emergenze che si verifica l'oculatezza degli amministratori e la solidità dell'impresa. Queste grandi compagnie crocieristiche devono certamente investire in innovazione, costruzione di nuove navi, tecnologia,formazione del personale, promozione ecc., ma non possono assolutamente trascurare il verificarsi di evenienze come quelle capitate. Sarebbe un comportamento irresponsabile ed inaccettabile da parte di chi amministra :shock: . Una compagnia che come Costa effettua centinaia di crociere in un anno, deve pur mettere in conto che qualcuna possa saltare, valutando il da farsi affinchè il danno possa essere assorbito senza consegueze troppo gravi per la gestione generale.
 
Re: che sfortuna..

Fandelmare hai fatto delle osservazioni molto corrette, è auspicabile che una compagnia come Costa metta in previsione condizioni avverse come si sono verificate di recente, non dimentichiamo l'incidente di Concordia, ma l'attuale crisi e la mancanza di liquidità, mettono i grandi gruppi in una posizione molto a rischio.
Con questo non voglio fare una gufata nei confronti di Costa, lunge da me un'idea tanto scellerata, ma per esperienza, ho un'attività in proprio e lo scorso anno ho lavorato molto per un gruppo che commercia a livello mondiale macchine forestali e per l'agricoltura, non riesco a portare a casa i soldi per il lavoro svolto, questo perchè negli anni scorsi hanno avuto una gestione, a mio avviso un pò allegrotta, e fin che ci sono soldi sul mercato, tutto va bene, quando cominciano a calare il sistema comincia a traballare, e l'indebitamento sostanzioso rende difficile l'accesso al credito presso le banche, che chiudono i rubinetti, perchè se non dimostri una solidità più che decorosa non ti danno un centesimo. Non credo sia necessario proseguire col discorso, perchè basta seguire i TG per rendersi conto cosa sta accadendo in questo momento, cassa integrazione, licenziamenti, aziende che chiudono....
Beh, speriamo che l'economia si riprenda presto, per buona pace di tutti, poi chi si lamenta ci sarà sempre, ma è normale.
 
Re: che sfortuna..

Non c'è crisi per il lusso e per i straricchi !
In tempo di vacche magre si devono "accontentare" di minori profitti , intanto mi sembra che le navi Costa viaggiano piene .
Le assicurazioni servono in queste occasioni .
Mi fa più pena l'operaio in casa integrazione , o chi ha il mutuo della casa da pagare ed è a rischio di perdere lavoro !
 
Re: che sfortuna..

Gli incidenti possono capitare, se dall'episodio si passasse alla serie allora ci sarebbe trascuratezza, ma al momento non mi sembra sia così..

Riprendendo il tema di partenza, questo incidente costerà di sicuro, perchè se da noi tutto tace, all'estero lo hanno visto e magari punteranno su altro, specie i primi crocieristi, quelli che non hanno mai viaggiato con la Costa..
Poi anche le banche magari in futuro potrebbero coprire di meno..

L'aspetto umano che Micia sottolinea è il più imporante, io ho sempre fatto, e sempre farò, un applauso a tutta quella gente che la notte pulisce i ponti più alti, al buio in mezzo al freddo, poi li trovi che puliscono la tappezzeria, le luci ecc.
Poi vedi tutti quelli che fanno turni assurdi, ed hanno sempre il sorriso in bocca per tutti..

Quindi si, un pensiero è sempre, anzi prima che agli altri, per loro..

Manlio
 
Re: che sfortuna..

pmanlio ha detto:
Gli incidenti possono capitare, se dall'episodio si passasse alla serie allora ci sarebbe trascuratezza, ma al momento non mi sembra sia così..

Riprendendo il tema di partenza, questo incidente costerà di sicuro, perchè se da noi tutto tace, all'estero lo hanno visto e magari punteranno su altro, specie i primi crocieristi, quelli che non hanno mai viaggiato con la Costa..
Poi anche le banche magari in futuro potrebbero coprire di meno..

L'aspetto umano che Micia sottolinea è il più imporante, io ho sempre fatto, e sempre farò, un applauso a tutta quella gente che la notte pulisce i ponti più alti, al buio in mezzo al freddo, poi li trovi che puliscono la tappezzeria, le luci ecc.
Poi vedi tutti quelli che fanno turni assurdi, ed hanno sempre il sorriso in bocca per tutti..

Quindi si, un pensiero è sempre, anzi prima che agli altri, per loro..

Manlio
Condivido in pieno e vi ricordo che se i generali sbagliano sono quasi sempre i fanti a pagare il conto più salato :(
 
Re: che sfortuna..

bibilica ha detto:
Non c'è crisi per il lusso e per i straricchi !
In tempo di vacche magre si devono "accontentare" di minori profitti , intanto mi sembra che le navi Costa viaggiano piene .
Le assicurazioni servono in queste occasioni .
Mi fa più pena l'operaio in casa integrazione , o chi ha il mutuo della casa da pagare ed è a rischio di perdere lavoro !
Concordo con te che i ricchi sono e rimangono tali, chi sguazza nel lusso ci sarà sempre.
Ma sul fatto delle assicurazioni, la cosa non è così semplice, perchè in generale risarciscono una parte del danno il resto se lo accolla la compagnia, poi c'è anche il danno d'immagine, a perdere i clienti ci impieghi un secondo a riconquistarli anni, i fattori da considerare sono molteplici.
Gli operai in cassa integrazione o a rischio di perdere il posto, sono la conseguenza della difficoltà delle grandi aziende, che a causa della crisi economica generale e di eventi sfavorevoli che si accaniscono contro, si trovano in condizioni di dover ridimensionare, sia in termini occupazionali (licenziamenti), sia in termini di riduzioni negli investimenti, niente nuove navi, Fincantieri non riceve commesse e a sua volta licenzia molti operai.
E' un circolo vizioso, effetto domino, colpa spesso della troppa avidità e di manie di grandezza.
Se vuoi fare un buon augurio a molti diosccupati o a rischio di perdere il posto, augura prosperità alle grandi aziende che possano nuovamente dare loro lavoro, che poi tu abbia il dente avvelenato contro chi si ingrassa sulle fatiche degli altri, non ti biasimo, ma è sempre stata così, c'è chi si mangia la fetta di torta e chi le briciole, ma forse è meglio di niente.
 
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