massimorocca
Member
Intanto mi scuso con la netiquette perchè come al solito non riesco a postare il diario con i metodi corretti :?
Voto servizi a terra ed eventuali transfert: 1/9
Voto servizi alberghieri:9
Voto ristorazione e bar: 9
Voto gastronomia: 7
Voto attività di bordo: n.a.
Voto organizzazione nave: 7
Voto nave: 7,5
E si parte subito con il motivo dello strano voto iniziale. Due valige perdute! :evil: una alla partenza e una al ritorno :evil: :evil: . La prima ingoiata dal check in di Fiumicino e mai più riapparsa, dentro c'erano tutti i libri di quattro persone in vacanza, genere difficilmente reperibile in Norvegia . La seconda sparita tra il corridoio della Atlantica e il terminal di Amsterdam con un quarto dei vestiti. le signore in lettura potranno capire lo choc della mia che, adesso, giura di non voler mai più mettere piede su una nave.
In effetti un bel siluro ad una crociera altrimenti spettacolare anche per le condizioni atmosferiche in cui si è svolta. ma andiamo con ordine.
6 luglio imbarco ad Amsterdam con la luna storta, ovviamente. Primo impatto con l'Atlantica da fuori, imponente. Da dentro sconcertante, per chi come noi aveva esperienza solo della discreta sobrietà dell'Europa. Superato l'insulto ottico della hall, ma poi col tempo ci si abitua, si va in cabina, scelta al ponte uno in previsione di un mare mosso che invece non si farà mai vedere per uttto il viaggio. partenza, poco dopo quella della Marina che ruota sotto i nostri ponti come in uno spot, al rallentatore sul canale che porta in mare aperto con belle viste sulla campagna e le pale eoliche olandesi, mentre la scende la sera.
7 luglio ci si sveglia con un mare del nord grigio e crestato, visibilità discreta, acque deserte rispetto a quanto ci ha abituato il Mediterraneo. L'Atlantica spiana le onde, che gentilmente vengono da poppa, dando l'impressione di una vera forza bruta. Lo si capisce quando, a mezza giornata incrociamo, poco dopo le prime piattaforme petrolifere, una squadra di piccole navi da guerra che prua al mare faticano ben più di noi. Poco dopo la nuvolaglia si rompe e un bel sole caldo ci consente perfino il bagno in piscina.
8 luglio Arrivo a Bergen dove sono ancorate almeno altre tre navi da crociera. Tempo bello anche se relativamente fresco avendo in memoria i 35 lasciati a Roma. bell''ingresso in porto e prima presa di contatto con il combinato di mare, montagne e case colorate che scandiranno tutta la crociera. per chi non c'è mai, stato basta immaginare di arrivare in nave a Cortina o a Bardonecchia. A livello del mare clima e vegetazione sono, al sud, sostanzialmente quelle di quota 1300 da noi in pari stagione, quota che sale a 1500 nei fiordi centrali e almeno a 2000 alle Svalbard. Sbarco e escursione che ci porta prima ad una visita della città e del quartiere anseatico poi in pullman in uno dei rami del fiordo il Lyse da cui si torna a bergen con un viaggio in battello di circa un'ora e mezza. Paesaggi spettacolari, vento per noi gelido, che però sfidiamo in coperta per vedere e fotografare. Salpando scopriamo la particolare natura dei gabbiani norvegesi che, evidentemente, hanno meno spazzatura da mangiare che da noi e quindi si impegnano in voli e picchiate acrobatiche per ogni briciola di cibo che i passaggeri decidono di lanciare. beccano direttamente dalle mani. Nel mediterraneo non ti si filano per niente. Come prima tappa non si poteva chiedere di meglio
9 luglio. Sveglia presto per scendere a Hellesylt. Regalo clamoroso dell'ente turismo. Una giornata di sole sfolgorante che quarto d'ora dopo quarto d'ora ci spoglia degli strati che avevamo accumulato al pensiero di una arrampicata fino a quota 1500 slm. Alle 9 e mezza siamo gia in maglietta a maniche corte. Immagini indelebili di mare e cime innevate, laghi a specchio, verde e blu da far scoppiare le pupille. Ci si arrampica tra scorci incredibili come il lago mezzo ghiacciato poco prima del monte culinante. Si passeggia sul pack, con la guida che ci chiede di non farlo, tirandoci la neve come bambini. Sul Dalsnibba a 1500 metri ancora in maglietta, visibilità illimitata. Discesa a Geiranger. E via dal fiordo in un tripudio di cascate.
10 luglio il clima cambia e si fa grigio ma il mare non ha nulla di quello che tante letture di libri sulla guerra da queste parti facevano temere. Molto peggio tra Creta e la Grecia e nel Leone. Un compagno di crociera ci raccontà però che l'anno scorso ha fatto il viaggio sempre con l'Atlantica, che poi deviava in Islanda, e la prima giornata nel mare del nord fu da tregenda. gente con la flebo che non appena messo piede a Bergen ha firmato al liberatoria e se ne è tornata a casa a piedi! Quindi abbiamo una discreta fortuna, anche se finora certo non stiamo vedendo una Norvegia "dura". A un certo punto gli altoparlanti ci avvertono che stiamo per passare il circolo polare. Più o meno in quel momento a tribordo incominciano a scorrere le Lofoten, inaugurate da un faro basso sull'acqua. le isole scorrono per diverse ore sotto una luce mutevolissima e noniostante il vento resto inchiodato al ponte nove scattando foto a raffica e binocolando i paesini adagiati su quelle coste davvero da Capitani coraggiosi. Stasera/stanotte si avverte per la prima volta l'arrivo del giorno eterno. non si vede il sole causa nubi ma la luce è impressionante e incomincio a fotografare sullo sfondo gli orologi della nave per dare un riferimento temporale altrimenti ingannevole.
Continua.......
Voto servizi a terra ed eventuali transfert: 1/9
Voto servizi alberghieri:9
Voto ristorazione e bar: 9
Voto gastronomia: 7
Voto attività di bordo: n.a.
Voto organizzazione nave: 7
Voto nave: 7,5
E si parte subito con il motivo dello strano voto iniziale. Due valige perdute! :evil: una alla partenza e una al ritorno :evil: :evil: . La prima ingoiata dal check in di Fiumicino e mai più riapparsa, dentro c'erano tutti i libri di quattro persone in vacanza, genere difficilmente reperibile in Norvegia . La seconda sparita tra il corridoio della Atlantica e il terminal di Amsterdam con un quarto dei vestiti. le signore in lettura potranno capire lo choc della mia che, adesso, giura di non voler mai più mettere piede su una nave.
In effetti un bel siluro ad una crociera altrimenti spettacolare anche per le condizioni atmosferiche in cui si è svolta. ma andiamo con ordine.
6 luglio imbarco ad Amsterdam con la luna storta, ovviamente. Primo impatto con l'Atlantica da fuori, imponente. Da dentro sconcertante, per chi come noi aveva esperienza solo della discreta sobrietà dell'Europa. Superato l'insulto ottico della hall, ma poi col tempo ci si abitua, si va in cabina, scelta al ponte uno in previsione di un mare mosso che invece non si farà mai vedere per uttto il viaggio. partenza, poco dopo quella della Marina che ruota sotto i nostri ponti come in uno spot, al rallentatore sul canale che porta in mare aperto con belle viste sulla campagna e le pale eoliche olandesi, mentre la scende la sera.
7 luglio ci si sveglia con un mare del nord grigio e crestato, visibilità discreta, acque deserte rispetto a quanto ci ha abituato il Mediterraneo. L'Atlantica spiana le onde, che gentilmente vengono da poppa, dando l'impressione di una vera forza bruta. Lo si capisce quando, a mezza giornata incrociamo, poco dopo le prime piattaforme petrolifere, una squadra di piccole navi da guerra che prua al mare faticano ben più di noi. Poco dopo la nuvolaglia si rompe e un bel sole caldo ci consente perfino il bagno in piscina.
8 luglio Arrivo a Bergen dove sono ancorate almeno altre tre navi da crociera. Tempo bello anche se relativamente fresco avendo in memoria i 35 lasciati a Roma. bell''ingresso in porto e prima presa di contatto con il combinato di mare, montagne e case colorate che scandiranno tutta la crociera. per chi non c'è mai, stato basta immaginare di arrivare in nave a Cortina o a Bardonecchia. A livello del mare clima e vegetazione sono, al sud, sostanzialmente quelle di quota 1300 da noi in pari stagione, quota che sale a 1500 nei fiordi centrali e almeno a 2000 alle Svalbard. Sbarco e escursione che ci porta prima ad una visita della città e del quartiere anseatico poi in pullman in uno dei rami del fiordo il Lyse da cui si torna a bergen con un viaggio in battello di circa un'ora e mezza. Paesaggi spettacolari, vento per noi gelido, che però sfidiamo in coperta per vedere e fotografare. Salpando scopriamo la particolare natura dei gabbiani norvegesi che, evidentemente, hanno meno spazzatura da mangiare che da noi e quindi si impegnano in voli e picchiate acrobatiche per ogni briciola di cibo che i passaggeri decidono di lanciare. beccano direttamente dalle mani. Nel mediterraneo non ti si filano per niente. Come prima tappa non si poteva chiedere di meglio
9 luglio. Sveglia presto per scendere a Hellesylt. Regalo clamoroso dell'ente turismo. Una giornata di sole sfolgorante che quarto d'ora dopo quarto d'ora ci spoglia degli strati che avevamo accumulato al pensiero di una arrampicata fino a quota 1500 slm. Alle 9 e mezza siamo gia in maglietta a maniche corte. Immagini indelebili di mare e cime innevate, laghi a specchio, verde e blu da far scoppiare le pupille. Ci si arrampica tra scorci incredibili come il lago mezzo ghiacciato poco prima del monte culinante. Si passeggia sul pack, con la guida che ci chiede di non farlo, tirandoci la neve come bambini. Sul Dalsnibba a 1500 metri ancora in maglietta, visibilità illimitata. Discesa a Geiranger. E via dal fiordo in un tripudio di cascate.
10 luglio il clima cambia e si fa grigio ma il mare non ha nulla di quello che tante letture di libri sulla guerra da queste parti facevano temere. Molto peggio tra Creta e la Grecia e nel Leone. Un compagno di crociera ci raccontà però che l'anno scorso ha fatto il viaggio sempre con l'Atlantica, che poi deviava in Islanda, e la prima giornata nel mare del nord fu da tregenda. gente con la flebo che non appena messo piede a Bergen ha firmato al liberatoria e se ne è tornata a casa a piedi! Quindi abbiamo una discreta fortuna, anche se finora certo non stiamo vedendo una Norvegia "dura". A un certo punto gli altoparlanti ci avvertono che stiamo per passare il circolo polare. Più o meno in quel momento a tribordo incominciano a scorrere le Lofoten, inaugurate da un faro basso sull'acqua. le isole scorrono per diverse ore sotto una luce mutevolissima e noniostante il vento resto inchiodato al ponte nove scattando foto a raffica e binocolando i paesini adagiati su quelle coste davvero da Capitani coraggiosi. Stasera/stanotte si avverte per la prima volta l'arrivo del giorno eterno. non si vede il sole causa nubi ma la luce è impressionante e incomincio a fotografare sullo sfondo gli orologi della nave per dare un riferimento temporale altrimenti ingannevole.
Continua.......