Io ho riportato l'articolo come notizia, come faccio abitualmente, senza commenti, ma l'evento avrebbe la necessità di ulteriori chiarimenti. Considerato che il fatto è avvenuto in acque brasiliane dove da sempre esiste un certo "attrito" tra le Autorità di quel Paese e le Compagnie Marittime sulla composizione degli equipaggi a bordo, il provvedimento mi lascia un pochino perplesso. Aggiungiamo poi che l'artico è attribuibile al solito nostro "Amico" che non va molto per il leggero quando si tratta di dar contro alle compagnie di crociera, con considerazioni e terminologie piuttosto incisive e colorite (non a caso avevo messo tra virgolette schiavi e maltrattamenti) qualche dubbio mi si pone.
Il fatto poi che a bordo non esistano controlli, "troppo pochi (o nessuno) per la tutela dei lavoratori e quindi della dignita' umana", non è assolutamente vero; dal 2013 è entrata in vigore la MLC del 2006, (Maritime Labour Couvention) che universalmente è considerata una pietra miliare in campo marittimo. Una convenzione cui aderisce la stragrande maggioranza dei paesi, che vigila attraverso un complesso obbligatorio di ispezioni e certificazioni sulle condizioni di vita e le attività di tutto il personale imbarcato. L'armatore deve gestire al meglio l'attività dei lavoratori attraverso un continuo sviluppo della professionalità e delle competenze, garantire una corretta applicazione dello "Welfare" e della sicurezza sul lavoro.
Giusto per ribadire che non è vero che non esistano forme di controllo sull'operato delle Compagnie nei confronti dei propri equipaggi, anche se, va da sé, che la norma non possa escludere comportamenti illeciti e vessatori nei confronti dei lavoratori.
Per quanto riguarda "l'altra italiana", a bordo delle navi se già non son stati attivati saranno introdotti dei sistemi simili agli orologi marcatempo a disposizione di tutto il personale per la determinazione dell'orario di lavoro.
Per un eventuale approfondimento.
http://www.ilo.org/wcmsp5/groups/pu...documents/normativeinstrument/wcms_158491.pdf