Un'interessante articolo del nostro Mate
http://www.themeditelegraph.it/it/green-and-tech/technology/2019/05/27/costa-crociere-prima-nave-batterie-attivita-nel-focus-kIVHNgaiDDWES89mDgLmmI/index.html
Trieste - Scrubber, Lng e batterie: questo è il futuro della linea “verde” dell’industria crocieristica nella visione di Costa Crociere.
La scorsa settimana nel corso del galà annuale “Protagonisti del Mare”, che si è svolto a bordo di Costa Favolosa,
la compagnia genovese ha illustrato i suoi piani presenti e futuri per la eco-sostenibilità della sua flotta.
Ricordiamo che l’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO) ha definito l’obbiettivo di ridurre le emissioni sulfuree dal 3,5% al
0,5% entro il 2020 e che il Mediterraneo potrebbe divenire una zona ECA (Emission Control Area) presumibilmente a partire dal
2022 (siamo però ancora alla fase di trattative intergovernative).
Quindi giocoforza tutte le compagnie crocieristiche hanno dovuto studiare come adeguare il proprio business alle nuove normative.
L’utilizzo di carburanti a basso tenore di zolfo (MDO e MGO) è una soluzione che, oltre essere costosa,
potrebbe porre dei seri problemi di reperibilità e approvvigionamento.
Alternativa è dotare le navi di impianti di depurazione dei fumi, i cosiddetti “scrubbers”.
Costa Crociere in quest’ambito ha investito molto su questa tecnologia, varando un importante piano di retrofitting delle sue navi.
Ad oggi 10 unità della flotta Costa (senza AIDA) hanno già almeno uno scubber istallato; su altre 4 è prevista l’installazione entro il 2020.
Inoltre la compagnia genovese ha acquisito il 60,1 % di Ecospray Technologies, azienda pavese leader nella realizzazione di questi impianti.
Tutte le nuove navi commissionate sono dotate di questi sistemi nella configurazione “open loop”.
Uno studio promosso dalla capogruppo Carnival Corporation ha permesso di evidenziare la validità di questa soluzione
che permette di utilizzare il più economico carburante HFO con una drastica riduzione delle emissioni in atmosfera.
Una soluzione ancora migliore è rappresentata dell’utilizzo del GNL come combustibile e Carnival con Costa in testa
è stato il primo gruppo crocieristico ad ordinare navi dual fuel non appena la regolamentazione internazionale lo ha consentito.
Nel dicembre 2018 è entrata in servizio AIDAnova della compagnia sorella AIDA alla quale seguirà
la nuova ammiraglia Costa Smeralda che debutterà alla fine di quest’anno.
La generazione elettrica di questa unità da oltre 183.000 tonnellate di stazza lorda sarà garantita
da 4 motori dual fuel Caterpillar/MAK per una potenza installata di 61,76 MW.
Solamente dieci anni fa Costa prendeva in consegna Costa Pacifica, nave ben più piccola
(114.288 t.s.l.) ma che aveva una potenza installata di 75,6 MW.
Questo dato ci fa capire quanto la tecnologia applicata alle navi da crociera abbia fatto passi da
gigante nel campo del risparmio energetico con dirette conseguenze nella tutela dell’ambiente.
Se il presente delle crociere è targato GNL (quasi tutti i gruppi hanno seguito poi la strada tracciata da Carnival),
il Direttore Generale di Costa Crociere Neil Palomba, nell’incontro a bordo di “Favolosa” con i giornalisti, ha indicato
quale sarà invece la tecnologia del futuro che garantirà un impatto ambientale praticamente zero.
Parliamo delle batterie la cui sperimentazione comincerà sulla gemella di “Smeralda” che entrerà in servizio nel 2021.
Il problema attuale sono le dimensioni di questi impianti necessari per grandi utenze elettriche come quelle delle navi da crociera mass market.
Palomba però ha ipotizzato che lo studio e il miglioramento delle batterie potrebbe portare all’ordine
della prima nave con generazione elettrica di questo tipo nel 2030 con l’ingresso in servizio nel 2035.
La sfida per le crociere ad impatto zero è lanciata.
http://www.themeditelegraph.it/it/green-and-tech/technology/2019/05/27/costa-crociere-prima-nave-batterie-attivita-nel-focus-kIVHNgaiDDWES89mDgLmmI/index.html
Trieste - Scrubber, Lng e batterie: questo è il futuro della linea “verde” dell’industria crocieristica nella visione di Costa Crociere.
La scorsa settimana nel corso del galà annuale “Protagonisti del Mare”, che si è svolto a bordo di Costa Favolosa,
la compagnia genovese ha illustrato i suoi piani presenti e futuri per la eco-sostenibilità della sua flotta.
Ricordiamo che l’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO) ha definito l’obbiettivo di ridurre le emissioni sulfuree dal 3,5% al
0,5% entro il 2020 e che il Mediterraneo potrebbe divenire una zona ECA (Emission Control Area) presumibilmente a partire dal
2022 (siamo però ancora alla fase di trattative intergovernative).
Quindi giocoforza tutte le compagnie crocieristiche hanno dovuto studiare come adeguare il proprio business alle nuove normative.
L’utilizzo di carburanti a basso tenore di zolfo (MDO e MGO) è una soluzione che, oltre essere costosa,
potrebbe porre dei seri problemi di reperibilità e approvvigionamento.
Alternativa è dotare le navi di impianti di depurazione dei fumi, i cosiddetti “scrubbers”.
Costa Crociere in quest’ambito ha investito molto su questa tecnologia, varando un importante piano di retrofitting delle sue navi.
Ad oggi 10 unità della flotta Costa (senza AIDA) hanno già almeno uno scubber istallato; su altre 4 è prevista l’installazione entro il 2020.
Inoltre la compagnia genovese ha acquisito il 60,1 % di Ecospray Technologies, azienda pavese leader nella realizzazione di questi impianti.
Tutte le nuove navi commissionate sono dotate di questi sistemi nella configurazione “open loop”.
Uno studio promosso dalla capogruppo Carnival Corporation ha permesso di evidenziare la validità di questa soluzione
che permette di utilizzare il più economico carburante HFO con una drastica riduzione delle emissioni in atmosfera.
Una soluzione ancora migliore è rappresentata dell’utilizzo del GNL come combustibile e Carnival con Costa in testa
è stato il primo gruppo crocieristico ad ordinare navi dual fuel non appena la regolamentazione internazionale lo ha consentito.
Nel dicembre 2018 è entrata in servizio AIDAnova della compagnia sorella AIDA alla quale seguirà
la nuova ammiraglia Costa Smeralda che debutterà alla fine di quest’anno.
La generazione elettrica di questa unità da oltre 183.000 tonnellate di stazza lorda sarà garantita
da 4 motori dual fuel Caterpillar/MAK per una potenza installata di 61,76 MW.
Solamente dieci anni fa Costa prendeva in consegna Costa Pacifica, nave ben più piccola
(114.288 t.s.l.) ma che aveva una potenza installata di 75,6 MW.
Questo dato ci fa capire quanto la tecnologia applicata alle navi da crociera abbia fatto passi da
gigante nel campo del risparmio energetico con dirette conseguenze nella tutela dell’ambiente.
Se il presente delle crociere è targato GNL (quasi tutti i gruppi hanno seguito poi la strada tracciata da Carnival),
il Direttore Generale di Costa Crociere Neil Palomba, nell’incontro a bordo di “Favolosa” con i giornalisti, ha indicato
quale sarà invece la tecnologia del futuro che garantirà un impatto ambientale praticamente zero.
Parliamo delle batterie la cui sperimentazione comincerà sulla gemella di “Smeralda” che entrerà in servizio nel 2021.
Il problema attuale sono le dimensioni di questi impianti necessari per grandi utenze elettriche come quelle delle navi da crociera mass market.
Palomba però ha ipotizzato che lo studio e il miglioramento delle batterie potrebbe portare all’ordine
della prima nave con generazione elettrica di questo tipo nel 2030 con l’ingresso in servizio nel 2035.
La sfida per le crociere ad impatto zero è lanciata.