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Costa Favolosa - Panorami d'Oriente - 29 Luglio 5 Agosto 2012

Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.

adigrazi

New member
Al ritorno dalla "Favolosa" crociera Panorami d'Oriente, provo a scrivere un diario di viaggio che possa fissare alcuni momenti della crociera.
Premetto che non sono un crocierista "navigato", questa era la seconda crociera e la prima con CostaCrociere, viaggio con moglie e due figli di 3 e 10 anni, e le impressioni che scrivo sono originate ovviamente dal mio gusto personale, dalle mie esperienze soggettive, e dal mio carattere individuale, dunque non sono da prendere, per quanto ovvio, come definitive e oggettive. Quello che e capitato a me può non capitare a voi e viceversa.
Andando oltre questa premessa forse inutile, partiamo da Venezia dove ci siamo imbarcati dopo un volo Alitalia che avevo prenotato personalmente.

29.07.2012 Venezia
Arriviamo in aeroporto con largo anticipo onde evitare ritardi e problemi vari che puntualmente si presentano: non ci sbarcano il passeggino e mia figlia di tre anni comincia a piangere. L'avevamo portato programmando le 2 escursioni più dure e lunghe ad Efeso e Istambul e se non arriva dovremmo rivedere un po' i programmi, ma fortunatamente, aspettando in aeroporto, ce lo spediscono con il volo successivo. Ora e' tutto ok e si può andare al porto. Prendiamo lo shuttle Aeroporto-Piazzale Roma (biglietto a-r 11€ a persona) che in 20 minuti ci porta al centro di Venezia dove con il People Mover a 1€ x persona ci dirigiamo verso la stazione marittima 2 minuti di tragitto. Qui a piedi facciamo circa 500-700 mt verso il padiglione 108 dove c'è l'imbarco. Prima ci fanno depositare i bagagli e poi ci dirigiamo verso il check in. Fortunatamente ci danno al deposito bagagli il check in n.1 (prioritario, forse per la presenza di bimbi piccoli) e così facciamo poca fila, quasi niente, ed in 5 minuti siamo già in nave. Ci fanno accomodare al buffet che noi, affamati, prendiamo all'assalto. Non c'e folla e parte delle mie ansie legate agli spintoni, agli assalti, alle file, alle risse per il buffet, di cui avevo letto in alcune recensioni, svaniscono nel nulla. Sara' perche' siamo a Venezia e molti sono scesi o per altri motivi, ma cio mi rende felice.
Alla fine del pranzo io, alla prima esperienza Costa, mi stupisco che ancora non mi abbiano dato la chiave della cabina e mi reco al servizio clienti che mi assicura che la porta della cabina e aperta e le Costa Card sono li' insieme alle valigie.
La porta e' aperta con le valigie e le chiavi dentro (!!?!?!?), un brivido freddo corre per la mia schiena e scenari di bagagli rubati affiora alla mia mente. Preoccupazioni ovviamente svanite nel nulla appena entrati nella mia cabina.
Avevo prenotato una I1 garantita e mi assegnano una I3 interna sul ponte due, la 2318.
Striminzita!! Ma si ha ciò che si paga e dunque ...no problem...
Alcune cose pero' le volevamo segnalare al Cabinista, come il frigo che era bloccato, e le federe dei cuscini in un colore ingiallito che non invita ad appoggiare il proprio viso.
A parte questo, improponibili le piccole maniglie in cuoio per aprire gli armadi e i cassetti. Non si riusciva ad aprire nulla se non con la forza, ed in alcuni caso facendosi anche male.
Aspettiamo il ns. Cabinista per chiedere alcune cose, ma non viene e non si riconosce neanche fuori.
Alla fine dovendo uscire, dopo un paio d'ore, lasciamo un messaggio scritto per sostituire le federe e per il frigo...
P.S.: non conosceremo mai il nostro cabinista perché non si farà vedere per tutta la settimana!
Usciamo a visitare la nave la cui prima impressione non e' molto positiva: il colore che domina e' il Marrone in tutte le sfumature che vanno dal beige al caffè dal ramato al bronzo. Secondo il mio gusto ciò da' un aria un po' vissuta alla nave che non mi da' l'impressione di avere un anno, ma molti di più. Il simbolo del "rombo" e troppo presente e diviene inutile ossessione dai pavimenti alle pareti alle lampade....e basta con questi rombi! Danno veramente fastidio...Nella mia testa penso che comunque sarà la prima impressione e fra un po' di giorni non ci faro' più caso in quanto i miei occhi si saranno abituati (...pero' era meglio non arrivare a sperare tanto).
La nave e' molto pulita e pur essendo affollata non si aspetta molto davanti agli ascensori presenti in buon numero. Buona la disposizione delle piscine e delle vasche ad idromassaggio. Le piscine sono piccoline, ma sono sparse per più ponti e si e sempre potuto fare il bagno, anzi se si sceglieva un momento "intelligente" ci si poteva trovare anche soli. Moltissime le sdraio e le tovaglie, ovviamente nel giorno di navigazione un po' carenti, ma il sole si poteva prendere tranquillamente, non ho mai avuto problemi al riguardo.
La hall centrale e molto bella, ma sempre con quella maledizione dei rombi, ...che stress!
Teatro Hortensia spettacolare con tutte le tecnologie adeguate a palcoscenici più importanti. Bella l'idea dei piccoli tavolini in platea. Bella la discoteca con pista da ballo illuminata Di mille colori. Pochi i Bar a tema che, secondo me non invitavano ad accomodarsi. Non era chiaramente specificato e visualizzato se la zona era per fumatori o meno e così l'impressione e che ognuno faceva quello che voleva, dove lo voleva, quindi per chi e' sensibile alla puzza di fumo potrebbe trovarsi infastidito di tutto ciò. Casino' senza infamia ne lode (all'ingresso belle le due sculture dei gatti panciuti). Bello il lido a poppa con gli ombrelloni gialli ed un'atmosfera più tranquilla.
Secondo me sono pochi gli angoli suggestivi della nave, intendo gli angoli dove farsi una bella foto, magari accanto ad un'opera d'arte, ma mi rifarò nei porti di escursione.
Negozi inesistenti. Solo due, anche se grandicelli, non invitavano ad una passeggiata per dare una occhiata. Dopo due giorni le stesse commesse ti vedevano passare e ripassare.
Enorme il Toboga con lunghi orari d'apertura. Lo Squok, con due bimbi, non l'ho provato, m la zona divertimenti per i bimbi merita un 9 in pagella: un castello altissimo con scala a chiocciola che porta in vetta e cannoni, barili di polvere da sparo, finestre con sbarre all'interno rendono il tutto più veritiero, come anche il galeone dei pirati con tanto di timone, cannoni, cime, ancora, ecc.. Più su' l'acquasplash, una piscina dedicata ai bambini dove si rischia d'impazzire per la felicita': scivolo, secchielli appesi che si riempiono e fanno gavettoni, tubi che buttano giù acqua manovrati dai bimbi stessi, tartarughe che zampillano acqua, due pesci "Nemo" che lanciano schizzi ai bimbi nella piscina di circa 30 cm di profondità. Bellissimo! Ma allora perché non dargli 10 e dargli solo 9? Per l'assoluta mancanza di controlli in un'area che potenzialmente e' la più pericolosa della nave per i bimbi...attorno alle piscine dei grandi sempre passavano addetti alla sicurezza, ma in quella dei bimbi se la facevano alla larga, lasciando loro alla completa anarchia. Come a dire se volete essere sicuri dei vostri bimbi, stategli accanto!
L'animazione e molto presente ma non infastidisce mai, bravi e divertenti.
Queste erano le prime impressioni della nave percorse il primo giorno in lungo ed in largo.
La sera del primo giorno lo spettacolo del ventriloquo Samuel ripaga della stanchezza accumulata e fa realmente entrare nello spirito della vacanza.
domani ci aspetta a Bari dove ho previsto un giro in libertà per la città vecchia.
A presto.
 
Ciao Adigrazi, ti seguiro' volontieri, questa tratta con la Favolosa l'abbiamo fatta l'anno scorso e la rivivro' con piacere.

Riguardo al fumo, i bar per fumatori erano gli unici con i portacenere sui tavoli....:D

Ok, da fumatore ho l'occhio clinico.... :D:D
 
Ecco la sfilata della "Favolosa" in uscita da Venezia...

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30/07/2012. Bari

Arriviamo a Bari in orario ed iniziamo a scendere.
Ecco la nave ormeggiata nel porto di Bari.

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La giornata e' molto calda. Abbiamo deciso di fare una passeggiata per la città di Bari Vecchia in piena autonomia, anche se già prima di uscire dal porto cercano di convincerci nell'effettuare un giro turistico in trenino (20€ per adulti e 10€ per bambini).
Appena usciti dal porto, per entrare nella città vecchia si può andare sia a destra (direzione castello) oppure a sinistra (direzione teatri o piazza Ferrarese). In ogni caso attraversiamo e ci dirigiamo a sinistra, ma subito dopo 100 metri, all'altezza dell'Autorita Portuale (la riconosci dalla grande ancora), c'è una stradina in salita che ci introduce alla Bari vecchia. Decidiamo di perderci, senza mappa, all'interno delle viuzze strette e pulite. Pare che il dedalo di strade sia stato realizzato apposta per confondere e spiazzare gli invasori stranieri, anche noi finiamo in diversi vicoli chiusi e dobbiamo tornare indietro finche' non decidiamo di chiedere info per la Basilica di San Nicola che si trova a 10 metri da noi. Le viuzze ci hanno regalato diverse immagini caratteristiche come la famigliola che sull'uscio di casa si preparava il caffè su un fornellino da campeggio a gas, oppure la signora che faceva asciugare le orecchiette fresche preparate a casa, su una cassettina davanti la propria porta.
Arriviamo a San Nicola. Anche se la chiesa dall'esterno non dice granché sappiamo dell'importanza del culto di San Nicola sia per la chiesa cristiana che per quella ortodossa? Entrando nella chiesa siamo rapiti dalla volta della stessa...
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Scendiamo nella cripta che ci regala altre sorprese.
Oltre le magnifiche 26 colonne bizantine e le 4 centrali romanico-normanne che sorreggono la cripta veniamo colpiti da un ritratto di San Nicola e dalla zona dove sarebbe tumulato il Santo.
In un angolo, protetto da una gabbia di ferro, la colonna "miracolosa" in marmo rosso striato da venature gialle e bianche.
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Si dice che abbia il potere di far trovare marito alle single....o di farlo cambiare a chi già ce l'ha!
La colonna appare già nel testamento di un consigliere della regina Giovanna I (nel 1359) ed attorno ad essa si sono sviluppate mille leggende: San Nicola l'avrebbe spinta nel Tevere ed essa riuscì da sola ad arrivare a Mira. Durante la costruzione della cripta sarebbe stata avvistata nelle acque di Bari ma nessuno riuscì a prenderla e solo di notte San Nicola con 2 angeli la sollevarono e la collocarono nella cripta.
Proseguiamo nella gita a piedi passando per altre splendide chiese e dirigendoci verso il castello. Prendiamo la via larga di fronte all'ingresso del castello per visitare un po' di Bari moderna nella via che passando dal palazzo di città ci porta di fronte al teatro Margherita ed a piazza Ferrarese, deserta per il caldo e l'ora di pranzo. Il tempo di comprare orecchiette, taralli ed una focaccia barese e facciamo strada per il porto fiancheggiando il lungomare che ci porta un po' di frescura.
La nostra escursione e' finita. Si torna in nave dove il pranzo ed un po' di relax in piscina non ce li nega nessuno.
In serata lo spettacolo di Sinagoga, il cui magnetismo e la cui voce sarà nota ai più, ma io non lo conoscevo...
Bello lo spettacolo e la cena. oggi conosciamo i nostri nuovi compagni da tavolo napoletani imbarcati oggi a Bari. Simpatici (meno male).
Il nostro tavolo era da 10 persone, di forma rettangolare. Devo dire che questo e' stato un punto negativo in quanto non si poteva parlare tra di noi se non urlando, in quanto sarebbe stato meglio un tavolo circolare nella quale le distanze tra i commensali sono uguali. Così anche se si e' in 10, al massimo si può parlare con chi ti sta accanto e di fronte, ma ciò non facilita le conoscenze ne le public relations a tavola.
Il fatto e' che tutti quanti urlavano per colloquiare e c'era un brusio di sottofondo non piacevole.
Il cibo comunque e' stato quasi sempre di qualità, vario, con possibilità di bis, o di variare il piatto (soprattutto con i bambini).
La tappa di Bari e' andata. Stanotte si porta l'orologio avanti, si va in Grecia.
A presto
 
Ultima modifica:
Sto leggendo con interesse il tuo resoconto,molto dettagliato e preciso.
Ci deve essere qualche problema con l'inserimento delle foto perchè io non riesco a visualizzarle.
E' stato bello incontrarvi anche se solo per poco.:p
 
31/07/2012. Katakolon

Siamo in Grecia a Katakolon. La mattina e' duro svegliarsi tra le poche ore di sonno e le lancette spostate in avanti, facciamo uno sforzo di volontà per svegliarsi presto, anche perché la nave sta solo mezza giornata e se non ci si sbriga non si combina nulla.
Abbiamo preferito evitare le escursioni organizzate. Il sito di Olimpia non ci interessava particolarmente, mentre avevo letto su questo Forum di una bella spiaggia nei dintorni di Katakolon (spiaggia di Sant'Andreas) dunque la nostra mattina e' stata divisa tra un bagno in spiaggia e una passeggiata per la via principale del villaggio di Katakolon.
Usciti dalla nave ci accorgiamo subito di essere arrivati in Grecia. C'eravamo stati una quindicina d'anni addietro e le sensazioni, le stesse sensazioni, si sono impadronite nuovamente di noi: l'odore, forte, sensuale della terra greca, la vista delle colline verdi che strapiombano sul mare, il suono insistente ed interminabile dei grilli.
Siamo in Grecia!
Usciamo dal porto dopo 100 mt. notando una sorta di punto informazioni che smista i clienti dei taxi. Ci avviciniamo e chiediamo quanto ci costa il passaggio in taxi A/R per la spiaggia Sant'Andreas. La signorina che parla un ottimo italiano ci indica il costo di € 30, da pagare allo stesso tassista al ritorno dopo che, all'orario convenuto, ti e' venuto a riprendere per riportarti al porto.
Grazie ad alcuni amici del Forum, so che il prezzo si può e si deve contrattare e che altri amici hanno ottenuto lo stesso passaggio per € 20. Così mi prendo di coraggio e dico che altri amici l'hanno pagato € 20. La signorina mi dice che non e' possibile e non si può derogare nel prezzo. Cerco di saltare la ragazza e mi rivolgo direttamente ai tassisti i quali non parlano italiano o fanno finta di non capire. Attendo un paio di minuti e torno all'attacco con la signorina di prima indicando che ho con me dei bambini e trenta euro mi sembra eccessivo per 5 minuti di strada...(che faccia tosta), ma nulla da fare, la ragazza sembra irreprensibile finche' ... Si avvicina un tassista e scambiano un paio di parole in greco incomprensibili con il risultato che accettano di farmi pagare € 20 ed accompagnarci alla spiaggia di Sant'Andreas. Il tragitto e' comunque poco, non più di tre-cinque minuti, ma non e' consigliabile farlo a piedi perché non e' un percorso lineare. La spiaggia e' un lido - bagno organizzato con Bar, toilette, docce, ombrelloni e sdraio gratuite (se ne trovate libere in quanto molti croceristi ormai la conoscono), la consumazione non e' nemmeno obbligatoria ma noi non abbiamo rinunciato ad una crema gratinata di caffè (3,50€) che meritava comunque il costo.
La spiaggia e' mista di rocce, sabbia, ciottoli piccoli e grandi. Diciamo che chiunque può trovare il proprio angolo piacevole.
L'acqua e' fantastica, non troppo fredda e pulitissima.
[video]http://img204.imageshack.us/img204/3490/file5836uywvtdfjyuahaetjqmo.mp4[/video]
Noi troviamo un angolo dove le rocce a cinque metri dalla riva creano una sorta di piscina naturale di circa 20 cm di profondità, l'ideale per mia figlia di tre anni che ancora non sa nuotare bene e per mio figlio di 10 anni che, indossata la maschera da sub ispeziona le rocce attorno alla ricerca di granchi e pesciolini che puntualmente fanno capolino.
Ci pentiamo subito di aver dato appuntamento al tassista dopo un'ora ed un quarto, infatti ci stavamo proprio rilassando, e non eravamo gli unici croceristi: la spiaggia era infatti tappezzata da tovaglie blu della Costa Favolosa.
Per chi ha i piedi delicati e' comunque consigliabile calzare le scarpe apposite, specialmente se ci si vuole togliere lo sfizio di una nuotata al largo.
Restiamo ancora un po' il tempo di prendere il sole, fare un po' di foto ed asciugare i nostri costumi, ma il tempo e' tiranno ed il tassista ci starà già aspettando.
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Infatti il tassista era li' all'uscita che aspettava. Saliamo e ci facciamo lasciare all'inizio del villaggio, così possiamo farci il chilometro che ci separa dalla nave gironzolando per il paesino e visitando i vari negozi in cerca di souvenir (saponi all'olio d'oliva, magneti, braccialetti con l'occhio, ouzo, ecc.). All'inizio della strada dove ci lascia il tassista veniamo attratti da vari angoli suggestivi che narrano di una nazione in cui le ore scorrono un po' piu lente che da noi, stradine, chiesette, piccole case e giardini.
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la nostra attenzione viene catturata da una taverna tipica greca dove campeggia il cartello invitando a gustare la moussaka, il gyro, la feta, ecc. Ritornano in mente i sapori greci e mi viene un languorino alla gola, anche perche' la taverna aveva un'invitante veranda infiorata e dei tavolini fuori che meritavano tempi piu' lunghi di escursione ed invece rimane solo il tempo per un paio di foto e poi e' una corsa tra i mille negozietti della strada prima di arrivare al porto e di entrare in nave dove alla fine c'è un po' di fila.
Rimane l'amaro in bocca per il poco tempo che la nave tiranna ci ha concesso in questo luogo che forse ha il suo forte nel non avere niente di altisonante da offrire.
Ma la crociera e' anche questo: ti fa assaggiare tanti posti e ti fa provare tante emozioni per il tempo giusto che non diventino abitudine e che rimangano impresse nel cuore.
Ovviamente in nave l'animazione ne approfitta della tappa greca per far ballare a tutti il Sirtaki in piscina, con tanto di rumori molesti non appena il corpo s'inchina, e tutti si divertono.
A cena si vede qualche donna indossare gli abiti tradizionali greci, ma siamo già in viaggio per cambiare paese...la Turchia e' dietro l'angolo e domani ci aspetta un'altra mattinata: abbiamo infatti prenotato l'escursione più impegnativa direttamente con Costa e l'appuntamento e' alle otto di mattina.
Ce la faranno i nostri bambini di 3 e 10 anni a resistere alle levatacce ed all'escursione Efeso e casa di Maria?
Devo premettere che i miei figli sono delle rocce, non si stancano mai e spesso a casa crollo prima io che loro in quanto a mezzanotte sono quasi sempre ancora svegli.
Vi dico solo che dopo la intensa giornata di mare e gita, alla cena, entrambi sono crollati a dormire sul tavolo al momento del dolce....
Che genitori scriteriati!
A domani, buonanotte bambini...
 
Ultima modifica:
01-08-2012. Izmir
Il programma di oggi prevede l'escursione con Costa Crociere "Efeso e la Casa di Maria".
Levataccia di prima mattina per essere pronti al punto d'incontro in teatro Hortensia alle ore 08:00.
Con due bimbi riesce difficile coordinarsi a dovere e ritardiamo dieci minuti.
Il nostro gruppo verra' chiamato a scendere alle ore 09:00, dopo un'ora dall'appuntamento (...e qui scappa una minima critica in quanto avremmo potuto far fare quasi un'ora in più di sonno ai bimbi, o avremmo fatto colazione con meno ansia).
Scendiamo in porto e la bandiera rossa con la mezzaluna e la stella (simboli della religiosita' musulmana ma anche della laicità della nazione turca) ci accoglie. Saliamo sul bus incontrando la nostra guida ASL (pronuncia ashl), una simpatica ragazza bruna dalla grassa risata che subito scherza sul suo cognome un po' ospedaliero. Ci racconta un po' di Smirne, Istambul, la Turchia in genere, soprattutto dal punto di vista socioculturale. Simpaticamente scherza sulle loro abitudini sociali, tra uomini e donne, tra mogli e mariti, ecc. Così il tragitto un po' lunghetto trascorre simpaticamente. La stessa guida ci rassicurerà che visto il ritardo nella partenza, avremo a disposizione un'ora in più di escursione rispetto al previsto. ASL ci permette una sosta in un negozio nella città nuova di Efeso (Selciuk) dove avremmo potuto utilizzare i bagni nella previsione di una escursione lunga e senza toilette.
Qui insieme a mio figlio intravedo un viso che mi riporta alla mente il Forum "Crocieristi", sembra proprio Flam la donna che sta entrando nel negozio, ma sarà lei? Dovete sapere che non sono assolutamente fisionomista e generalmente saluto persone sconosciute e non saluto persone che conosco ma non vedo da anni. Comunque mi faccio coraggio e mi presento. E lei! Flam in persona, non solo nick ma una persona in carne ed ossa!! Scopro anche che il bambino con il quale mio figlio giocava da due giorni era proprio suo figlio!!! Miracoli dal Forum.
Lo scambio di battute dura poco, fortunatamente mi informa di star impostando una diretta dalla nave e ne sono felice, ma il flusso di persone verso il negozio ci separa...
ASL ci viene a riprendere dopo 10 minuti e non riesco a comprare tre polo Ralph Lauren o Lacoste o Burberry a sole €20. Ricordo che la Turchia e la culla del tarocco (non l'arancia, la cui culla e' la mia terra), ma se me le passava 15€ probabilmente cedevo alla tentazione.
Saliamo sempre più su' perché la prima tappa e' la casa di Maria ad Efeso. La giornata e' molto calda ma arrivati nel luogo di pellegrinaggio non si avverte caldo, ci sono molti alberi e frescura. La guida ci avvicina alla casa e poi ci lascia liberi di vivere quei momenti nel modo in cui ognuno vuole viverli.
Secondo il racconto Gesù prima di morire affido la Madre a San Giovanni affinché se ne occupasse fino alla morte. L'aria a Gerusalemme si stava facendo pesante e dietro consiglio di San Paolo i due andarono a Tarso. Le persecuzioni non tardarono ad arrivare soprattutto verso i Cristiani che minavano l'adorazione della Dea Artemide (e la vendita delle rispettive statue d'oro) e così si mise male per San Paolo, mentre San Giovanni e la Madonna salirono su per la montagna ricercando un posto sicuro dove nessuno li avrebbe disturbati. La Madonna visse qui i suoi ultimi anni. Il luogo e' stato riconosciuto dal Vaticano, Papa Giovanni Paolo II e Benedetto XVI hanno lasciato degli oggetti durante le loro ultime visite.
Il gruppo si disperde. Ognuno vive i 20 minuti di libertà a modo suo. Noi ci mettiamo in fila per entrare nella minuscola chiesetta che sorge sulle rovine della casa di Maria.
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Una Ave Maria ed una preghiera personale davanti all'altarino. Un minuto e mezzo e sono fuori. Insieme ai miei ci facciamo una foto all'uscita ed accendiamo una candela. Il posto, per chi crede e si estranea dall'escursione, e' pieno di fascino e di atmosfera. Bisogna per un attimo dimenticare tutto, ritornare indietro nel tempo. Il posto si vive con la fede più che con gli occhi. Particolarmente toccante il muro sul quale sono appese le preghiere, i ringraziamenti, i pensieri dei fedeli di tutto il mondo che sono venuti in questo posto. Sono tanti foglietti, fazzoletti di carta legati ad una grata sul muro. Io, mia moglie e mio figlio lasciamo un pensiero.
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Ecco, questo e' uno dei posti dove non possono bastare mai 20 minuti. Bisognerebbe visitarla in autonomia e restare qui per un po' di tempo, senza fretta. Veniamo subito richiamati da ASL alla fila davanti il bus n.9 e tutti diligentemente non ci facciamo attendere.
La prossima tappa e' quella del sito archeologico di Efeso. La guida ci mette in guardia sul caldo e la necessita' di munirsi di acqua e cappellino. ASL stessa si munisce di ombrellino parasole e ci presenta un ragazzo che ci accompagnerà nell'escursione e ci farà delle foto da rivenderci all'uscita prima di salire nel bus. Non fa' parte dell'organizzazione Costa, ma del sito di Efeso che si spartisce i vari bus (non solo i fotografi erano divisi per bus, ma anche all'uscita del sito i negozi di souvenir erano divisi con un numero corrispondente al bus, così da dividersi i turisti in maniera democratica). Che organizzazione!
Entriamo ed una folata di caldo afoso ci saluta. La bimba sul passeggino si addormenta dopo tre minuti e mi farà compiere evoluzioni acrobatiche per camminare sul selciato marmoreo irregolare e in pendenza, difficile ma possibile.
Vediamo resti eccezionali, ben tenuti e spiegati abbastanza bene. Il fotografo ci segue ed ogni tanto ci immortala senza infastidire.
Il tempio di Adriano e ben tenuto e si nota la testa di medusa contro il malocchio ed i malpensanti all'ingresso (sull'arco interno).
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Passiamo in rassegna altri luoghi bellissimi come le case dei commercianti con i mosaici nel giardino, la bottega al piano terra e la casa al piano superiore, le case chiuse-bagni-terme, il viale incolonnato, la casa terrazza con vista mare, fino ad arrivare alla maestosa facciata della biblioteca di Celso che, da sola, merita la visita agli scavi. Perfettamente conservata, mostra le 4 statue femminili che rappresentano le 4 virtù. Magnifica.
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Ovviamente la guida corre, spiega, scherza e corre e facciamo fatica a seguire la spiegazione, vedere i siti e farci le foto.
Arriviamo fino all'altro momento fondamentale della nostra escursione: l'anfiteatro romano!
Enorme e ben tenuto. Sono siciliano e nella mia terra ci sono tanti anfiteatri importanti e belli, ma questo, così grande, devo ammettere che li batte tutti: 25.000 posti, bellissimo. La guida ci muove verso i posti dove le foto riescono meglio.
Il caldo e' davvero opprimente, sarà il marmo, sarà la strada, ma senza 2 litri d'acqua, cappellini e salviettine umidificate lasciate i frigo tutta la notte non so se saremmo riusciti a sopravvivere.
L'escursione e' finita. La guida ci racconta come e' nata la tradizione dell'occhio blu, tra un versetto del Corano e la leggenda degli occhi di Medusa che pietrificano chi li guarda, e' nato un amuleto scacciamalocchio che, ovviamente non ho mancato di comprare.
Usciti fuori veniamo smistati a seconda del numero di bus al negozio di souvenir corrispondente.
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Purtroppo per quanto possa contrattare sul prezzo e controllare la qualità della merce, la sensazione che rimane e' sempre quella di essere un po' fregati. Davanti al bus troviamo il fotografo che per ogni foto chiede 3 €. Le foto, alcune, sono pure venute bene e visto che io sono dotato solo di IPhone come macchina fotografica, cedo ed acquisto 4 foto. Prima di salire sul bus veniamo assaliti da venditori di ogni tipo, dai dolci allo zafferano, dalle bustine portatutto, alle guide su Efeso.....spingo mia moglie dentro e ci scrolliamo di dosso i venditori. Mammaliturchi!
Il viaggio di ritorno vede ASL un po' stanca e giù di corda e visto i tempi di percorrenza del viaggio di ritorno ci canta una dolce ninnananna invitandoci a dormire un po' che ci avrebbe svegliati in prossimità del porto (non scherzo!).
Quando stiamo per arrivare ASL scade un po' nel ridicolo invitandoci senza tanti fronzoli a lasciare una mancia a lei ed all'autista e giustificandola con il fatto che al ristorante ed al bar si lascia sempre un 10% e dunque una mancia di pari valore sarebbe stata opportuna rispetto al prezzo pagato per l'escursione. Io avevo pagato per tutta la famiglia 167€ di escursione ed avrei dovuto lasciare € 16. Si incomincia a sentire un brusio. ASL prova ad essere divertente dicendo che se avessimo lasciato una congrua mancia avrebbe anche cantato e si lancia in una canzone che doveva ricordare l'importo totale "Cinquantamila" di Nina Zilli.
Poi con una grassa risata ci fa scendere, siamo arrivati al porto.
Sono alla fine del bus e decido di lasciare 2€, vergognandomene un po'.
Quando arrivo al cestino vedo che l'intero bus non avrà lasciato più di 10 €.
Forse se scherzava di meno....
Ma siamo già nella nave, stanchi morti affamati ed assetati. Poi si chiedono il motivo degli assalti al buffet!?!
Rimangono forti ricordi ed emozioni che pare di aver trascorso una settimana, non un giorno solo ad Efeso.
Qualcuno pensa che i miei bimbi siano crollati a letto?
Assolutamente, dopo il buffet solo mezz'ora in cabina perché il grandicello ha una "liason" con una settenne ed ha un appuntamento galante al castello, e poi in piscina, e poi al buffet per una pizza e poi di corsa a cena, e poi...
E proprio vero: la crociera si vive di corsa.
E domani e' Istambul.
 
Piccola divagazione ...
Un diario di viaggio e' sempre un po' personale, ma si potrebbe anche integrare con altre emozioni, informazioni, dettagli che a me sono sfuggiti o che la guida non ci ha dettagliato.
Oltre a Flam, so che c'erano anche altri "crocieristi.it" sulla nave.....
Che fine hanno fatto ?
Rientriamo nei ranghi...ho detto che domani attraccheremo ad Istambul...
 
Ultima modifica:
Seconda piccola divagazione:
Oggi 11.08.2012 Alitalia mi ha ritrovato il bagaglio che si era smarrito durante il viaggio di ritorno da Venezia a casa mia.
Il bagaglio e' un po' graffiato ma dentro c'è tutto, anche i ricordini che avevo comprato in crociera!!!
Ora il cerchio si e' chiuso, questo piccolo incidente, privandomi di molti souvenir acquistati e delle foto scattate, aveva messo un ombra di malumore nel ritorno a casa.
Ora siamo più felici.
Ed ora parliamo di Istambul...
 
Ultima modifica:
02.08.2012. Istambul

Per oggi, seguendo i consigli e le esperienze di altri partecipanti del Forum, e documentandomi, ho prenotato una escursione con i ragazzi del sito "Scoprire Istambul".
Dell'organizzazione Costa mi ha scoraggiato l'eccessivo costo dell'escursione completa (oltre € 160 a persona) che per noi tre paganti voleva dire un salasso, inoltre non toccava proprio tutti i punti che io desideravo vedere.
Con la guida locale sono rimasto soddisfatto. Eravamo in 15 circa e tutti della nave. Ci siamo mossi a piedi prendendo insieme la metro fino al centro e poi visitando l'ippodromo, l'obelisco, la moschea blu, il palazzo Topkapi, le varie stanze museo e le raccolte all'interno di esse, Mausoleo di MehmetII, Santa Sofia, la Basilica Cisterna, e poi in ordine Gran Bazar, Bazar frequentato solo dai turchi, Bazar delle Spezie ed infine ritorno in nave, solo perché noi, stremati, abbiamo pregato la guida di fermarsi li' (lui voleva farci vedere un altro bel mausoleo molto intenso).
Ma andiamo in ordine:
Ippodromo e obelisco.
Il colpo d'occhio della grande piazza (una volta ippodromo) e' da cartolina: all'inizio una bella fontana (in stile ottomano) regalata alla città di Istambul da un Cancelliere tedesco, dall'altra la moschea blu, in fondo l'obelisco il cui solo pensiero che abbia 3.500 anni mette i brividi. Ben in mostra i geroglifici ed i simboli su di esso la cui base e' al di sotto del livello della strada perché una volta, ci spiegano, Istambul era più bassa di quanto lo sia adesso. L'Ippodromo e' pieno di panche e tavoli e la guida ci spiega che essendo Ramadan, i turchi non possono mangiare ne bere fino al tramonto, dunque la sera quel posto e' frequentatissimo perché si beve.
Moschea Blu.
Entriamo nel complesso della Moschea Blu. Ci fanno togliere le scarpe per entrare a piedi nudi, mentre alle donne scollate viene prestato uno scialle. Non mi ero preparato all'evento che mi spiazza (devo togliere anche ai miei bimbi di 3 e 10 anni) con la fila dietro che preme, comunque nessun problema. L'interno e' bellissimo, inutile dirlo. C'è una transenna che separa la zona dove si prega e dentro vi sono dei fedeli inginocchiati nel momento della loro preghiera. Dentro c'è una confusione bestiale: almeno 20-30 gruppi di tutte le nazionalità con guida in testa che parlano e tra tanti scialli blu(quelli prestati all'ingresso) ci si rischia di unirsi ad un gruppo diverso dal tuo. La moschea e' detta blu a causa delle migliaia di maioliche che danno questo caratteristico colore. La cupola e' mozzafiato.
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Le mille luci dei lampadari sono ora spenti ma sarebbe uno spettacolo vederle accese. La guida ci ricorda che una volta al posto delle mille luci c'erano candele e c'era chi era addetto ad accenderle tutte.
Usciamo e ci rimettiamo le scarpe, oltre a riprendere il passeggino che era vietato far entrare. Il tempo per un paio di foto (la guida ci accompagnerà sempre in angoli strategici dal quale poter fare le migliori foto)
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ed andiamo in direzione Topkapi (la guida pronuncia topkap).

Palazzo Topkapi.
Più che un palazzo e' un complesso residenziale formato da vari padiglioni di cui alcuni architettonicamente rilevanti, ma la maggior parte di essi non dicono niente se non che questo era il centro del potere ottomano e da qui si comandava mezzo mondo antico. Era la residenza dei vari Sultani fino ai tempi moderni. All'interno tra i vari padiglioni visitiamo: la sala del divano (un po' il nostro Parlamento) solo che al posto dei seggi un lungo divano a muro rappresentava il punto più alto del potere
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(c'è anche il letto a baldacchino dove il Sultano amava ricevere le potenze straniere). La sala delle armi (bellissime le spade tempestate di pietre preziose). La sala degli abiti (chi si aspettava quelle maniche così lunghe? Ed i kaftani per i bimbi? E le camicie con i versetti del Corano ricamati?). La sala dei quadri (la guida ci dice che generalmente non la fanno visitare nelle escursioni delle crociere), in essa finalmente vediamo le sembianze dei vari Sultani di cui ci parlava la guida e scopriamo che parecchi quadri sono dipinti da artisti italiani. Il punto focale della visita sta nella sala dei tesori. Riempirsi la vista di tutto quell'oro, quella madreperla, quei turchesi, rubini, topazi e...diamanti!! E che diamanti! Il diamante del cucchiaio di 86 carati (quanto?) e' la cosa che ricorderò per sempre: qualcosa di incredibile. Ricorderò inoltre i due candelabri ad altezza d'uomo di oro massiccio e non ricordo più quanti chili, ed il trono interamente rivestito d'oro e tempestato da più di 80 diamanti.
Prima di lasciare il palazzo la guida ci porta in una terrazza dove ci regala un panorama impareggiabile con le due coste (europea ed asiatica) collegate dal ponte sul Bosforo. Foto d'obbligo.
Uscendo da palazzo la guida ci fa passare per una strada dove il tempo e lo spazio sembrano fermarsi: viale alberato, aiuole piene di fiori, case di legno colorate d'altri tempi con finestre infiorate. Sembriamo non essere più ad Istambul, ma in un luogo senza nome ne' età.
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Prima di andare in Santa Sofia, la guida ci fa visitare il mausoleo di Mehmet II.

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Il mausoleo e' il luogo dove sono sepolti i sultani e la loro famiglia. Si vedono le tombe del Sultano, delle mogli e dei figli. Qualcosa di diverso a ciò cui siamo abituati. Ben decorati con le classiche maioliche, in questo caso riportano il tulipano che e' uno dei simboli di Istambul.

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Santa Sofia e' detta moschea, ma e' stata Chiesa Cattolica, ortodossa, bizantina, moschea ed infine oggi e' un museo.
Come una cipolla sotto uno strato se ne trova un altro ed in diversi punti tali sovrapposizioni sono chiaramente visibili, come le varie croci cristiane coperte, le facce coperte (tranne una riportata alla luce) dei 4 cherubini sotto la volta, ecc.ecc.. Mi aspettavo un monumento in stile ottomano o comunque musulmano ed invece in nessun posto come qui ho apprezzato i mosaici del Cristo, della Madonna e San Giovanni (bellissimi tutti i mosaici),

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ben spiegati dalla guida che ci fa salire al primo piano (un po' stancante la salita, non di scalini, ma di una rampa lunghissima). La volta e' mozzafiato. La guida ci spiega che non e'circolare ma si e' ovalizzata (un po' più lunga da un diametro) per la pesantezza della stessa. Restavamo tutti a naso all'insù. Belli i lampadari accesi, belli i decori. Si deve vivere. E un'esperienza unica!
All'uscita siamo già tutti stanchi ma ci propone di fare un paio di decine di metri per vedere un'altra meraviglia:
La Basilica Cisterna, o Cisterna di Giustiniamo.
Si tratta di un'area sotterranea, terminale di un complesso sistema idraulico di acquedotti che portavano e portano ancora oggi acqua ad Istambul. Sottoterra (una volta era all'altezza della strada a Istambul) un'ampia volta sorretta da altissime colonne antiche e tutto il pavimento pieno d'acqua profonda una trentina di cm. Con i pesci (anche belli grossi) che sguazzano dentro.
All'interno, a sorreggere due delle colonne, due grandi teste di Medusa di cui una adagiata sulla guancia. Non si sa da dove vengano ne il motivo per il quale una non e' stata messa dritta, ci sono tante leggende.

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La guida, vedendoci distrutti ci porta a mangiare in un bel locale pulito con vista al primo piano di un incrocio centrale ad Istambul. Per tre kebab arrotolati ed uno sul piatto, due di acqua ed una Coca ed infine un "caffè", paghiamo 48 Liri turche (circa 22-23 €). E' il momento del Gran Bazar dove arriviamo percorrendo una bellissima strada pedonale con tanti negozi ed hotel di classe. La guida ci vuole lasciare liberi di perdersi nel Bazar per poi riprenderci dopo 2 ore, ma noi lo preghiamo di assisterci per poi farci visitare anche il Bazar delle spezie. lui allora ci guida e ci fa visitare anche il Bazar turco, quello usualmente utilizzato dai turchi, molto simile ad un nostro mercato rionale settimanale. Qui i prezzi sono molto diversi. Veniamo colpiti dai negozi che espongono vestitini bianchi da "principe" o "sultano" per bimbi, che sono dappertutto. Chiediamo alla guida che ci spiega che i bimbi qui vengono circoncisi e tre o quattro giorni prima vengono vestiti così girando per la città come dei piccoli principi, fino al giorno della circoncisione....(tradizioni!)
Il Bazar delle spezie e' un tripudio di colori, sapori ed odori. Tutti ci chiedono di assaggiare, ma dopo aver visto una turca che per assaggiare il peperoncino ha intinto il proprio indice sulla propria lingua per umidificarlo e poi l'ha affondato nella montagna di spezie, preferiamo desistere.
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Ci offrono del te' caldo al gelsomino e c'è veramente l'imbarazzo della scelta su cosa acquistare: torrone, zafferano, foglie di te' di tutti i tipi...ma il vero ricordo e' nella vista di quei colori e negli odori ipnotizzanti. La guida deve letteralmente tirarci fuori dove insiste per farci visitar un grande mausoleo a suo dire molto più bello ed intenso di quello visitato in mattinata. La maggior parte di noi desiste. Non ce la fa', ha ormai fatto il pieno di cultura. Il tempo per una foto ai lustrascarpe messi in fila, un'altra ai caldarrostai con le loro castagne (ad Agosto), un'altra alle pannocchie arrostite, ora basta, dobbiamo proprio tornare.
Prima di lasciarci all'ingresso della nave Ildrimir ci saluta calorosamente chiedendo se avessimo altre domande o curiosità da soddisfare. Solo ora mi rendo conto che la guida non ha fatto alcun accenno alla mancia, non ci ha costretto a visitare nessun negozio ed e' da più di otto ore che cammina e parla. Mi viene automatico tirar fuori 5 euro con il cuore e regalarglieli, ma lui rifiuta dicendo che non dovevamo dargli nulla. (Non mi e' mai successo!!!). Non scherzo quando affermo di aver insistito per almeno tre -quattro volte ed aver fatto capire che ero ormai deciso.
Siamo già in nave, mia moglie va in cabina a rilassarsi ed io ed i bimbi andiamo in piscina. La mia e' una scusa perché mentre i bimbi nuotano io ne posso approfittare per godermi del tramonto ad Istambul ricordandomi della parole della canzone del mio conterraneo Franco Battiato: "Venezia mi ricorda istintivamente Istambul, le stesse case addosso al mare, rossi tramonti che si perdono nel nulla..." che emozione, i profili delle moschee nell'arancio del tramonto, mentre noi ci allontaniamo, il ponte sul Bosforo, lo svettare dei minareti che si preparano per la preghiera...pare di udire in lontananza il suono delle parole urlate dai muezzin.
Resto a guardare dal lettino della piscina mentre i bimbi mi saltellano intorno.
Siamo sfiniti, ma domani avremo tempo per riprenderci in una giornata tutta dedicata alla nave dove visiterò tutti gli angoli, anche quelli che ancora non ho visitato.
Questa giornata vale da sola l'intera crociera e chi ha visitato Istambul penso che abbia ricevuto le stesse impressioni.
Ricordo le parole della guida Ildrimir che, per la prossima visita ci consigliava una passeggiata in alcuni quartieri affascinanti ma generalmente poco battuti dai tour turistici...bene una buona ragione per prenotare una settimana ad Istambul.
Stasera a cena le cose si dilungano anche se i camerieri si fanno in quattro per ovviare e per far sembrare che tutto e'ok. Alla mia richiesta di provare anche l'altro dolce il cameriere ne porta uno per me ed uno per mio figlio.
Un po' di cattivo gusto lo srotolamento di uno striscione con "Buffet & Restaurant : Excellent", ma il tutto era fatto con simpatia ed allegria ed a loro si perdona tutto. C'è da dire che il mio tavolo 356 era situato in un'area laterale, dove vi erano altri cento tavoli, cui era preclusa la vista di cosa succedeva nell'area centrale del ristorante Duca D'Orleans, con il risultato che non appena i camerieri o l'animazione inscenavano lo spettacolino di turno (danza del ventre, serata Italiana, trenino umano, 'O Sole mio e Partirò, ecc. Tutti si alzavano dal tavolo e di corsa andavano a vedere cosa succedeva, mentre chi era un po' appesantito, o non voleva assaltare il centro del ristorante o non voleva sgomitare per vedere, restava al tavolo con il dubbio di cosa stesse succedendo. Secondo me questo e' un problema di progettazione, perché evidentemente si sa già che tutti i commensali vogliano vedere cosa succede se si abbassano le luci e si sente qualcuno cantare o ballare, e sarebbe meglio prevedere che tutti i tavoli possano vedere bene o male il centro dello spettacolo. Quindi se volete vedere tutto, parlate con il maître e vi fate assegnare un tavolo centrale (quelli si' che erano circolari e non rettangolari).
La notte non ce la facciamo a resistere e crolliamo un po' tutti, me compreso.
Domani avremo il tempo per riposare.
 
Ciao adigrazi, è con gioia che abbiamo seguito il tuo viaggio...ma, ci lasci così? ora siamo curiosi di sapere il resto!
comunque, a parte il piacere del racconto, ci siamo interessati perchè domenica partiremo sulla favolosa.
Hai qualche suggerimento da darci????
grazie
mbuia
 
03.08.2012 Navigazione

Finalmente il giorno dedicato al riposo dopo un "tour de force" stancante ma molto, molto emozionante.
Non puntiamo la sveglia anche se alle 09:00 siamo già tutti fuori dalla stanza che essendo una interna al ponte 2 di circa 10 Mq invita ad uscire fuori si tutta fretta.
Oggi sarà il giorno nel quale visiterò tutti gli angoli più reconditi della nave e proverò i servizi che essa potrà offrirmi e che in questi giorni ho un po' trascurato e dunque, iniziamo:
Piscine: piccole ma in buon numero, sparpagliate su diversi ponti e posizioni, permettono di non essere sempre affollatissime. certo dove ci sono bambini, con il loro movimento sembrano sempre stipate, ma ho apprezzato di vedere idromassaggi sui lati della nave al ponte 11 (se non sbaglio) che in un primo giro della nave non avevo neanche notato, una piscina acquapark per i più piccoli, la piscina ai piedi del Toboga che sparpagliano un po' gli ospiti in base ai loro gusti. L'acqua mi è sempre sembrata pulita, un po' freschetta ma piacevole.
Toboga: Divertente e lungo abbastanza per regalare una emozione forte. A me è girata un po' la testa quando l'ho fatto (sarà l'età), ma mio figlio l'ha trovato fantastico. Ai piedi c'è una piscina che era il terminale ( spesso in tuffo...sigh) per tutti i bambini che scendevano dal toboga. Unica nota negativa era che trovandosi sul ponte 12, quando si era in fila sulle scale già bagnati si rischiava una sicura raucedine per il venticello.
Acquapark ed aree esterne per bambini: Ne ho già parlato, meritano un 9, solo perchè per nulla sorvegliate, ma hanno superato di molto le mie aspettative. Se volete far felici i vostri bambini li dovete portare qui! Un castello di circa 6 metri d'altezza con tanto di scala a chiocciola e torre merlata in alto, un vascello riprodotto benissimo, un tunnel tipo sommergibile con tanti oblò. Mi rivolgo alla Costa crociere: Ci vuole sorveglianza! perchè è un posto bellissimo ma ho notato alcune cose: un giorno in alto sulla torre del castello ho trovato una sedia a sdraio (non so chi l'ha messa), ma salendo sopra di essa un bambino di 3 anni sporgendosi poteva tranquillamente cadere, a parte i bambini che salivano sul bordo del vascello tenendosi per le cime e rischiando di scivolare su un pavimento che non era morbido come in molte ludoteche o parchi per bambini (....e qui c'entra la progettazione "Costa"), non vi dico a quante capocciate o scivolate ho assistito.
Teatro Hortensia: Che bello! con i marchingegni che rendono il palco girevole, a scala, ecc. ecc., non sono d'accordo con una recensione che ne criticava la visibilità ridotta o difficile, più che altro bisognerebbe eliminare i due passamano laterali che secondo me sono inutili. Vi dò un consiglio: io ogni sera mi sedevo ai primi posti laterali a destra del palco che, non so il motivo, erano sempre liberi, così mi godevo gli artisti da vicino e durante il cocktail bevevo "twice".
Palestra: Bella grande e piena di attrezzi. Da lodare l'elevato numero di Tapis Roulant (più di 15), anche se potrebbero essere 1.000 ma saranno sempre occupati. il fatto è che gli ospiti non lo usano per riscaldamento, ma per fare la maratona dunque si vedevano ragazze/i che li usavano anche per 50/60minuti. Tocca sempre aspettare un po', ma poi toccherà a me! Peccato che non ho portato gli auricolari perchè altrimenti mi godevo la TV o radio mentre correvo. Oltre i Tapis Roulant da apprezzare le cyclette (più di 10), gli attrezzi che simulano la vogata o lo sci di fondo. Poi tutti gli attrezzi per gli addominali, le spalle, i pettorali, la zona pesi, la zona con tappetini e palloni gonfiati. Da apprezzare un piccolo rubinetto per rinfrescarsi un po' o bere senza andare in bagno.
Sauna: Si trova all'interno della palestra dove c'è uno spogliatoio con combinazione elettronica. La sauna è abbastanza capiente anche se l'ho fatta da solo (miracolo per un giorno di tutta navigazione), è obbligatorio il costume ed è vietata ai minori di 16 anni. Due docce (purtroppo senza sapone...esaurito...che rabbia!) mi danno una rinfrescata dopo il relax.
Samsara: Non l'ho provato anche se ci sono andato per vederla, ma mi hanno bloccato all'ingresso. Mi sono informato per un piccolo massaggio, anche per 20 minuti, tanto per provare la zona Samsara, ma il prezzo del più piccolo massaggio era di € 59!!! Ho anche aspettato i vari sconti, ma non l'ho mai trovato ad un rapporto prezzo/beneficio accettabile e così rimarrà per me un mistero. Ricordo che una coppia a tavolo a cena mi aveva detto di averci speso € 400 lì dentro per un massaggio di coppia e vari benefici !! (beati i viaggi di nozze).
Sala Giochi: Non troppa scelta, solo sparatutto e simulatori di guida moto-auto, oltre al polo del dischetto sollevato da aria che bisogna infilare nella porta avversaria (che spiegazione!?!), ed una sala Playstation con tre consolle per chi vuole nolegiare un DVD nel macchinario annesso.
Sala Cinema: Accanto la salagiochi, ma i film di 6 minuti o 15 costano molto ed alla fine non sono granchè per chi li ha già visti. Costo 4,50 a persona per quelli più brevi. Era quasi sempre deserta.
Discoteca: Pista piccola, con piacevoli giochi di luci e neon, ampia zona relax all'interno. La vetrata del ponte superiore mette a vista la pista per i curiosi. Bella anche se l'età della disco più sfrenata per me è passata, ma vedevo i ragazzi divertirsi.
Area foto: Sul ponte 4 catalizzava l'attenzione e la circolazione! i fotografi avevano aree riservate per fare foto con sfondi e luci adeguate, ma questi spazi erano sui punti di passaggio più affollati causando fastidio sia a loro, che dovevano lavorare, che ai passeggeri che dovevano passare (20€ a foto, tra l'altro sono un furto, ma basta aspettare l'ultimo giorno per lo sconto finale)
Chocolate Bar: qui si possono gustare le specialità al cioccolato con la famosa fontana di cioccolata (mini) nella quale far intingere piccola frutta (1€ circa a fruttino). E' il posto ideale per rifarmi dall'astinenza di cioccolata (l'assenza di Nutella a colazione e' un delitto imperdonabile, altro che excellent!). Mia moglie deve spingermi con la forza.
Casino': Si trova nel punto di passaggio per andare al ristorante e con tutte le luci ed il suoni delle slot esercita un'attrazione morbosa per i minorenni che vengono solertemente allontanati dagli impiegati. Diversi tavoli da gioco, Roulette con minimo 1€, Blackout Jack da 5€, Stud Poker, Texas hold'em, roulette elettroniche e Slot a non finire. Interessante la possibilita' di incassare e giocare direttamente inserendo la Costa Card.
Cappella: piccola. Interessante la possibilità offerta di poter rinnovare le promesse matrimoniali.
Ristoranti: 2. Io ho cenato al Duca D'Orleans che e' tagliato male. Io ero al 356 lateralmente al piano di sotto e non ho visto niente di quanto accadeva tra balli dei camerieri, canti e trenini allegri. Se ne avete voglia di vedere tutto fatevi riservare un tavolo al centro (quei tavoli si' che sono circolari).
Ascensori: una decina al centro della nave ed altri 4 ai lati, non ho mai atteso tanto, ne' ho notato lentezze o malfunzionamenti in una nave con quasi 3000 ospiti non e' male.
Servizio clienti-reception: con l'escamotage della televisione interattiva in camera, i totem informativi dislocati nei vari ponti ed le postazioni self service di registrazione della carta di credito, la fila non era mai tanta.
Bar: buoni i cocktail, con un tipo diverso in offerta ogni giorno. Il prezzo secondo me comunque non e' alto, non più di otto euro.
Bingo: ...anche noi siamo.caduti e ci siamo fatti convincere dal carissimo Ciro Tortora, carissimo perché ogni cartella costava 20 euro (me se ne prendevi due te ne davano un'altra in omaggio). Che non abbiamo vinto nulla e' inutile riportarlo.
Negozi: Mi aspettavo più negozietti, di tipo diverso, in posti diversi. Un modo anche per passare il tempo passeggiando in attesa della cena, ma sono rimasto deluso: due soli negozi (o tre), che si' vendevano un po' di tutto, ma dopo 2/3 visite, risultavano un po' noiosi. Anche qui non avere fretta di comprare, le offerte migliorano di giorno in giorno.
Musicisti: alcuni molto bravi, altri decisamente scarsetti. Ho beccato dopo cena un impostato pianista biondino che ha distrutto una canzone di Sting inventandosi di sana pianta e storpiando il testo e le parole inglesi. Ma di una dolcezza e bravura straordinaria le violiniste.

Prima di concludere la serata, a cena una coppia ci racconta di un incidente a loro capitato mentre prendevano il sole sul ponte accanto alle vetrate dello Squok club. All'improvviso una cascata d'acqua gli arriva addosso bagnando loro, le tovaglie, borse e telefoni. All'inizio pensarono ad uno scherzo di cattivo gusto, poi capirono che si era versata l'acqua della piscina sovrastante, le vetrate dello Squok erano tutte bagnate. Parlando con altri abbiamo avuto la certezza che la nave si sia inclinata oltremodo per un paio di minuti. Contattata la reception hanno fatto finta di nulla... Mistero insabbiato?
Adesso basta, andiamo a letto perché ci sentiamo un po' stanchi pur senza aver fatto nessuna escursione.
Domani sarà Dubrovnik ed anche li' mi affiderò ai consigli letti su questo forum..., ormai i miei familiari si fidano di me e della mia organizzazione "crocieristi.it".
Domani faidate!
A domani.
 
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04.08.2012. Dubrovnik


E siamo arrivati a Dubrovnik, la costa si intravede in lontananza e noi siamo tristi, ...siamo tristi perché questa tappa ci ricorda che domani finirà la vacanza a Venezia. Ci dobbiamo godere la giornata al 100%.
In rada veniamo raggiunti da una imbarcazione dove c'è il pilota che ci condurrà al punto esatto in rada dove la nave stazionerà, arriveremo a Dubrovnik in lancia. Dicono che e' meglio così perché in questo modo arriviamo direttamente in centro. Lo sbarco e' ordinato e veloce. A noi non tocca una lancia della Costa, ma un'imbarcazione a motore locale penso noleggiata per l'occasione.
Eccoci mentre lasciamo la nave.
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La costa vista dalla nave e' bellissima.
Arrivati nel porticciolo, varchiamo la porta ad arco e, andando a sinistra, entriamo nel centro storico di Dubrovnik.
Una sensazione di caldo asfissiante s'impadronisce di noi, altro che ad Efeso, qui si rischia di soffocare. Dopo aver tentato inutilmente su tre bancomat di fare un prelievo con la mia carta, prendo in pugno la situazione e, vista la calura insopportabile, decido di fare quello che mi ero preparato all'inizio: bagno in spiaggia.
Decidiamo di andare al "East west Beach". Non prendete taxi o bus, dal porto appena passate la porta ad arco bisogna andare subito a destra (dalla parte opposta al Centro). Passerete da una porta con il ponte levatoio, continuate sempre dritto (sulla destra un piccolo market per fare scorta di acqua, ma anche frutta o dolci (ho comprato un dolcissimo strudel alla ciliegia e dei krapfen). Continuando per altri 200 mt sempre dritto, vedrete il cartello della spiaggia "East west" sulla destra. Scendete le scale e siete arrivati (500/700 mt in tutto).
Se avete le tovaglie potete accomodarvi gratis, altrimenti affittano sdraio ed ombrelloni. Noi abbiamo affittato solo l'ombrellone per € 5. L'acqua e' fresca, trasparente e quasi pulita. La spiaggia dunque e'attrezzata, ci sono le toilette, il bar, ristorante e le docce (se non sbaglio a pagamento).
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Siamo proprio di fronte l'isola di Lokrum e la nave Costa. Troviamo refrigerio perché la giornata e' davvero calda. Anche qui troviamo ciottolini, ma sono piccoli e non danno fastidio. I miei figli si sentono in paradiso ma non può durare in eterno, questa città la vogliamo anche visitare.
Torniamo dunque facendo il percorso opposto in centro storico (che dalla porta ad arco al porticciolo, si raggiunge girando a sinistra dopo 10 mt). Siamo in piazza. Una bella chiesa con un campanile alto ci da' il benvenuto.

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Lo "stradun" e' la via storica larga, lastricata in marmo, ai cui lati ci sono mille negozietti di souvenir, bar, ecc.ecc.
Belle le chiese finemente decorate all'esterno.
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Lo Stradun termina con una fontana antica, meta dei pellegrini assetati. Cediamo anche noi al caldo per un cono gelato (una palla=1,50€).
Nello Stradun troviamo anche il negozio delle candele colorate lavorate ad arte pubblicizzate nella nave, ma non ci fermiamo. Ci addentriamo anche in un paio di vicoletti per esplorare un po' la zona, la cittadina e' tutta molto caratteristica, ed e' un piacere passeggiare. In uno di questi vicoletti troviamo un po' di souvenir ad un prezzo piu conveniente. La morsa del caldo non ci lascia comunque in pace e preferiamo non arrivare all'ultimo minuto in nave ma anticipare il rientro.
Nonostante volessimo anticipare il rientro, alle lance s'aspetta lo stesso e sotto il sole anche 15 minuti danno fastidio. Rientriamo comunque in nave, anche questa volta contenti del fatto che Costa ci ha fatto conoscere un altro bel posto.
Appena rientrati in cabina troviamo una sorpresa: oggi e' il compleanno di mia moglie e le fanno trovare una bella torta di cioccolato in cabina. C'è pure la candelina, ma manca l'accendino! Dunque attendo al varco fuori dalla porta il primo fumatore che incontro per farmi prestare un accendino e festeggiamo....che bello, questo compleanno sarà sicuramente ricordato.
Non abbiamo partecipato alla riunione per organizzare lo sbarco dunque la seguiamo in differita sulla tv e poi iniziamo il triste rito del riordino delle valigie (un momento topico di ogni crociera).
Oggi e' l'ultima sera e dopo aver costretto mio figlio fuori dalla piscina, mi fa fretta perché vuole andare prima in teatro avendo conosciuto una ragazzina e volendola salutare per sempre. Così faremo, apprezzando maggiormente il teatro a luci accese e semivuoto, ma la ragazzina si presenterà a spettacolo finito costringendoci a fare un piccolo book fotografico souvenir del loro incontro.
La cena stasera ha un sapore particolare perché e' l'ultima, ma manteniamo l'allegria grazie a degli ottimi compagni di tavolo dai quali ci congederemo tristemente.
La serata passa in un attimo e ci accomodiamo in cabina, con le valigie già fuori....
Domani arriviamo a Venezia.
 
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Complimenti per il diario!! scritto veramente bene, ricco di particolari e di informazioni davvero molto utili!!!
 
Musicisti: alcuni molto bravi, altri decisamente scarsetti. Ho beccato dopo cena un impostato pianista biondino che ha distrutto una canzone di Sting inventandosi di sana pianta e storpiando il testo e le parole inglesi.

Mi chiedo ancora come mai a quel tizio venga permesso di usare un microfono... Se è il biondino che dico io di solito lavora nell'atrio centrale dove c'è la reception... Veramente mediocre!!!
Invece ho trovato molto bravi quelli della Black & White Band...
 
05.08.2012 Venezia.


L'ingresso a Venezia durante la colazione è stato fantastico, da non perdere.
Ha avuto un sapore diverso dall'emozione vissuta 7 giorni prima, quando abbiamo sfilato innanzi a Piazza San Marco, ...purtroppo stiamo per lasciare la nave e questo condiziona il nostro stato d'animo.
Come degli automi, dopo aver lasciato la camera ed i bagagli a mano in una delle sale predisposte, giriamo per la nave, come a ripercorrere tutta la settimana trascorsa visitando il teatro, le piscine, i ponti, i bar, ed i negozi.
Stamane con nostro stupore non ci hanno lasciato il "conto", cioè l'elenco delle spese effettuate durante la settimana da firmare; abbiamo aspettato fino all'ultimo ma nessuno ce lo ha portato.
Pensiamo allora di andare nella sala dove ci sono gli ospiti che devono regolare il conto in contanti, ma c'è troppa fila e rimandiamo, ...chissà che si siano dimenticati di farci pagare ?!?! Ah, ricordo di aver registrato la carta di credito e dunque mi addebiteranno lo stesso ma, avrò pur il diritto di controllare?
Non mi va di fare la fila anche oggi, sono troppo triste e dunque mi rilasso un po' al bar con la mia famiglia. Si discute del fatto di visitare o meno Venezia che già conosciamo bene ma che non si finisce mai di apprezzare.
Continuo il giro per le piscine dove faccio la classica foto della piscina vuota con tutti i lettini non occupati e le tovaglie arrotolate.
Approfittiamo di un attimo nel quale la fila per pagare il conto sembra esservi volatilizzata e chiedo all'impiegata notizie del mio conto. La stessa non sa rispondermi ma mi ristampa il conto senza farmi firmare.
Tutte corrisponde a verità (SIGH!), non ci resta che andare al punto d'incontro perchè fra mezz'ora è previsto lo sbarco di quelli con il mio colore e numero.
Arrivati in teatro e dopo esserci seduti apprendiamo che possiamo già scendere. Non è la prima volta che l'organizzazione assegna un orario e poi ci sorprende perchè lo anticipa di un po' (meglio così).
Quasi quasi ci dispiace sapere che possiamo già scendere....mi sento come se fossimo stati "mollati" da quest'isola di divertimento.
Scendiamo è inutile allungare il brodo.
Arrivati giù ci aspettano le valigie. C'è un po' di confusione nel magazzino, le valigie sono lasciate a se stesse con un desk di due hostess che aspettano eventuali reclami, ma a me va tutto bene. Vado verso l'uscita e mi dirigo verso il capannone rosso, quello dove si possono depositare le valigie fino alle 17:00. Il costo del deposito è € 4 a collo e si può anche decidere di farsele recapitare in aeroporto ad€ 10 cadauna. Optiamo per il solo deposito e ci dirigiamo con il people mover in centro. Il volo di ritorno l'avevamo organizzato da noiAbbiamo il volo alle 15:20 e dunque 1-2 orette a Venezia non ce le toglie nessuno. Purtroppo l'eccessivo caldo, la fretta e la paura di perdere il volo non ci fanno gustare appieno la fantastica città.
Ritorniamo con il People Mover, da Piazzale Roma alla Stazione marittima dove prendiamo i bagagli
e torniamo a casa.
 
Escursione ad Istanbul

Escursione ad Istanbul

02.08.2012. Istambul

Per oggi, seguendo i consigli e le esperienze di altri partecipanti del Forum, e documentandomi, ho prenotato una escursione con i ragazzi del sito "Scoprire Istambul".
Dell'organizzazione Costa mi ha scoraggiato l'eccessivo costo dell'escursione completa (oltre € 160 a persona) che per noi tre paganti voleva dire un salasso, inoltre non toccava proprio tutti i punti che io desideravo vedere.
Con la guida locale sono rimasto soddisfatto. Eravamo in 15 circa e tutti della nave. Ci siamo mossi a piedi prendendo insieme la metro fino al centro e poi visitando l'ippodromo, l'obelisco, la moschea blu, il palazzo Topkapi, le varie stanze museo e le raccolte all'interno di esse, Mausoleo di MehmetII, Santa Sofia, la Basilica Cisterna, e poi in ordine Gran Bazar, Bazar frequentato solo dai turchi, Bazar delle Spezie ed infine ritorno in nave, solo perché noi, stremati, abbiamo pregato la guida di fermarsi li' (lui voleva farci vedere un altro bel mausoleo molto intenso).
Ma andiamo in ordine:
Ippodromo e obelisco.
Il colpo d'occhio della grande piazza (una volta ippodromo) e' da cartolina: all'inizio una bella fontana (in stile ottomano) regalata alla città di Istambul da un Cancelliere tedesco, dall'altra la moschea blu, in fondo l'obelisco il cui solo pensiero che abbia 3.500 anni mette i brividi. Ben in mostra i geroglifici ed i simboli su di esso la cui base e' al di sotto del livello della strada perché una volta, ci spiegano, Istambul era più bassa di quanto lo sia adesso. L'Ippodromo e' pieno di panche e tavoli e la guida ci spiega che essendo Ramadan, i turchi non possono mangiare ne bere fino al tramonto, dunque la sera quel posto e' frequentatissimo perché si beve.
Moschea Blu.
Entriamo nel complesso della Moschea Blu. Ci fanno togliere le scarpe per entrare a piedi nudi, mentre alle donne scollate viene prestato uno scialle. Non mi ero preparato all'evento che mi spiazza (devo togliere anche ai miei bimbi di 3 e 10 anni) con la fila dietro che preme, comunque nessun problema. L'interno e' bellissimo, inutile dirlo. C'è una transenna che separa la zona dove si prega e dentro vi sono dei fedeli inginocchiati nel momento della loro preghiera. Dentro c'è una confusione bestiale: almeno 20-30 gruppi di tutte le nazionalità con guida in testa che parlano e tra tanti scialli blu(quelli prestati all'ingresso) ci si rischia di unirsi ad un gruppo diverso dal tuo. La moschea e' detta blu a causa delle migliaia di maioliche che danno questo caratteristico colore. La cupola e' mozzafiato.
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Le mille luci dei lampadari sono ora spenti ma sarebbe uno spettacolo vederle accese. La guida ci ricorda che una volta al posto delle mille luci c'erano candele e c'era chi era addetto ad accenderle tutte.
Usciamo e ci rimettiamo le scarpe, oltre a riprendere il passeggino che era vietato far entrare. Il tempo per un paio di foto (la guida ci accompagnerà sempre in angoli strategici dal quale poter fare le migliori foto)
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ed andiamo in direzione Topkapi (la guida pronuncia topkap).

Palazzo Topkapi.
Più che un palazzo e' un complesso residenziale formato da vari padiglioni di cui alcuni architettonicamente rilevanti, ma la maggior parte di essi non dicono niente se non che questo era il centro del potere ottomano e da qui si comandava mezzo mondo antico. Era la residenza dei vari Sultani fino ai tempi moderni. All'interno tra i vari padiglioni visitiamo: la sala del divano (un po' il nostro Parlamento) solo che al posto dei seggi un lungo divano a muro rappresentava il punto più alto del potere
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(c'è anche il letto a baldacchino dove il Sultano amava ricevere le potenze straniere). La sala delle armi (bellissime le spade tempestate di pietre preziose). La sala degli abiti (chi si aspettava quelle maniche così lunghe? Ed i kaftani per i bimbi? E le camicie con i versetti del Corano ricamati?). La sala dei quadri (la guida ci dice che generalmente non la fanno visitare nelle escursioni delle crociere), in essa finalmente vediamo le sembianze dei vari Sultani di cui ci parlava la guida e scopriamo che parecchi quadri sono dipinti da artisti italiani. Il punto focale della visita sta nella sala dei tesori. Riempirsi la vista di tutto quell'oro, quella madreperla, quei turchesi, rubini, topazi e...diamanti!! E che diamanti! Il diamante del cucchiaio di 86 carati (quanto?) e' la cosa che ricorderò per sempre: qualcosa di incredibile. Ricorderò inoltre i due candelabri ad altezza d'uomo di oro massiccio e non ricordo più quanti chili, ed il trono interamente rivestito d'oro e tempestato da più di 80 diamanti.
Prima di lasciare il palazzo la guida ci porta in una terrazza dove ci regala un panorama impareggiabile con le due coste (europea ed asiatica) collegate dal ponte sul Bosforo. Foto d'obbligo.
Uscendo da palazzo la guida ci fa passare per una strada dove il tempo e lo spazio sembrano fermarsi: viale alberato, aiuole piene di fiori, case di legno colorate d'altri tempi con finestre infiorate. Sembriamo non essere più ad Istambul, ma in un luogo senza nome ne' età.
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Prima di andare in Santa Sofia, la guida ci fa visitare il mausoleo di Mehmet II.

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Il mausoleo e' il luogo dove sono sepolti i sultani e la loro famiglia. Si vedono le tombe del Sultano, delle mogli e dei figli. Qualcosa di diverso a ciò cui siamo abituati. Ben decorati con le classiche maioliche, in questo caso riportano il tulipano che e' uno dei simboli di Istambul.

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Santa Sofia e' detta moschea, ma e' stata Chiesa Cattolica, ortodossa, bizantina, moschea ed infine oggi e' un museo.
Come una cipolla sotto uno strato se ne trova un altro ed in diversi punti tali sovrapposizioni sono chiaramente visibili, come le varie croci cristiane coperte, le facce coperte (tranne una riportata alla luce) dei 4 cherubini sotto la volta, ecc.ecc.. Mi aspettavo un monumento in stile ottomano o comunque musulmano ed invece in nessun posto come qui ho apprezzato i mosaici del Cristo, della Madonna e San Giovanni (bellissimi tutti i mosaici),

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ben spiegati dalla guida che ci fa salire al primo piano (un po' stancante la salita, non di scalini, ma di una rampa lunghissima). La volta e' mozzafiato. La guida ci spiega che non e'circolare ma si e' ovalizzata (un po' più lunga da un diametro) per la pesantezza della stessa. Restavamo tutti a naso all'insù. Belli i lampadari accesi, belli i decori. Si deve vivere. E un'esperienza unica!
All'uscita siamo già tutti stanchi ma ci propone di fare un paio di decine di metri per vedere un'altra meraviglia:
La Basilica Cisterna, o Cisterna di Giustiniamo.
Si tratta di un'area sotterranea, terminale di un complesso sistema idraulico di acquedotti che portavano e portano ancora oggi acqua ad Istambul. Sottoterra (una volta era all'altezza della strada a Istambul) un'ampia volta sorretta da altissime colonne antiche e tutto il pavimento pieno d'acqua profonda una trentina di cm. Con i pesci (anche belli grossi) che sguazzano dentro.
All'interno, a sorreggere due delle colonne, due grandi teste di Medusa di cui una adagiata sulla guancia. Non si sa da dove vengano ne il motivo per il quale una non e' stata messa dritta, ci sono tante leggende.

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La guida, vedendoci distrutti ci porta a mangiare in un bel locale pulito con vista al primo piano di un incrocio centrale ad Istambul. Per tre kebab arrotolati ed uno sul piatto, due di acqua ed una Coca ed infine un "caffè", paghiamo 48 Liri turche (circa 22-23 €). E' il momento del Gran Bazar dove arriviamo percorrendo una bellissima strada pedonale con tanti negozi ed hotel di classe. La guida ci vuole lasciare liberi di perdersi nel Bazar per poi riprenderci dopo 2 ore, ma noi lo preghiamo di assisterci per poi farci visitare anche il Bazar delle spezie. lui allora ci guida e ci fa visitare anche il Bazar turco, quello usualmente utilizzato dai turchi, molto simile ad un nostro mercato rionale settimanale. Qui i prezzi sono molto diversi. Veniamo colpiti dai negozi che espongono vestitini bianchi da "principe" o "sultano" per bimbi, che sono dappertutto. Chiediamo alla guida che ci spiega che i bimbi qui vengono circoncisi e tre o quattro giorni prima vengono vestiti così girando per la città come dei piccoli principi, fino al giorno della circoncisione....(tradizioni!)
Il Bazar delle spezie e' un tripudio di colori, sapori ed odori. Tutti ci chiedono di assaggiare, ma dopo aver visto una turca che per assaggiare il peperoncino ha intinto il proprio indice sulla propria lingua per umidificarlo e poi l'ha affondato nella montagna di spezie, preferiamo desistere.
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Ci offrono del te' caldo al gelsomino e c'è veramente l'imbarazzo della scelta su cosa acquistare: torrone, zafferano, foglie di te' di tutti i tipi...ma il vero ricordo e' nella vista di quei colori e negli odori ipnotizzanti. La guida deve letteralmente tirarci fuori dove insiste per farci visitar un grande mausoleo a suo dire molto più bello ed intenso di quello visitato in mattinata. La maggior parte di noi desiste. Non ce la fa', ha ormai fatto il pieno di cultura. Il tempo per una foto ai lustrascarpe messi in fila, un'altra ai caldarrostai con le loro castagne (ad Agosto), un'altra alle pannocchie arrostite, ora basta, dobbiamo proprio tornare.
Prima di lasciarci all'ingresso della nave Ildrimir ci saluta calorosamente chiedendo se avessimo altre domande o curiosità da soddisfare. Solo ora mi rendo conto che la guida non ha fatto alcun accenno alla mancia, non ci ha costretto a visitare nessun negozio ed e' da più di otto ore che cammina e parla. Mi viene automatico tirar fuori 5 euro con il cuore e regalarglieli, ma lui rifiuta dicendo che non dovevamo dargli nulla. (Non mi e' mai successo!!!). Non scherzo quando affermo di aver insistito per almeno tre -quattro volte ed aver fatto capire che ero ormai deciso.
Siamo già in nave, mia moglie va in cabina a rilassarsi ed io ed i bimbi andiamo in piscina. La mia e' una scusa perché mentre i bimbi nuotano io ne posso approfittare per godermi del tramonto ad Istambul ricordandomi della parole della canzone del mio conterraneo Franco Battiato: "Venezia mi ricorda istintivamente Istambul, le stesse case addosso al mare, rossi tramonti che si perdono nel nulla..." che emozione, i profili delle moschee nell'arancio del tramonto, mentre noi ci allontaniamo, il ponte sul Bosforo, lo svettare dei minareti che si preparano per la preghiera...pare di udire in lontananza il suono delle parole urlate dai muezzin.
Resto a guardare dal lettino della piscina mentre i bimbi mi saltellano intorno.
Siamo sfiniti, ma domani avremo tempo per riprenderci in una giornata tutta dedicata alla nave dove visiterò tutti gli angoli, anche quelli che ancora non ho visitato.
Questa giornata vale da sola l'intera crociera e chi ha visitato Istambul penso che abbia ricevuto le stesse impressioni.
Ricordo le parole della guida Ildrimir che, per la prossima visita ci consigliava una passeggiata in alcuni quartieri affascinanti ma generalmente poco battuti dai tour turistici...bene una buona ragione per prenotare una settimana ad Istambul.
Stasera a cena le cose si dilungano anche se i camerieri si fanno in quattro per ovviare e per far sembrare che tutto e'ok. Alla mia richiesta di provare anche l'altro dolce il cameriere ne porta uno per me ed uno per mio figlio.
Un po' di cattivo gusto lo srotolamento di uno striscione con "Buffet & Restaurant : Excellent", ma il tutto era fatto con simpatia ed allegria ed a loro si perdona tutto. C'è da dire che il mio tavolo 356 era situato in un'area laterale, dove vi erano altri cento tavoli, cui era preclusa la vista di cosa succedeva nell'area centrale del ristorante Duca D'Orleans, con il risultato che non appena i camerieri o l'animazione inscenavano lo spettacolino di turno (danza del ventre, serata Italiana, trenino umano, 'O Sole mio e Partirò, ecc. Tutti si alzavano dal tavolo e di corsa andavano a vedere cosa succedeva, mentre chi era un po' appesantito, o non voleva assaltare il centro del ristorante o non voleva sgomitare per vedere, restava al tavolo con il dubbio di cosa stesse succedendo. Secondo me questo e' un problema di progettazione, perché evidentemente si sa già che tutti i commensali vogliano vedere cosa succede se si abbassano le luci e si sente qualcuno cantare o ballare, e sarebbe meglio prevedere che tutti i tavoli possano vedere bene o male il centro dello spettacolo. Quindi se volete vedere tutto, parlate con il maître e vi fate assegnare un tavolo centrale (quelli si' che erano circolari e non rettangolari).
La notte non ce la facciamo a resistere e crolliamo un po' tutti, me compreso.
Domani avremo il tempo per riposare.

Ciao, sono Marcello. Ti chiedo se all'uscita del porto c'è il tram o la metropolitana ?? Ed inoltre, se è possibile, mi dici quanto è costata l'escursione "scoprire Istanbul" ?? Grazie, ciao.
 
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