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Costa Luminosa, Le perle del Caribe, 06-14 aprile 2013
Costa crociere, itinerario Le perle del Caribe, 06-14 aprile 2013
Sabato 6 aprile lasciamo la nostra Torino ancora avvolta da una crisalide invernale alla volta dei Caraibi. Il nostro volo Alitalia da Malpensa conta 250 persone. Un viaggio comodo, su un Boing 777-200 che dura circa 9 ore (non andrà altrettanto bene ai passeggeri che volano da Roma per il quale è previsto un aereo meno bello e uno scalo tecnico di circa due ore a Parigi per imbarcare i francesi). Complice però il fuso orario atterriamo alle 16 e 30 local time, un temporale di pochissimi istanti ci dà il benvenuto (arrivo bagnato arrivo fortunato dice qualcuno) e con il transfer in circa 15 minuti siamo all’imbarco della Costa Luminosa.
La nave e la nostra cabina
La nave è del 2009, molto (troppo) ricca, american style (pacchiana), ma in fondo non è casa nostra quindi appreziamo i molti servizi. Oltre a piscine e idromassaggi, teatro e ristorante, troviamo il simulatore di Formula 1, un campo pratica di golf e il cinema 4D. La nostra camera è una minisuite con balcone a poppa (upgrade regalato dal mio amore), spaziosa e con una vista sempre splendida. Il nostro cabinista oltre a farsi largo e dare un senso al ostro disordine ci riserva anche interessanti composizioni. Decidiamo di non attendere il bagaglio, ci limitiamo a indossare il costume riposto nel bagaglio a mano e a testare l’idromassaggio che decreterà l’inizio di questa vacanza da sogno.
Catalina, ombra di una palma
St. Marteen 7 USD
Presi in precedenza accordi con una coppia romagnola (grazie al forum croceristi.it) scendiamo già in compagnia, scegliamo di fare un giro in centro e di fare il bagno nella spiaggia di Phillisburg, raggiungibile a piedi ma noi scegliamo il water taxi (7 dollari a testa, corse illimitate per l’intera giornata). Nel lungo viale oltre a numerosi negozi troverete anche l’Hard Rock Café e il Pirates in Paradise dove ci fermiamo a bere qualcosa.
Cosa comprare: magliette all’Hard Rock Café. Questo luogo è l’ideale per i vostri acquisti tecnologici (e anche per i diamanti pare!), i prezzi sono davvero competitivi quindi se vi occorre materiale fotografico approfittatene.
La Romana (per noi Saona e piscine naturali) 48 USD
Prendiamo un taxi x Bayahibe porto (costo fisso 15 dollari se scegliete di andare e tornare nelle 3 ore oppure 9 dollari a tratta a persona, noi optiamo per la seconda opzione). Il nostro autista si chiama Agustino, è un signore di 52 anni molto allegro che chiacchiera durante tutto il tragitto raccontandoci di quanto stiano migliorando le infrastrutture per consentire spostamenti più comodi e veloci. Ci racconta anche della moglie e dei suoi figli, entrambi neolaureati in ingegneria, il mio spagnolo non è meraviglioso ma ci capiamo bene. Segue la contrattazione per il barchino che sarà a nostra disposizione fino alle 18 e 30 si parte da 50 dollari e si arriva a 30 dollari o 25 Euro. Conosciamo già i luoghi dell’escursione (eravano al Veraclub a Bayahibe nel 2011) quindi specifichiamo che desideriamo essere accompagnati alle Piscine naturali lontano dagli orari delle grosse escursioni, i nostri desideri vengono esauditi con il tour: Piscine naturali-Giro in barca tra le mangrovie-Saona-Piscine naturali. Per la sera meditiamo sul Candela Show ma solo l’ingresso costa 35 dollari (39 Euro compreso di Bus con Costa) per un’ora di spettacolo, così decidiamo di partecipare al Tropical Party sulla nave.
Saona, stella marina
Isola Catalina FREE
Costa ha in concessione la spiaggia dell’isola, così si ferma in rada e con delle lance trasferisce i propri ospiti dalla nave alla spiaggia. Il mare è molto bello, per il pranzo potete godere della grigliata sulla spiaggia (un po’ affollata) oppure tornare in nave, mangiare e tornare sull’isola (noi abbiamo fatto così). Oltre alla spiaggia c’è un itinerario naturalistico che annovera vegetazione variegata, fa un po’ caldo ma merita una passeggiata fotografica. Segue serata di Gala.
Cosa comprare: nell’isola ci sono dei piccoli negozietti che vendono souvenir e parei.
Tortola (per noi Virgin Gorda più che altro) 41 USD
Scendete dalla nave e proseguite dritto, al semaforo girate a sinistra, incontrerete due gabbiotti che fanno i biglietti per Virgin Gorda, informatevi su qual è il primo che parte, consegnate alla cassa i vostri 38 dollari a persona e dopo 50 minuti vi troverete nuovamente sulla terra ferma, un taxi aperto, simile a un mezzo militare molto colorato (compreso nel prezzo della barca), vi porterà all’ingresso del parco, portate le scarpette da scogli per il percorso tra le rocce che vi porterà a Devil’s Bay, se non le avete appena imboccato il percorso, sulla destra, c’è un negozio che le vende a 12 USD, di fronte c’è il bar (dove mezzo litro d’acqua naturale costa 2 USD). Partiamo a piedi verso Devil’s Bay, il percorso non è particolarmente impegnativo (occhio alle testate contro le rocce però) né particolarmente lungo, noi però abbiamo fatto foto ovunque e ci abbiamo messo un pochino. All’arrivo il mare è davvero splendido, è agitato ma cristallino, da sogno (che è l'espressione che mi viene da usare più spesso per descrivere questi luoghi). Al ritorno prendiamo il sentiero, davvero facile ma molto al caldo! Al termine del percorso inverso riusciamo a fare una passeggiata tra i coloratissimi negozietti di Tortola.
Cosa comprare: a Virgin Gorda, nel negozio dove si acquistano le scarpette da scogli vengono anche magliette e cappellini. A Tortola i negozi vendono souvenir e abbigliamento.
Antigua 25 USD
Per questo giro prendiamo accordi via email dall’Italia con Stenford un ragazzo di 35 anni molto disponibile (per chi avesse bisogno dei riferimenti mi contatti), saliamo in 12 sul suo minivan e ci porta in ordine a Devil’s Bridge (un ponte di roccia sul mare in cui si infrangono le onde), a Long Bay (la spiaggia più bella del mondo vicino alla quale trovate un bar-ristorante, La Tartaruga, di proprietà di Antonio, un signore italiano che ha capito tante cose dalla vita!). Ci dirigiamo poi verso quella che Stanford chiama “la foresta” vediamo case coloratissime, piantagioni di banani eananas a perdita d’occhio (scoprendo che l'ananas è una pianta e non un albero!) e ci muoviamo verso il ristorante Oj’s a Crab Hill dove ho bevuto la Piña Colada più esaltante della mia vita per 6 USD, quasi tutti hanno preso la mezza aragosta, prezzo 35 USD, a giudicare dai tempi in cui sono sparite direi buona. Proseguiamo verso Valley Church altresì detta “latte e menta” dal colore dell’acqua, io ho fatto bellissime foto ma ho preferito Long Bay (se non riesco a vedermi i piedi non ha senso essere ad Antigua!). Ci rimangono circa una quarantina di minuti per un po’ di shopping a St. John’s e si ritorna sulla nave.
Cosa comprare: i negozi di souvenir e abbigliamento la fanno da padrona, noi siamo andati da Delsol (appena fuori dalla nave) un negozio che vende oggetti che cambiano colore quando esposti al sole.
Martinica FREE
Decisamente cotti dal sole e poco invogliati dal mare che difficilmente reggerà il paragone con quello del giorno precedente ci concediamo un giro nella capitale Fort-de-France. E’ una piccola città che si raggiunge a piedi in circa 15 minuti dal porto, oltre a una passeggiata tra vie e piccoli monumenti ci concediamo una tappa al mercato coperto opera dell'architetto francese Henri Picq, qui si apre un mondo di colori, fiori e frutti decisamente vasto. Banane rosse e frutto del cacao, stoffe tradizionali e bevande di ogni tipo, proseguiamo poi verso il centro commerciale. Concludiamo la nostra visita con una tappa da Le Foyaal un bar brasserie in bord de mer de Fort de France (non proprio economico).
Cosa comprare: vaniglia e cannella, tessuti e polvere di cocco al mercato. Rum e caffè al supermercato.
Guadalupa 20 EUR
Il tempo a nostra disposizione è molto poco, arriviamo a Point à Pitre alle 11 e dobbiamo rientrare alle 14 e 30 per recuperare il bagaglio a mano affidato in custodia (gratuitamente) alla Costa, cambiarci e prendere la navetta per l’aeroporto alle 15 (il nostro volo è previsto per le 18 e 40). Scegliamo di prendere un taxi che dividiamo con altre 3 persone (troviamo il tassista più odioso del mondo) per fare un ultimo bagno nella spiaggia del Med (Quart Carvelle, Sainte-Anne 97180, Guadeloupe). La spiaggia è molto ombreggiata grazie alla vegetazione (una grande fortuna) e il mare davanti al Med è caldo e cristallino (poco prima però ci sono parecchie alghe nere), c’è anche una splendida palma inchinata sul mare per le tipiche foto da calendario e soprattutto c’è “il pirata” un rasta man simpaticissimo che con due EUR ci apre davanti agli occhi un cocco con il macete e ce lo “serve” nel suo guscio, uno spettacolo!
Cosa comprare: ovviamente il cocco! C’è anche un mercatino con i prodotti tipici ai piedi della nave.
E infine…
La nostra esperienza è ricca di aspetti positivi, abbiamo trovato piacevoli compagni di viaggio, persone autoctone per lo più gentili e disponibili, è una vacanza che mi sento di consigliare a tutti coloro che amano il mare ma che non disdegnano le comodità di un hotel di buon livello che li “segua”.
Trovate qualche foto oltre a questo racconto a questo link: http://invacanzadaunavita.jimdo.com/crociere/caraibi/
Costa crociere, itinerario Le perle del Caribe, 06-14 aprile 2013
Sabato 6 aprile lasciamo la nostra Torino ancora avvolta da una crisalide invernale alla volta dei Caraibi. Il nostro volo Alitalia da Malpensa conta 250 persone. Un viaggio comodo, su un Boing 777-200 che dura circa 9 ore (non andrà altrettanto bene ai passeggeri che volano da Roma per il quale è previsto un aereo meno bello e uno scalo tecnico di circa due ore a Parigi per imbarcare i francesi). Complice però il fuso orario atterriamo alle 16 e 30 local time, un temporale di pochissimi istanti ci dà il benvenuto (arrivo bagnato arrivo fortunato dice qualcuno) e con il transfer in circa 15 minuti siamo all’imbarco della Costa Luminosa.
La nave e la nostra cabina
La nave è del 2009, molto (troppo) ricca, american style (pacchiana), ma in fondo non è casa nostra quindi appreziamo i molti servizi. Oltre a piscine e idromassaggi, teatro e ristorante, troviamo il simulatore di Formula 1, un campo pratica di golf e il cinema 4D. La nostra camera è una minisuite con balcone a poppa (upgrade regalato dal mio amore), spaziosa e con una vista sempre splendida. Il nostro cabinista oltre a farsi largo e dare un senso al ostro disordine ci riserva anche interessanti composizioni. Decidiamo di non attendere il bagaglio, ci limitiamo a indossare il costume riposto nel bagaglio a mano e a testare l’idromassaggio che decreterà l’inizio di questa vacanza da sogno.
Catalina, ombra di una palma
St. Marteen 7 USD
Presi in precedenza accordi con una coppia romagnola (grazie al forum croceristi.it) scendiamo già in compagnia, scegliamo di fare un giro in centro e di fare il bagno nella spiaggia di Phillisburg, raggiungibile a piedi ma noi scegliamo il water taxi (7 dollari a testa, corse illimitate per l’intera giornata). Nel lungo viale oltre a numerosi negozi troverete anche l’Hard Rock Café e il Pirates in Paradise dove ci fermiamo a bere qualcosa.
Cosa comprare: magliette all’Hard Rock Café. Questo luogo è l’ideale per i vostri acquisti tecnologici (e anche per i diamanti pare!), i prezzi sono davvero competitivi quindi se vi occorre materiale fotografico approfittatene.
La Romana (per noi Saona e piscine naturali) 48 USD
Prendiamo un taxi x Bayahibe porto (costo fisso 15 dollari se scegliete di andare e tornare nelle 3 ore oppure 9 dollari a tratta a persona, noi optiamo per la seconda opzione). Il nostro autista si chiama Agustino, è un signore di 52 anni molto allegro che chiacchiera durante tutto il tragitto raccontandoci di quanto stiano migliorando le infrastrutture per consentire spostamenti più comodi e veloci. Ci racconta anche della moglie e dei suoi figli, entrambi neolaureati in ingegneria, il mio spagnolo non è meraviglioso ma ci capiamo bene. Segue la contrattazione per il barchino che sarà a nostra disposizione fino alle 18 e 30 si parte da 50 dollari e si arriva a 30 dollari o 25 Euro. Conosciamo già i luoghi dell’escursione (eravano al Veraclub a Bayahibe nel 2011) quindi specifichiamo che desideriamo essere accompagnati alle Piscine naturali lontano dagli orari delle grosse escursioni, i nostri desideri vengono esauditi con il tour: Piscine naturali-Giro in barca tra le mangrovie-Saona-Piscine naturali. Per la sera meditiamo sul Candela Show ma solo l’ingresso costa 35 dollari (39 Euro compreso di Bus con Costa) per un’ora di spettacolo, così decidiamo di partecipare al Tropical Party sulla nave.
Saona, stella marina
Isola Catalina FREE
Costa ha in concessione la spiaggia dell’isola, così si ferma in rada e con delle lance trasferisce i propri ospiti dalla nave alla spiaggia. Il mare è molto bello, per il pranzo potete godere della grigliata sulla spiaggia (un po’ affollata) oppure tornare in nave, mangiare e tornare sull’isola (noi abbiamo fatto così). Oltre alla spiaggia c’è un itinerario naturalistico che annovera vegetazione variegata, fa un po’ caldo ma merita una passeggiata fotografica. Segue serata di Gala.
Cosa comprare: nell’isola ci sono dei piccoli negozietti che vendono souvenir e parei.
Tortola (per noi Virgin Gorda più che altro) 41 USD
Scendete dalla nave e proseguite dritto, al semaforo girate a sinistra, incontrerete due gabbiotti che fanno i biglietti per Virgin Gorda, informatevi su qual è il primo che parte, consegnate alla cassa i vostri 38 dollari a persona e dopo 50 minuti vi troverete nuovamente sulla terra ferma, un taxi aperto, simile a un mezzo militare molto colorato (compreso nel prezzo della barca), vi porterà all’ingresso del parco, portate le scarpette da scogli per il percorso tra le rocce che vi porterà a Devil’s Bay, se non le avete appena imboccato il percorso, sulla destra, c’è un negozio che le vende a 12 USD, di fronte c’è il bar (dove mezzo litro d’acqua naturale costa 2 USD). Partiamo a piedi verso Devil’s Bay, il percorso non è particolarmente impegnativo (occhio alle testate contro le rocce però) né particolarmente lungo, noi però abbiamo fatto foto ovunque e ci abbiamo messo un pochino. All’arrivo il mare è davvero splendido, è agitato ma cristallino, da sogno (che è l'espressione che mi viene da usare più spesso per descrivere questi luoghi). Al ritorno prendiamo il sentiero, davvero facile ma molto al caldo! Al termine del percorso inverso riusciamo a fare una passeggiata tra i coloratissimi negozietti di Tortola.
Cosa comprare: a Virgin Gorda, nel negozio dove si acquistano le scarpette da scogli vengono anche magliette e cappellini. A Tortola i negozi vendono souvenir e abbigliamento.
Antigua 25 USD
Per questo giro prendiamo accordi via email dall’Italia con Stenford un ragazzo di 35 anni molto disponibile (per chi avesse bisogno dei riferimenti mi contatti), saliamo in 12 sul suo minivan e ci porta in ordine a Devil’s Bridge (un ponte di roccia sul mare in cui si infrangono le onde), a Long Bay (la spiaggia più bella del mondo vicino alla quale trovate un bar-ristorante, La Tartaruga, di proprietà di Antonio, un signore italiano che ha capito tante cose dalla vita!). Ci dirigiamo poi verso quella che Stanford chiama “la foresta” vediamo case coloratissime, piantagioni di banani eananas a perdita d’occhio (scoprendo che l'ananas è una pianta e non un albero!) e ci muoviamo verso il ristorante Oj’s a Crab Hill dove ho bevuto la Piña Colada più esaltante della mia vita per 6 USD, quasi tutti hanno preso la mezza aragosta, prezzo 35 USD, a giudicare dai tempi in cui sono sparite direi buona. Proseguiamo verso Valley Church altresì detta “latte e menta” dal colore dell’acqua, io ho fatto bellissime foto ma ho preferito Long Bay (se non riesco a vedermi i piedi non ha senso essere ad Antigua!). Ci rimangono circa una quarantina di minuti per un po’ di shopping a St. John’s e si ritorna sulla nave.
Cosa comprare: i negozi di souvenir e abbigliamento la fanno da padrona, noi siamo andati da Delsol (appena fuori dalla nave) un negozio che vende oggetti che cambiano colore quando esposti al sole.
Martinica FREE
Decisamente cotti dal sole e poco invogliati dal mare che difficilmente reggerà il paragone con quello del giorno precedente ci concediamo un giro nella capitale Fort-de-France. E’ una piccola città che si raggiunge a piedi in circa 15 minuti dal porto, oltre a una passeggiata tra vie e piccoli monumenti ci concediamo una tappa al mercato coperto opera dell'architetto francese Henri Picq, qui si apre un mondo di colori, fiori e frutti decisamente vasto. Banane rosse e frutto del cacao, stoffe tradizionali e bevande di ogni tipo, proseguiamo poi verso il centro commerciale. Concludiamo la nostra visita con una tappa da Le Foyaal un bar brasserie in bord de mer de Fort de France (non proprio economico).
Cosa comprare: vaniglia e cannella, tessuti e polvere di cocco al mercato. Rum e caffè al supermercato.
Guadalupa 20 EUR
Il tempo a nostra disposizione è molto poco, arriviamo a Point à Pitre alle 11 e dobbiamo rientrare alle 14 e 30 per recuperare il bagaglio a mano affidato in custodia (gratuitamente) alla Costa, cambiarci e prendere la navetta per l’aeroporto alle 15 (il nostro volo è previsto per le 18 e 40). Scegliamo di prendere un taxi che dividiamo con altre 3 persone (troviamo il tassista più odioso del mondo) per fare un ultimo bagno nella spiaggia del Med (Quart Carvelle, Sainte-Anne 97180, Guadeloupe). La spiaggia è molto ombreggiata grazie alla vegetazione (una grande fortuna) e il mare davanti al Med è caldo e cristallino (poco prima però ci sono parecchie alghe nere), c’è anche una splendida palma inchinata sul mare per le tipiche foto da calendario e soprattutto c’è “il pirata” un rasta man simpaticissimo che con due EUR ci apre davanti agli occhi un cocco con il macete e ce lo “serve” nel suo guscio, uno spettacolo!
Cosa comprare: ovviamente il cocco! C’è anche un mercatino con i prodotti tipici ai piedi della nave.
E infine…
La nostra esperienza è ricca di aspetti positivi, abbiamo trovato piacevoli compagni di viaggio, persone autoctone per lo più gentili e disponibili, è una vacanza che mi sento di consigliare a tutti coloro che amano il mare ma che non disdegnano le comodità di un hotel di buon livello che li “segua”.
Trovate qualche foto oltre a questo racconto a questo link: http://invacanzadaunavita.jimdo.com/crociere/caraibi/
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