gerryd63
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Costa Pacifica “Ritorno in Terra Santa” dal 15 al 26 Ottobre 2012
Inizio questo mio diario da dove conclusi quello dell’anno scorso,infatti lo scorso anno terminai il mio diario “Oltre le colonne d’Ercole” con Costa Mediterranea dicendo che quello non era l’ultimo giorno di crociera,ma era il primo giorno in meno prima della mia prossima partenza..!
Infatti,lunedì 15 Ottobre il conto alla rovescia è finito,sono partito insieme a mia moglie e mio figlio con Costa Pacifica alla volta della Grecia,Turchia e Terra Santa.
La scelta come ormai tradizione l’ho lasciata alla sorte,infatti la formula roulette tra Le Isole Del Sole e ritorno in Terra Santa,mi riservava quest’ultima come destinazione finale per la mia 2° crociera,e sempre come vuole la tradizione da una cabina garantita ponte 1,venivo upgradato a una cabina con balcone al ponte 8.. quindi di meglio non potevo sperare !!
Il viaggio di avvicinamento non è dei più tranquilli, il meteo non è particolarmente clemente e il viaggio verso Savona è praticamente tutto sotto la pioggia !!
All’arrivo trovo insieme a Costa Pacifica,anche Costa Fortuna e Costa Magica,per questo,complice anche il maltempo, sia il palacrociere che i servizi a terra risultavano un po’ rallentati,ma non più di tanto.
Parcheggiata la vettura,mi ritrovo un incoraggiante numero 5 come turno di imbarco,in più l’inizio di quest’ultimo, previsto per le 13,00 è stato anticipato alle 12,00 e questo mi permetteva di essere a bordo alle 13,30 precise,orario perfetto per andare al mio primo buffet con calma,prima dell’assalto del “grosso” dei passeggeri.
Naturalmente il resto della giornata è dedicato all’esplorazione della nave,personalmente posso raffrontarla solo a Costa Mediterranea,essendo questa l’unica nave su cui sono stato.
L’impressione primaria è stata di confusione,nel senso che la nave ha i ponti che non hanno continuità da poppa a prora,ma sono spezzati per la loro interezza dai ristoranti,quindi anche spostandosi sul medesimo ponte a seconda di dove vogliamo andare ,dobbiamo per forza scendere e risalire,e questo non lo trovo molto comodo ne molto intuitivo,se non dopo un po’ di pratica.
Inoltre il bar centrale con gli ascensori panoramici all’inizio dà l’impressione di essere po’ angusto,ma forse il motivo sono i colori a mio avviso un po’ troppo cupi,per il resto tutto molto bello sia la piscina centrale con il maxi schermo sia la parte esterna con piscina e scivolo,nonché tutto il resto delle infrastrutture.
Molto comodi anche i numerosi bar,dove nonostante la nave con i suoi 3065 passeggeri fosse quasi al completo è praticamente impossibile non trovare posto ! simpatico il bar sport con gli schermi sempre accesi su tutti gli eventi sportivi del momento,e anche il simulatore di guida è un’ottima attrattiva,che però visti i prezzi non era molto frequentato,a tal proposito non capisco perché Costa continua a mantenere prezzi alti per questa attrazione,con il risultato che è stata quasi sempre vuota,cosa che non succederebbe con prezzi un po’ più popolari,stesso discorso per le foto,pacchi e pacchi di foto invendute e quindi sicuramente a fine crociera buttate,ma non sarebbe meglio guadagnare poco ma guadagnare? Di sicuro se le butti ci puoi solo rimettere ! ma si vede che sono scelte di marketing e alla fine avranno comunque il loro tornaconto.
La cabina si presenta bene ma non benissimo,molta polvere sulle mensole di vetro del bagno e specchio sporco,ed essendo questi posti dove l’occhio ti ci cade per forza,non ci sono che due motivi,o il cabinista non è molto scrupoloso e preciso oppure il suo carico di lavoro è tale che non può curare più di tanto ogni cabina,tra l’altro gli asciugamani erano solo per due persone,e solo dopo 2 giorni,e solo su mia richiesta ho avuto gli asciugamani per tre persone.
Di certo questo rimarrà un mistero, visto che qualche giorno la cabina è rifatta meglio e qualche giorno peggio,sono scomparsi anche gli animaletti fatti con i pigiami,ora (ma non sempre) ci sono solo delle banali figure geometriche fatte con la striscia di stoffa colorata che viene stesa in fondo al letto.
Non ho trovato le “spie” (riordinare cabina e non disturbare) da appendere fuori della porta, e ogni volta che il cabinista me ne dava una e veniva appesa,questa non veniva rimessa in cabina ma spariva regolarmente,tra l’altro non mi sono mai ricordato il nome del mio cabinista,in quanto questo non parlava una parola ne di italiano ne di inglese e non c’era nessun cartellino con il suo nome presente in cabina,quindi potevo solo leggerlo sulla sua targhetta della divisa ma essendo per me abbastanza incomprensibile ho preferito lasciare perdere.
Il ristorante prescelto è stato il My Way con secondo turno,qui il servizio l’ho trovato assolutamente perfetto ,con tempi di attesa più che normali,tutti i camerieri sempre gentili,sorridenti,velocissimi e sempre disponibili ad ogni richiesta.
Il cibo a mio avviso è rimasto nei canoni da me conosciuti con Mediterranea,anzi per la cena forse questa volta sono rimasto ancora più soddisfatto.
Anche x il buffet non posso fare critiche tutto sempre all’altezza,vassoi sempre riempiti e mai lasciati vuoti,se non per il normale fine turno,e il grill aperto ininterrottamente dalle 12,00 alle 18,00 mentre su Mediterranea a volte non apriva proprio! Un unico appunto lo faccio sulla colazione,succo d’arancia molto più acquoso,e la scomparsa delle buste di cioccolata solubile.
Ma ormai tra un idromassaggio e l’altro il primo giorno di navigazione è passato e mercoledì 17 Ottobre alle 13,00 giungiamo a Katakolon in Grecia,attracco strategico per visitare Olimpia,luogo dove tutti sanno sono nati e avvenuti le primi giochi olimpici.
Tendenzialmente mi piace il ”fai da te” per tanti motivi,ma principalmente per la comodità di poter andare e fare quello che vuoi,fermandoti dove vuoi.
Per questo leggendo sul forum di Croceristi.it di un certo Francesco che stà dietro la caserma della polizia,era mia intenzione di cercare proprio lui visto che tutti ne parlavano bene,ma la ricerca è stata più breve del previsto,essendo Francesco e la sua barba la prima persona che abbiamo incontrato fuori dal porto,con il cartello “bus per olimpia”.
Quindi senza neanche scomodarsi più di tanto accettiamo la sua offerta di portarci a Olimpia per 9,00 euro a persona andata e ritorno,prezzo che ritengo onesto.
Durante il tragitto che effettuiamo con un buon pullman,Francesco ci spiega tutto della zona di Katakolon e degli scavi,la visita al sito è per forza abbastanza veloce,visto il tempo esiguo,ma riusciamo a vedere anche il museo,che a mio avviso,anche se relativamente piccolino,per gli amanti del genere è da non perdere.
Quello che invece ho potuto vedere nei circa 30 km che separano il porto da Olimpia è abbastanza deludente e preoccupante,si nota la profonda crisi che la nazione attraversa,case sparse qua e là molto dismesse,tantissimi fondi commerciali chiusi con la scritta “affittasi” oppure “vendesi”,urbanizzazione al minimo sindacale e molto ,troppo degrado,però le persone sono state sempre gentili,prezzi super onesti sia nei bar che nei negozi (1/2 litro d’acqua 50 centesimi),nessuno a mai insistito più di tanto per farci comprare qualcosa se questa non ci interessava,insomma si vede che nonostante il momento per loro molto più difficile del nostro,riescono a non perdere la voglia di fare,e questo è un buon segno.
Chi vorrà seguire in futuro queste indicazioni può stare tranquillo,tra l’altro al ritorno risalendo sul pullman veniamo ricontati per non lasciare nessuno a terra,ma non x questo si può fare quello che si vuole,giustamente se manca qualcuno,dopo 15 minuti di attesa oltre l’orario stabilito, il pullman parte comunque.
Quindi il mio consiglio per Katakolon è che se si vuole entrare nel sito archeologico,penso sia inevitabile procurarsi una guida,oppure effettuare l’escursione con Costa,per il semplice motivo che senza guida nessuno ti dice niente, vedi solo rovine ma non capisci cosa fossero in origine,mentre se interessa solo il museo,allora consiglio sicuramente il classico “fai da te” visto che nel museo ci sono tutte le spiegazioni su cosa si sta guardando.
Quindi al ritorno visto che il tempo ce lo permetteva,salutiamo Francesco e come da accordi ci facciamo lasciare all’inizio del paese,anche questa è una comodità del “fai da te”,così abbiamo avuto il tempo di acquistare qualche souvenir e di tornare con tutta calma alla nave.
Alle 18,00 puntualmente la nave molla gli ormeggi per dirigere la prua verso Israele,che raggiungiamo dopo un altro giorno di navigazione.
La nave attracca al molo di Ashdod alle 8,00 di venerdì 19 Ottobre in perfetto orario,ben 55 autobus attendono in banchina i croceristi che sbarcheranno per le varie escursioni,fatti i calcoli praticamente tutti ! rimarranno in nave solo 100/150 persone.
Per i due giorni in Israele volevo visitare quello per cui tutti o quasi visitano questa nazione,quindi il mar Morto,Gerusalemme e Betlemme, sacrificando purtroppo la Galilea.
Per questo ho contattato MarcoTaxi del quale sul forum “Croceristi.it” tutti ne dicono un gran bene e a questo punto del diario posso sicuramente dire con ragione.
Marco da me contattato alcuni giorni prima della partenza,molto gentilmente mi ha chiesto cosa volevo fare e quante persone eravamo,consigliandomi al meglio e facendomi subito un buon preventivo.
Non contento,sempre sul forum di “Croceristi.it”inserisco una nuova discussione nella sezione Gerusalemme,Betlemme e Terra Santa,nel quale chiedo se qualcuno volesse aggregarsi,sia perché magari in compagnia è più divertente e anche per un abbattimento finale dei costi.
Subito una famiglia di 4 persone di Catania risponde all’appello e alla vigilia della partenza anche una coppia di sposi di Livorno,quindi 10 persone,ma a bordo reclutiamo ancora 2 persone,padre e figlia di 9 anni di Roma,quindi 12,ma non è finita qui…un gruppo di 12 ragazzi della Calabria chiede di venire con noi ! quindi ricontattiamo Marco quando eravamo già in navigazione per sapere se ci può in qualche maniera accomodare e dopo averci richiamato ci conferma che ha risolto il problema con un minibus da 15 posti e un van da 6,purtroppo per una persona non c’è posto,ma all’ultimo momento così non penso si potesse fare di meglio.
Marco ci attende fuori dal porto,che lasciamo con uno shuttle gratuito messo a disposizione dalle autorità portuali,essendo tutta l’area portuale non pedonabile,i mezzi con cui ci porterà in giro si presentano molto bene,sono nuovi,puliti e dotati di ogni confort.
La prima tappa,che raggiungiamo dopo circa 2,5 ore di viaggio,è la fortezza di Masada,che nel 1° secolo A.C. era la fortezza di Erode il Grande,questa fortezza era arroccata su un altopiano che domina il Mar Morto ad una altezza di 400 metri.
Masada fu espugnata dall’esercito romano dopo un assedio di 3 anni,ma non ci fu battaglia,perché tutti gli abitanti di Masada una volta vista l’imminente disfatta, preferirono il suicidio collettivo,prima di finire schiavi di Roma.
Le rovine si presentano curate,si vede il notevole sforzo nel tentare di recuperare quel poco che si poteva recuperare,quindi affreschi e piccole porzioni di mosaici.
La fortezza si raggiunge tramite il sentiero del Serpente,un sentiero ripidissimo che si dipana a zig zag lungo il crinale della montagna,oppure tramite una molto più comoda e moderna funivia che al costo di 15 euro gli adulti e 10 euro per i minori di 18 anni, ti assicura un’andata e un ritorno molto più riposante.
Una volta visitati i resti di Masada e ridiscesi con la funivia,puntiamo verso le vicine rive del mar Morto.
Il mar Morto è un mare che a mio avviso di mare non ha assolutamente niente se non il nome,intanto è situato in una depressione che è oltre 400 metri sotto il livello degli altri mari, non ha sbocchi,ha solo il fiume Giordano che lo alimenta e quindi detto così potrebbe essere benissimo un lago,ma la notevole estensione, l’acqua non proprio dolce e le proprie origini che in antichità lo estendevano ben oltre gli attuali confini le conferiscono a ragione il nome di “mare”.
Costeggiando le sue rive si notano tante cose strane che è quasi impossibile non notare,intanto non c’è moto ondoso, nessuna onda,piatto come un olio,nessuna vegetazione,il forte grado di salinità non fa crescere niente,nessuna alga o altro,quindi nessuna forma di vita,sia animale che vegetale.
Non ho visto nessuna barca,ne piccola ne grossa,le rive non hanno sabbia ma sono pietrose,attenzione…pietrose e non scogliose !! quindi,seguendo le indicazioni di Simona21,siamo andati armati di scarpette da scoglio per evitare di ferirci sotto i piedi sia con le pietre sia con le numerose incrostazioni di sale presenti un po’ dappertutto e che possono tagliare come rasoi.
Ma il mar Morto non ha solo aspetti negativi,lungo le sue rive sorgono numerosi bagni con spa annesse che sfruttano le eccezionali qualità benefiche delle acque e dei fanghi,per questo siamo andati in un uno di questi bagni dove per 10 euro hai a disposizione spogliatoi,docce e i famosi fanghi.
A parte il lato benefico,fare il bagno nelle sue acque è un esperienza unica che non si riscontra in nessuna altra parte del mondo! entri e lasciandoti andare galleggi come un tappo di sughero ! non riesci proprio ad affondare,qualsiasi cosa tu faccia,addirittura mettendoti in verticale, gambe unite,e braccia lungo i fianchi e non facendo nessun movimento,rimani fuori dall’acqua fino all’altezza del petto !! roba da non credere !! e poi l’acqua con il suo altissimo tasso salino ti lascia la pelle quasi unta,ma un consiglio che do a tutti è quello di non provare ad assaggiare l’acqua,il veleno è molto più dolce ! ne tantomeno giocare con l’acqua, una goccia negli occhi è assolutamente da evitare !!
Ma la giornata volge al termine in breve tempo,alle 16,30 i bagni chiudono,e alle 17,00 è già buio ! si vede che siamo molto più a sud rispetto alla nostra Italia !!
Il viaggio di ritorno di circa 2,5 ore è piacevole e tranquillo ,costeggiamo la periferia di Gerusalemme che visiteremo l’indomani,intorno alle 19,00 arriviamo al porto di Ashdod, salutiamo Marco egli diamo appuntamento per domani quando ci verrà a prendere ad Haifa per la visita di Gerusalemme e Betlemme.
Infatti la mattina dopo usciti dal terminal del porto di Haifa Marco è lì che ci attende,ci aspettano circa 2,5/3 ore di macchina prima di arrivare a Gerusalemme,appena arrivati entriamo in città e scopriamo quanto è caotica,naturalmente Gerusalemme è per 365 giorni all’anno meta di pellegrinaggi e turismo e questo rende sempre i luoghi sacri e di culto superaffollati.
Dopo alcune fermate in punti strategici per fare foto al panorama,visitiamo il Getsemani o Orto degli Ulivi,un giardino con ulivi millenari,dove Gesù si ritirò dopo l’ultima cena prima di essere tradito da Giuda ed essere arrestato,di fianco all’orto c’è la Chiesa di tutte le Nazioni,dove al suo interno è conservata davanti all’altare parte della roccia dove Gesù pregò prima dell’arresto.
A questo punto,la nostra prossima tappa è stata il Cenacolo,qui Gesù consumò la famosa ultima cena terrena prima della crocifissione.
Il luogo a mio giudizio è abbastanza deludente,nel senso che mi aspettavo qualcosa di molto più valorizzato,invece una volta entrati non c’è niente che testimonia il passato di questo posto, l’ho trovato molto dismesso,e non c’è niente che testimonia quello di cui il luogo è stato teatro,se non la consapevolezza che comunque c’è stato.
Lasciato il Cenacolo ci addentriamo oltre le mura della città vecchia attraverso la Porta Zion, Gerusalemme racchiude al suo interno comunità Ebraiche,Cristiane,Musulmane e Armene,che bene o male riescono a convivere,quindi oltre ai vari quartieri dove prevale una data religione,è relativamente facile trovare Cristiani che abitano accanto a Musulmani, o Armeni e viceversa.
Il percorso verso la Basilica del Santo Sepolcro,nonostante avessi la piantina della città,non è dei più facili,la città è un autentico labirinto, le decine e decine di vie e viuzze che ospitano negozi e negozietti sembrano tutte uguali, formando un grande souk dove la confusione propria di questi luoghi è cosa normale,e trovare la Basilica del Santo Sepolcro non è stato semplicissimo,ma con un po’ di pazienza e con qualche indicazione siamo riusciti ad arrivare ed entrare.
Subito all’ingresso troviamo la Pietra Dell’Unzione ,dove fu ricomposto e preparato il Corpo di Gesù prima della sepoltura, su questa pietra tutti si fermano per una preghiera e per benedire qualsiasi oggetto strofinandolo su di essa.
Purtroppo visto l’enorme afflusso di pellegrini non siamo riusciti a vedere il santo sepolcro,l’attesa sarebbe stata di oltre 2 ore,troppe per la nostra disponibilità.
Usciti dalla basilica abbiamo percorso la Via Dolorosa,la strada che Gesù percorse con la Croce prima di essere crocifisso.
Questa strada che dovrebbe essere un monumento della religione cattolica, ed essere preservata per quello di cui è stata testimone,è diventata invece una delle tante vie del souk di Gerusalemme,secondo me quasi un’offesa alla religione cattolica,ma essendo questa nel quartiere musulmano,credo che poco si può fare per un recupero di dignità.
Percorrendo la via dolorosa,si arriva la famoso Muro del Pianto,già lungo la via Dolorosa ad ogni incrocio sostano soldati israeliani in assetto da guerra,ad oggi non ho ancora capito se la cosa deve incutere timore,visto che se ci sono così tanti soldati,oppure infondere sicurezza,e questo sempre per lo stesso motivo! Comunque arrivati al muro del pianto,per accedere alla piazza,dobbiamo oltrepassare un vero e proprio ceckpoint con tanto di metaldetector e vetri blindati, ci vengono controllati gli zaini,ma appena hanno capito che eravamo italiani,i controlli si sono limitavano a farci passare solo sotto i metaldetector,cosa peraltro inevitabile,essendo il percorso obbligato.
Un consiglio,se avete bisogno di informazioni,rivolgetevi possibilmente ai soldati,questi molto gentilmente ci hanno sempre dato indicazioni precise e una volta per non farci sbagliare ci hanno addirittura accompagnato per un tratto di strada.
Il Muro del Pianto è invece un luogo di culto e con rigorose regole da rispettare,gli uomini e le donne possono accedere solo separatamente,gli uomini devono indossare il Kippah tipico copricapo ebraico che viene consegnato gratuitamente all’inizio della piazza,e c’è divieto assoluto di fare foto o riprese video.
All’interno ci sono sempre persone in preghiera,le funzioni si susseguono senza sosta rispettando il rito ebraico,nelle varie fessure del muro sono inseriti migliaia di bigliettini che le persone lasciano con le loro preghiere e richieste a loro più care,nella speranza che queste vengano esaudite.
L’atmosfera è di assoluto rispetto e di preghiera,sembra di essere lontani anni luce dalla bolgia rumorosa della Via Dolorosa,che dista solo poche decine di metri!
Ma ormai è ora di rientrare,Marco ci attende fuori dalle mura,da qui ci recheremo a Betlemme in Palestina,Marco ha contattato un autista e una guida Palestinese,perché essendo lui italiano,ma con vettura con targa israeliana ,non gli è possibile entrare.
Per entrare dobbiamo oltrepassare 2 ceckpoint,il primo israeliano,con tanto di banda chiodata in terra,e il secondo palestinese.
L’entrata in Palestina non è delle più complicate,se non per il fatto che si oltrepassa l’ormai famoso muro,e il percorso da fare è un incrocio tra un percorso di guerra e prigione di massima sicurezza,insomma anche se non è complicata ma di sicuro fa un po’ impressione !!
Il muro è stato eretto per dare una fine agli scontri e attentati tra israeliani e palestinesi,che solo pochi anni fa erano all’ordine del giorno in questo territorio,dove ogni volta si contavano morti e feriti, adesso questo non succede più,ed anche se non è certo una bella cosa da vedere,ma ha fatto si che le due fazioni,quindi israeliana e palestinese non venissero più a diretto contatto.
Al momento il muro è lungo oltre 600 km ma una volta ultimato si arriverà a oltre 800 km di territorio,e tutto questo periplo,è controllato da torrette con guardie armate israeliane.
Una volta entrati in Palestina,sembra di trovarsi in un altro mondo,molta più miseria,il centro urbano di Betlemme non è certo un esempio di pulizia ,ma sembra che a nessuno importi più di tanto,la nostra guida ci porta alla Basilica della Natività,questa Basilica è stata eretta nel luogo in cui sarebbe avvenuta la nascita di Gesù. È costituita dalla combinazione di due chiese,Cristiana e Ortodossa e da una cripta, la Grotta della Natività appunto, che è la grotta ed il luogo preciso in cui Gesù sarebbe nato.
Nel giugno 2012, la basilica della Natività è stata inserita nella lista del patrimonio mondiale dell'umanità dell'UNESCO, su richiesta dello Stato di Palestina.
L'accesso alla basilica è consentito solo attraverso una porta simile ad un passaggio,in origine le porte erano tre ma delle tre porte originarie è rimasta solo questa, poiché le altre due sono state murate.
L’unico passaggio rimasto è stato nei secoli modificato,in origine la porta era un ampio arco,peraltro ancora chiaramente visibile,poi questo arco fu modificato e restrinto per evitare che si accedesse all’interno direttamente a cavallo,fino poi all’ultima modifica,che è rimasta tale fino ai giorni nostri,fatta dai cavalieri templari,i quali ridussero l’ingresso ad una porticina con un’altezza inferiore al metro e mezzo,in modo che ogni persona che la attraversasse fosse costretta ad inchinarsi in segno di rispetto.
Una volta all’interno si nota subito l’arredo tipico delle chiese Ortodosse,con un opulenza di argenti e ornamenti tipici di tale religione,l’interno della chiesa denota una chiaro bisogno di restauri,le colonne che sorreggono le navate,affrescate dai cavalieri templari sono ormai quasi del tutto nere e occorre prestare molta attenzione per vedere le figure,così come i mosaici nelle pareti alte della basilica,anche questi ormai anneriti dal tempo e dai fumi dei lumi che nei secoli hanno illuminato la Basilica.
Solo pochissimi anni fa è stato riscoperto per puro caso una porzione di pavimento originale,tutto in mosaico,molto bello con tessere piccolissime,questa porzione di pavimento è visibile nel centro della chiesa,purtroppo per mancanza di fondi i lavori di recupero e restauro sono stati abbandonati.
Dopo circa un’ora di fila riusciamo ad entrare nella grotta della natività,scesi alcuni gradini ci ritroviamo all’interno della grotta,una cripta molto angusta,la grotta è il luogo in cui, secondo la tradizione cristiana, avrebbe avuto luogo la nascita di Gesù,il punto è simbolicamente segnato da una stella d'argento in cui è incisa, in latino, la frase «Qui dalla Vergine Maria è nato Cristo Gesù». Sopra la stella, ma non immediatamente sopra, sono sospese alcune lampade.
Subito quasi di fronte troviamo il luogo in cui era situata la mangiatoia in cui Maria avrebbe deposto il bambino Gesù subito dopo la nascita.
Purtroppo la grande affluenza di pellegrini rende la visita molto superficiale e veloce,non c’è neanche il tempo per una preghiera o un attimo di raccoglimento,e questo è stato un vero peccato.
Ma il tempo stringe,l’attesa per entrare nella Grotta della natività ci ha fatto perdere più tempo del previsto e quindi siamo in ritardo sulla tabella di marcia,marco ci attende oltre il valico per le 16,30 quindi abbiamo poco più di mezzora per uscire da Betlemme,i tempi sono stretti e vanno rispettati,ci aspettano tanti km prima di arrivare alla nave,e anche se abbiamo un margine di sicurezza,l’imprevisto è sempre in agguato,e come tutti sanno,la nave non aspetta ! quindi meglio prevenire e partire con un certo anticipo.
L’uscita da Betlemme non è certo tranquilla come l’entrata,mentre per entrare i palestinesi non prestano più di tanta attenzione,così non si può certo dire per gli israeliani.
Per l’uscita dobbiamo attraversare diversi tornelli e oltrepassare alcuni metal detector,sempre tenuti sott’occhio da soldati armati,gabbiotti con spessi vetri antiproiettile proteggono altri soldati,i quali se non gli quadra qualcosa molto energicamente te lo fanno capire tramite altoparlante.
Comunque anche qui quasi tutti i metaldetector suonano,visto che eravamo carichi di qualsiasi cosa,tra apparecchi foto e video,zaini con qualsiasi cosa dentro,ma anche in questo caso quando dichiaravamo che eravamo italiani,i soldati chiudevano un occhio e ci facevano passare senza controllare.
Ormai è quasi buio,si riparte verso Haifa dove ci attende la nostra nave,il viaggio di ritorno è molto tranquillo,quasi tutti dormono,il traffico sull’autostrada non è molto intenso e ciò oltre a farci recuperare il ritardo accumulato, ci fa arrivare alla scaletta della nostra Costa Pacifica anche con un po’ di anticipo.
Ci attende una bella doccia vista la giornata intensa che abbiamo avuto, dopo di che spettacolo al teatro e poi cena.
La serata si conclude come sempre con il ritrovarsi tutti al bar sport o in qualche altro bar,per fare 4 chiacchere e per mettersi d’accorso sulle strategie del giorno dopo,ma le velleità durano poco…la stanchezza si fa sentire e il “tutti in branda” scatta quasi sempre poco dopo la mezzanotte.
Domani tutto il giorno di navigazione per raggiungere il porto di Izmir,la seconda città più grande della Turchia dopo Istambul.
I giorni di navigazione in questa crociera sono ben 4 ! molti per i 12 giorni complessivi,del resto gli scali sono ben distanti tra di loro e quindi la cosa è inevitabile,comunque a bordo non mancano certo le attività per passare la giornata …. A parte la ginnastica mandibolare che se vuoi può anche non cessare mai,visto che c’è sempre da qualche parte qualcosa da ingurgitare,ci sono sempre tante attività più o meno interessanti da fare o seguire,ma io con la mia proverbiale pigrizia passo da un lettino ad un altro,magari cambiando ponte,l’unico sforzo che mi concederò è quello di sorreggere una tazza di the !
Izmir , Turchia , attracchiamo in perfetto orario,l’aria frizzante del mattino ci sveglia definitivamente una volta saliti sul bus scoperto che ci farà fare il giro della città.
Il bus è molto comodo e con una spesa di 10 euro ci fare il giro città completo in circa un’ora,in più come tutti i bus turistici possiamo scendere e salire quante volte vogliamo,per questo la nostra prima sosta è al grande bazar,una sorta di souk che occupa gran parte della città vecchia,centinaia e centinaia di negozi,negozietti,che vendono di tutto dallo spillo al cammello,tutto rigorosamente all’insegna della contrattazione.
Per chi invece non interessa il bus,sempre con 10 euro puoi andare in centro con il taxi,la contrattazione è quasi d’obbligo ma non è che si spuntino grossi sconti.
Sia il bus turistico sia i taxi si trovano subito all’uscita del porto,quindi non dovrete cercare nessuno,sono loro che troveranno voi !! per il ritorno si può fare a piedi il bel lungomare,tra il centro e il porto ci saranno circa 3 km,quindi ogni uno valuterà il da fare….
Una volta scesi dal bus ci inoltriamo subito nel bazar che nonostante sia mattina abbastanza presto è già animatissimo,fino ad arrivare ad un chiasso assordante nelle ore di punta quando la gente è davvero tanta x strada e tutti urlano le proprie offerte su quello che devono vendere,poi ci sono i “butta dentro”,persone che ti avvicinano e ti chiedono cosa cerchi,per poi portarti in altri negozi di loro conoscenza.
Come dicevo si vende di tutto,ed escludendo la parte alimentare,è tutto ma proprio tutto taroccato,non c’è niente di originale,qualsiasi marchio è rigorosamente falso,perfino le lamette da barba non sono Gillette !
Però c’è tarocco e tarocco !! da quello palesemente falso all’oggetto che devi girare e rigirare prima di capire che non è originale! insomma se vuoi c’è anche il falso di qualità !
Tra bancarelle,negozi,gente che ti vuole vendere di tutto,trattative fatte per gioco,tanto per vedere a dove si scende con il prezzo e per divertirsi a trattare,questo bazar ci ha preso praticamente tutta la giornata,abbiamo mangiato sul lungomare all’imbarcadero vicino la piazza dell’orologio,e una volta fatti gli acquisti di rito abbiamo ripreso il bus turistico che ci ha riportato in nave.
La città di per se non l’ho trovata eccezionale,anche se è curata con dei bei viali di palme, giardini fioriti,e nelle vie centrali non mancano bellissimi negozi,con le migliori griffe in bella mostra,ma secondo me questa città manca un po’ di personalità,non è certo un bazar a darti delle emozioni o a farti sperare di poterci ritornare.
Ma comunque anche se assolutamente soggettivo,ogni posto ti lascia un ricordo più o meno intenso,forse questa città non mi ha destato tanto interesse perché reduce dalle due giornate in Israele,che sicuramente con la loro bellezza hanno contribuito a sminuire la mia impressione per questa città,che probabilmente vista con occhi diversi e meno condizionati dallo scalo precedente mi avrebbe dato un’impressione positivamente diversa!
Tutt’altra impressione me la fatta invece Atene dove arriviamo il giorno dopo,attracchiamo in una mattinata grigia e piovosa,fortunatamente al momento dello sbarco il tempo sembra dare un attimo di tregua,così da darci il tempo,senza bagnarci troppo,di raggiungere la stazione della metropolitana,la quale è abbastanza lontana dal nostro attracco .
Raggiungiamo la stazione del Pireo in circa 20 minuti di cammino,per 4 euro facciamo i biglietti validi 24 ore,e saliamo sul primo treno in partenza della linea verde con destinazione la fermata di Monastiraki,che è la fermata più vicina per visitare l’Acropoli.
All’uscita della metrò saliamo su uno di quei trenini che ti fanno fare il giro della città,molto comodo,perché ci porta direttamente alle biglietterie d’ingresso del sito archeologico ,risparmiandoci una ripida strada in salita,l’ingresso è di 12 euro,mentre i minorenni entrano gratis.
Come tutti sanno,l’Acropoli con il Partenone e tutto il resto del sito è situato sull’altura che domina la città,la vista si perde a 360 gradi,il centro urbano è immenso,quasi a perdita d’occhio,solo in lontananza si intravedono le periferie punteggiate dal verde degli alberi e giardini.
In ogni angolo spuntano reperti archeologici,il Partenone è in fase di restauro e gli angoli del tetto a edicola sono smontati,però è ancora al proprio posto tutto il resto, capitelli e colonne sono un po’ ovunque,il sito è un vero cantiere sempre all’opera per salvaguardare questo immenso tesoro che ha sfidato i secoli fino ad arrivare ai giorni nostri,ed è quindi giusto quindi dedicare così tanti sforzi per cercare di salvaguardarlo,anche se la crisi si fa sentire anche in questi luoghi.
Il tempo fa ancora i capricci,piove a tratti,mentre facciamo le ultime foto di una serie infinita,potere del digitale che ci permette di scattare a volontà dandoci poi il tempo in seguito di scegliere i migliori scatti !
Ormai è tempo di andare,un ultima foto alle Cariatidi e poi di nuovo sul trenino per completare il giro città,quando scendiamo la nostra volontà di girare un po’ per il centro è subito vanificata dalle innumerevoli squadre di polizia in tenuta antisommossa,che presidiano le vie centrali.
Atene in questo periodo è come una bomba ad orologeria e i cortei più o meno pacifici sono all’ordine del giorno,infatti ne troviamo uno che inneggiando le proprie ragioni,ci fa desistere dalla nostra intenzione di girare cazzeggiando per il centro.
Visto il clima non proprio tranquillo decidiamo almeno di andare a vedere il palazzo del parlamento la cui imponente facciata domina piazza Syntagma ,alla base del palazzo si trova il monumento al milite ignoto,sorvegliato dagli "Evzones", guardia d'onore in costume tradizionale greco.
Assistiamo al cambio della guardia che avviene ogni ora,una volta concluso,ci è permesso farci fotografare accanto alle guardie,che per regolamento non possono muoversi per nessun motivo,infatti c’è un militare preposto per riordinare le divise e il copricapo una volta finito il cambio guardia.
Lo spettacolo è da non perdere,questi soldati nel loro costume tradizionale,si muovono con un coordinamento di movimenti eccezionale,sarebbe stato un peccato perdersi questo evento,ma siamo stati fortunati,visto che solo 2 giorni prima proprio di fronte al questo palazzo ci sono stati scontri tra dimostranti e polizia.
Finito di vedere il cambio della guardia,ci resta ancora un po’ di tempo,ma il clima non proprio rilassato ci fa desistere,e decidiamo di rientrare alla base,quindi riprendiamo il metrò direzione Pireo,rientriamo a bordo che non è tardissimo,la nave è abbastanza tranquilla,molti sono ancora a terra con le escursioni Costa,ne approfittiamo per farci un idromassaggio con la vasca davanti al maxischermo tutta per noi.
Partiamo da Atene che è quasi buio,prossimo scalo Civitavecchia,la nostra vacanza è ormai agli sgoccioli,attracchiamo al porto laziale la mattina del 25 Ottobre,ormai tutti i nostri amici conosciuti in nave sono scesi,la nave è quasi vuota,ci sentiamo un po’ soli,passiamo la giornata facendo poco o niente,scendiamo per fare una passeggiata sul lungomare,ma risaliamo dopo poco.
La malinconia che di solito ci prende a fine viaggio è arrivata,la sera salutiamo i nostri camerieri del ristorante,li ringraziamo per il loro lavoro sempre perfetto.
È mattina,lasciamo la cabina alle 8.30,il nostro cabinista è sparito… boh tipo strano!! quindi gli lasciamo sulla scrivania un biglietto di saluti .
Riunione in teatro,abbiamo il colore blu come tutti quelli che hanno la vettura al seguito,sbarchiamo presto,alle 9.30 la vettura ci attende proprio davanti al pala crociere,con i bagagli a poche decine di metri,alle 10,00 abbiamo già lasciato il porto.
La crociera è finita,ma è bello anche ritornare a casa,raccontare il tuo viaggio cercare di far vivere le proprie emozioni anche a chi non è potuto venire.
Anche questo fa parte del viaggio,è bello partire ma è bello anche tornare… emozioni che si inseguono.
Dedico questo diario a Santo,Cristina,Alessia,Valeria,Simone,Veronica,Massimiliano e Sarah (con l’acca) splendidi compagni di viaggio.
Grazie a tutti
Gerry
Inizio questo mio diario da dove conclusi quello dell’anno scorso,infatti lo scorso anno terminai il mio diario “Oltre le colonne d’Ercole” con Costa Mediterranea dicendo che quello non era l’ultimo giorno di crociera,ma era il primo giorno in meno prima della mia prossima partenza..!
Infatti,lunedì 15 Ottobre il conto alla rovescia è finito,sono partito insieme a mia moglie e mio figlio con Costa Pacifica alla volta della Grecia,Turchia e Terra Santa.
La scelta come ormai tradizione l’ho lasciata alla sorte,infatti la formula roulette tra Le Isole Del Sole e ritorno in Terra Santa,mi riservava quest’ultima come destinazione finale per la mia 2° crociera,e sempre come vuole la tradizione da una cabina garantita ponte 1,venivo upgradato a una cabina con balcone al ponte 8.. quindi di meglio non potevo sperare !!
Il viaggio di avvicinamento non è dei più tranquilli, il meteo non è particolarmente clemente e il viaggio verso Savona è praticamente tutto sotto la pioggia !!
All’arrivo trovo insieme a Costa Pacifica,anche Costa Fortuna e Costa Magica,per questo,complice anche il maltempo, sia il palacrociere che i servizi a terra risultavano un po’ rallentati,ma non più di tanto.
Parcheggiata la vettura,mi ritrovo un incoraggiante numero 5 come turno di imbarco,in più l’inizio di quest’ultimo, previsto per le 13,00 è stato anticipato alle 12,00 e questo mi permetteva di essere a bordo alle 13,30 precise,orario perfetto per andare al mio primo buffet con calma,prima dell’assalto del “grosso” dei passeggeri.
Naturalmente il resto della giornata è dedicato all’esplorazione della nave,personalmente posso raffrontarla solo a Costa Mediterranea,essendo questa l’unica nave su cui sono stato.
L’impressione primaria è stata di confusione,nel senso che la nave ha i ponti che non hanno continuità da poppa a prora,ma sono spezzati per la loro interezza dai ristoranti,quindi anche spostandosi sul medesimo ponte a seconda di dove vogliamo andare ,dobbiamo per forza scendere e risalire,e questo non lo trovo molto comodo ne molto intuitivo,se non dopo un po’ di pratica.
Inoltre il bar centrale con gli ascensori panoramici all’inizio dà l’impressione di essere po’ angusto,ma forse il motivo sono i colori a mio avviso un po’ troppo cupi,per il resto tutto molto bello sia la piscina centrale con il maxi schermo sia la parte esterna con piscina e scivolo,nonché tutto il resto delle infrastrutture.
Molto comodi anche i numerosi bar,dove nonostante la nave con i suoi 3065 passeggeri fosse quasi al completo è praticamente impossibile non trovare posto ! simpatico il bar sport con gli schermi sempre accesi su tutti gli eventi sportivi del momento,e anche il simulatore di guida è un’ottima attrattiva,che però visti i prezzi non era molto frequentato,a tal proposito non capisco perché Costa continua a mantenere prezzi alti per questa attrazione,con il risultato che è stata quasi sempre vuota,cosa che non succederebbe con prezzi un po’ più popolari,stesso discorso per le foto,pacchi e pacchi di foto invendute e quindi sicuramente a fine crociera buttate,ma non sarebbe meglio guadagnare poco ma guadagnare? Di sicuro se le butti ci puoi solo rimettere ! ma si vede che sono scelte di marketing e alla fine avranno comunque il loro tornaconto.
La cabina si presenta bene ma non benissimo,molta polvere sulle mensole di vetro del bagno e specchio sporco,ed essendo questi posti dove l’occhio ti ci cade per forza,non ci sono che due motivi,o il cabinista non è molto scrupoloso e preciso oppure il suo carico di lavoro è tale che non può curare più di tanto ogni cabina,tra l’altro gli asciugamani erano solo per due persone,e solo dopo 2 giorni,e solo su mia richiesta ho avuto gli asciugamani per tre persone.
Di certo questo rimarrà un mistero, visto che qualche giorno la cabina è rifatta meglio e qualche giorno peggio,sono scomparsi anche gli animaletti fatti con i pigiami,ora (ma non sempre) ci sono solo delle banali figure geometriche fatte con la striscia di stoffa colorata che viene stesa in fondo al letto.
Non ho trovato le “spie” (riordinare cabina e non disturbare) da appendere fuori della porta, e ogni volta che il cabinista me ne dava una e veniva appesa,questa non veniva rimessa in cabina ma spariva regolarmente,tra l’altro non mi sono mai ricordato il nome del mio cabinista,in quanto questo non parlava una parola ne di italiano ne di inglese e non c’era nessun cartellino con il suo nome presente in cabina,quindi potevo solo leggerlo sulla sua targhetta della divisa ma essendo per me abbastanza incomprensibile ho preferito lasciare perdere.
Il ristorante prescelto è stato il My Way con secondo turno,qui il servizio l’ho trovato assolutamente perfetto ,con tempi di attesa più che normali,tutti i camerieri sempre gentili,sorridenti,velocissimi e sempre disponibili ad ogni richiesta.
Il cibo a mio avviso è rimasto nei canoni da me conosciuti con Mediterranea,anzi per la cena forse questa volta sono rimasto ancora più soddisfatto.
Anche x il buffet non posso fare critiche tutto sempre all’altezza,vassoi sempre riempiti e mai lasciati vuoti,se non per il normale fine turno,e il grill aperto ininterrottamente dalle 12,00 alle 18,00 mentre su Mediterranea a volte non apriva proprio! Un unico appunto lo faccio sulla colazione,succo d’arancia molto più acquoso,e la scomparsa delle buste di cioccolata solubile.
Ma ormai tra un idromassaggio e l’altro il primo giorno di navigazione è passato e mercoledì 17 Ottobre alle 13,00 giungiamo a Katakolon in Grecia,attracco strategico per visitare Olimpia,luogo dove tutti sanno sono nati e avvenuti le primi giochi olimpici.
Tendenzialmente mi piace il ”fai da te” per tanti motivi,ma principalmente per la comodità di poter andare e fare quello che vuoi,fermandoti dove vuoi.
Per questo leggendo sul forum di Croceristi.it di un certo Francesco che stà dietro la caserma della polizia,era mia intenzione di cercare proprio lui visto che tutti ne parlavano bene,ma la ricerca è stata più breve del previsto,essendo Francesco e la sua barba la prima persona che abbiamo incontrato fuori dal porto,con il cartello “bus per olimpia”.
Quindi senza neanche scomodarsi più di tanto accettiamo la sua offerta di portarci a Olimpia per 9,00 euro a persona andata e ritorno,prezzo che ritengo onesto.
Durante il tragitto che effettuiamo con un buon pullman,Francesco ci spiega tutto della zona di Katakolon e degli scavi,la visita al sito è per forza abbastanza veloce,visto il tempo esiguo,ma riusciamo a vedere anche il museo,che a mio avviso,anche se relativamente piccolino,per gli amanti del genere è da non perdere.
Quello che invece ho potuto vedere nei circa 30 km che separano il porto da Olimpia è abbastanza deludente e preoccupante,si nota la profonda crisi che la nazione attraversa,case sparse qua e là molto dismesse,tantissimi fondi commerciali chiusi con la scritta “affittasi” oppure “vendesi”,urbanizzazione al minimo sindacale e molto ,troppo degrado,però le persone sono state sempre gentili,prezzi super onesti sia nei bar che nei negozi (1/2 litro d’acqua 50 centesimi),nessuno a mai insistito più di tanto per farci comprare qualcosa se questa non ci interessava,insomma si vede che nonostante il momento per loro molto più difficile del nostro,riescono a non perdere la voglia di fare,e questo è un buon segno.
Chi vorrà seguire in futuro queste indicazioni può stare tranquillo,tra l’altro al ritorno risalendo sul pullman veniamo ricontati per non lasciare nessuno a terra,ma non x questo si può fare quello che si vuole,giustamente se manca qualcuno,dopo 15 minuti di attesa oltre l’orario stabilito, il pullman parte comunque.
Quindi il mio consiglio per Katakolon è che se si vuole entrare nel sito archeologico,penso sia inevitabile procurarsi una guida,oppure effettuare l’escursione con Costa,per il semplice motivo che senza guida nessuno ti dice niente, vedi solo rovine ma non capisci cosa fossero in origine,mentre se interessa solo il museo,allora consiglio sicuramente il classico “fai da te” visto che nel museo ci sono tutte le spiegazioni su cosa si sta guardando.
Quindi al ritorno visto che il tempo ce lo permetteva,salutiamo Francesco e come da accordi ci facciamo lasciare all’inizio del paese,anche questa è una comodità del “fai da te”,così abbiamo avuto il tempo di acquistare qualche souvenir e di tornare con tutta calma alla nave.
Alle 18,00 puntualmente la nave molla gli ormeggi per dirigere la prua verso Israele,che raggiungiamo dopo un altro giorno di navigazione.
La nave attracca al molo di Ashdod alle 8,00 di venerdì 19 Ottobre in perfetto orario,ben 55 autobus attendono in banchina i croceristi che sbarcheranno per le varie escursioni,fatti i calcoli praticamente tutti ! rimarranno in nave solo 100/150 persone.
Per i due giorni in Israele volevo visitare quello per cui tutti o quasi visitano questa nazione,quindi il mar Morto,Gerusalemme e Betlemme, sacrificando purtroppo la Galilea.
Per questo ho contattato MarcoTaxi del quale sul forum “Croceristi.it” tutti ne dicono un gran bene e a questo punto del diario posso sicuramente dire con ragione.
Marco da me contattato alcuni giorni prima della partenza,molto gentilmente mi ha chiesto cosa volevo fare e quante persone eravamo,consigliandomi al meglio e facendomi subito un buon preventivo.
Non contento,sempre sul forum di “Croceristi.it”inserisco una nuova discussione nella sezione Gerusalemme,Betlemme e Terra Santa,nel quale chiedo se qualcuno volesse aggregarsi,sia perché magari in compagnia è più divertente e anche per un abbattimento finale dei costi.
Subito una famiglia di 4 persone di Catania risponde all’appello e alla vigilia della partenza anche una coppia di sposi di Livorno,quindi 10 persone,ma a bordo reclutiamo ancora 2 persone,padre e figlia di 9 anni di Roma,quindi 12,ma non è finita qui…un gruppo di 12 ragazzi della Calabria chiede di venire con noi ! quindi ricontattiamo Marco quando eravamo già in navigazione per sapere se ci può in qualche maniera accomodare e dopo averci richiamato ci conferma che ha risolto il problema con un minibus da 15 posti e un van da 6,purtroppo per una persona non c’è posto,ma all’ultimo momento così non penso si potesse fare di meglio.
Marco ci attende fuori dal porto,che lasciamo con uno shuttle gratuito messo a disposizione dalle autorità portuali,essendo tutta l’area portuale non pedonabile,i mezzi con cui ci porterà in giro si presentano molto bene,sono nuovi,puliti e dotati di ogni confort.
La prima tappa,che raggiungiamo dopo circa 2,5 ore di viaggio,è la fortezza di Masada,che nel 1° secolo A.C. era la fortezza di Erode il Grande,questa fortezza era arroccata su un altopiano che domina il Mar Morto ad una altezza di 400 metri.
Masada fu espugnata dall’esercito romano dopo un assedio di 3 anni,ma non ci fu battaglia,perché tutti gli abitanti di Masada una volta vista l’imminente disfatta, preferirono il suicidio collettivo,prima di finire schiavi di Roma.
Le rovine si presentano curate,si vede il notevole sforzo nel tentare di recuperare quel poco che si poteva recuperare,quindi affreschi e piccole porzioni di mosaici.
La fortezza si raggiunge tramite il sentiero del Serpente,un sentiero ripidissimo che si dipana a zig zag lungo il crinale della montagna,oppure tramite una molto più comoda e moderna funivia che al costo di 15 euro gli adulti e 10 euro per i minori di 18 anni, ti assicura un’andata e un ritorno molto più riposante.
Una volta visitati i resti di Masada e ridiscesi con la funivia,puntiamo verso le vicine rive del mar Morto.
Il mar Morto è un mare che a mio avviso di mare non ha assolutamente niente se non il nome,intanto è situato in una depressione che è oltre 400 metri sotto il livello degli altri mari, non ha sbocchi,ha solo il fiume Giordano che lo alimenta e quindi detto così potrebbe essere benissimo un lago,ma la notevole estensione, l’acqua non proprio dolce e le proprie origini che in antichità lo estendevano ben oltre gli attuali confini le conferiscono a ragione il nome di “mare”.
Costeggiando le sue rive si notano tante cose strane che è quasi impossibile non notare,intanto non c’è moto ondoso, nessuna onda,piatto come un olio,nessuna vegetazione,il forte grado di salinità non fa crescere niente,nessuna alga o altro,quindi nessuna forma di vita,sia animale che vegetale.
Non ho visto nessuna barca,ne piccola ne grossa,le rive non hanno sabbia ma sono pietrose,attenzione…pietrose e non scogliose !! quindi,seguendo le indicazioni di Simona21,siamo andati armati di scarpette da scoglio per evitare di ferirci sotto i piedi sia con le pietre sia con le numerose incrostazioni di sale presenti un po’ dappertutto e che possono tagliare come rasoi.
Ma il mar Morto non ha solo aspetti negativi,lungo le sue rive sorgono numerosi bagni con spa annesse che sfruttano le eccezionali qualità benefiche delle acque e dei fanghi,per questo siamo andati in un uno di questi bagni dove per 10 euro hai a disposizione spogliatoi,docce e i famosi fanghi.
A parte il lato benefico,fare il bagno nelle sue acque è un esperienza unica che non si riscontra in nessuna altra parte del mondo! entri e lasciandoti andare galleggi come un tappo di sughero ! non riesci proprio ad affondare,qualsiasi cosa tu faccia,addirittura mettendoti in verticale, gambe unite,e braccia lungo i fianchi e non facendo nessun movimento,rimani fuori dall’acqua fino all’altezza del petto !! roba da non credere !! e poi l’acqua con il suo altissimo tasso salino ti lascia la pelle quasi unta,ma un consiglio che do a tutti è quello di non provare ad assaggiare l’acqua,il veleno è molto più dolce ! ne tantomeno giocare con l’acqua, una goccia negli occhi è assolutamente da evitare !!
Ma la giornata volge al termine in breve tempo,alle 16,30 i bagni chiudono,e alle 17,00 è già buio ! si vede che siamo molto più a sud rispetto alla nostra Italia !!
Il viaggio di ritorno di circa 2,5 ore è piacevole e tranquillo ,costeggiamo la periferia di Gerusalemme che visiteremo l’indomani,intorno alle 19,00 arriviamo al porto di Ashdod, salutiamo Marco egli diamo appuntamento per domani quando ci verrà a prendere ad Haifa per la visita di Gerusalemme e Betlemme.
Infatti la mattina dopo usciti dal terminal del porto di Haifa Marco è lì che ci attende,ci aspettano circa 2,5/3 ore di macchina prima di arrivare a Gerusalemme,appena arrivati entriamo in città e scopriamo quanto è caotica,naturalmente Gerusalemme è per 365 giorni all’anno meta di pellegrinaggi e turismo e questo rende sempre i luoghi sacri e di culto superaffollati.
Dopo alcune fermate in punti strategici per fare foto al panorama,visitiamo il Getsemani o Orto degli Ulivi,un giardino con ulivi millenari,dove Gesù si ritirò dopo l’ultima cena prima di essere tradito da Giuda ed essere arrestato,di fianco all’orto c’è la Chiesa di tutte le Nazioni,dove al suo interno è conservata davanti all’altare parte della roccia dove Gesù pregò prima dell’arresto.
A questo punto,la nostra prossima tappa è stata il Cenacolo,qui Gesù consumò la famosa ultima cena terrena prima della crocifissione.
Il luogo a mio giudizio è abbastanza deludente,nel senso che mi aspettavo qualcosa di molto più valorizzato,invece una volta entrati non c’è niente che testimonia il passato di questo posto, l’ho trovato molto dismesso,e non c’è niente che testimonia quello di cui il luogo è stato teatro,se non la consapevolezza che comunque c’è stato.
Lasciato il Cenacolo ci addentriamo oltre le mura della città vecchia attraverso la Porta Zion, Gerusalemme racchiude al suo interno comunità Ebraiche,Cristiane,Musulmane e Armene,che bene o male riescono a convivere,quindi oltre ai vari quartieri dove prevale una data religione,è relativamente facile trovare Cristiani che abitano accanto a Musulmani, o Armeni e viceversa.
Il percorso verso la Basilica del Santo Sepolcro,nonostante avessi la piantina della città,non è dei più facili,la città è un autentico labirinto, le decine e decine di vie e viuzze che ospitano negozi e negozietti sembrano tutte uguali, formando un grande souk dove la confusione propria di questi luoghi è cosa normale,e trovare la Basilica del Santo Sepolcro non è stato semplicissimo,ma con un po’ di pazienza e con qualche indicazione siamo riusciti ad arrivare ed entrare.
Subito all’ingresso troviamo la Pietra Dell’Unzione ,dove fu ricomposto e preparato il Corpo di Gesù prima della sepoltura, su questa pietra tutti si fermano per una preghiera e per benedire qualsiasi oggetto strofinandolo su di essa.
Purtroppo visto l’enorme afflusso di pellegrini non siamo riusciti a vedere il santo sepolcro,l’attesa sarebbe stata di oltre 2 ore,troppe per la nostra disponibilità.
Usciti dalla basilica abbiamo percorso la Via Dolorosa,la strada che Gesù percorse con la Croce prima di essere crocifisso.
Questa strada che dovrebbe essere un monumento della religione cattolica, ed essere preservata per quello di cui è stata testimone,è diventata invece una delle tante vie del souk di Gerusalemme,secondo me quasi un’offesa alla religione cattolica,ma essendo questa nel quartiere musulmano,credo che poco si può fare per un recupero di dignità.
Percorrendo la via dolorosa,si arriva la famoso Muro del Pianto,già lungo la via Dolorosa ad ogni incrocio sostano soldati israeliani in assetto da guerra,ad oggi non ho ancora capito se la cosa deve incutere timore,visto che se ci sono così tanti soldati,oppure infondere sicurezza,e questo sempre per lo stesso motivo! Comunque arrivati al muro del pianto,per accedere alla piazza,dobbiamo oltrepassare un vero e proprio ceckpoint con tanto di metaldetector e vetri blindati, ci vengono controllati gli zaini,ma appena hanno capito che eravamo italiani,i controlli si sono limitavano a farci passare solo sotto i metaldetector,cosa peraltro inevitabile,essendo il percorso obbligato.
Un consiglio,se avete bisogno di informazioni,rivolgetevi possibilmente ai soldati,questi molto gentilmente ci hanno sempre dato indicazioni precise e una volta per non farci sbagliare ci hanno addirittura accompagnato per un tratto di strada.
Il Muro del Pianto è invece un luogo di culto e con rigorose regole da rispettare,gli uomini e le donne possono accedere solo separatamente,gli uomini devono indossare il Kippah tipico copricapo ebraico che viene consegnato gratuitamente all’inizio della piazza,e c’è divieto assoluto di fare foto o riprese video.
All’interno ci sono sempre persone in preghiera,le funzioni si susseguono senza sosta rispettando il rito ebraico,nelle varie fessure del muro sono inseriti migliaia di bigliettini che le persone lasciano con le loro preghiere e richieste a loro più care,nella speranza che queste vengano esaudite.
L’atmosfera è di assoluto rispetto e di preghiera,sembra di essere lontani anni luce dalla bolgia rumorosa della Via Dolorosa,che dista solo poche decine di metri!
Ma ormai è ora di rientrare,Marco ci attende fuori dalle mura,da qui ci recheremo a Betlemme in Palestina,Marco ha contattato un autista e una guida Palestinese,perché essendo lui italiano,ma con vettura con targa israeliana ,non gli è possibile entrare.
Per entrare dobbiamo oltrepassare 2 ceckpoint,il primo israeliano,con tanto di banda chiodata in terra,e il secondo palestinese.
L’entrata in Palestina non è delle più complicate,se non per il fatto che si oltrepassa l’ormai famoso muro,e il percorso da fare è un incrocio tra un percorso di guerra e prigione di massima sicurezza,insomma anche se non è complicata ma di sicuro fa un po’ impressione !!
Il muro è stato eretto per dare una fine agli scontri e attentati tra israeliani e palestinesi,che solo pochi anni fa erano all’ordine del giorno in questo territorio,dove ogni volta si contavano morti e feriti, adesso questo non succede più,ed anche se non è certo una bella cosa da vedere,ma ha fatto si che le due fazioni,quindi israeliana e palestinese non venissero più a diretto contatto.
Al momento il muro è lungo oltre 600 km ma una volta ultimato si arriverà a oltre 800 km di territorio,e tutto questo periplo,è controllato da torrette con guardie armate israeliane.
Una volta entrati in Palestina,sembra di trovarsi in un altro mondo,molta più miseria,il centro urbano di Betlemme non è certo un esempio di pulizia ,ma sembra che a nessuno importi più di tanto,la nostra guida ci porta alla Basilica della Natività,questa Basilica è stata eretta nel luogo in cui sarebbe avvenuta la nascita di Gesù. È costituita dalla combinazione di due chiese,Cristiana e Ortodossa e da una cripta, la Grotta della Natività appunto, che è la grotta ed il luogo preciso in cui Gesù sarebbe nato.
Nel giugno 2012, la basilica della Natività è stata inserita nella lista del patrimonio mondiale dell'umanità dell'UNESCO, su richiesta dello Stato di Palestina.
L'accesso alla basilica è consentito solo attraverso una porta simile ad un passaggio,in origine le porte erano tre ma delle tre porte originarie è rimasta solo questa, poiché le altre due sono state murate.
L’unico passaggio rimasto è stato nei secoli modificato,in origine la porta era un ampio arco,peraltro ancora chiaramente visibile,poi questo arco fu modificato e restrinto per evitare che si accedesse all’interno direttamente a cavallo,fino poi all’ultima modifica,che è rimasta tale fino ai giorni nostri,fatta dai cavalieri templari,i quali ridussero l’ingresso ad una porticina con un’altezza inferiore al metro e mezzo,in modo che ogni persona che la attraversasse fosse costretta ad inchinarsi in segno di rispetto.
Una volta all’interno si nota subito l’arredo tipico delle chiese Ortodosse,con un opulenza di argenti e ornamenti tipici di tale religione,l’interno della chiesa denota una chiaro bisogno di restauri,le colonne che sorreggono le navate,affrescate dai cavalieri templari sono ormai quasi del tutto nere e occorre prestare molta attenzione per vedere le figure,così come i mosaici nelle pareti alte della basilica,anche questi ormai anneriti dal tempo e dai fumi dei lumi che nei secoli hanno illuminato la Basilica.
Solo pochissimi anni fa è stato riscoperto per puro caso una porzione di pavimento originale,tutto in mosaico,molto bello con tessere piccolissime,questa porzione di pavimento è visibile nel centro della chiesa,purtroppo per mancanza di fondi i lavori di recupero e restauro sono stati abbandonati.
Dopo circa un’ora di fila riusciamo ad entrare nella grotta della natività,scesi alcuni gradini ci ritroviamo all’interno della grotta,una cripta molto angusta,la grotta è il luogo in cui, secondo la tradizione cristiana, avrebbe avuto luogo la nascita di Gesù,il punto è simbolicamente segnato da una stella d'argento in cui è incisa, in latino, la frase «Qui dalla Vergine Maria è nato Cristo Gesù». Sopra la stella, ma non immediatamente sopra, sono sospese alcune lampade.
Subito quasi di fronte troviamo il luogo in cui era situata la mangiatoia in cui Maria avrebbe deposto il bambino Gesù subito dopo la nascita.
Purtroppo la grande affluenza di pellegrini rende la visita molto superficiale e veloce,non c’è neanche il tempo per una preghiera o un attimo di raccoglimento,e questo è stato un vero peccato.
Ma il tempo stringe,l’attesa per entrare nella Grotta della natività ci ha fatto perdere più tempo del previsto e quindi siamo in ritardo sulla tabella di marcia,marco ci attende oltre il valico per le 16,30 quindi abbiamo poco più di mezzora per uscire da Betlemme,i tempi sono stretti e vanno rispettati,ci aspettano tanti km prima di arrivare alla nave,e anche se abbiamo un margine di sicurezza,l’imprevisto è sempre in agguato,e come tutti sanno,la nave non aspetta ! quindi meglio prevenire e partire con un certo anticipo.
L’uscita da Betlemme non è certo tranquilla come l’entrata,mentre per entrare i palestinesi non prestano più di tanta attenzione,così non si può certo dire per gli israeliani.
Per l’uscita dobbiamo attraversare diversi tornelli e oltrepassare alcuni metal detector,sempre tenuti sott’occhio da soldati armati,gabbiotti con spessi vetri antiproiettile proteggono altri soldati,i quali se non gli quadra qualcosa molto energicamente te lo fanno capire tramite altoparlante.
Comunque anche qui quasi tutti i metaldetector suonano,visto che eravamo carichi di qualsiasi cosa,tra apparecchi foto e video,zaini con qualsiasi cosa dentro,ma anche in questo caso quando dichiaravamo che eravamo italiani,i soldati chiudevano un occhio e ci facevano passare senza controllare.
Ormai è quasi buio,si riparte verso Haifa dove ci attende la nostra nave,il viaggio di ritorno è molto tranquillo,quasi tutti dormono,il traffico sull’autostrada non è molto intenso e ciò oltre a farci recuperare il ritardo accumulato, ci fa arrivare alla scaletta della nostra Costa Pacifica anche con un po’ di anticipo.
Ci attende una bella doccia vista la giornata intensa che abbiamo avuto, dopo di che spettacolo al teatro e poi cena.
La serata si conclude come sempre con il ritrovarsi tutti al bar sport o in qualche altro bar,per fare 4 chiacchere e per mettersi d’accorso sulle strategie del giorno dopo,ma le velleità durano poco…la stanchezza si fa sentire e il “tutti in branda” scatta quasi sempre poco dopo la mezzanotte.
Domani tutto il giorno di navigazione per raggiungere il porto di Izmir,la seconda città più grande della Turchia dopo Istambul.
I giorni di navigazione in questa crociera sono ben 4 ! molti per i 12 giorni complessivi,del resto gli scali sono ben distanti tra di loro e quindi la cosa è inevitabile,comunque a bordo non mancano certo le attività per passare la giornata …. A parte la ginnastica mandibolare che se vuoi può anche non cessare mai,visto che c’è sempre da qualche parte qualcosa da ingurgitare,ci sono sempre tante attività più o meno interessanti da fare o seguire,ma io con la mia proverbiale pigrizia passo da un lettino ad un altro,magari cambiando ponte,l’unico sforzo che mi concederò è quello di sorreggere una tazza di the !
Izmir , Turchia , attracchiamo in perfetto orario,l’aria frizzante del mattino ci sveglia definitivamente una volta saliti sul bus scoperto che ci farà fare il giro della città.
Il bus è molto comodo e con una spesa di 10 euro ci fare il giro città completo in circa un’ora,in più come tutti i bus turistici possiamo scendere e salire quante volte vogliamo,per questo la nostra prima sosta è al grande bazar,una sorta di souk che occupa gran parte della città vecchia,centinaia e centinaia di negozi,negozietti,che vendono di tutto dallo spillo al cammello,tutto rigorosamente all’insegna della contrattazione.
Per chi invece non interessa il bus,sempre con 10 euro puoi andare in centro con il taxi,la contrattazione è quasi d’obbligo ma non è che si spuntino grossi sconti.
Sia il bus turistico sia i taxi si trovano subito all’uscita del porto,quindi non dovrete cercare nessuno,sono loro che troveranno voi !! per il ritorno si può fare a piedi il bel lungomare,tra il centro e il porto ci saranno circa 3 km,quindi ogni uno valuterà il da fare….
Una volta scesi dal bus ci inoltriamo subito nel bazar che nonostante sia mattina abbastanza presto è già animatissimo,fino ad arrivare ad un chiasso assordante nelle ore di punta quando la gente è davvero tanta x strada e tutti urlano le proprie offerte su quello che devono vendere,poi ci sono i “butta dentro”,persone che ti avvicinano e ti chiedono cosa cerchi,per poi portarti in altri negozi di loro conoscenza.
Come dicevo si vende di tutto,ed escludendo la parte alimentare,è tutto ma proprio tutto taroccato,non c’è niente di originale,qualsiasi marchio è rigorosamente falso,perfino le lamette da barba non sono Gillette !
Però c’è tarocco e tarocco !! da quello palesemente falso all’oggetto che devi girare e rigirare prima di capire che non è originale! insomma se vuoi c’è anche il falso di qualità !
Tra bancarelle,negozi,gente che ti vuole vendere di tutto,trattative fatte per gioco,tanto per vedere a dove si scende con il prezzo e per divertirsi a trattare,questo bazar ci ha preso praticamente tutta la giornata,abbiamo mangiato sul lungomare all’imbarcadero vicino la piazza dell’orologio,e una volta fatti gli acquisti di rito abbiamo ripreso il bus turistico che ci ha riportato in nave.
La città di per se non l’ho trovata eccezionale,anche se è curata con dei bei viali di palme, giardini fioriti,e nelle vie centrali non mancano bellissimi negozi,con le migliori griffe in bella mostra,ma secondo me questa città manca un po’ di personalità,non è certo un bazar a darti delle emozioni o a farti sperare di poterci ritornare.
Ma comunque anche se assolutamente soggettivo,ogni posto ti lascia un ricordo più o meno intenso,forse questa città non mi ha destato tanto interesse perché reduce dalle due giornate in Israele,che sicuramente con la loro bellezza hanno contribuito a sminuire la mia impressione per questa città,che probabilmente vista con occhi diversi e meno condizionati dallo scalo precedente mi avrebbe dato un’impressione positivamente diversa!
Tutt’altra impressione me la fatta invece Atene dove arriviamo il giorno dopo,attracchiamo in una mattinata grigia e piovosa,fortunatamente al momento dello sbarco il tempo sembra dare un attimo di tregua,così da darci il tempo,senza bagnarci troppo,di raggiungere la stazione della metropolitana,la quale è abbastanza lontana dal nostro attracco .
Raggiungiamo la stazione del Pireo in circa 20 minuti di cammino,per 4 euro facciamo i biglietti validi 24 ore,e saliamo sul primo treno in partenza della linea verde con destinazione la fermata di Monastiraki,che è la fermata più vicina per visitare l’Acropoli.
All’uscita della metrò saliamo su uno di quei trenini che ti fanno fare il giro della città,molto comodo,perché ci porta direttamente alle biglietterie d’ingresso del sito archeologico ,risparmiandoci una ripida strada in salita,l’ingresso è di 12 euro,mentre i minorenni entrano gratis.
Come tutti sanno,l’Acropoli con il Partenone e tutto il resto del sito è situato sull’altura che domina la città,la vista si perde a 360 gradi,il centro urbano è immenso,quasi a perdita d’occhio,solo in lontananza si intravedono le periferie punteggiate dal verde degli alberi e giardini.
In ogni angolo spuntano reperti archeologici,il Partenone è in fase di restauro e gli angoli del tetto a edicola sono smontati,però è ancora al proprio posto tutto il resto, capitelli e colonne sono un po’ ovunque,il sito è un vero cantiere sempre all’opera per salvaguardare questo immenso tesoro che ha sfidato i secoli fino ad arrivare ai giorni nostri,ed è quindi giusto quindi dedicare così tanti sforzi per cercare di salvaguardarlo,anche se la crisi si fa sentire anche in questi luoghi.
Il tempo fa ancora i capricci,piove a tratti,mentre facciamo le ultime foto di una serie infinita,potere del digitale che ci permette di scattare a volontà dandoci poi il tempo in seguito di scegliere i migliori scatti !
Ormai è tempo di andare,un ultima foto alle Cariatidi e poi di nuovo sul trenino per completare il giro città,quando scendiamo la nostra volontà di girare un po’ per il centro è subito vanificata dalle innumerevoli squadre di polizia in tenuta antisommossa,che presidiano le vie centrali.
Atene in questo periodo è come una bomba ad orologeria e i cortei più o meno pacifici sono all’ordine del giorno,infatti ne troviamo uno che inneggiando le proprie ragioni,ci fa desistere dalla nostra intenzione di girare cazzeggiando per il centro.
Visto il clima non proprio tranquillo decidiamo almeno di andare a vedere il palazzo del parlamento la cui imponente facciata domina piazza Syntagma ,alla base del palazzo si trova il monumento al milite ignoto,sorvegliato dagli "Evzones", guardia d'onore in costume tradizionale greco.
Assistiamo al cambio della guardia che avviene ogni ora,una volta concluso,ci è permesso farci fotografare accanto alle guardie,che per regolamento non possono muoversi per nessun motivo,infatti c’è un militare preposto per riordinare le divise e il copricapo una volta finito il cambio guardia.
Lo spettacolo è da non perdere,questi soldati nel loro costume tradizionale,si muovono con un coordinamento di movimenti eccezionale,sarebbe stato un peccato perdersi questo evento,ma siamo stati fortunati,visto che solo 2 giorni prima proprio di fronte al questo palazzo ci sono stati scontri tra dimostranti e polizia.
Finito di vedere il cambio della guardia,ci resta ancora un po’ di tempo,ma il clima non proprio rilassato ci fa desistere,e decidiamo di rientrare alla base,quindi riprendiamo il metrò direzione Pireo,rientriamo a bordo che non è tardissimo,la nave è abbastanza tranquilla,molti sono ancora a terra con le escursioni Costa,ne approfittiamo per farci un idromassaggio con la vasca davanti al maxischermo tutta per noi.
Partiamo da Atene che è quasi buio,prossimo scalo Civitavecchia,la nostra vacanza è ormai agli sgoccioli,attracchiamo al porto laziale la mattina del 25 Ottobre,ormai tutti i nostri amici conosciuti in nave sono scesi,la nave è quasi vuota,ci sentiamo un po’ soli,passiamo la giornata facendo poco o niente,scendiamo per fare una passeggiata sul lungomare,ma risaliamo dopo poco.
La malinconia che di solito ci prende a fine viaggio è arrivata,la sera salutiamo i nostri camerieri del ristorante,li ringraziamo per il loro lavoro sempre perfetto.
È mattina,lasciamo la cabina alle 8.30,il nostro cabinista è sparito… boh tipo strano!! quindi gli lasciamo sulla scrivania un biglietto di saluti .
Riunione in teatro,abbiamo il colore blu come tutti quelli che hanno la vettura al seguito,sbarchiamo presto,alle 9.30 la vettura ci attende proprio davanti al pala crociere,con i bagagli a poche decine di metri,alle 10,00 abbiamo già lasciato il porto.
La crociera è finita,ma è bello anche ritornare a casa,raccontare il tuo viaggio cercare di far vivere le proprie emozioni anche a chi non è potuto venire.
Anche questo fa parte del viaggio,è bello partire ma è bello anche tornare… emozioni che si inseguono.
Dedico questo diario a Santo,Cristina,Alessia,Valeria,Simone,Veronica,Massimiliano e Sarah (con l’acca) splendidi compagni di viaggio.
Grazie a tutti
Gerry