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La storia di Knosso è molto antica e famosa per il suo labirinto. Infatti, gli scavi archeologici hanno portato alla luce i resti di un antico sito risalente al neolitico. L’attuale Palazzo di Knosso risale agli albori della civiltà ellenica, che prosperò a Creta in quella che viene comunemente chiamata età del bronzo. Infatti, intorno al 2.700 a.C. si sviluppò la cosiddetta civiltà minoica, che vedeva il suo centro principale proprio a Knosso. Il nome di tale civiltà deriva da Minosse, il mitologico re di Creta, frutto dell’unione tra Zeus ed Europa. Il Palazzo di Knosso era il principale centro religioso, politico ed economico, e venne costruito approssimativamente nel 2.000 a.C., per poi essere distrutto da un terremoto circa 300 anni più tardi.
Pertanto, venne avviato un grandioso e sofisticato progetto che portò alla ricostruzione del palazzo, che fu il centro della civiltà greca fino alla definitiva conquista da parte dei micenei. Quindi, gli invasori provenienti dall’antica Micene saccheggiarono e distrussero il palazzo, che venne così abbandonato.
Anfore e giare rinvenute nei pressi dei magazzini.
I resti dell’antico Palazzo di Knosso, che ospitava fino a 1400 stanze, venne riportato alla luce con interventi nel 1900 dall'archeologo
Sir Arthur Evans, direttore dell’Ashmolean Museum di Oxford e grande appassionato della civiltà minoica, proseguì gli scavi iniziati 20 anni prima. Dunque, fu così che nel 1903 tutto il palazzo venne riportato alla luce, mentre gli scavi nei dintorni terminarono nel 1931.
I metodi utilizzati da Evans per restaurare le rovine suscitarono comunque qualche polemica. Infatti, venne utilizzato il cemento armato per restaurare le rovine mancanti e successivamente colorate per consentire al visitatore di farsi un’idea dell’antico splendore del palazzo.
La Leggenda del Labirinto di Knosso.
Il magnifico sito archeologico del Labirinto di Knosso è legato alla favolosa mitologia greca. La leggenda ci narra che Poseidone donò a Minosse un bellissimo toro bianco, per essere sacrificato in suo onore. Ma il Re di Creta, colpito dalla sua bellezza, sacrificò un altro toro al suo posto, scatenando l’ira del dio del mare che indusse la regina Pasifae a unirsi con l’animale.
Il frutto di questa unione fu il celeberrimo Minotauro, l’essere dal corpo umano e la testa taurina. Così, Minosse fece costruire il famoso Labirinto di Knosso per rinchiudere l’animale mitologico. I lavori del labirinto di Knosso furono affidati all’architetto Dedalo, aiutato dal figlio Icaro. Ma una volta terminata la costruzione i due architetti si ritrovarono bloccati al suo interno. Pertanto, Dedalo costruì delle ali di cera che attaccò sulle spalle per poter volare, sfuggire così al Minotauro e uscire dal labirinto di Knosso.
Durante il loro volo, Icaro si avvicinò troppo al sole che sciolse le sue ali facendolo precipitare in mare. Dedalo invece trovò rifugio in Sicilia dove venne accolto dal re Cocalo. Anni dopo, il Minotauro dal labirinto di Knosso verrà definitivamente sconfitto da Teseo, il figlio di Egeo che credendolo morto si getterà dal Promontorio di Capo Sounion dando così vita al Mar Egeo.
Lo splendido affresco raffigurante il Minotauro così come altri affreschi che troverete nel sito , sono copie, gli originali per preservarli dagli agenti atmosferici li potete trovare nel Museo Archeologico di Heraklion.
Nell’antichità gli ingressi erano collocati sui quattro punti cardinali, mentre oggi è possibile accedere da ovest. Il sito è costituito da una grande corte centrale, dalla quale si sviluppano diversi quartieri, ognuno con la sua specifica funzione.
Inoltre, si suppone che Knosso non avesse nemici esterni, in quanto non è protetta da una cinta muraria.
Propilei Meridionali
Seguendo la pianta del Palazzo di Knosso, si accede dal cortile occidentale. Completamente lastricato, presentava vie sopraelevate utilizzate per le processioni. A ogni modo, i primi resti che troverete sono due pozzi circolari, all’interno dei quali venivano gettati oggetti sacri.
Sala del Trono
È una delle sale in cui ancora è possibile vedere la sua preziosissima decorazione. Al centro della pavimentazione, originale, un braciere in pietra. È qui che venivano introdotti al cospetto del re ambasciatori e personaggi illustri in visita a palazzo.
Dal cortile centrale partiva quindi uno Scalone Monumentale che conduceva al Santuario delle Tre Colonne.
Per concludere, l’esterno dell’antica Sala del Trono era composto da giardini che conducevano alla Cripta dei Pilastri, il luogo dove si svolgevano i sacrifici. Questi magnifici pilastri erano considerati pietre sacre e rappresentazione terrena delle divinità.
Gli interni della Sala del Trono, splendidamente affrescati.
La Sala del Trono è totalmente decorata di affreschi di colore rosso. Le uniche due immagini riportate in questa sala sono due grifoni, animali mitologici con corpo di leone e testa di aquila. L’Affresco dei Grifoni simboleggiava la determinazione e la saggezza del re di Cnosso.
Megaron della Regina
Proseguendo la visita del Palazzo di Knosso, attraversando il cortile centrale si giunge al Megaron della Regina. Presumibilmente composto su quattro livelli, vi si accedeva tramite una grande scalinata. Qui sono stati rinvenuti gli affreschi più belli di tutta la Grecia arcaica, tra cui i famosi delfini e la danzatrice.
I delfini.
Il fiore all’occhiello di Knosso è indubbiamente rappresentato dai suoi preziosissimi affreschi. Dall’alto valore storico e artistico, ciò che colpisce maggiormente sono i colori e lo stile di questi disegni, che richiamano all’arte egizia. Questo testimonia la grande potenza della civiltà minoica nel Mediterraneo e i continui rapporti con l’Antico Egitto.
Comunque, gli affreschi che si trovano oggi nel sito archeologico sono delle fedeli copie, se volete ammirare gli originali vi basterà recarvi al vicino Museo Archeologico di Heraklion.
Per le visite: dal porto passa un'autobus che in meno di tre quarti d'ora vi porterà davanti al sito. Il percorso si snoda attraverso la città di Heraklion, è un bus cittadino e il tempo di percorso dipende dal traffico. Passa anche nella piazza vicina al Museo.
Consiglio di non abbinare sito e museo, non riuscireste per via del tempo. Stimato per il sito in quattro ore... è molto vasto, calcolate anche i tempi di attesa per biglietto di ingresso e bus di rientro.
Per il museo, seguirà a questo un post specifico.