Rodolfo
Super Moderatore
Una lenta e costante diminuzione del numero di croceristi che incrociano e incroceranno nelle acque dell'Antartide. Nell'ultimo biennio si è riscontrata una progressiva diminuzione di frequentatori delle estreme latitudini, vuoi per la crisi internazionale, vuoi per le più severe restrizioni introdotte a tutela di quelle acque, anche in relazione all'aumento di incidenti occorsi alle navi.
Un ulteriore significativo "ostacolo" all'accesso all'area sarà introdotto il prossimo mese di agosto, con il divieto imposto alle navi dell'uso, ma anche dello stoccaggio a bordo, del normale combustibile usato in marineria, obbligando di fatto le compagnie all'uso del così detto "gasolio marino", molto più costoso, ma meno inquinante sia nella combustione che in un'eventuale possibile dispersione nelle acque. A parte interventi tecnici di adeguamento delle navi, il tutto si trasformerà in un aumento dei prezzi delle crociere con una ulteriore naturale riduzione dei numeri di croceristi.
E una volta introdotta la norma, non è detto che questa venga estesa anche agli antipodi, per altro ripetutamente richiesta, nell'Oceano Artico, dove da tempo si "combatte" a suon di restrizioni di vario tipo, se ricordate la sequela di denunce e condanne per inquinamento cui sono andate incontro le compagnie che operano in quell'area, per "eliminare" di fatto le navi da crociera da quelle acque.
Un ulteriore significativo "ostacolo" all'accesso all'area sarà introdotto il prossimo mese di agosto, con il divieto imposto alle navi dell'uso, ma anche dello stoccaggio a bordo, del normale combustibile usato in marineria, obbligando di fatto le compagnie all'uso del così detto "gasolio marino", molto più costoso, ma meno inquinante sia nella combustione che in un'eventuale possibile dispersione nelle acque. A parte interventi tecnici di adeguamento delle navi, il tutto si trasformerà in un aumento dei prezzi delle crociere con una ulteriore naturale riduzione dei numeri di croceristi.
E una volta introdotta la norma, non è detto che questa venga estesa anche agli antipodi, per altro ripetutamente richiesta, nell'Oceano Artico, dove da tempo si "combatte" a suon di restrizioni di vario tipo, se ricordate la sequela di denunce e condanne per inquinamento cui sono andate incontro le compagnie che operano in quell'area, per "eliminare" di fatto le navi da crociera da quelle acque.