Rodolfo
Super Moderatore
Una nave, per quanto possa sembrare impossibile, subisce delle continue deformazioni alle sue strutture. Possono essere locali, trasversali e longitudinali. Tralasciando le prime due, la longitudinale è quella più importante; infatti, una nave in genere, subisce continuamente delle modifiche alla sua struttura più o meno accentuate. Quando viene portata in bacino, se la platea su cui poggia non è esattamente predisposta, durante un varo tradizionale, in caso di incaglio, in caso di errata caricazione, ma non è il caso delle navi passeggeri, durante la navigazione in mare agitato. In quest'ultimo caso la nave può subire delle deformazioni per effetto del moto ondoso; infatti in base all'altezza delle onde e della loro lunghezza, la nave si troverà più o meno squilibrata nella navigazione. Se grosso modo la lunghezza d'onda corrisponde alla lunghezza della nave, si troverà alternativamente con prua e poppa sulla cresta di due onde e con la parte centrale nella gola, oppure con la parte centrale sulla cresta e poppa e prua nelle gole. Questa differenza di spinta o di peso nelle varie zone considerate, porterà lo scafo ai fenomeni della "insellatura" o dell "inarcatura", che si manifestano rispettivamente come una abbassamento della sua parte centrale rispetto alle parti estreme e viceversa. In fase di costruzione, ne viene tenuto debito conto, tuttavia in condizioni eccezionali, l'intera struttura della nave può risentirne anche "visivamente". Qualche cristallo può spezzarsi, come qualcuno dice di aver visto in occasione di mare particolarmente agitato, per il suo minor grado di elasticità rispetto al telaio che lo contiene, qualche porta può non chiudere più correttamente, qualche meccanismo deve essere ritarato.