Evoluzioni politiche/crociere

[Rodolfo]

Senza entrare nel merito di questioni politiche che in questi giorni sembrano rovesciare posizioni storiche, cosa potrebbe accadere alle crociere nel caso di nuovi accordi internazionali?
Un cessate il fuoco in Ucraina, una distensione nei rapporti tra le grandi potenze, potrebbe riaprire un nuovo scenario in Europa per le crociere.
Dopo tre anni di cancellazioni di scali Europei, della riduzione di crocieristi russi, le crociere potrebbero ricevere un nuovo impulso ed aprire tante nuove prospettive.

 

[Gabriele C.]

Tranne in questi ultimi tre anni, il mercato delle crociere in Russia si è molto sviluppato nei due recenti decenni; si tratta di un grande bacino d'utenza, soprattutto di ospiti ad alto "spending".
Augurandoci ovviamente la soluzione pacifica in Ucraina e dovunque, non può che far bene all'intero movimento crocieristico sia le vendite del prodotto alla clientela russa, sia la riapertura degli scali di San Pietroburgo e, chissà, anche quelli sul Mar Nero.

Sono invece meno ottimista sul mercato centroamericano: le voci degli aumenti delle tasse sui crocieristi che sbarcheranno nei porti messicani, e i balzelli che Trump ha accennato riguardo le crociere in partenza dai porti statunitensi non lasciano ben sperare su un incremento di fatturato su quel mercato, che peraltro è quello di maggiore portata.

 

[giada50]

È vero che la situazione geopolitica ha avuto un impatto significativo sulle crociere, specialmente per quanto riguarda gli scali europei e i crocieristi russi. Se ci fosse un cessate il fuoco in Ucraina e una distensione dei rapporti tra le grandi potenze, sicuramente questo potrebbe aprire nuove opportunità per il settore, non solo in Europa ma a livello globale. Le compagnie di crociera potrebbero anche rivedere le loro rotte e riprendere destinazioni che sono state cancellate per motivi di sicurezza o instabilità. Sarebbe interessante vedere come il mercato reagirebbe a una nuova normalità, con più turisti e nuove prospettive. Per rispondere a questa ripresa post-crisi potrebbero esserci anche innovazioni nelle offerte e nelle esperienze a bordo.

 

[Rodolfo]

Un articolo con un pensiero espresso da Harry Sommer CEO di NCL, circa la possibilità di una evoluzione positiva delle guerre in Europa e Medio Oriente: oltre ad una soluzione umanitaria dei conflitti in corso, un vantaggio sproporzionato per la Compagnia, (ma non solo per NCL come avevo commentato ieri) con la riapertura di scali, vedi San Pietroburgo, chiusi da tempo.

https://www.seatrade-cruise.com/finance-legal-regulatory/if-trump-gains-peace-in-europe-mideast-a-win-for-cruise-sommer

 

[tiziano]

....premetto che le guerra cessino in tutto il mondo, ma ritornando in Europa credo che lo scalo di San Pietroburgo non venga "aperto' subito.

 

[Sandro 09]

concordo con tiziano sperando che finisca tutto domani ci vorra un bel po di tempo per risistemare tutto.

 

[essepi2]

Lo scalo di San Pietroburgo non e’ mai stato chiuso, semplicemente le navi causa embargo alla Russia non possono andarci.
Il turismo in Russia, per vie traverse, non ha mai smesso di esserci.
Se la guerra dovesse finire domani, caduto l’embargo, ci si potra’ andare…poi magari ci si potrebbe domandare se si e’ tranquilli ad andarci.

 

[capricorno]

Prima di riaprire occorre una ricostruzione sistematica e penso soprattutto agli sbocchi crocieristici nel Mar Nero. Laggiù non esiste più nulla. Per San Pietroburgo, di principio non ci andrei.