azoto63
Well-known member
Ed ecco la vera svolta!
Siamo alla crociera numero 41 e, complice il nostro 35° anniversario di nozze, vogliamo fare qualcosa di speciale.
Tutti sul forum parlano delle eccellenze dello YC MSC, ma noi vogliamo abbinare anche una meta fantastica ... quale migliore occasione per farne quattro in un colpo solo!
Explora I dall'Islanda a New York, toccando Groenlandia e Canada, alla scoperta di lati di questo pianeta assolutamente unici.
Un grande ringraziamento ad Anna, la mia agente di viaggio, che come sempre mi ha seguito in tutte le fasi della cruise.
Come al solito, tutti i giudizi che esprimeremo sono personali, dettati dalle nostre esperienze.
Sarà un diario scritto a quattro mani, la parte tecnica sarà scritta da me ed il racconto vero e proprio da mia moglie Sonia (in corsivo).
Cominciamo col dire che è stata una crociera 'beyond', oltre tutte le nostre aspettative!
La prenotazione avviene oltre un anno prima, così riesco a trovare gli aerei che voglio: all'andata quelli bianchi ed arancio ed al ritorno quelli diretti JFK-MXP delle 22,20.
PROLOGO:
Sbrigate le pratiche del check in ci accingiamo a fare una buona colazione a base di cappuccino e brioche che per noi non è una consuetudine (a casa preferisco mantenere un regime alimentare più sano e mi limito ad un budino di soia al cioccolato fondente e un paio di cucchiai di avena con cappuccio, mentre Sandro inizia la sua giornata con granola di cereali integrali e frutti di bosco e doppio caffè), ecco perché anche questo momento ci fa sentire praticamente già in vacanza.
Dopo la solita attesa davanti al gate, che di solito faccio passare piacevolmente trascorrendo questo tempo in libreria dell'aeroporto (quanto mi piace stare in libreria!), annunciano il nostro imbarco. Destinazione Reykjavik.
Allo scopo di rendere proprio speciale questo viaggio, abbiamo organizzato di partire con due giorni di anticipo rispetto all'imbarco in crociera, così avremo modo di tornare nella piccola ma molto carina capitale islandese ... quella benedetta nostalgia dei posti belli!
Percorro in fretta il piccolo corridoio dell'aereo cercando di evitare le solite gomitate che le persone alte danno, più o meno inconsapevolmente, a quelle piccole come me agitandosi nel porre il bagaglio a mano in alto, e, dopo aver mancato per un pelo di essere schiacciata contro i primi bagni, raggiungiamo finalmente i nostri posti. Mi siedo, mentre Sandro aggiusta la posizione dello zaino sopra di noi, respiro profondamente e chiudo gli occhi ...
Quando li riapro stiamo frenando sulla pista di atterraggio scura di pioggia di Reykjavik.
Dopo un'oretta di fila in piedi davanti alla pensilina del pullman che ci porterà al nostro Hotel ..... mi accorgo di avere un po' freddo, d'altronde siamo in Islanda, la mia Terra tra le terre.
L'altra volta ci ho lasciato il cuore. Questa terra mi ha travolto di emozioni. Di profumi di erba bagnata e acqua pura di cascate immense. Di agnellini al pascolo che succhiavano il latte dai seni pregni delle loro madri. Di cieli sconfinati tra vallate di cui non si scorge la fine. Di semplicità nell'essere uomo o animale, quella in cui dietro ad ogni vita, si può scorgere l'anima.
Dopo un'ora di viaggio arriviamo alla nostra fermata. Scendiamo dal pullman un po' goffi per la stanchezza, recuperiamo i bagagli (per me sempre troppo pesanti da trascinare), e imbocchiamo la via dell'hotel.
Un rapido e cordiale check in, e ci apprestiamo ad andare in camera per sciacquarci il viso, posare i bagagli, raddrizzare la schiena, coprirci bene, e tornare fuori tra le raffiche ghiacciate di vento e pioggia per cercare un locale ove poter pranzare ad un prezzo accettabile.
I paesi del nord hanno prezzi molto alti, c'è da stare molto attenti a non cadere nell' errore di pranzare con un piatto di fish&chips con bibita o acqua e trovarsi a pagare un conto degno di un cenone di Natale!
Dopo aver camminato per una buona mezz'ora, durante la quale non perdiamo l'occasione di scattare qualche foto, decidiamo di entrare in un luogo pieno di piccoli ristorantini, pizzerie, bar in cui (lo sentiamo per istinto), troveremo di certo qualcosa da mettere sotto i denti.
Infatti dopo aver fatto una veloce ma accurata perlustrazione dei prezzi sui menù, scegliamo di pranzare ...... e, a questo punto molto affamati, su suggerimento della gentile signorina, scegliamo di prendere il piatto del locale, che è un tagliere ricco di assaggi dei piatti tipici islandesi. Nell'attesa ci scambiamo un'occhiata soddisfatta!
Siamo alla crociera numero 41 e, complice il nostro 35° anniversario di nozze, vogliamo fare qualcosa di speciale.
Tutti sul forum parlano delle eccellenze dello YC MSC, ma noi vogliamo abbinare anche una meta fantastica ... quale migliore occasione per farne quattro in un colpo solo!
Explora I dall'Islanda a New York, toccando Groenlandia e Canada, alla scoperta di lati di questo pianeta assolutamente unici.
Un grande ringraziamento ad Anna, la mia agente di viaggio, che come sempre mi ha seguito in tutte le fasi della cruise.
Come al solito, tutti i giudizi che esprimeremo sono personali, dettati dalle nostre esperienze.
Sarà un diario scritto a quattro mani, la parte tecnica sarà scritta da me ed il racconto vero e proprio da mia moglie Sonia (in corsivo).
Cominciamo col dire che è stata una crociera 'beyond', oltre tutte le nostre aspettative!
La prenotazione avviene oltre un anno prima, così riesco a trovare gli aerei che voglio: all'andata quelli bianchi ed arancio ed al ritorno quelli diretti JFK-MXP delle 22,20.
PROLOGO:
Sbrigate le pratiche del check in ci accingiamo a fare una buona colazione a base di cappuccino e brioche che per noi non è una consuetudine (a casa preferisco mantenere un regime alimentare più sano e mi limito ad un budino di soia al cioccolato fondente e un paio di cucchiai di avena con cappuccio, mentre Sandro inizia la sua giornata con granola di cereali integrali e frutti di bosco e doppio caffè), ecco perché anche questo momento ci fa sentire praticamente già in vacanza.
Dopo la solita attesa davanti al gate, che di solito faccio passare piacevolmente trascorrendo questo tempo in libreria dell'aeroporto (quanto mi piace stare in libreria!), annunciano il nostro imbarco. Destinazione Reykjavik.
Allo scopo di rendere proprio speciale questo viaggio, abbiamo organizzato di partire con due giorni di anticipo rispetto all'imbarco in crociera, così avremo modo di tornare nella piccola ma molto carina capitale islandese ... quella benedetta nostalgia dei posti belli!
Percorro in fretta il piccolo corridoio dell'aereo cercando di evitare le solite gomitate che le persone alte danno, più o meno inconsapevolmente, a quelle piccole come me agitandosi nel porre il bagaglio a mano in alto, e, dopo aver mancato per un pelo di essere schiacciata contro i primi bagni, raggiungiamo finalmente i nostri posti. Mi siedo, mentre Sandro aggiusta la posizione dello zaino sopra di noi, respiro profondamente e chiudo gli occhi ...
Quando li riapro stiamo frenando sulla pista di atterraggio scura di pioggia di Reykjavik.
Dopo un'oretta di fila in piedi davanti alla pensilina del pullman che ci porterà al nostro Hotel ..... mi accorgo di avere un po' freddo, d'altronde siamo in Islanda, la mia Terra tra le terre.
L'altra volta ci ho lasciato il cuore. Questa terra mi ha travolto di emozioni. Di profumi di erba bagnata e acqua pura di cascate immense. Di agnellini al pascolo che succhiavano il latte dai seni pregni delle loro madri. Di cieli sconfinati tra vallate di cui non si scorge la fine. Di semplicità nell'essere uomo o animale, quella in cui dietro ad ogni vita, si può scorgere l'anima.
Dopo un'ora di viaggio arriviamo alla nostra fermata. Scendiamo dal pullman un po' goffi per la stanchezza, recuperiamo i bagagli (per me sempre troppo pesanti da trascinare), e imbocchiamo la via dell'hotel.
Un rapido e cordiale check in, e ci apprestiamo ad andare in camera per sciacquarci il viso, posare i bagagli, raddrizzare la schiena, coprirci bene, e tornare fuori tra le raffiche ghiacciate di vento e pioggia per cercare un locale ove poter pranzare ad un prezzo accettabile.
I paesi del nord hanno prezzi molto alti, c'è da stare molto attenti a non cadere nell' errore di pranzare con un piatto di fish&chips con bibita o acqua e trovarsi a pagare un conto degno di un cenone di Natale!
Dopo aver camminato per una buona mezz'ora, durante la quale non perdiamo l'occasione di scattare qualche foto, decidiamo di entrare in un luogo pieno di piccoli ristorantini, pizzerie, bar in cui (lo sentiamo per istinto), troveremo di certo qualcosa da mettere sotto i denti.
Infatti dopo aver fatto una veloce ma accurata perlustrazione dei prezzi sui menù, scegliamo di pranzare ...... e, a questo punto molto affamati, su suggerimento della gentile signorina, scegliamo di prendere il piatto del locale, che è un tagliere ricco di assaggi dei piatti tipici islandesi. Nell'attesa ci scambiamo un'occhiata soddisfatta!