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Galveston, punta al 4° terminal.

capricorno

Super Moderatore
Galveston punta al 4° terminal crociere con MSC e NCL
23 agosto 2023


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The Galveston Wharves ha dichiarato in un comunicato che sta continuando le trattative con MSC Crociere e Norwegian Cruise Line per sviluppare un quarto terminal crociere.

Rodger Rees, direttore e amministratore delegato del porto di Galveston Wharves, ha dichiarato: “Siamo entusiasti dell'enorme potenziale di questa partnership pubblico-privata reciprocamente vantaggiosa. L’aggiunta di MSC alla nostra famiglia di compagnie di crociere offrirebbe ai nostri ospiti in crociera un’esperienza di crociera elegante e in stile europeo. Migliorerebbe il nostro status di principale porto crocieristico negli Stati Uniti, stimolerebbe l’economia regionale e consentirebbe a MSC di raggiungere un nuovo mercato di milioni di crocieristi negli Stati Uniti centrali”.

La dichiarazione arriva dopo che gli amministratori portuali hanno votato contro la spesa di denaro e risorse per il quarto terminal all’inizio di questa settimana.

Gli amministratori hanno affermato di volere maggiori informazioni prima della costruzione del nuovo terminal, citando il suo impatto finanziario su altri progetti portuali e il potenziale impatto sul debito del porto.

Il presidente del Consiglio di amministrazione di Galveston Wharves, Harry Maxwell, ha dichiarato: “Rimaniamo impegnati a lavorare su una partnership reciprocamente vantaggiosa per portare queste compagnie di crociera di livello mondiale al porto di Galveston”.

Jeff Patterson, presidente del comitato finanziario del consiglio, ha aggiunto: "Sono fortemente favorevole al quarto terminal crociere e non vedo l'ora di finalizzare i dettagli in modo da poter andare avanti insieme".

Il Wharves Board ha già autorizzato la spesa di 673.000 dollari per la progettazione e le stime dei costi di pre-ingegneria per il terminal proposto.

Rubén A. Rodríguez, Presidente di MSC Cruises USA, ha osservato: “Rimaniamo impegnati nei nostri piani per un nuovo home port a Galveston come parte della nostra continua espansione in Nord America. Portare le nostre navi moderne e glamour in Texas fornirebbe ai nostri ospiti e ai consulenti di viaggio ancora più opportunità per sperimentare il futuro della crociera e godersi il nostro distintivo stile europeo. Abbiamo avuto discussioni produttive con Galveston Wharves e stiamo continuando a negoziare con loro mentre tracciamo il futuro di MSC Crociere nel mercato statunitense”.

Rees ha aggiunto: “La nostra popolarità come porto di partenza delle crociere si riflette nella crescita del numero di passeggeri e delle partenze. Nel 2023 prevediamo un record di 362 partenze, il numero più alto nei 22 anni di attività del porto come porto crocieristico. Questa è un’ottima notizia per il porto e la nostra regione perché il nostro business delle crociere è un importante generatore di entrate e posti di lavoro”.

Foto: Allure of the Seas di Royal Caribbean International a Galveston.


Cruise Industry news.com
 

capricorno

Super Moderatore
Infatti.

La soluzione sarebbe , in Europa, cercare altri scali più appetibili , poi vediamo come la prendono chi ha sempre promosso a piene mani il turismo.
 

Rodolfo

Super Moderatore
In Europa li chiudono, in USA ne aprono di nuovi!
Qualche contestazione e preclusione si è manifestata anche in U.S.
Infatti.

La soluzione sarebbe , in Europa, cercare altri scali più appetibili , poi vediamo come la prendono chi ha sempre promosso a piene mani il turismo.a
Non la vedo come una soluzione: secondo me è più un "desiderio" che una realtà.
Nel giro di qualche anno il problema dell'inquinamento potrà essere risolto, ma non quello delle masse di persone che vengono "scaricate" giornalmente ad interferire con altre comunità.
Solo una parte di queste comunità hanno un beneficio diretto, la gran parte solo disagi
Venezia quando c'erano le navi: io, personalmente che beneficio ne ricavavo? Nessuno, anzi disagi dal punto di vista economico, "paralisi" dei mezzi di trasporto, esproprio della tua città, confusione, ritardi negli spostamenti ecc.
Quando in porto c'erano fino a nove navi quante erano le persone che gravavano sulla città tra transiti, sbarchi ed imbarchi?
Logico che poi ci sia una reazione contraria da parte di chi non ne ricava alcun beneficio ma solo disagi.
 

capricorno

Super Moderatore
Sono le Compagnie crocieristiche che hanno permesso questa escalation di persone in più che desiderano provare la " vacanza" in crociera. Ho volutamente virgolettato poiché sempre più spesso la crociera viene equiparata alla vacanza , quella che tempo fa era prerogativa di villaggi vacanza. Ecco ora si sono trasferiti su una nave, con tutto ciò che ne consegue.
La crociera intesa dal viaggiatore è altra cosa.
Chi desidera conoscere i luoghi spende, nei musei , nei ristoranti tematici, avvalendosi anche di tour operator del territorio. È questa la differenza.
 

Rodolfo

Super Moderatore
Sì tutto sommato è così, ma come praticare materialmente l'inversione di tendenza? Non dimentichiamo che ormai le navi hanno più che raddoppiato la stazza da Carnival Destiny che aveva superato di poco il limite di 100000 di tsl per arrivare alle 250800 della Icon.
Come si fa trovare nuove soluzioni con navi di questo genere al di fuori dei normali porti che attualmente le accolgono, già con numerosi limiti.
È questo che non riesco capire quando si parla di trovare nuovi scali.
 

seismic

Well-known member
Sono le Compagnie crocieristiche che hanno permesso questa escalation di persone in più che desiderano provare la " vacanza" in crociera. Ho volutamente virgolettato poiché sempre più spesso la crociera viene equiparata alla vacanza , quella che tempo fa era prerogativa di villaggi vacanza. Ecco ora si sono trasferiti su una nave, con tutto ciò che ne consegue.
La crociera intesa dal viaggiatore è altra cosa.
Chi desidera conoscere i luoghi spende, nei musei , nei ristoranti tematici, avvalendosi anche di tour operator del territorio. È questa la differenza.
al di là dell'effetto villaggio vacanze, credo che anche chi desidera godere dell'itinerario abbia le idee un poco confuse e il risultato sia tutto un mordi e fuggi che non valizza il territorio.
Anche qui a Verona (pur senza crociere), ci sono folle che sotto al sole fanno coda per la casa di Giulietta e tutto il posticcio al contorno e nessuno va a godere il museo archeologico o il museo di scienze naturali (sopratutto questo) che son vuoti. Figuriamoci per uno scalo di 7/8 ore. si scende in massa con i panini razzolati al buffet e la borraccia caricata al dispenser, si fanno foto per patinate Instagram nemmeno si fosse nella Royal suite di Silversea e via, al più si prende una calamita. Che vantaggio hanno i cittadini che vivono negli scali?
 

Gabriele C.

Well-known member
Tutte corrette le vostre considerazioni, ma allora cosa vogliamo fare? Respingere le navi dai porti con i loro ospiti? Cessare le costruzioni delle mega-navi per tornare a quelle meno enormi?
Difficile percorrere queste strade...

Le maggiori Compagnie, nel mercato americano hanno aggiunto nei canonici itinerari di una settimana un giorno in più di navigazione, a scapito di uno scalo, passando da una media di due a tre giorni di mare (ripeto, è una media tra i diversi programmi di 7 notti), quasi a voler arginare in parte il problema di cui parliamo. In questo modo le migliaia di crocieristi restano a bordo un giorno in più, e affollano un giorno in meno un sito di scalo.

Per appassionati come noi, questa soluzione impoverisce nettamente l'offerta. Evidentemente non per altri, leggendo i recenti numeri.

Per quello che vale la mia opinione, molto modesta, proporrei alle Compagnie e alle Autorità portuali di creare un "tavolo di lavoro", come si dice adesso, per spalmare su più giornate della settimana gli scali in determinati porti, così da limitarne a un paio di unità al giorno, non di più. In parte questo già sta avvenendo, ma forse senza il dovuto anticipo (vedi Santorini e Mykonos). Se fosse questa una proposta percorribile, occorrerebbe una pianificazione più accurata e a medio periodo.
 

Rodolfo

Super Moderatore
Direi, dal mio punto di vista, che la situazione di insofferenza di Autorità e cittadini coinvolti si basa principalmente su tre punti:
°Navi sempre più grandi e di capacità un tempo impensabile: una nave come Costa Toscana porta ospiti in numero di quasi 3 Costa Atlantica.
°L'impatto della discesa a terra di questa massa di persone che va parte ad interferire con le comunità locali.
°Il problema legato all'inquinamento.

Il tutto nell'arretratezza di molti porti, non solo della penisola, ad accogliere le navi moderne per dimensione e per numero sempre crescente.
 
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