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Impatto ambientale

lingoss

Active member
Ciao,
chiedo agli esperti del forum se l'uso delle vernici per ricoprire lo scavo sono nocive alla microfauna marina.
Quali sono le problematiche annesse allo smaltimento dei rifiuti?

Saluti
 
Lingoss, non ho idea della risposta, ma la domanda mi sembra molto interessante..

Chi lo sa, forse UNO od altri sapranno rispondere.. ;)

Un salutone!!
Manlio
 
Marco, io parto dal presupposto che qualsiasi prodotto dell'attività umana, bene o male, prima o dopo interferisca con l'ambiente dove viene impiegato.

Detto questo, il problema della formazione di incrostazioni sulla carena delle navi è sempre stato un problema sentito, sia per quanto riguarda l'avanzamento della nave, con relativi consumi, sia per quanto riguarda il deterioramento della carena e suo ripristino.

Inizialmente l'industria chimica era intervenuta in questo campo, producendo delle vernici arricchite di sali metallici, utili al rallentamento delle formazioni incrostanti, teredini, denti di cane, lepadi, alghe in genere, che tuttavia non risolvevano il problema e inquinavano le acque e relative forme di vita nelle acque in cui le carene erano immerse, con il lento rilascio di questi sali. Pensiamo che sono stati usati, piombo, stagno, arsenico, rame dando luogo ai cosidetti composti organostannici, tra cui il più pericoloso è il TBT - Tributilstagno. Oltretutto entravano nella ormai conosciuta catena alimentare, cui ultimo anello siamo noi.

Qualche studio ha avanzato l'ipotesi che lo spiaggiamento delle balene possa essere causato proprio da questo composto che agisce sul loro sistema uditivo e orientativo.

Per questo motivo molti paesi hanno messo al bando questo prodotto riconosciuto come il più nocivo in assoluto, unitamente ad altri prodotti similari. La MARPOL ha avuto la sua parte in queste scelte, ed attualmente, in fasi successive e cadenzate nel tempo, ha vietato per le navi l'uso di questi prodotti. Il discorso comunque è molto ampio ed articolato, e credo il luogo non sia adatto al suo trattamento.

Sono nate così le vernici anti vegetative di nuova concezione a base di teflon e silicone, quelle usate attualmente sulle carene delle navi, che uniscono alla mancanza di prodotti nocivi, il pregio di fornire una superficie dello scafo assolutamente liscia, sulla quale è difficile possano proliferare organismi vari, che vengono oltretutto rimossi nel movimento della nave con lo scorrere dell'acqua lungo lo scafo, in pratica autopulenti.

Tutto bene? Forse; ma fra qualche anno altri studi porteranno a controindicazioni anche per questo prodotto.

Marco, cosa intendi per trattamento rifiuti?
 
Marco, cosa intendi per trattamento rifiuti?
Ti ringrazio per la tempestiva e esaustiva risposta.

Mi chiedevo come fossero smaltiti i rifiuti di tipo organico (avanzo di cibi etc etc) e se questi vengono gettati in mare e se subiscono un trattamento specifico prima dello smaltimento.
 
Ultima modifica:
Vorrei sottolineare che per secoli (se non per millenni) gli scafi delle navi sono stati rivestisti con impasti vari, spesso a base di pece e catrame, per proteggerli dall'azione della terendine marina, un vermetto che adora mangiare il legno..

L'esigenza di proteggere gli scafi migliorando nel contempo la capacità di navigare ha successivamente portato all'adozione di lamelle di rame che li rivestivano completamente..

Nel periodo Romano (probabilmente anche prima, sulle navi Fenice) gli scafi delle navi maggiori venivano rivestiti da lamine di Piombo, seguiva poi la ricopertura in catrame ed alla fine si arrivava al legno..

Insomma, questa forma di inquinamento ha, in un verso e o nell'altro, millenni di storia..

Un saluto!
Manlio
 
Mi chiedevo come fossero smaltiti i rifiuti di tipo organico (avanzo di cibi etc etc) e se questi vengono rigettati in mare e se subiscono un trattamento specifico prima dello smaltimento.

si quelli organici vengono trattati e rigettati in mare come cibo per i pesci (spiegazione dell' Ing. che mi trastullato per la sala macchine del NOS)
 
Marco, anche questo è un argomento estremamente complesso, regolato da leggi internazionali, e dalla MARPOL.

Credo che una competente risposta la dovrebbe dare Unoche, che presumo abbia anche ricoperto la posizione di Envinromental Officer a bordo delle sue navi.

Comincio io. Dociamo che i rifiuti di bordo possono essere classificati in due grandi categorie;

Liquidi e solidiTra i liquidi troviamo le acque di sentina, le acque grigie e le acque nere.

Le acque di sentina sono quelle che si depositano inevitabilmente nel fondo della nave, mescolate a residui oleosi provenienti dalla macchina e da altri serviziQueste acque, prima di essere scaricate fuori bordo, devono essere trattate attraverso procedure di filtraggio, centrifuga, evaporazione e non rilasciate fino a che un apposito sistema di controllo automatico chiamato White Box non determina una concentrazione oleosa al di sotto del limite stabilito dalle leggi, che la rende praticamente "pure". Una volta espulsa fuori bordo l'operazione, naturalmente in aree di mare adatte allo scopo, deve essere annotata sul registro degli idrocarburi con tutte le caratteristiche del trattamento.

Le acque grigie sono quelle derivanti dai lavandini, docce, cucine, lavanderie, lavapiatti

Anche le acque grigie di raccolta provenienti dal docce, cucine, vengono trattate per la separazione di elementi solidi.

Le acque nere, come esprime l'aggettivo, sono quelle provenienti dai servizi igienici della nave e sono le più complesse da trattare. Devono essere sottoposte a complete operazioni di sanitificazione ptima di essere scaricate.

La loro espulsione fuori bordo deve essere oltretutto pianificata durante il viaggio, individuando le aree dove l'operazione è permessa, aree che possono variare a seconda del paese oltre che dalle comuni regole internazionali. Se ne deve tener conto del loro "immaganizzamento" durante il trattamento di decantazione nelle apposite casse di servizio per quanto riguarda la stabilità della nave.

Continua.
 
Marco, anche questo è un argomento estremamente complesso, regolato da leggi internazionali, e dalla MARPOL.

Credo che una competente risposta la dovrebbe dare Unoche, che presumo abbia anche ricoperto la posizione di Envinromental Officer a bordo delle sue navi.

Comincio io. Dociamo che i rifiuti di bordo possono essere classificati in due grandi categorie;

Liquidi e solidiTra i liquidi troviamo le acque di sentina, le acque grigie e le acque nere.

Le acque di sentina sono quelle che si depositano inevitabilmente nel fondo della nave, mescolate a residui oleosi provenienti dalla macchina e da altri serviziQueste acque, prima di essere scaricate fuori bordo, devono essere trattate attraverso procedure di filtraggio, centrifuga, evaporazione e non rilasciate fino a che un apposito sistema di controllo automatico chiamato White Box non determina una concentrazione oleosa al di sotto del limite stabilito dalle leggi, che la rende praticamente "pure". Una volta espulsa fuori bordo l'operazione, naturalmente in aree di mare adatte allo scopo, deve essere annotata sul registro degli idrocarburi con tutte le caratteristiche del trattamento.

Le acque grigie sono quelle derivanti dai lavandini, docce, cucine, lavanderie, lavapiatti

Anche le acque grigie di raccolta provenienti dal docce, cucine, vengono trattate per la separazione di elementi solidi.

Le acque nere, come esprime l'aggettivo, sono quelle provenienti dai servizi igienici della nave e sono le più complesse da trattare. Devono essere sottoposte a complete operazioni di sanitificazione ptima di essere scaricate.

La loro espulsione fuori bordo deve essere oltretutto pianificata durante il viaggio, individuando le aree dove l'operazione è permessa, aree che possono variare a seconda del paese oltre che dalle comuni regole internazionali. Se ne deve tener conto del loro "immaganizzamento" durante il trattamento di decantazione nelle apposite casse di servizio per quanto riguarda la stabilità della nave.

Continua.

quoto, una spiegazione del genere l' aveva data anche l' ingegnere del NOS, ma tra il baccano della sala macchina e la mia propensione a non ascoltare i "professori" mi hanno fatto perdere qualche parola ed altre a modificarle (potenza motori ;))
 
Per quanto riguarda i rifiuti solidi, questi sono del tipo più svariato, gran parte legati ad una normale comunità di persone.

Alcuni sono classificati come residui MARPOL, altri speciali. Tra i primi troviamo carta, cartone, imballaggi, vetro, lattine, ceramica, cibo..... tra i secondi bombolette spry, residui chimici, batterie, toner, componenti elettroniche e luminose, barattoli vernice, stracci perla pulizia imbevuti di oli, grassi, diluenti........ La Plastica è un prodotto particolare che non può essere smaltito a mare per nessun motivo e dovunque.

A bordo avviene la raccolta differenziata utilizzando i vari contenitori dedicati a riceverli, sistemati in posizione strategica, nella vicinanza di dove si crea maggiormente il loro accumulo.

Una volta raccolti vengono trattati a seconda della loro tipologia; il vetro viene sminuzzato, l'alluminio pressato ed imballato, il cibo raccolto dalle cucine attraverso delle apposite linee di raccolta vacuum, viene tritato nei "Pulper", separato dal solido al liquido. Parte dei residui solidi viene incenerito, o scaricato fuori bordo, a seconda della tipologia. Gli scarti speciali, pericolosi o meno, appositamente imballati ed etichettati, vengono consegnati a terra a ditte specializzate per lo smaltimento a termini di legge.

Quando la nave si trova al di fuori delle 12 miglia, e comunque al di fuori delle aree proibite, si procede al rilascio dei rifiuti MARPOL come previsto dalla legge.
Tutte queste operazioni devono essere registrate in appositi giornali, evidenziandone quantità, luogo, tipologia, e per quelli speciali anche le ditte cui vengono consegnati.

Lascio a Unoche intervenire a correzioni e ad aggiunte. Più sotto le foto di una delle tante targhe disseminate a bordo a ricordare le regole e l'impacchettatura dei contenitori di alluminio.

DSCF0027.jpg


DSCF3184-1.jpg
 
Ultima modifica:
Ciao Rodolfo
Complimenti per la chiarezza e precisione certosina.

Volevo solo specificare che spesso le acque delle cucine e della lavanderia, non vengono mischiate con quelle grigie (lavandini e docce) in quanto questo renderebbe più difficoltoso trattarle.

Inoltre le navi che fanno l'Alaska e il West Canada hanno dei sistemi di depurazione ancora più sofisticati e (se rientrano entro alcuni parametri, stabiliti da leggi locali) possono scaricare le acque trattate anche in porto. Infatti ricevono delle esenzioni e sono sottoposte a controlli random per assicurarsi che i sistemi di depurazione funzionino sempre al meglio. Queste acque di scarico una volta trattate con i sistemi MBR (Membrane Bioreactor) o sistemi equivalenti sono quasi potabili........................
Salutoni
 
eh, eh.,, se sapevo che leggevi ancora, avrei lasciato anche a te l'onere degli interventi correttivi e aggiuntivi. Grazie.

Quello delle acque grigie non lo sapevo, quello delle acque d'Alaska, mi sembra che se ne era parlato in occasione dei problemi avuti da molte navi denunciate per inquinamento ambientale di vario tipo, alcune estati fa. Ciao.
 
Grazie a tutti per avermi chiarito le idee. Qualcosina sapevo già ma volevo approfondire meglio questa questione ;-)
 
Volevo solo specificare che spesso le acque delle cucine e della lavanderia, non vengono mischiate con quelle grigie (lavandini e docce) in quanto questo renderebbe più difficoltoso trattarle.
Ciao Devil, questa cosa mi suona nuova, non ne sono proprio a conoscenza e sulle navi nelle quali sono imbarcato io non esiste questa forma di differenziazione. Inoltre mi risulta anche un nuovo concetto che le acque grigie siano trattate, mi potresti spiegare. Per qunato ne so io a livello di Marpol le acque grigie non esistono in alcun modo, non presentano vincoli di sbarco e non hanno alcun riferimento a trattamenti. Mentre per le acque nere e le acque di sentina i trattamenti sono in linea di massima quelli conosciuti, quali sono i trattamenti a cui ti riferisci per le grigie ? Per quanto riguarda le acque di cucina non vedo particolari controindicazioni o differenziazioni dalle acque dei lavandini normali. Le stazioni pulper raccolgono il cibo di risulta dai piatti e viene tritato e scaricato a mare, oppure separato seccato e combusto, ma non si puo' piu' parlare di acque grigie.
 
Ultima modifica:
Ciao Unoche...

Effettivamente, hai ragione quando dici che le acque grige non hanno bisogno di essere trattate. In effetti sono solo quelle nere che devono essere trattate prima di essere scaricate.

In Alaska però la situazione è molto più complessa e al fine di poter scaricare il più possibile (in quanto la capicità delle tanke non è infinita) si fà un’ulteriore separazione delle acque grigie, come già detto precedentemente.

Infatti vengono definite come Accommodation Grey WaterGalley Grey Water e Laundry Grey Water; questo perchè le Accommodation Grey Water vengono passate anch’esse attraverso l’MBR (Membrane Bioreactor) dove ricevono un’areazione aerobica tramite l’uso di ventilatori dedicati e miscelate poi alle acque nere già parzialmente trattate (con una minima parte di residui solidi). Il tutto entra in una biomassa ad alta resistenza all'interno del quale vi è una microbica diversificata che scompone e consuma i liquami e il mix di acque grigie. I sottoprodotti di consumo sono acqua e anidride carbonica, l'acqua passa attraverso la membrana e viene scaricata al 2ndo stadio, l'anidride carbonica viene dispersa nell'atmosfera (fuori della sala macchine) insieme con l'aria che viene utilizzato per l'aerazione della biomassa. Questa alimentazione di aria alla biomassa riduce anche la domanda chimica di ossigeno (COD) dei rifiuti. Nel secondo stadio del bioreattore avviene un ulteriore filtraggio. Eventuali ulteriori solidi vengono poi reindirizzati alla Screen Press Waterlink, e il rimanente filtrato viene pompato alla seconda fase del bioreattore in cui si completa ulteriormente l'aerazione. La 2nda fase del bioreattore viene poi pompata attraverso le pompe a flusso incrociato che offrono alimentazione ai moduli a membrana. L'effluente finale viene poi versato dalle membrane in un serbatoio dove è successivamente trattato attraverso raggi ultravioletti (UV) del sistema per la disinfezione prima di essere finalmente pompata fuori bordo. I residui solidi invece vengono raccolti alla screen press in buste e poi bruciati e/o scaricati a terra.

Spero di essere stato chiaro nei vari passaggi del processo.
 
Ora mi e' chiaro, era un riferimento unicamente alle navi che operano in Alaska. Praticamente devono stravolgere la nave. Il destino delle navi in Alaska, considerata la politica locale, non e' tra i più rosei. Comunque mi trovano concorde sull fatto che meno navi vanno meglio e'!!!
 
Il destino delle navi in Alaska, considerata la politica locale, non e' tra i più rosei. Comunque mi trovano concorde sull fatto che meno navi vanno meglio e'!!!

Ciao Uno....
Forse usciamo fuori tema, ma giusto per chiarire, la politica locale dell'Alaska è orientata a ricavare il maggior utile possibile ($$$$) senza investire niente in infrastrutture. Tutti i miglioramenti avuti negli ultimi anni sono dovuti a privati.
Certamente non saranno le navi da Crociera a causare danni all'ecosistema in quelle zone.
Saluti
 
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Null.ten di vascello, terminando il discorso sui rifiuti che vengono inceneriti, per le navi costa e per tutte le altre navi da crociera che effettuano crociere nel mar baltico questo non e' possibile, in quanto in quel mare gli inceneritori non possono essere usati qualsiasi sia la distanza dalla costa. Quindi il cibo viene triturato e scaricato a mare e non incenerito.
 
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Si e No.............
Quello trattato dai pulper (una specie di omoggeneizzatori............) viene scaricato a mare ma sempre rispettando i regolamenti in vigore.
Il restante o viene scaricato nei porti e/o incenerito quando l'inceneritore puo' essere utilizzato..................
 
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