Adrisessanta
Well-known member
Spinti da una coppia di amici, che festeggiava il quarantesimo di matrimonio, abbiamo prenotato questa crociera che in realtà avevamo già fatto altre cinque volte. Anche per noi sarebbe stato il quarantesimo di matrimonio, ma stante ciò che ci è accaduto lo scorso anno non c'era granché voglia di festeggiare. Tuttavia ci siamo lasciati coinvolgere non solo dalla coppia che festeggiava il quarantesimo come noi, bensì da altre tre coppie che si sono unite. Tutti gli altri erano, chi alla prima, chi alla seconda e chi digiuno di crociere e pertanto mi hanno eletto "comandante" lasciando a me tutte le incombenze varie, dalle prenotazioni, ai pacchetti, all'organizzazione della vita in nave, come muoverci, dove trovarci, quali appuntamenti da non perdere, alle escursioni. Poco male, per me è stato un passatempo.
Ma... bando alle ciance.
Il giorno 9 abbiamo l'imbarco tassativo alle 11. Verso le 10.30 siamo al parcheggio del terminal crociere di Venezia. Consegniamo le nostre valigie e dopo una breve attesa viene aperto il check in. Tutto si svolge in modo ordinato e veloce. Noi abbiamo il numero 2 d'imbarco. Saliamo sul bus che in pochi minuti ci porta all'imbarco presso quell'obbrobrio di terminal che è Marghera. A voglia di spiegare agli amici cosa sarebbe potuto significare la partenza dal terminal di Venezia navigando il canale della Giudecca passando dinnanzi a S. Marco!
Comunque sia, alle 11:10 eravamo già in nave. Ci era stato detto che le nostre cabine sarebbero venute pronte verso le 14. Tuttavia, per non doverci trascinare i bagagli a mano siamo andati a dare un'occhiata per sincerarci che magari una delle 5 cabine fosse già pronta. Avevamo le cabine (con balcone) al ponte 6, molto vicine. Non essendone pronta nemmeno una, ho chiesto alla mia cabinista la cortesia di poter appoggiare negli armadi i nostri bagagli a mano, cosa che ci è stata concessa senza alcun problema. Aperitivo allo spritz bar in attesa dell'apertura del buffet.
Terminato il pranzo abbiamo iniziato a prendere dimestichezza con la nave. Le solite incombenze: registrazione della Costa card con le nostre carte di credito, attivazione dei pacchetti wifi acquistati a terra, esercitazione di emergenza eseguita online per tutti. Caos un po’ per tutti nella consegna delle valigie, arrivate a singhiozzo e in ritardo anche per noi che in teoria avremmo dovuto avere la priorità di consegna.
Alle 18 seguiamo la partenza dal ponte 9. Nessun suono di sirena e nemmeno si è sentito il famoso "Con te partirò" di Bocelli che bene o male emoziona sempre (come del resto per tutte le altre partenze). Abbiamo comunque assistito alle evoluzioni che deve compiere la nave per uscir fuori da sto disgraziato di un terminal...
Cena prenotata per tutti al primo turno. Ci è stato assegnato un tavolo da 10 al ristorante Albatros, che poi è l'unico ristorante generico della nave. In realtà io e mia moglie, in quanto soci Gold, avremmo potuto usufruire del ristorante Club, come tra l'altro riportato sulle nostre Costa card. Ma tant'è, avremmo dovuto lasciare soli i nostri compagni e ciò non sarebbe stato, per così dire, elegante. Anche se tre delle altre quattro coppie ci avrebbero ben volentieri seguiti al Club dopo che glielo ho mostrato.
Comunque sia, abbiamo sempre cenato più che bene anche al ristorante generico, al di là della solita lentezza della prima sera. Non tanto dovuta ai camerieri ma più che altro per gli ospiti nel prendere dimestichezza con le ordinazioni tramite il cellulare.
Secondo giorno in navigazione.
Io e due amici prendiamo la giornata alla SPA che sfrutteremo ben bene sia al mattino che al pomeriggio. Rispetto alle ultime crociere che ho fatto, nella sala del the non ci sono più le caramelle Ambrosoli e il the è in bustina. Non c'è lo zucchero che si dovrebbe chiedere al room service. Pertanto bisogna berlo amaro perché il room service, nel nostro caso, non è arrivato nemmeno dopo 20 minuti dalla richiesta fatta ad un addetto alla SPA.
Comunque abbiamo trovato una SPA ben tenuta, come me la ricordavo l'ultima volta che avevo preso la Deliziosa nel 2016. Nella sala relax sono stati sostituiti i letti a baldacchino.
Il resto della ciurma ha trascorso la giornata sui ponti prendendo il sole e cercando di potersi immergere negli idromassaggi perennemente occupati o bagnandosi nelle piscine dove i bambini la facevano da padrone tuffandosi con tanto di capriole...
Terzo giorno, Katakolon.
Due coppie di amici scelgono l'escursione a Olympia. Noi c'eravamo già stati, pertanto assieme alle altre due coppie abbiamo fatto un giro per il paesello e un tentativo di tuffo in mare...
Alle 17 dovevamo prendere i ticket per la discesa a terra delle prossime due tappe; Mykonos e Santorini. Raccomando ai miei amici di essere puntuali al ritiro, o magari anche in anticipo. Tuttavia alle 16:30 recatomi sul posto (ponte 10 sopra la piscina centrale) vedo che già stanno distribuendo i biglietti e c'è pure una lunga fila in attesa. Cerco di riunire gli amici per fare in modo di avere i ticket di sbarco tutti alla stessa ora. Ma è una parola riuscire a comunicare con tutti. Spero dunque nella magnanimità degli addetti affinché diano a me tutti e 10 i ticket, cosa che mi è stata concessa senza alcun problema.
Terzo giorno; Mykonos.
Una settimana prima avevo detto ai miei amici che le carte meteorologiche erano brutte per il giorno di Mykonos a causa del vento forte e che speravo che invertissero la tappa di Mykonos con Santorini in quanto in quest'ultima località ci sarebbe stato poco vento nei due giorni mentre a Mykonos il giorno successivo al nostro previsto arrivo era previsto vento in calo.
La notte precedente l’arrivo a Mykonos abbiamo trovato mare piuttosto mosso e vento forte. Arrivati in vista di Mykonos è apparso ben chiaro che non saremmo mai sbarcati. Raffiche forti, fino a 70 nodi ne impedivano per forza di cose la discesa a terra. Pertanto abbiamo ripreso la navigazione. Dopo qualche ora il Comandante annunciava l’arrivo per le 16:30 circa a Santorini dove saremmo potuti scendere a terra con l’ultima lancia verso bordo in partenza alla una e trenta di notte. Tutto sommato ci siamo detti che non era poi andata così male. Tuttavia il diavolo ci avrebbe messo ancora lo zampino.
Infatti, mentre eravamo tutti riuniti a teatro in attesa di venire chiamati per lo sbarco, il Comandante annunciava che a causa di uno sciopero dei portuali di Santorini l’ultima lancia per la nave sarebbe partita da terra alle 21. Fischi urla e strepiti si sono levati da teatro. Ma non c’erano scelte; se si voleva scendere, il tempo era risicato e pertanto ci si poteva solo limitare alla visita della città di Fira magari godendo comunque del tramonto sulla caldera. E così infatti abbiamo fatto.
Quarto giorno, Santorini.
Abbiamo scelto, una volta a terra, di prendere il battello che ci avrebbe portati a Oia con bus compreso per il ritorno a Fira per una spesa tutto sommato contenuta, 30 euro a testa. La scelta si è rivelata azzeccata in quanto la fila per prendere la funivia era molto lunga, oltre al fatto che prendere un bus da Fira per Oia o noleggiare una macchina avrebbe significato perdite di tempo essendo un gruppo di 10 persone ognuno con le proprie esigenze… Comunque abbiamo trascorso una bella giornata a Oia e ci è avanzato anche del tempo per vistare ancora Fira. Code chilometriche per prendere la funivia. Ma questo l’avevamo messo in conto.
Quinto giorno, navigazione.
Nulla di particolare da scrivere, eccetto la cena. Abbiamo prenotato la cena per tutti quanti al ristorante Club per festeggiare i nostri anniversari. Il primo turno ci è stato detto che era pieno a tappo. Pertanto ci siamo andati alle 21:30 trovando pochissime persone. Cenato più che bene con ottimo servizio.
Sesto giorno, Bari.
Nella tarda serata del giorno precedente io e mia moglie abbiamo iniziato ad accusare sintomi tipo influenzali. Pertanto a Bari non siamo scesi, accusando febbre e tosse per tutto il giorno. Anche i nostri amici, chi più chi meno, hanno iniziato a manifestare gli stessi sintomi. Io avevo febbre oltre 38°C che non si abbassava nemmeno con Tachipirina. Pertanto siamo rimasti il più possibile rinchiusi nella nostra cabina facendoci portare qualcosa per cena.
Settimo giorno, sbarco a Marghera.
Per noi sbarco prioritario. Ma ci siamo fatti cambiare le fascette in modo da poter scendere tutti e 10 assieme. Il nostro punto di ritrovo, in attesa dello sbarco, era al grand bar. Non vi dico la gente che tossiva e starnutiva; sembrava di essere in un lazzaretto! Operazioni di sbarco e recupero valigie filato via in modo regolare.
Una volta a casa, nel pomeriggio ci siamo recati alla guardia medica per farci visitare. Non ci è stato riscontrato nulla di serio e preoccupante. Siamo comunque stati invitati a fare un tampone per il covid nella giornata di lunedì. Tuttavia già la domenica abbiamo acquistato i test. Io sono risultato positivo, mia moglie invece no. Così come i miei amici, tra i quali mogli negative e mariti quasi tutti positivi!
Per concludere, due parole sulla nave e sulla crociera. La Deliziosa si è rivelata ancor più nave a misura d’uomo, non c’era bisogno di conferme. Abbiamo trovato una nave tutto sommato ben manutenuta e in ordine. Il personale con il quale siamo stati in contatto si è sempre prodigato per far sì che trascorressimo una crociera spensierata. Certo, le crociere di qualche anno fa avevano tutt’altro sapore. Inutile ricordare tagli ed economie che ci sono stati in questi anni. Ma tutto sommato una vacanza in crociera ha ancora la sua attrattiva.
Ma... bando alle ciance.
Il giorno 9 abbiamo l'imbarco tassativo alle 11. Verso le 10.30 siamo al parcheggio del terminal crociere di Venezia. Consegniamo le nostre valigie e dopo una breve attesa viene aperto il check in. Tutto si svolge in modo ordinato e veloce. Noi abbiamo il numero 2 d'imbarco. Saliamo sul bus che in pochi minuti ci porta all'imbarco presso quell'obbrobrio di terminal che è Marghera. A voglia di spiegare agli amici cosa sarebbe potuto significare la partenza dal terminal di Venezia navigando il canale della Giudecca passando dinnanzi a S. Marco!
Comunque sia, alle 11:10 eravamo già in nave. Ci era stato detto che le nostre cabine sarebbero venute pronte verso le 14. Tuttavia, per non doverci trascinare i bagagli a mano siamo andati a dare un'occhiata per sincerarci che magari una delle 5 cabine fosse già pronta. Avevamo le cabine (con balcone) al ponte 6, molto vicine. Non essendone pronta nemmeno una, ho chiesto alla mia cabinista la cortesia di poter appoggiare negli armadi i nostri bagagli a mano, cosa che ci è stata concessa senza alcun problema. Aperitivo allo spritz bar in attesa dell'apertura del buffet.
Terminato il pranzo abbiamo iniziato a prendere dimestichezza con la nave. Le solite incombenze: registrazione della Costa card con le nostre carte di credito, attivazione dei pacchetti wifi acquistati a terra, esercitazione di emergenza eseguita online per tutti. Caos un po’ per tutti nella consegna delle valigie, arrivate a singhiozzo e in ritardo anche per noi che in teoria avremmo dovuto avere la priorità di consegna.
Alle 18 seguiamo la partenza dal ponte 9. Nessun suono di sirena e nemmeno si è sentito il famoso "Con te partirò" di Bocelli che bene o male emoziona sempre (come del resto per tutte le altre partenze). Abbiamo comunque assistito alle evoluzioni che deve compiere la nave per uscir fuori da sto disgraziato di un terminal...
Cena prenotata per tutti al primo turno. Ci è stato assegnato un tavolo da 10 al ristorante Albatros, che poi è l'unico ristorante generico della nave. In realtà io e mia moglie, in quanto soci Gold, avremmo potuto usufruire del ristorante Club, come tra l'altro riportato sulle nostre Costa card. Ma tant'è, avremmo dovuto lasciare soli i nostri compagni e ciò non sarebbe stato, per così dire, elegante. Anche se tre delle altre quattro coppie ci avrebbero ben volentieri seguiti al Club dopo che glielo ho mostrato.
Comunque sia, abbiamo sempre cenato più che bene anche al ristorante generico, al di là della solita lentezza della prima sera. Non tanto dovuta ai camerieri ma più che altro per gli ospiti nel prendere dimestichezza con le ordinazioni tramite il cellulare.
Secondo giorno in navigazione.
Io e due amici prendiamo la giornata alla SPA che sfrutteremo ben bene sia al mattino che al pomeriggio. Rispetto alle ultime crociere che ho fatto, nella sala del the non ci sono più le caramelle Ambrosoli e il the è in bustina. Non c'è lo zucchero che si dovrebbe chiedere al room service. Pertanto bisogna berlo amaro perché il room service, nel nostro caso, non è arrivato nemmeno dopo 20 minuti dalla richiesta fatta ad un addetto alla SPA.
Comunque abbiamo trovato una SPA ben tenuta, come me la ricordavo l'ultima volta che avevo preso la Deliziosa nel 2016. Nella sala relax sono stati sostituiti i letti a baldacchino.
Il resto della ciurma ha trascorso la giornata sui ponti prendendo il sole e cercando di potersi immergere negli idromassaggi perennemente occupati o bagnandosi nelle piscine dove i bambini la facevano da padrone tuffandosi con tanto di capriole...
Terzo giorno, Katakolon.
Due coppie di amici scelgono l'escursione a Olympia. Noi c'eravamo già stati, pertanto assieme alle altre due coppie abbiamo fatto un giro per il paesello e un tentativo di tuffo in mare...
Alle 17 dovevamo prendere i ticket per la discesa a terra delle prossime due tappe; Mykonos e Santorini. Raccomando ai miei amici di essere puntuali al ritiro, o magari anche in anticipo. Tuttavia alle 16:30 recatomi sul posto (ponte 10 sopra la piscina centrale) vedo che già stanno distribuendo i biglietti e c'è pure una lunga fila in attesa. Cerco di riunire gli amici per fare in modo di avere i ticket di sbarco tutti alla stessa ora. Ma è una parola riuscire a comunicare con tutti. Spero dunque nella magnanimità degli addetti affinché diano a me tutti e 10 i ticket, cosa che mi è stata concessa senza alcun problema.
Terzo giorno; Mykonos.
Una settimana prima avevo detto ai miei amici che le carte meteorologiche erano brutte per il giorno di Mykonos a causa del vento forte e che speravo che invertissero la tappa di Mykonos con Santorini in quanto in quest'ultima località ci sarebbe stato poco vento nei due giorni mentre a Mykonos il giorno successivo al nostro previsto arrivo era previsto vento in calo.
La notte precedente l’arrivo a Mykonos abbiamo trovato mare piuttosto mosso e vento forte. Arrivati in vista di Mykonos è apparso ben chiaro che non saremmo mai sbarcati. Raffiche forti, fino a 70 nodi ne impedivano per forza di cose la discesa a terra. Pertanto abbiamo ripreso la navigazione. Dopo qualche ora il Comandante annunciava l’arrivo per le 16:30 circa a Santorini dove saremmo potuti scendere a terra con l’ultima lancia verso bordo in partenza alla una e trenta di notte. Tutto sommato ci siamo detti che non era poi andata così male. Tuttavia il diavolo ci avrebbe messo ancora lo zampino.
Infatti, mentre eravamo tutti riuniti a teatro in attesa di venire chiamati per lo sbarco, il Comandante annunciava che a causa di uno sciopero dei portuali di Santorini l’ultima lancia per la nave sarebbe partita da terra alle 21. Fischi urla e strepiti si sono levati da teatro. Ma non c’erano scelte; se si voleva scendere, il tempo era risicato e pertanto ci si poteva solo limitare alla visita della città di Fira magari godendo comunque del tramonto sulla caldera. E così infatti abbiamo fatto.
Quarto giorno, Santorini.
Abbiamo scelto, una volta a terra, di prendere il battello che ci avrebbe portati a Oia con bus compreso per il ritorno a Fira per una spesa tutto sommato contenuta, 30 euro a testa. La scelta si è rivelata azzeccata in quanto la fila per prendere la funivia era molto lunga, oltre al fatto che prendere un bus da Fira per Oia o noleggiare una macchina avrebbe significato perdite di tempo essendo un gruppo di 10 persone ognuno con le proprie esigenze… Comunque abbiamo trascorso una bella giornata a Oia e ci è avanzato anche del tempo per vistare ancora Fira. Code chilometriche per prendere la funivia. Ma questo l’avevamo messo in conto.
Quinto giorno, navigazione.
Nulla di particolare da scrivere, eccetto la cena. Abbiamo prenotato la cena per tutti quanti al ristorante Club per festeggiare i nostri anniversari. Il primo turno ci è stato detto che era pieno a tappo. Pertanto ci siamo andati alle 21:30 trovando pochissime persone. Cenato più che bene con ottimo servizio.
Sesto giorno, Bari.
Nella tarda serata del giorno precedente io e mia moglie abbiamo iniziato ad accusare sintomi tipo influenzali. Pertanto a Bari non siamo scesi, accusando febbre e tosse per tutto il giorno. Anche i nostri amici, chi più chi meno, hanno iniziato a manifestare gli stessi sintomi. Io avevo febbre oltre 38°C che non si abbassava nemmeno con Tachipirina. Pertanto siamo rimasti il più possibile rinchiusi nella nostra cabina facendoci portare qualcosa per cena.
Settimo giorno, sbarco a Marghera.
Per noi sbarco prioritario. Ma ci siamo fatti cambiare le fascette in modo da poter scendere tutti e 10 assieme. Il nostro punto di ritrovo, in attesa dello sbarco, era al grand bar. Non vi dico la gente che tossiva e starnutiva; sembrava di essere in un lazzaretto! Operazioni di sbarco e recupero valigie filato via in modo regolare.
Una volta a casa, nel pomeriggio ci siamo recati alla guardia medica per farci visitare. Non ci è stato riscontrato nulla di serio e preoccupante. Siamo comunque stati invitati a fare un tampone per il covid nella giornata di lunedì. Tuttavia già la domenica abbiamo acquistato i test. Io sono risultato positivo, mia moglie invece no. Così come i miei amici, tra i quali mogli negative e mariti quasi tutti positivi!
Per concludere, due parole sulla nave e sulla crociera. La Deliziosa si è rivelata ancor più nave a misura d’uomo, non c’era bisogno di conferme. Abbiamo trovato una nave tutto sommato ben manutenuta e in ordine. Il personale con il quale siamo stati in contatto si è sempre prodigato per far sì che trascorressimo una crociera spensierata. Certo, le crociere di qualche anno fa avevano tutt’altro sapore. Inutile ricordare tagli ed economie che ci sono stati in questi anni. Ma tutto sommato una vacanza in crociera ha ancora la sua attrattiva.