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" La luce del Nord..."- fiordi norvegesi a bordo di Costa Diadema.

Stato
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Recuperati anche gli ultimi appartenenti al nostro gruppo ci dirigiamo al nostro albergo per poter lasciare i bagagli ed essere così liberi di vedere la città.
Per fare ciò abbiamo bisogno di prendere un bus che ci porterà per primo all' albergo che dista poco fuori dalla zona aereoportuale. Scelto appositamente per evitare ogni problema che potesse sorgere in prossimità del nostro orario di partenza...la prudenza non è mai troppa. Infatti non è veloce ed agevole raggiungere il centro di Amburgo da qui.
Considerando i vari spostamenti dall' albergo all' aeroporto per poter prendere la metro che ci condurrà al centro di Amburgo, optiamo per un biglietto giornaliero che avrà validità fino alle prime ore del giorno successivo. Naturalmente è tutt' elettronico e attraverso l' App dei trasporti ci forniamo dei titoli di viaggio.
Quindi primo step: due fermate di bus e siamo in albergo.

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Molto bello, particolare e arredato di buon gusto. Gentili e professionali, veniamo accolti dal personale che ci consentirà di lasciare i bagagli e quanto di superfluo in attesa di fare il check-in alle 15.00 del pomeriggio. Il bagaglio etichettato sarà in custodia fino al nostro rientro. Certo non possiamo sprecare tempo la città ci attende.

Ritorniamo sui nostri passi e riprendiamo il bus di linea che ci riporterà in aeroporto per poter prendere la metro. I trasporti sono molto efficenti, di lì a tre minuti arriva il bus che ci lascerà davanti all' ingresso del terminal 2....nello stesso punto dove abbiamo preso il Kelius. Qui confluiscono tutte le fermate dei bus e da qui entrando nel terminal prenderemo la metro che in una decina di fermate e in circa mezz'ora di tempo ci lascerà alla Stazione centrale dei treni di Amburgo.
Il perché della scelta dell' albergo vicino all' aeroporto si rivelerà provvidenziale, infatti il percorso in metro è lungo ci porterà via parecchio tempo specie al ritorno con treni soppressi e un cambio da fare in una stazione intermedia...e con un volo da prendere non è buona cosa.

Il tempo, malgrado le segnalazioni dei giorni precedenti che davano bel tempo, è cupo, grigio, ventoso e non promette nulla di buono. Cercheremo di fare il possibile per completare il giro che ci siamo ripromessi di fare. Scartata Lubecca, ma d'altronde arrivando con il transfert, il passaggio in albergo e il viaggio in metro ci siamo bruciata la possibilità di raggiungerla per poter avere modo di fare una visita decente. Sarà per la prossima.
La stazione Centrale di Amburgo è un vero porto di mare, gente che va che viene, molto trafficata. Al suo interno ci sono mille e più negozi e ristoranti. Visto che abbiamo fatto colazione molto presto in nave, decidiamo di pranzare qui per poi dedicarci senza sosta alla visita della città. Qui ci sono ristoranti per tutti i gusti: orientali, asiatici, messicani e via dicendo fino al classicissimo ristorante tedesco.
Rifocillati ben bene , siamo pronti per mettere a punto i piani A e B di visita della città.
 
Dire di riuscire a vedere tutta la città in poche ore è un' eufemismo ma nel poco tempo e con il tempo meteorologico avverso cercheremo di fare del nostro meglio.


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Lungo il tragitto che ci porterà nel cuore della città sono numerose le testimonianze del passato affiancate dal modernismo che pervade i luoghi commerciali della città.

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Un mix piacevole che non guasta l' immagine della città.

Il centro storico di Amburgo è ancora il cuore della città moderna. In buona parte ricostruita dopo la seconda guerra mondiale, l'Altstadt esibisce le ricchezze del suo passato soprattutto nelle principali istruzioni civiche e commerciali.
All' epoca della Lega Anseatica era lungo i canali di questa parte della città che viveva e trafficava la ricca borghesia mercantile.

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Per temperamento e cultura degli abitanti Amburgo somiglia più a una città danese od olandese che a una qualsiasi altra città tedesca. Forse, per quel riguarda vita notturna e nuove tendenze, è possibile un raffronto solo con Berlino, e c’è addirittura chi sostiene che da questo punto di vista la prima sia ormai da preferirsi alla seconda. Il motivo andrebbe rintracciato nella minore “turistificazione” della città, che renderebbe qui nuovo e spontaneo ciò che nella capitale tedesca, invece, diventa subito noto e perciò commerciale. Insomma un mix di avanguardia e tradizione che negli ultimi anni ha cominciato ad attirare un numero sempre maggiore di visitatori.


Rathaus


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“Libertatem quam peperere maiores digne studeat servare posteritas”. Questa scritta in latino all’ingresso del Municipio (Rathaus) di Amburgo – che tradotta significa più o meno “i posteri abbiano cura di conservare degnamente la libertà che gli antenati partorirono” – spiega meglio di tante parole lo spirito della città. Sia dal punto di vista storico, richiamando la grandeur cittadina ai tempi della Lega anseatica; sia con riferimento al presente con l’invito a manutenere quanto realizzato nel corso dei secoli. Un impegno tenuto in gran conto dagli abitanti di Amburgo, tant’è vero che proprio il Municipio è stato ricostruito due volte a costo di enormi sacrifici: una prima volta sul finire dell’Ottocento (1886-1897) per rimediare ai danni provocati da un incendio divampato anni prima (1842); la seconda, dopo i bombardamenti inglesi del 1943 di cui parleremo un po’ più approfonditamente nel prossimo punto. La facciata, imponente, è lunga ben 111 metri ed è sormontata da una torre che di metri, invece, ne misura 112, mentre sono 436 gli scalini per salire in cima. All’interno le stanze sono 647, solo una parte delle quali visitabili nell’ambito dei tour in tedesco, francese e inglese effettuati giornalmente. Anche solo l’esterno, però, coi 20 imperatori tedeschi raffigurati sulla facciata, il mosaico della dea Hannona sopra il balcone centrale e la già richiamata torre, valgono senza dubbio la visita. Da non perdere!


Ritornerò nel prossimo post a parlarne con altre immagini.

Chiesa di San Nicola

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A circa 500 metri dall’Hamburger Rathaus ci sono i resti della Chiesa di San Nicola tra le attrazioni turistiche più apprezzate di Amburgo. Due le ragioni principali per cui si visita questo luogo: la presenza di un museo che raccoglie reperti, immagini e altre tracce documentali sul terribile bombardamento inglese che alla fine di luglio del 1943 distrusse parte della città provocando centinaia di migliaia di morti; l’altro motivo è la presenza dell’imponente campanile dalla cui terrazza panoramica, sita a poco più di 70 metri di altezza, si scorge una bellissima vista sulla città. Proprio l’imponenza del campanile fornì all’aviazione inglese un facile punto di riferimento per portare a termine una delle carneficine più tragiche della storia della seconda guerra mondiale. Perciò oggi il museo presente all’interno della chiesa, oltre a rievocare i fatti tragici di quell’anno, funge anche da monito contro tutte le derive nazionalistiche e potenzialmente guerrafondaie che di tanto in tanto compaiono sulla scena pubblica europea. Tra l’altro, ed è un aspetto di non poco conto, l’ascensore in vetro che porta i visitatori in terrazza è stato attrezzato anche al trasporto delle persone disabili che così possono agevolmente salire in cima e godere del panorama en plein air di Amburgo.
Oggi il tempo cupo impedisce una buona visuale dall' alto.


Il bel portale...


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Il centro di Amburgo dove si concentrano le maggiori attrazioni è tutto in uno spazio relativamente breve. Guardandoci attorno al di sopra degli edifici è tutt' un susseguirsi di campanili e guglie appartenenti ad altrettante chiese. Alcune purtroppo chiuse. Ci limitiamo a girarci attorno arrivando in uno spiazzo molto grande , la grande spianata dove sorgono gli edifici più antichi, un bel colpo d'occhio.


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Il municipio , di cui vi ho già dato cenno, di stile baroccheggiante è uno delle più sontuose sedi delle amministrazioni civiche d'Europa. Particolarmente sfarzosa la Sala dell' imperatore e la Sala Grande con il suo particolare soffitto a cassettoni. Si può visitare nell' ambito di un tour guidato di 40 minuti, che però tocca solo una minima parte delle sue 647 stanze. Lo ammiriamo in tutti i suoi particolari prima di avvicinarci ed entrare nel suo interno.


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Appena varcata la soglia si può entrare liberamente in una sala da cui poi solo con un biglietto d'ingresso si potrà accedere ad altre sale adibite a Museo....questa sala è già abbastanza per noi ne restiamo veramente colpiti per l'opulenza dei decori...


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Da qui si può accedere al cortile interno, dove ci si può concedere una pausa in uno dei tanti tavolini e sedie...


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Una bella fontana fa bella mostra di sé al centro dello spazio..

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Il tempo che fin qui ci ha graziato ora sembra contro noi. Una pioggia e vento insistente comincia a scendere. Ci ripariamo sotto una grande tettoia sperando in un miglioramento che non avverrà.

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Abbandoniamo il piano A e scatta di conseguenza il piano B...al coperto. Ma dove???


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Tra le tappe imperdibili di un viaggio ad Amburgo c’è anche Miniatur Wunderland, avveniristico spazio espositivo con la riproduzione in scala di diverse scenari europei. Il posto d’onore spetta, ovviamente, alla città ospitante, ma sono degnamente rappresentate la Scandinavia, l’Austria, gli Stati Uniti, la Svizzera e l’Italia. Di quest’ultima, è stato dato grande rilievo ai paesaggi del Sud, su tutti Pompei e la Costiera amalfitana, ma guai a dimenticare Venezia e Roma. Non è finita, perché a assere riprodotti in maniera pressoché perfetta sono anche i templi per eccellenza della mobilità contemporanea: aeroporto e stazione ferroviaria, con annessa circolazione di aerei e treni proprio come nella realtà. L’effetto è davvero sbalorditivo e la visita è particolarmente consigliata per chi si muove coi figli ma anche per chi è rimasto bambino dentro.

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Ultima modifica:
Alla fine quest' ultima tappa si è rivelata un giusto mix che ha soddisfatto un po' tutti e ha risollevato l'umore uggioso della giornata. Certo ci sono mancate le belle vedute sui canali e la loro navigazione, il verde dei parchi ma lasceremo tutto ciò in sospeso per chissà magari una nuova venuta qui. Riprendiamo la via del rientro verso il nostro albergo, un po' più lunga la tratta. Il treno della metro fermerà ad una stazione intermedia e occorrerà attendere una quindicina di minuti la successiva corsa.
All' arrivo in albergo recupero bagagli e in camera..

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Grande quanto basta, accogliente, silenziosa.

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Uno spuntino veloce in attesa della cena...

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..in compagnia di simpaticissimi ospiti tedeschi ci uniamo a loro per vedere la partita degli europei di calcio, Germania Spagna... ahimè finita non tanto in gloria per loro. Una simpatica parentesi.

Con la sveglia presto e due taxi che ci attendono davanti all' hotel per condurci in aeroporto, termina il nostro viaggio che ci ha lasciato un' indelebile ricordo. Questi sono luoghi che ti entrano dentro e non ti lasciano più.

Le mie scelte e la considerazione finale.

Scegliere un' itinerario di questo genere comporta una scelta doverosa della nave che deve avere un buon comfort e determinate caratteristiche. Diadema non è di nuova concezione come le ultimissime navi in circolazione ma ha tutte le caratteristiche per essere una buona compagna di viaggio e in questo itinerario si è rivelata tale.


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Non ci si deve far sedurre dalle nuove navi, in quanto a parer di molti , più belle, più nuove...come se viaggiare su una nave non nuovissima fosse uno spregio, un " non essere in", insomma uno status simbol mancato, che per molte persone è importante anzi essenziale....a volte quando leggo certi commenti resto basita.
Diadema per quanto concerne bellezza e classe ne ha da vendere e qualcuno nel diario scrisse... sebbene non più nuovissima i suoi anni li porta bene. Ci mancherebbe! Non è nata ieri ma non è proprio age'.
Nessuna nave viene trascurata si cerca di mantenerne il decoro anche sostituendo materiali usurati, a bordo ci sono laboratori che in tempo reale , aggiustano, sostituiscono.

Torniamo sul pezzo.

Diadema per la sua conformazione offre punti di osservazione fantastici. Non vi è un ambiente che non ti fa essere in contatto con il mare. Una Spa immensa da dove il mare lo senti vicino attraverso le sue vetrate in affaccio e uno splendido solarium in prua, da cui scrutare l'orizzonte.


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I suoi ponti esterni totalmente percorribili in cui perdersi nei propri pensieri la sera quasi , in quasi totalità di solitudine tra i magnifici colori del cielo.

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La passeggiata a 360° che ti permette mille angolazioni diverse; l'affaccio dei vari locali su questa passeggiata ti permettono di entrare, uscire, a piacimento o sostare all' aperto, protetti da gazebo in vetro...e al Nord Europa è un privilegio non da poco.

Una piscina coperta, valvola di sfogo per i bambini...acqua un po' freddina ma a loro non importava.

Numerosi ambienti di intrattenimento in cui ballare o semplicemente ascoltare della buona musica. Tutte le band, i duo e gli artisti in genere che si sono alternati molto professionali e ben assortiti nei generi musicali che non si sovrapponevano in genere e stile.
Cosa che ho apprezzato , malgrado la tendenza generale per musica internazionale, non disdegnavano alcune band di inserire musica melodica italiana.

Feste a tema...e non intendo le classiche con abbigliamento adeguato, ma le feste o meglio, le serate/ giornate dedicate alle varie nazionalità ( spagnola, tedesca e via discorrendo) dove sin dal pranzo alla cena al dopocena si coinvolgevano le persone con musiche a tema accompagnate dalle prelibatezze culinarie...che non voleva per forza essere un pasto completo, a volte bastava un' aperitivo accompagnato da prelibatezze gastronomiche legate al Paese tema della giornata.
In pratica...le vecchie festa della birra, per fare un esempio, di vecchio stile, rielaborate in chiave più attuale. Sono sottigliezze che a volte non si notano ma che vengono comunque sottolineate nella programmazione giornaliera.
Tutto ciò per arrivare a dire di quanto sia complessa l'organizzazione a bordo e come vengono altresì suddivisi i vari compiti alle persone designate ad elaborare tutto ciò.

Pensate...oltre che programmare i pasti, quindi implicando le cucine principali ( ristoranti e buffet) si aggiungono altresì tutte queste organizzazioni chiamiamole speciali che implicano personale dedicato e preparato. Non ci si può improvvisare.


La ristorazione nei ristoranti ,in questo caso è sempre stata al top! Eccellente nei ristoranti, veloce nello svolgimento ad eccezione della prima sera a Kiel, presumo per una riorganizzazione del personale ma poi filata liscio per tutto il corso della crociera. Tutto veramente molto curato e bilanciato per quanto riguarda i sapori e bello all' occhio.
Da rivedere è il buffet, troppo essenziale a mio avviso e ripetitivo nel pranzo, buona , anzi ottima la colazione mattutina.

Buona l'introduzione di un buffet al ristorante Fiorentino, designato per la colazione libera del mattino, che ha sveltito il servizio.
In questo ristorante appena entrati sulla destra vi è una sezione distaccata per le persone che hanno intolleranze alimentari, dove viene consegnato un menù a parte e si è serviti da personale dedicato.


Il personale di sala

Questi ragazzi sono encomiabili!
Sempre presenti e attenti ad ogni richiesta e super professionali. Il loro italiano è buono, non perfetto ma ci si capisce. Il Maitre passa in continuazione e mi ha fatto veramente piacere vedere con quanta attenzione si soffermava a chiedere se tutto andava bene e se, al nostro tavolo vi erano dei bimbi, ci fosse qualche necessità in più di non desistere nel chiedere.

Una particolare attenzione rivolta ai bambini, per non farli attendere molto, venivano prese le ordinazioni prima per loro e velocissimi arrivavano i piatti. La stessa attenzione l'ho vista rivolta alle persone diversamente abili con posti a sedere in posizioni comode e anche a loro particolari attenzioni da parte dei Maitre di sala che si assicuravano del loro comfort.

Il fattore umano e la buona preparazione sono sempre stato il fiore all'occhiello e ulteriore dimostrazione si è vista qui.


La stessa identica impressione sul personale nei vari bar, saloni. Molto personale che girava tra i tavoli e nessuna attesa troppo lunga delle bevande. Al bar tre addetti nelle ore cruciali di punta , sveltiva le preparazioni dei cocktail.

Animazione, posso dire di non averla frequentata ma c'era. Discreta , si faceva vedere nei vari saloni ma non invadente se non in alcuni momenti dedicati ai giochi, ai balli di gruppo in cui ,certo è il loro compito, cercavano di far partecipare anche il più restio al non fare nulla.


Personale alla Reception e Tour office.

Persone veramente capaci di ascoltare le varie esigenze della persona che hanno davanti. Non ho mai trovato nessuno che non parlasse italiano!!


Ulteriore motivo sulla scelta di Diadema.

Il numero dei pax a bordo.
Quando si sceglie un itinerario particolare come questo in Nord Europa, si deve doverosamente porre attenzione anche alla grandezza della nave e al numero di passeggeri che trasporta. A volte si creano veri e propri imbuti in discesa e in salita negli scali, quindi una nave con meno pax giornalieri da gestire è meglio.

Non abbiamo avuto problemi di sorta in nessuno scalo tranne a Copenaghen, in ciò ha influito molto lo sbarco definitivo di alcuni pax a fine crociera e lo sbarco ordinario degli escursionisti. Un po' di confusione la si è notata soprattutto fuori al terminal, dove bisognava porre attenzione ai vari bus per non sbagliare. A questo però ha posto rimedio il primo filtro: Daniela! Cruise director che sotto la scaletta indirizzava le persone verso le direzioni da prendere, accompagnata strada facendo da diverse hostess di Costa, posizionate ad ok durante il percorso che scansionando la card di ogni ospite indirizzandolo sul bus di competenza. Nulla lasciato al caso!
Tutto viaggia sull'applicazione.

L' imbarco e lo sbarco.

Da migliorare sicuramente l'imbarco.
Noi avendo raggiunto in autonomia con volo privato Amburgo e Kiel, ci siamo ritrovati a dover trascinare le valigie passo passo fino al check in. Chi arrivava con i voli della compagnia non aveva valigie con se, li trovava direttamente in cabina sveltendo le procedure d'imbarco.
Occorrerebbe poter consegnare prima i bagagli, come succede per ogni altra crociera, in seguito mettersi in coda per il controllo documenti e check-in.


Sbarco, velocissimo fatto veramente bene e in poco più di mezz'ora dalla discesa eravamo già sul transfert in partenza per Amburgo. Ottimo ci sta tutto.

Gli scali e l'itinerario.


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Una crociera in Nord Europa degna di essere chiamata tale deve avere Geiranger e Bergen contemplata nel suo itinerario...tutto il resto passa in secondo piano.....
 
Almeno per me, ma credo sia una di quelle tappe che rendono veramente la magia dei luoghi.
Come molti di voi ho seguito costantemente le varie partenze di Diadema sin dal suo primo insediamento in Nord Europa. Sono stata in ansia quando per le avverse condizioni ha saltato lo scalo....mi veniva quasi da piangere al pensiero che potesse capitare anche a me. Di buon grado ho apprezzato ad esempio l' overnight occorso qualche settimana prima della nostra partenza, quando Diadema è rimasta ancorata a Bergen per due giorni. Una bellissima opportunità ( nella sfortuna di uno scalo mancato) per i crocieristi che hanno potuto vivere intensamente il passare delle ore in questa cittadina. Chissà che meraviglia il calare della sera, se tale si può dire, quando le luci si accendono nelle case. Poter assaporare i luoghi con la dovuta lentezza che si contraddistinguono all' ambiente è il miglior auspicio in una crociera.

Gli scali tutti lo hanno consentito, tranne Copenaghen in cui il tempo in relazione soprattutto alla lontananza del terminal dalla città, è stato veramente poco e non ci ha consentito di fare di più di quanto prefissato...anche se poi sono comunque stata soddisfatta delle scelte in questo scalo.

Geiranger/ Hellesylt che dire!!!
Non si può aggiungere altro alle descrizioni di questi luoghi che non saranno mai abbastanza di fronte alla realtà di esserci. Mi sarei data un pizzicotto per sapere se ero sveglia o se stavo ancora sognando di essere lì....

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Escursione scelta che da Hellesylt attraverso panorami mozzafiato ci ha fatto conoscere le belle vallate dell' interno di questa zona. Le fattorie, le persone del luogo, cordiali, pacate e serene specchio della bellezza del creato che li circonda. Abbiamo apprezzato la loro cucina, semplice, gustosa. Le vallate verdeggianti hanno lasciato posto a paesaggi più brulli segno che il vento quassù la fa da padrone. Roboanti cascate ci hanno guidato fin lassù quasi a toccare il cielo....

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...ma prima ci siamo specchiati in acque limpidissime....

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..che il cielo l'hanno dentro.
Poi...ancora più su....ed è lì che ho lasciato il cuore.





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Avrete capito che questo è stato per me lo scalo principe di tutta la crociera e sono felice di averlo potuto vivere con un tempo un po' cupo alle prime luci del mattino ma che secondo il mio modo di percepire le terre nordiche è un valore aggiunto e suggestivo molto di più di un paesaggio visto in pieno sole.
Le cascate, una vera gioia per gli occhi e vi garantisco motivo di allegria sentire il loro " rumore"...

Bergen....
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Un altro luogo del cuore! Magico e bello e quanto avrei voluto fermarmi in una di quelle casette cor pastello o bianche con le finestre fiorite...


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Haugesund
....insomma, che dire...ho già detto la mia nel racconto appena concluso..avrei di gran lunga preferito Stavanger che sicuramente avrebbe offerto di più anche per chi non desiderava altro che fare una passeggiata.
In fondo non dista molto da qui e non avrebbe comportato dispendio di carburante, si era già sulla via del ritorno.
In realtà, verificabile dal sito, Diadema tocca a date alterne e alternando gli scali con questa cittadina al posto dell' altra , ma perché non fare scelte mirate e dare quel qualcosa in più scegliendo il meglio per rendere ancora più completa una crociera? Credo che risposte non ce ne siano almeno per noi , semplici fruitori di crociere.

Resta comunque una delle crociere più belle per intensità di emozioni vissute fin d'ora.



A presto con la conclusione finale....scusate se mi dilungo ma il tempo è tiranno...



Continua...
 
Quando termina un viaggio che da sempre è stato desiderato, i ricordi restano i compagni migliori di quei momenti intensamente vissuti.
A volte basta un nulla a farli risalire alla mente. Non so se capita o è capitato anche a voi di associare un colore, un profumo, una canzone ad attimi indimenticabili....

Se devo scegliere un colore....


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. è il blu che si sprigiona all' interno di Diadema facendola risplendere come la più bella delle gemme della sua corona....la musica , è il rumore piacevole della scia che fa da sfondo ad attimi di completa solitudine davanti all' intensità della luce che non tramonta mai...

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....ma il ricordo più forte che non scorderò mai ed è il primo che mi si affaccia alla mente per l'intensità di emozione è questo....


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.... è solo l'inizio della più grande emozione...che sintetizzo così:

" il Nord si rivela in tutta la sua bellezza...il primo sguardo al fiordo è silenzioso tra le sue rocce di granito e a quelle isole spoglie, a quel sole umido che si nasconde dietro le nubi. Lo sguardo vaga per tutto il cielo e l'ampio mare, fra le montagne che si fanno di un indaco nebbioso e un peschereccio che come un fantasma sbuca dal nulla.
Mare aperto, navighiamo attorno ad un promontorio e qui il mare grigio e spumoso sembra un po' agitato ma è una bellezza...a destra la costa si fa più alta per aprirsi in rivoli di mare dove sullo sfondo si aprono altri monti.
L'acqua mossa dallo scafo si fa colore della malachite e qui di nuovo il fiordo chiuso da rocce da ambo i lati, si fa più stretto, tortuoso ma stranamente il mare si è calmato, si è fatto più liscio, tranquillo...dove in prossimità della riva, se così la si può chiamare poiché al di sotto vi è un abisso profondo, migliaia di piccole chiazze tremule nelle quali si specchiano rocce dorate e azzurre con bianche nevi in alto..."


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" Il cielo e il mare in questi giorni mutevoli e infiniti, senza crepuscolo, notte e alba qui il tempo non esiste.... è ciò che mi rimarrà per sempre dentro."



Grazie infinite a tutte le persone che mi hanno accompagnato in questo ricordo, chi ha commentato e chi silenziosamente ha partecipato. Grazie.

Termina qui ..." La Luce del Nord "....ricordando che ...

.....Siamo fatti anche noi
della stessa sostanza
di cui son fatti i sogni.....
( W.Shakespere)



Fine.



Oriana.
 
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