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Lapponia 2-5 gennaio 2025

vera95

Well-known member
Appena rientrata da questo viaggio emozionante, dove le sfumature di bianco e grigio hanno dominato la vista, mi appresto a condividere qualche scatto e qualche impressione.
Viaggio organizzato con agenzia
Partenza e arrivo a Malpensa
Hotel a Rovaniemi, escursioni acquistate dall'Italia con guide parlanti italiano
Temperature trovate: da -17 gradi il primo giorno, a -26 prima della partenza
Motivo del viaggio? Dopo la crociera nei fiordi, avrei voluto tornare a Tromso per Capodanno. In realtà poi l'agenzia ci ha proposto la Lapponia e così abbiamo optato per la terra di Babbo Natale
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Già vedere l'aereo atterrare su una pista ghiacciata, circondata da alberi innevati, è stato incredibile!!!
 
Atterriamo puntuali attorno a mezzogiorno, veniamo portati in hotel e quindi andiamo a ritirare le tute termiche nell'agenda che si sarebbe occupata di tutte le nostre escursioni
Decidiamo di occupare il pomeriggio andando al Villaggio di Babbo Natale, che non ha bisogno di presentazioni!
È il villaggio "ufficiale", quello che tutti i bambini sognano. Il posto è un po' come me l'aspettavo: una specie di enorme e freddissimo "Gardaland", molto commerciale, turistico, pieno di negozi che vendono souvenir costosissimi, con una fila interminabile per la famosa foto con Babbo (anch'essa a pagamento). Sicuramente per i bimbi è un'esperienza emozionante, per noi la magia era meno sentita, tuttavia, sicuramente se si è a Rovaniemi vale la pena visitarlo. Per noi è stato comunque bello per abituarci al freddo lappone (in quel momento erano -15), testare il nostro abbigliamento e resistenza al freddo, cominciare a familiarizzare con buio già alle 15.30 del pomeriggio...20250102_155054.webp20250102_160501.webp20250102_161351.webp20250102_161622.webp20250102_161648.webp
 
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Insomma, per quanto sia molto commerciale e turistico, a nostro avviso ne è comunque valsa la pena visitarlo (siamo una coppia giovane senza figli). Magari non ci torneremmo una seconda volta, ecco; in ogni caso tuttavia è stata un'esperienza piacevole, un bel ricordo.
Inoltre, c'è il "confine" con il Circolo Polare Artico: siamo ufficialmente al Polo Nord! Una bella emozione per grandi e piccini, senza dubbio.
Alle 18.30 andiamo a cenare, ebbene si, l'orario della cena in hotel è così presto. Eppure, complice il buio che arriva nel primo pomeriggio e il freddo intenso, ci è sembrato un giusto orario per mangiare e andare a letto "come le galline", come si dice dalle mie parti: eravamo svegli dalla mattina presto e il giorno successivo sarebbe stato impegnativo!
 
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Sicuramente bisogna seguire tutti i consigli che vengono dati dalle guide locali. In rete infatti, leggendo e informandomi, avevo capito che un buon abbigliamento termico e da sci sarebbe stato sufficiente, e che l'abbigliamento termico fornito dall'agenzia sarebbe stato un "di più"; invece questa maxi-tuta era proprio necessaria per stare tranquilli! Noi per di più abbiamo trovato una settimana particolare; i giorni prima del nostro arrivo le temperature infatti raggiungevano 0 gradi, e il giorno dopo che siamo partiti, si attestavano sui -10. Noi abbiamo insomma trovato i giorni più freddi e le temperature, dal 2 al 5, sono scese di quasi 10 gradi.
Le guide quindi ci hanno subito avvisato che ci sarebbe stato questo calo di temperatura e di indossare doppio strato termico, doppie o triple calze di lana, guanti e sottoguanti, pantaloni e giacca da sci, e in più il loro tutone.
Devo dire che effettivamente, ben attrezzati, non abbiamo mai patito il freddo, a parte durante la prima escursione in motoslitta (di cui racconterò - e la sera successiva so che le hanno annullate per il troppo freddo).
Inoltre abbiamo trovato giornate piuttosto "umide" e quindi un -20 veniva percepito anche -25, ancora meno in motoslitta.
Per scattare le foto toglievo solo il pollice dai guanti, perché se spogliavo tutta la mano, in pochi secondi sentivo il freddo pungente.
Altro aspetto Interessante sono state ciglia e capelli sempre "ghiacciati", nel senso che i capelli che non erano coperti dal cappello di lana si ghiacciavano dopo pochi minuti, come anche le ciglia che venivano imbiancate. Sciarpa e cappello erano sempre ricoperti da un sottile strato di ghiaccio, ma la lana è formidabile, dopo pochi secondi "al caldo" si asciuga immediatamente.
Insomma, il freddo estremo è stato esso stesso un'esperienza, noi abbiamo trovato proprio il picco (anche se a volte, ci hanno detto, si scende anche sotto i -30); eppure non abbiamo mai sofferto più di tanto, l'importante era il giusto vestiario e il saper conoscere i propri limiti.
Infatti, alcuni nostri compagni di escursione avevano mani e piedi gelati, mentre noi stavamo piuttosto bene. Ognuno ha una resistenza diversa, eppure io a casa mi considero una freddolosa, sono quella che d'inverno dorme con calze grosse e doppie coperte... eppure... non ho patito! D'altronde mi sono sempre vestita con lana termica, maglioni spessi, insomma, ho prestato attenzione a ciò che indossavo (non dico che gli altri non l'avessero fatto, ma io personalmente sono stata bene).
Non c'è neanche il problema dell'escursione termica tra il giorno e la notte, anzi a volte capitava che la temperatura serale venisse percepita come più confortevole rispetto a quella mattutina!
Qualche scatto ..... 20250102_124557.webp20250104_155005.webp20250104_160622.webp20250105_110615.webp
 
Ultima modifica:
La mattinata del 3 gennaio è stata occupata da un'escursione in motoslitta della durata di 6 ore totali. Siamo partiti alle 9, e la giornata come vedete era ancora buia. Le luci della città offrono un'atmosfera molto caratteristica e natalizia, mentre pian piano la luce rosa dell'alba comincia a farsi strada.
In motoslitta le temperature percepite sono ancora più basse, ma cerchiamo di resistere (il primo impatto non è stato così terribile)
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Ci inoltriamo nella foresta. L'atmosfera è fiabesca, mille sfumature di bianco ci circondano, sembra di essere in una favola, in un luogo dove il tempo è sospeso.20250103_104019.webp20250103_104025.webp20250103_104047.webp
Procediamo per circa un'ora e mezza , e per pranzo ci fermiamo in una tipica Kota, una casetta in mezzo al bosco dove la nostra guida accende rapidamente il fuoco (immaginate, quel bel fuoco ci scaldava così poco, il bosco è più freddo della città....) e personalmente comincio a risentire un po' del freddo sui piedi. 20250103_131809.webp
Commetto un errore fatale: indosso un terzo paio di calzettoni, in questo modo lo scarpone era troppo stretto e così ho avuto i piedi gelati e, all'arrivo in hotel, le dita erano molto rosse: è stato doloroso, ma l'esperienza mi è servita per capire che due paia di calze erano sufficienti!
Approfittiamo del fuoco per asciugare tutto: guanti, cappelli, calze, perfino i caschi le cui visiere erano ormai gelate! 20250103_120351.webp
La guida ci prepara una buonissima zuppa a base di verdure e carne di renna.
In Lapponia le renne non sono del tutto selvatiche: ognuna di loro ha un proprietario, ma vengono lasciate libere di pascolare dove vogliono. Due volte all'anno vengono tutte radunate per essere controllate. Dunque, se tutti i Lapponi praticano la caccia, la renna non può essere cacciata, perché significherebbe uccidere un animale che appartiene a qualcuno....
 
Ultima modifica:
Oltre alla zuppa ci vengono serviti anche degli ottimi dolcetti alla cannella.
Ancora un po' infreddoliti, Ripartiamo stavolta verso la strada del ritorno, con l'obiettivo di... pescare!
Ci fermiamo infatti in un grande spiazzo - che in realtà è il fiume ghiacciato! -, la nostra guida pratica dei buchi con una "trivella" e ci da delle canne da pesca. 20250103_142824.webp20250103_142907.webp20250103_142927.webp La lenza si ghiaccia subito.....20250103_142953.webp20250103_142917.webp
Attendiamo un po', ma nessuno riesce a pescare niente.
Torniamo dunque in centro città e concludiamo questa bellissima escursione, sicuramente impegnativa dal punto di vista delle temperature, ma affascinante. È una di quelle esperienze da fare una volta nella vita.... ma per noi, la seconda volta in motoslitta sarebbe arrivata presto, la sera stessa!!!
(Forte dell'esperienza della mattina, nel giro serale mi organizzo meglio e patisco molto meno freddo!!!)
 
Ciao Vera!
quasi quasi ci incontravamo...
noi dal 30 al 6 a Saariselka, Inari qualche km piu' a nord est di Rovaniemi :) (257 km)
...e escursione in motoslitta alle 9,30 del 2 gennaio a -28 ...:ROFLMAO:
il giorno dopo alle 22 mentre ero impegnato a cercare l'aurora... temperatura minima -31 pecepita -34...:eek::LOL:
 
Il giro serale in motoslitta prevede di attraversare il bosco,raggiungere uno spiazzo isolato in cerca dell'aurora, mangiare delle salsicce alla griglia.
Il freddo è pungente, ma probabilmente grazie all'esperienza del mattino, soffriamo meno dei compagni di escursione. Il bosco è totalmente buio, illuminato solo dalle luci delle motoslitte 20250103_203904.webp
Raggiungiamo dopo circa un'ora e mezza una tenda in mezzo al nulla: poco dopo ci avrebbe raggiunto il suo proprietario, il signor Jarno.20250103_210223.webp
Jarno è un incontro non previsto, in quanto neanche le guide lo conoscevano. Ci dice che non aveva mai visto dei turisti nella tenda che lui stesso ha costruito, e che abita in una casa poco distante, completamente immersa nel bosco (quanto avrei voluto visitarla!...)
Le guide preparano il falò, arrostiscono salsicce e marshmallow, mentre noi chiacchieriamo con Jarno. Quasi non sentiamo il freddo attratti dai suoi racconti, e riscaldati da un buon succo di mirtillo caldo.
È ora di ripartire, c'è una stellata stupenda, purtroppo niente aurora. Ci immergiamo nuovamente nel bosco 20250103_210247.webp20250103_224036.webp20250103_225426.webp
 
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