Re: Ma ci si può innamorare di una nave?
Che bel tema che hai aperto Leo, per me é come parlare di poesia.
Credo che l'innamorarsi di una nave sia l'innamorarsi delle sensazioni che si è vissuto in quell'occasione e quindi anche tutta l'atmosfera che ha accompagnato la crociera; se poi si è tanto fortunati che ritornando su quella stessa nave si scopre che quelle sensazioni ritornano e non ci si ritrova delusi ma ancora più carichi e sereni, credo che a quel punto se non è amore poco ci manca.
Questa é una grande veritá, é qualcosa che mi succede attualmente, per esempio amo Costa Romantica, in lei sono tornato dopo un digiuno di 16 anni alle crociere, a seguito ne ho fatte altre due, e qui é come dici tu, tutte le sensazioni vissute e l´atmosfera creata in quelle tre crociere sono state eccezionali, poi se sei in una minisuite o meglio sulla Tosca o Elisir é come essere a casa tua.
Invece Atlantica, quella meravigliosa nave che ha una destibuzione ed una vivibilitá eccezionale in cui sono stato per piú di 75 giorni, anche qui in splendide cabine per il loro grande balcone, il mio primo impatto é stato negativo, immaginati Victoria-Famiglia Costa / Atlantica- Farcus- Pazzoide Americanata, non riesco a farmela entrare nella mia anima, perche in due occasioni durante la crociera mia moglie si ammaló con le conseguenze che porta all´esito della crociera.
É vero quello che dice Bibilica che uno s´innamora piú di una compagnia, anche perche oggi le navi escono dai cantieri come delle mosche, e piú di andar con una nave siamo lí disperati ed impazienti per provare e quello che é peggio " criticare " la nuova creatura che deve ancora venire.
Invece una volta era differente L´Eugenio era uno, solo uno, era veramente la nave del futuro, periodo in cui si facevano al massimo un transatlantico per anno ( Fu l´ultimo ) pero ogni nave aveva una rotta, tu aspettavi quella nave, solo ed esclusivamente quella nave, perche sapevi che altre non venivano construite piú.
Allora la apprezzavi , imparavi a conoscerla ponte per ponte, angolo ad angolo, non vedevi l´ora di ritornarci di viaggiare o di visitarla, era sempre lei la splendida Eugenio C, e che linea, perfetta da qualsiasi angolo che la guardavi, e che eleganza, uno stile moderno che piaceva sempre, e che con il tempo ti rendevi conto che era intramontabile.
L´Eugenio non vedevi l´ora che arrivasse ed puntualmente ogni 26 giorni era al porto di Buenos Aires.
Emozionanti erano le partenze con l´orchestra che suonava dal ponte Lance e poi a tutto questo aggiungi i ricordi che ho in ogni viaggio fatto con la mia famiglia da Bue a Genova, andata e ritorno.
L´Eugenio aveva un´anima come credo abbia ogni navi, non affatto hanno creato un club al suo onore e scritto una autobiografia in cui la nave parla e racconta la sua vita.
Come Bautier prende dalla sua scrivania un pezzo di lamiera e la accarezza io prendo il modellino dell´Eugenio, lo guardo, l´osservo e mi tuffo in quel mondo che non c´é piú, nei ricordi e nelle cazzate che facevo in gioventú.
Un saluto.