Magellano
Utente livello Platinum
Mi accingo con grande ritardo a condividere con voi l’esperienza avuta in novembre su Mariner of the Seas per la crociera transatlantica verso gli Stati Uniti, precisamente Galveston, in Texas.
Premetto che è stata la mia prima traversata atlantica e la mia prima crociera con Royal Caribbean. Molti aggiornamenti e programmi delle escursioni ho avuto modo di pubblicarli in diretta, quindi non starò qui a ripetermi o tediarvi con le medesime osservazioni. Inoltre, molti utenti conoscono la maggioranza dei porti di scalo interessati dalla crociera, nonché la nave stessa, protagonista di una stagione mediterranea molto frequentata da italiani. Salvo qualche considerazione preliminare e di sintesi mi avvarrò quindi principalmente delle immagini, nella convinzione che qualche scatto particolarmente significativo sappia descrivere meglio di lunghi testi i momenti e le sensazioni vissute nei luoghi visitati, nonché a bordo, durante le lunghe giornate di navigazione. Sono tornato a casa con 18 giga di fotografie, questo vi spiega perché ho avuto necessità di molto tempo per la pubblicazione, nonché la difficoltà di scegliere solo 3, 4 o 5 fotografie per ogni luogo.
Infine, molti di voi sanno che una volta giunto negli Stati Uniti ho proseguito il viaggio nell’interno, fino a raggiungere New York per far rientro con la Queen Mary 2 su Southampton. Tuttavia, per rendere maggiormente fruibile il diario, ho preferito scindere in due diversi racconti le due traversate. Cosi chi cercherà informazioni sulla Mariner non sarà costretto a scorrersi immagini della QM2 e viceversa. Per quanto riguarda invece qualche immagine del viaggio interno agli Stati Uniti ho seguito la suddivisione che già avevo adottato per la diretta: Mariner of the Seas fino a Galveston, resto degli Stati Uniti come pre-partenza con la Queen Mary 2.
Dopo una breve introduzione vengo alla sostanza… Conoscevo la classe Vojager per alcune visite nave, quindi Mariner non è stata una sorpresa dal punto di vista delle strutture e delle dotazioni interne. Lo è stata indubbiamente per il livello dei servizi, la qualità del cibo e dell’organizzazione. La clientela a bordo era quasi esclusivamente di età medio-avanzata, in gran parte statunitense. Ufficialmente 4 italiani a bordo, ma 3 di loro solo di passaporto, in realtà di lingua argentina. Ho riscontrato in ogni occasione grandissima cortesia, accoglienza, professionalità, dedizione al proprio lavoro. In nessun momento si vive a bordo sensazione di stress, di accalcamento, di essere trattati come uno dei tanti, aspetti purtroppo riscontrati su navi a bandiera italiana. E straordinaria varietà, qualità, presentazione dei cibi. Sono realmente rimasto sorpreso da ogni ristorante di bordo, dal semplice buffet, a quello principale, a quelli speciali. Ovunque si riscontrano prodotti di grande qualità, di valore commerciale elevato, ed ogni pietanza è sistemata in modo da evitare il brutto “effetto mensa” che si incontra in ristoranti buffet di altre compagnie. La cosa più sorprendente, in tutto ciò, è il rapporto con il prezzo. Veramente molto basso in questa crociera transatlantica. Accanto a ciò, spettacoli di grande livello, quello sul ghiaccio semplicemente memorabile, servizi eccellenti, una nave assolutamente ben strutturata, internamente ed esternamente, ricca di svaghi e di luoghi raccolti. Un’esperienza assolutamente positiva che mi farà senza dubbio tornare su Royal in prossime occasione di crociera.
Per quanto riguarda l’itinerario (Ajaccio-Palma di Maiorca-Cartagena-Lanzarote-Tenerife-Galveston) tutti gli scali mi erano noti, salvo Cartagena e la località di sbarco, Galveston. Tuttavia come mia abitudine sono riuscito a trovare qualcosa di nuovo in ogni città, piccoli angoli o nuove attrazioni, e nessuno scalo è stato sgradito o ripetitivo.
Il 2 novembre ho raggiunto Civitavecchia con la ferrovia da Roma, a piedi fino alla navetta e poi comodamente trasportato sotto nave. Imbarco abbastanza rapido (25 minuti), ben organizzato e scorrevole. Un bagaglio l’ho ricevuto subito in cabina, per l’altro è stato necessario l’intero pomeriggio.
Soltanto qualche immagine della nave e della gastronomia, pubblicherò qualche “servizio” specifico a parte, senza appesantire il diario in proposito.
Gran parte della traversata, grazie anche al tempo bellissimo da Tenerife in poi, l’ho trascorso sulla terrazza di poppa. Clama, quiete, sole e scarso vento. Un paradiso.
Qualche immagine degli esterni nave, ben strutturati, ben disposti, frequentati anche in questo periodo invernale. Poche le navi incontrate nell’oceano, salvo una navigazione parallela con Carnival Magic da Nassau a Galveston.
E qualche interno nave…. Il Vintage, uno dei miei luoghi preferiti con tantissimi vini in degustazione.
La caratteristica lunga Promenade, protagonista dello “struscio” serale ma animate giorno e notte..
Il Ristorante, bellissimo, su tre livelli:
Altri interni:
Qualche scatto sulla gastronomia: il buffet sempre ricco, vario, ben presentato:
I piatti del Ristorante:
Primo scalo della crociera: Ajaccio. Avevo visitato la cittadina corsa nel 2004, durante un itinerario mediterraneo di Costa Europa. Ricordavo bene il centro cittadino ma data l’esiguità del tempo a disposizione non ho potuto progettare spostamenti particolari. Nonostante molti negozi fossero chiusi, la passeggiata è stata piacevole, pur minacciata dalla pioggia e dal vento freddo. Dopo la mattinata trascorsa per le vie centrali sono risalito in nave per pranzo per poi ridiscendere e passare un’oretta sul lungomare e sulla spiaggia alle spalle del porto.
Dalla Corsica verso le Baleari. Palma, anche questa meta che ho visitato innumerevoli volte ma dove si torna sempre con grande piacere. Purtroppo la giornata festiva l’ha resa meno animata e vivace. Le strade sono state deserte per quasi tutto il giorno e pochi i negozi aperti. Ho colto occasione per visitare i Bagni Arabi, mai visti prima, e percorrere il lungomare osservano barche e velieri.
Partiti dalle Baleari la navigazione prosegue verso le coste meridionali spagnole. L’indomani siamo a Cartagena, località che non ho avuto precedenti occasioni di visitare. Nonostante un precedente progetto di recarmi a Murcia, nell’interno, alla fine ho preferito non spostarmi e godermi la giornata di sole nella cittadina costiera. Molto curata e ben tenuta, paesaggisticamente ed architettonicamente non offre molto. Hanno grande valorizzazione i resti romani, diffusi all’interno dell’abitato, ma anche di essi rimane molto poco da osservare. Piacevole la salita alla collina che, con un piccolo castello ed un’ampia veduta sulla baia, ha regalato immagini bellissime della Mariner ormeggiata in porto. Pavoni meravigliosi circolavano liberamente fra i turisti in osservazione… Bellissima la partenza, al tramonto, costeggiando i promontori brulli che si tuffano in mare.
Dopo lo scalo di Cartagena Mariner affronta la prima giornata in navigazione, per passare lo Stretto e raggiungere dopo due giorni le Isole Canarie. La prima è Lanzarote: visitata spesso rimane per me comunque meta assai gradita. Da tempo ero incuriosito dall’isoletta di fronte al Mirador del Rio, in piu occasioni osservata da lontano ma mai raggiunta. Ho quindi colto occasione di sfruttare l’intera giornata (fino alle 17) di sosta per mettere finalmente piede a Graciosa. Noleggiata un auto al porto ho raggiunto il piccolo paesino da dove anche in bassa stagione partono collegamenti regolari per l’isola. Con un prezzo accessibile in mezzora si attraversa il canale, molto mosso, e si entra nel porticciolo di Graciosa. Noleggiata una bici inizio l’avventura sui percorsi in terra battuta, fra spaccati di mare blu cobalto, cumuli di lava e spiagge di sabbia giallo oro. Un paradiso in terra, cui contribuisce la pace del luogo, praticamente disabitato in inverno, la natura, il rombo delle onde sugli scogli. Esperienza meravigliosa, difficile da descrivere.
A completare la giornata magnifica, un tramonto mozzafiato dietro le colline di Lanzarote al rientro in nave:
Il giorno dopo siamo a Tenerife. Il tempo a disposizione è poco, la partenza è prevista per le 16,00. Non ho quindi tempo di spostarmi molto, ma l’idea di rimanere a Santa Cruz non mi entusiasmava. Conosco molto bene l’isola è ho avuto la fortuna di visitarla quasi tutta. Solo una volta ho raggiunto il Teide, nel 2003, e quindi decido di prendere un auto e ripetere la bellissima esperienza dell’ascesa al Pico. Purtroppo il tempo non è stato fra i più clementi: nebbia fitta e pioggia mi hanno accompagnato per un lungo tratto, fino a costringermi a deviare a metà percorso facendo ritorno sulla costa orientale. Quindi risalire senza fretta fino a Santa Cruz. Ciononostante qualche scatto suggestivo sono riuscito a portarlo a casa, ripagandomi per lo sforzo e la difficoltà nella guida!
In porto ad attendermi la Mariner, pronta alla traversata, e la Adventure. Partiamo prima noi e questo consente di fotografarla dall’alto, da poppa a prua. Scambio di saluti ed entrambe fanno rotta verso le Americhe.
Dopo sei giorni di navigazione stupenda, segnata per la maggior parte da sole e buona temperatura, raggiungiamo di primo mattino Nassau, capitale delle Isole Bahamas. In porto già due navi, più tardi arriverà la quarta… Al mattino rimango in paese, visitando le strade animate, le boutiques, le locande e le spiagge limitrofe. Al pomeriggio, dopo un fugace pranzo a bordo, noleggio un grosso scooter e, affrontando la guida a sinistra, mi avventuro nell’interno e lungo la costa occidentale dell’isola. Altre spiagge, altri paradisi. Purtroppo il tempo stringe ed è ora di rientrare a bordo. Qualche foto fra le navi, una a fianco all’altra nel moderno porto turistico, ed è di nuovo ora di partire, due giorni di navigazione e saremo negli USA!
Gli ultimi due giorni trascorrono velocemente, ultimi acquisti, ultimo sole e la solita triste operazione della preparazione bagagli. La notte prima dello sbarco navighiamo fra innumerevoli piattaforme petrolifere, grande risorsa dello stato del Texas.
La mattina dello sbarco le procedure sono abbastanza comode. Per praticità decido di portare personalmente il bagaglio all’uscita. Questo mi consente di scendere a terra subito e non dovere attendere al terminal. Lo sbarco in se stesso è stato molto veloce ma le procedure di dogana si sono prolungate per oltre un’ora. Controllo passaporti, visto, impronte digitali… Alla fine esco dal terminal e con un’auto visito alcuni luoghi della cittadina di Galveston. E’ domenica e tutto sempre disabitato e deserto! Si respira un’atomosfera particolare: le strade, i negozi, i palazzi… tutto sembra ormai lontano dall’Europa. Dopo due passi sullo Strand mi dirigo verso la Seawall, il lunghissimo viale costiero. Una spiaggia meravigliosa, anch’essa deserta, dove incontro gabbiani e altri piccoli uccelli. Il sole è tiepido, si respira un’aria tersa e profumata di salsedine. Sullo sfondo, innumerevoli navi in rada, ad attendere il proprio turno per l’ingresso alla baia di Houston.
Prima di intraprendere la strada per Longview, da dove partirò in treno alla volta di Chicago, mi fermo un paio di ore sull’isoletta unita a Galveston da un breve pontile. Pelican Island: un piccolo paradiso per pescatori, un giardino con merli e pellicani e due interessantissime attrazioni. Il sottomarino US Cavalla e la nave militare Escort 238. E’ stato possibile visitarne interamente gli interni. Soprattutto la visita al sottomarino è stata entusiasmante e al tempo stesso scioccante. E’ incredibile pensare a come uomini abbiano vissuto in quei luoghi angusti, in costante pericolo, per periodi di mesi interi. Sono condizioni veramente al limite della sopravvivenza. In una sede diversa, con molto piacere, pubblicherò tutte le foto degli interni. Qui mi fermo a pochissime immagini.
Sono naturalmente disponibile ad approfondimenti e spiegazioni, ringrazio tutti coloro che mi hanno tenuto compagnia in questo viaggio, con messaggi, chiamate e interventi nelle dirette.
Appena pronto inserirò il link alla prosecuzione del viaggio…
Ulteriori foto le trovate sul mio sito www.sguardisulmondo.com
Premetto che è stata la mia prima traversata atlantica e la mia prima crociera con Royal Caribbean. Molti aggiornamenti e programmi delle escursioni ho avuto modo di pubblicarli in diretta, quindi non starò qui a ripetermi o tediarvi con le medesime osservazioni. Inoltre, molti utenti conoscono la maggioranza dei porti di scalo interessati dalla crociera, nonché la nave stessa, protagonista di una stagione mediterranea molto frequentata da italiani. Salvo qualche considerazione preliminare e di sintesi mi avvarrò quindi principalmente delle immagini, nella convinzione che qualche scatto particolarmente significativo sappia descrivere meglio di lunghi testi i momenti e le sensazioni vissute nei luoghi visitati, nonché a bordo, durante le lunghe giornate di navigazione. Sono tornato a casa con 18 giga di fotografie, questo vi spiega perché ho avuto necessità di molto tempo per la pubblicazione, nonché la difficoltà di scegliere solo 3, 4 o 5 fotografie per ogni luogo.
Infine, molti di voi sanno che una volta giunto negli Stati Uniti ho proseguito il viaggio nell’interno, fino a raggiungere New York per far rientro con la Queen Mary 2 su Southampton. Tuttavia, per rendere maggiormente fruibile il diario, ho preferito scindere in due diversi racconti le due traversate. Cosi chi cercherà informazioni sulla Mariner non sarà costretto a scorrersi immagini della QM2 e viceversa. Per quanto riguarda invece qualche immagine del viaggio interno agli Stati Uniti ho seguito la suddivisione che già avevo adottato per la diretta: Mariner of the Seas fino a Galveston, resto degli Stati Uniti come pre-partenza con la Queen Mary 2.
Dopo una breve introduzione vengo alla sostanza… Conoscevo la classe Vojager per alcune visite nave, quindi Mariner non è stata una sorpresa dal punto di vista delle strutture e delle dotazioni interne. Lo è stata indubbiamente per il livello dei servizi, la qualità del cibo e dell’organizzazione. La clientela a bordo era quasi esclusivamente di età medio-avanzata, in gran parte statunitense. Ufficialmente 4 italiani a bordo, ma 3 di loro solo di passaporto, in realtà di lingua argentina. Ho riscontrato in ogni occasione grandissima cortesia, accoglienza, professionalità, dedizione al proprio lavoro. In nessun momento si vive a bordo sensazione di stress, di accalcamento, di essere trattati come uno dei tanti, aspetti purtroppo riscontrati su navi a bandiera italiana. E straordinaria varietà, qualità, presentazione dei cibi. Sono realmente rimasto sorpreso da ogni ristorante di bordo, dal semplice buffet, a quello principale, a quelli speciali. Ovunque si riscontrano prodotti di grande qualità, di valore commerciale elevato, ed ogni pietanza è sistemata in modo da evitare il brutto “effetto mensa” che si incontra in ristoranti buffet di altre compagnie. La cosa più sorprendente, in tutto ciò, è il rapporto con il prezzo. Veramente molto basso in questa crociera transatlantica. Accanto a ciò, spettacoli di grande livello, quello sul ghiaccio semplicemente memorabile, servizi eccellenti, una nave assolutamente ben strutturata, internamente ed esternamente, ricca di svaghi e di luoghi raccolti. Un’esperienza assolutamente positiva che mi farà senza dubbio tornare su Royal in prossime occasione di crociera.
Per quanto riguarda l’itinerario (Ajaccio-Palma di Maiorca-Cartagena-Lanzarote-Tenerife-Galveston) tutti gli scali mi erano noti, salvo Cartagena e la località di sbarco, Galveston. Tuttavia come mia abitudine sono riuscito a trovare qualcosa di nuovo in ogni città, piccoli angoli o nuove attrazioni, e nessuno scalo è stato sgradito o ripetitivo.
Il 2 novembre ho raggiunto Civitavecchia con la ferrovia da Roma, a piedi fino alla navetta e poi comodamente trasportato sotto nave. Imbarco abbastanza rapido (25 minuti), ben organizzato e scorrevole. Un bagaglio l’ho ricevuto subito in cabina, per l’altro è stato necessario l’intero pomeriggio.
Soltanto qualche immagine della nave e della gastronomia, pubblicherò qualche “servizio” specifico a parte, senza appesantire il diario in proposito.
Gran parte della traversata, grazie anche al tempo bellissimo da Tenerife in poi, l’ho trascorso sulla terrazza di poppa. Clama, quiete, sole e scarso vento. Un paradiso.
Qualche immagine degli esterni nave, ben strutturati, ben disposti, frequentati anche in questo periodo invernale. Poche le navi incontrate nell’oceano, salvo una navigazione parallela con Carnival Magic da Nassau a Galveston.
E qualche interno nave…. Il Vintage, uno dei miei luoghi preferiti con tantissimi vini in degustazione.
La caratteristica lunga Promenade, protagonista dello “struscio” serale ma animate giorno e notte..
Il Ristorante, bellissimo, su tre livelli:
Altri interni:
Qualche scatto sulla gastronomia: il buffet sempre ricco, vario, ben presentato:
I piatti del Ristorante:
Primo scalo della crociera: Ajaccio. Avevo visitato la cittadina corsa nel 2004, durante un itinerario mediterraneo di Costa Europa. Ricordavo bene il centro cittadino ma data l’esiguità del tempo a disposizione non ho potuto progettare spostamenti particolari. Nonostante molti negozi fossero chiusi, la passeggiata è stata piacevole, pur minacciata dalla pioggia e dal vento freddo. Dopo la mattinata trascorsa per le vie centrali sono risalito in nave per pranzo per poi ridiscendere e passare un’oretta sul lungomare e sulla spiaggia alle spalle del porto.
Dalla Corsica verso le Baleari. Palma, anche questa meta che ho visitato innumerevoli volte ma dove si torna sempre con grande piacere. Purtroppo la giornata festiva l’ha resa meno animata e vivace. Le strade sono state deserte per quasi tutto il giorno e pochi i negozi aperti. Ho colto occasione per visitare i Bagni Arabi, mai visti prima, e percorrere il lungomare osservano barche e velieri.
Partiti dalle Baleari la navigazione prosegue verso le coste meridionali spagnole. L’indomani siamo a Cartagena, località che non ho avuto precedenti occasioni di visitare. Nonostante un precedente progetto di recarmi a Murcia, nell’interno, alla fine ho preferito non spostarmi e godermi la giornata di sole nella cittadina costiera. Molto curata e ben tenuta, paesaggisticamente ed architettonicamente non offre molto. Hanno grande valorizzazione i resti romani, diffusi all’interno dell’abitato, ma anche di essi rimane molto poco da osservare. Piacevole la salita alla collina che, con un piccolo castello ed un’ampia veduta sulla baia, ha regalato immagini bellissime della Mariner ormeggiata in porto. Pavoni meravigliosi circolavano liberamente fra i turisti in osservazione… Bellissima la partenza, al tramonto, costeggiando i promontori brulli che si tuffano in mare.
Dopo lo scalo di Cartagena Mariner affronta la prima giornata in navigazione, per passare lo Stretto e raggiungere dopo due giorni le Isole Canarie. La prima è Lanzarote: visitata spesso rimane per me comunque meta assai gradita. Da tempo ero incuriosito dall’isoletta di fronte al Mirador del Rio, in piu occasioni osservata da lontano ma mai raggiunta. Ho quindi colto occasione di sfruttare l’intera giornata (fino alle 17) di sosta per mettere finalmente piede a Graciosa. Noleggiata un auto al porto ho raggiunto il piccolo paesino da dove anche in bassa stagione partono collegamenti regolari per l’isola. Con un prezzo accessibile in mezzora si attraversa il canale, molto mosso, e si entra nel porticciolo di Graciosa. Noleggiata una bici inizio l’avventura sui percorsi in terra battuta, fra spaccati di mare blu cobalto, cumuli di lava e spiagge di sabbia giallo oro. Un paradiso in terra, cui contribuisce la pace del luogo, praticamente disabitato in inverno, la natura, il rombo delle onde sugli scogli. Esperienza meravigliosa, difficile da descrivere.
A completare la giornata magnifica, un tramonto mozzafiato dietro le colline di Lanzarote al rientro in nave:
Il giorno dopo siamo a Tenerife. Il tempo a disposizione è poco, la partenza è prevista per le 16,00. Non ho quindi tempo di spostarmi molto, ma l’idea di rimanere a Santa Cruz non mi entusiasmava. Conosco molto bene l’isola è ho avuto la fortuna di visitarla quasi tutta. Solo una volta ho raggiunto il Teide, nel 2003, e quindi decido di prendere un auto e ripetere la bellissima esperienza dell’ascesa al Pico. Purtroppo il tempo non è stato fra i più clementi: nebbia fitta e pioggia mi hanno accompagnato per un lungo tratto, fino a costringermi a deviare a metà percorso facendo ritorno sulla costa orientale. Quindi risalire senza fretta fino a Santa Cruz. Ciononostante qualche scatto suggestivo sono riuscito a portarlo a casa, ripagandomi per lo sforzo e la difficoltà nella guida!
In porto ad attendermi la Mariner, pronta alla traversata, e la Adventure. Partiamo prima noi e questo consente di fotografarla dall’alto, da poppa a prua. Scambio di saluti ed entrambe fanno rotta verso le Americhe.
Dopo sei giorni di navigazione stupenda, segnata per la maggior parte da sole e buona temperatura, raggiungiamo di primo mattino Nassau, capitale delle Isole Bahamas. In porto già due navi, più tardi arriverà la quarta… Al mattino rimango in paese, visitando le strade animate, le boutiques, le locande e le spiagge limitrofe. Al pomeriggio, dopo un fugace pranzo a bordo, noleggio un grosso scooter e, affrontando la guida a sinistra, mi avventuro nell’interno e lungo la costa occidentale dell’isola. Altre spiagge, altri paradisi. Purtroppo il tempo stringe ed è ora di rientrare a bordo. Qualche foto fra le navi, una a fianco all’altra nel moderno porto turistico, ed è di nuovo ora di partire, due giorni di navigazione e saremo negli USA!
Gli ultimi due giorni trascorrono velocemente, ultimi acquisti, ultimo sole e la solita triste operazione della preparazione bagagli. La notte prima dello sbarco navighiamo fra innumerevoli piattaforme petrolifere, grande risorsa dello stato del Texas.
La mattina dello sbarco le procedure sono abbastanza comode. Per praticità decido di portare personalmente il bagaglio all’uscita. Questo mi consente di scendere a terra subito e non dovere attendere al terminal. Lo sbarco in se stesso è stato molto veloce ma le procedure di dogana si sono prolungate per oltre un’ora. Controllo passaporti, visto, impronte digitali… Alla fine esco dal terminal e con un’auto visito alcuni luoghi della cittadina di Galveston. E’ domenica e tutto sempre disabitato e deserto! Si respira un’atomosfera particolare: le strade, i negozi, i palazzi… tutto sembra ormai lontano dall’Europa. Dopo due passi sullo Strand mi dirigo verso la Seawall, il lunghissimo viale costiero. Una spiaggia meravigliosa, anch’essa deserta, dove incontro gabbiani e altri piccoli uccelli. Il sole è tiepido, si respira un’aria tersa e profumata di salsedine. Sullo sfondo, innumerevoli navi in rada, ad attendere il proprio turno per l’ingresso alla baia di Houston.
Prima di intraprendere la strada per Longview, da dove partirò in treno alla volta di Chicago, mi fermo un paio di ore sull’isoletta unita a Galveston da un breve pontile. Pelican Island: un piccolo paradiso per pescatori, un giardino con merli e pellicani e due interessantissime attrazioni. Il sottomarino US Cavalla e la nave militare Escort 238. E’ stato possibile visitarne interamente gli interni. Soprattutto la visita al sottomarino è stata entusiasmante e al tempo stesso scioccante. E’ incredibile pensare a come uomini abbiano vissuto in quei luoghi angusti, in costante pericolo, per periodi di mesi interi. Sono condizioni veramente al limite della sopravvivenza. In una sede diversa, con molto piacere, pubblicherò tutte le foto degli interni. Qui mi fermo a pochissime immagini.
Sono naturalmente disponibile ad approfondimenti e spiegazioni, ringrazio tutti coloro che mi hanno tenuto compagnia in questo viaggio, con messaggi, chiamate e interventi nelle dirette.
Appena pronto inserirò il link alla prosecuzione del viaggio…
Ulteriori foto le trovate sul mio sito www.sguardisulmondo.com
Ultima modifica: