Purtroppo sapevo già della vendita (ad un prezzo che si aggira intorno ai 75 milioni di euro, così si dice almeno).
Il mercato purtroppo è in forte calo, si è vissuto per anni pensando che l'espansione del turismo verso la Sardegna avesse tassi d'incremento illimitati, tutti a guadagnar un sacco di soldi, prezzi incontrollati, e poi il crollo.
La Freedom, pur avendo due navi gemelle (Wonder ed Aki), ha rappresentato il fiore all'occhiello della compagnia, il primo tassello di un rinnovamento anche "stilistico" ed un nuovo approccio nell'interpretare le traversate Tirreniche.
Personalmente, ho sempre apprezzato l'allegria degli interni (il punto pizza con Willy il coyote
), l'abitabilità delle cabine, ed il bellissimo locale-teatro multi-ponte con vetrata a prua.
Il ridimensionamento tocca però tutte le compagnie, e la CIN (la cordata di imprenditori, Aponte, Onorato, Grimaldi) che ha rilevato la Tirrenia, è ancora in stand by in sede di anti-trust (giustamente, visto che si sta configurando una situazione di Monopolio). E viaggiano con navi vecchie anche di oltre trent'anni.
La regione Sardegna già quest' estate ha dichiarato guerra, rompendo la situazione di potenziale "cartello" creando in pochi giorni una sua flotta (Saremar).
Peccato che, se questa compagnia fosse in perdita, andrebbe finanziata con soldi pubblici. E non sarebbe possibile farlo.
Ho visto personalmente una nave della Saremar ferma in rada a Livorno. Per mesi non operativa. Costo? 38.000 euro al giorno.
Ricavi? zero.
Triste rappresentazione di uno scenario che evidenzia la fine "dell'età dell'oro" (temporanea o definitiva? Per ora non si sa...)
Un saluto