dado17
New member
Ciao a tutti,
so che è passato molto tempo, ma finalmente mi sono deciso a scrivere il diario della mia crociera effettuata a cavallo tra agosto e settembre 2011. Non me ne vogliate
Intanto alcune considerazioni generali.
In fase di prenotazione ho segnalato alla compagnia, tramite l’AdV, i “problemini” che ci portiamo dietro: siamo in 4 di cui mia moglie ipovedente (o meglio cieco civile con residuo visivo pari a 1/20 in entrambi gli occhi – come recita il verbale di invalidità), mio figlio piccolo – 9 anni – celiaco, e il grande – 12 anni – intollerante al lattosio. Ebbene sì: non ci facciamo mancare niente
Per quanto riguarda mia moglie c’è sempre stata una cortese attenzione da parte del personale: ad esempio non ci hanno fatto fare la fila all’imbarco dopo il check-in, poco dopo essere arrivati in cabina ci telefonano comunicandoci che se avessimo avuto bisogno di qualunque assistenza c’era del personale dedicato e ci hanno richiamato prima dell’esercitazione di emergenza per chiedere se mia moglie doveva essere assistita per la stessa esercitazione.
Per il piccolo, celiaco, devo dire che l’attenzione è stata eccezionale, per non parlare poi dei piatti che gli venivano proposti (alcuni dolci erano meglio dei nostri)… Alla prima sera in ristorante si è presentato un maitre che si occupava soltanto dei piatti per celiaci: infatti ci ha detto che per nostro figlio soltanto lui avrebbe portato i piatti, e che quindi non dovevamo fargli mangiare cose portate da altri camerieri. E così è stato; anche per i pranzi (che per questo motivo dovevamo consumare al ristorante dato che al self service non è previsto il menù senza glutine) dove ovviamente non avevamo il tavolo assegnato, facevamo presente la presenza di una persona celiaca e si presentava il maitre di turno e per tutto il pranzo era il riferimento unico per mio figlio. Devo dire che questo comportamento lo ho trovato molto professionale!
Per il più grande invece, che ha una “semplice” intolleranza al lattosio e che non provoca, in caso di assunzione di lattosio, niente più di un mal di pancia e magari più frequenti visite alla toilette, devo dire che l’attenzione dimostrata era anche più del necessario al punto che alcune cose non volevano fargliele mangiare perché non erano garantite senza lattosio, tanto che dopo i primi due giorni, grazie anche al rapporto che ormai si era creato con il maitre e i camerieri, ho garantito io che avremmo scelto autonomamente e che eravamo consapevoli di cosa potesse mangiare. La prossima volta penso che non diremo niente sulla sua intolleranza
Passiamo al vero diario:
Partenza il 26 agosto da Civitavecchia. Parcheggiamo l’auto al parking Bramante e prendiamo la navetta fino all’imbarco. Lasciamo le valigie e ci rechiamo al check-in: qui incappiamo in un problema che ci aveva fatto abbastanza disperare: ai nostri figli avevamo fatto la carta d’identità (valida per l’espatrio); 3 mesi prima era uscita una circolare ministeriale che non consente l’espatrio dei minori senza un certificato che indichi chi sono i genitori… Giusto, per carità, ma nessuno ci aveva avvertito quando abbiamo fatto i documenti e anche sul sito della Polizia, dove indicava i documenti da fare per l’espatrio, non c’era scritto nulla. Forse perché prima i minori o avevano il passaporto, o il certificato di nascita vidimato dalla questura e in entrambi sono indicati chi sono i genitori. Sta di fatto che noi, e molte altre famiglie con minori, rischiamo di non imbarcarci perché mancava questo certificato… dopo lunga pena e varie contrattazioni con ufficiali MSC e personale della Polizia, la compagnia evidentemente trova un accordo con la questura e ci fa imbarcare. Ma tutto ciò è durato dalle 11.00 circa fino oltre le 14.00. E non è stato per niente piacevole.
(continua)
so che è passato molto tempo, ma finalmente mi sono deciso a scrivere il diario della mia crociera effettuata a cavallo tra agosto e settembre 2011. Non me ne vogliate
Intanto alcune considerazioni generali.
In fase di prenotazione ho segnalato alla compagnia, tramite l’AdV, i “problemini” che ci portiamo dietro: siamo in 4 di cui mia moglie ipovedente (o meglio cieco civile con residuo visivo pari a 1/20 in entrambi gli occhi – come recita il verbale di invalidità), mio figlio piccolo – 9 anni – celiaco, e il grande – 12 anni – intollerante al lattosio. Ebbene sì: non ci facciamo mancare niente
Per quanto riguarda mia moglie c’è sempre stata una cortese attenzione da parte del personale: ad esempio non ci hanno fatto fare la fila all’imbarco dopo il check-in, poco dopo essere arrivati in cabina ci telefonano comunicandoci che se avessimo avuto bisogno di qualunque assistenza c’era del personale dedicato e ci hanno richiamato prima dell’esercitazione di emergenza per chiedere se mia moglie doveva essere assistita per la stessa esercitazione.
Per il piccolo, celiaco, devo dire che l’attenzione è stata eccezionale, per non parlare poi dei piatti che gli venivano proposti (alcuni dolci erano meglio dei nostri)… Alla prima sera in ristorante si è presentato un maitre che si occupava soltanto dei piatti per celiaci: infatti ci ha detto che per nostro figlio soltanto lui avrebbe portato i piatti, e che quindi non dovevamo fargli mangiare cose portate da altri camerieri. E così è stato; anche per i pranzi (che per questo motivo dovevamo consumare al ristorante dato che al self service non è previsto il menù senza glutine) dove ovviamente non avevamo il tavolo assegnato, facevamo presente la presenza di una persona celiaca e si presentava il maitre di turno e per tutto il pranzo era il riferimento unico per mio figlio. Devo dire che questo comportamento lo ho trovato molto professionale!
Per il più grande invece, che ha una “semplice” intolleranza al lattosio e che non provoca, in caso di assunzione di lattosio, niente più di un mal di pancia e magari più frequenti visite alla toilette, devo dire che l’attenzione dimostrata era anche più del necessario al punto che alcune cose non volevano fargliele mangiare perché non erano garantite senza lattosio, tanto che dopo i primi due giorni, grazie anche al rapporto che ormai si era creato con il maitre e i camerieri, ho garantito io che avremmo scelto autonomamente e che eravamo consapevoli di cosa potesse mangiare. La prossima volta penso che non diremo niente sulla sua intolleranza
Passiamo al vero diario:
Partenza il 26 agosto da Civitavecchia. Parcheggiamo l’auto al parking Bramante e prendiamo la navetta fino all’imbarco. Lasciamo le valigie e ci rechiamo al check-in: qui incappiamo in un problema che ci aveva fatto abbastanza disperare: ai nostri figli avevamo fatto la carta d’identità (valida per l’espatrio); 3 mesi prima era uscita una circolare ministeriale che non consente l’espatrio dei minori senza un certificato che indichi chi sono i genitori… Giusto, per carità, ma nessuno ci aveva avvertito quando abbiamo fatto i documenti e anche sul sito della Polizia, dove indicava i documenti da fare per l’espatrio, non c’era scritto nulla. Forse perché prima i minori o avevano il passaporto, o il certificato di nascita vidimato dalla questura e in entrambi sono indicati chi sono i genitori. Sta di fatto che noi, e molte altre famiglie con minori, rischiamo di non imbarcarci perché mancava questo certificato… dopo lunga pena e varie contrattazioni con ufficiali MSC e personale della Polizia, la compagnia evidentemente trova un accordo con la questura e ci fa imbarcare. Ma tutto ciò è durato dalle 11.00 circa fino oltre le 14.00. E non è stato per niente piacevole.
(continua)