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NCL non abbasserà i prezzi per riempire le navi

Rodolfo

Super Moderatore
Decisa presa di posizione di Frank Del Rio, CEO e Presidente di NCL, che in una recente intervista ha dichiarato che per nessun motivo sarà disposto a fare il pieno di navi se ciò svaluterà i suoi tre marchi.

Questo è il motivo per cui gli ospiti che navigano a bordo delle navi di NCLH probabilmente non vedranno crociere scontate pagando fino al 20% in più per un viaggio rispetto al 2019.

Una strategia che dovrebbe ripagare a lungo termine, diversamente dalle scelte di molte altre compagnie che praticano prezzi stracciati per poter riempire le proprie navi.

Richiama nella sua intervista, quanto è successo nel 2008 e 2009, quando durante la Grande Recessione, alcune compagnie di crociere fecero scendere i loro prezzi a livelli ridicoli. E ci sono voluti, in alcuni casi, più di 10 anni e, in alcuni casi, non hanno ancora raggiunto quei rendimenti pre-Grande Recessione".

 
Decisione corretta a lungo termine, evitando così tagli alla qualità dei servizi (da qualche parte dovranno pur recuperare).
NCL è una compagnia che sto prendendo in considerazione per una futura crociera.
 
Gli argomenti portati dal presidente Del Rio sono in teoria corretti e andranno ad assicurare il mantenimento della qualità del servizio a bordo, e su questo da crocierista appassionato non posso che condividere.
Occorrerà però vedere come risponderà il mercato: non è detto che tutte le previsioni che sono state riportate in termini percentuali vengano confermate. Ovviamente mi auguro di si, ma nel commercio è sempre il mercato che comanda, e la conseguente risposta dei consumatori.

I clienti già acquisiti e fidelizzati di NCL dovrebbero confermare le strategie dei vertici della Compagnia; per i nuovi clienti invece ho qualche dubbio, sappiamo bene che molti potenziali clienti, in ogni ambito commerciale, prima di acquistare fanno confronti sul web, lo consultano accuratamente e scelgono infine in base al prezzo più conveniente.
 
Io "credo" alle parole del presidente, però avrebbe dovuto dire quali sono state le compagnie che sino ad oggi non hanno raggiunto rendimenti per grande la recessione. Perché se noi guardiamo i bilanci delle Carnival, RCCL, NCL ,che sono quotati in borsa dal 2011 sino al 2018 hanno triplicato il valore dell'azione e hanno distribuito dividendi agli azionisti. Poi è arrivato il Covid, ma non c'entra con la grande recessione.mah
 
Fanno bene a mantenere i prezzi giusti.
Adesso a bordo di MSC Seaview, in Yacht Club, ci sono moltissimi francesi di basso ceto che a cena parlano ad alta voce ed adopero un abbigliamento poco consono, come bermuda e scarponi da montagna o trekking, pare che il prezzo per i francesi fosse quello di una cabina esterna per gli italiani, vedremo questa sera con la serata elegante!

Complimenti ad MSC!
Poi a bordo in YC ci parlano di Explora ...
 
Gli argomenti portati dal presidente Del Rio sono in teoria corretti e andranno ad assicurare il mantenimento della qualità del servizio a bordo, e su questo da crocierista appassionato non posso che condividere.
Occorrerà però vedere come risponderà il mercato: non è detto che tutte le previsioni che sono state riportate in termini percentuali vengano confermate. Ovviamente mi auguro di si, ma nel commercio è sempre il mercato che comanda, e la conseguente risposta dei consumatori.

I clienti già acquisiti e fidelizzati di NCL dovrebbero confermare le strategie dei vertici della Compagnia; per i nuovi clienti invece ho qualche dubbio, sappiamo bene che molti potenziali clienti, in ogni ambito commerciale, prima di acquistare fanno confronti sul web, lo consultano accuratamente e scelgono infine in base al prezzo più conveniente.
Non posso che condividere.
 
"Excusatio non petita, accusatio manifesta"
Condivido quanto scritto da Gabriele.
Ritengo che i prezzi possano essere mantenuti a livelli "adeguati" il momento in cui la clientela ti consente di non rimettere. Se il mercato abbasserà in modo consistente i prezzi sarà tutto da verificare.
Mi meraviglia che qualcuno a quel livello pensi che la bolla finanziaria del 2008 possa essere paragonata alla crisi geopolitica, energetica ed economica che stiamo vivendo e che probabilmente verrà.
14 anni fa c'è stato il crollo in borsa ma non c'era inflazione ai livelli del 1981, proprio negli stati uniti.
Ma nell'81 non c'erano 40 anni di immissione di moneta in usa e in parte in europa.
Il quantitative easing ha consentito alle borse un veloce recupero ma, i ma sono tanti.
Nel 2016 Carnival ha dato utili prossimi al 20%.
Probabilmente le altre compagnie hanno prodotto in modo simile.
Sono utili veramente alti, forse ci si dovrà accontentare di percentuali più normali.
Siamo stati abituati a numeri enormi in tutto, crescite economiche spaventose che vanno in crisi con un non nulla come la carenza di microchip.
La settimana scorsa...un'Audi con un minimo di accessori scelti: consegna a 460 giorni.
Vedremo le variabili sono tantissime.
 
Oggi leggevo che anche la più famosa compagnia aerea low-cost ha deciso di non vendere più biglietti a pochi euro, ma ci sarà un graduale aumento delle tariffe
 
"Excusatio non petita, accusatio manifesta"
Condivido quanto scritto da Gabriele.
Ritengo che i prezzi possano essere mantenuti a livelli "adeguati" il momento in cui la clientela ti consente di non rimettere. Se il mercato abbasserà in modo consistente i prezzi sarà tutto da verificare.
Mi meraviglia che qualcuno a quel livello pensi che la bolla finanziaria del 2008 possa essere paragonata alla crisi geopolitica, energetica ed economica che stiamo vivendo e che probabilmente verrà.
14 anni fa c'è stato il crollo in borsa ma non c'era inflazione ai livelli del 1981, proprio negli stati uniti.
Ma nell'81 non c'erano 40 anni di immissione di moneta in usa e in parte in europa.
Il quantitative easing ha consentito alle borse un veloce recupero ma, i ma sono tanti.
Nel 2016 Carnival ha dato utili prossimi al 20%.
Probabilmente le altre compagnie hanno prodotto in modo simile.
Sono utili veramente alti, forse ci si dovrà accontentare di percentuali più normali.
Siamo stati abituati a numeri enormi in tutto, crescite economiche spaventose che vanno in crisi con un non nulla come la carenza di microchip.
La settimana scorsa...un'Audi con un minimo di accessori scelti: consegna a 460 giorni.
Vedremo le variabili sono tantissime.
Oooooooo 460 giorni????? assurdo
 
Leo è quello che ho scritto io nel mio post, la crisi del 2008 era stata "assorbita" dalle compagnie dal2012 in poi, basta guardare gli investimenti che hanno fatto nelle navi e nelle infrastrutture.
 
Oggi leggevo che anche la più famosa compagnia aerea low-cost ha deciso di non vendere più biglietti a pochi euro, ma ci sarà un graduale aumento delle tariffe
Una conseguenza dell'aumento del prezzo del combustibile: credo non solo aumenti del prezzo del biglietto ma anche chiusura delle compagnie più piccole e deboli.
 
Una conseguenza dell'aumento del prezzo del combustibile: credo non solo aumenti del prezzo del biglietto ma anche chiusura delle compagnie più piccole e deboli.
Mi auguro che in questa lista di compagnie più deboli non rientra anche la mia compagnia navale del cuore
 
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