Napoli. Viaggio in crociera diventa odissea: l'ira dei turisti «lost in Naples»
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Il viaggio, a volte, può diventare trappola. E una crociera di relax può trasformarsi in odissea. Nessun naufragio, in questo caso, ma è stata di certo un'avventura preoccupante quella capitata a circa 3100 passeggeri della Royal Princess, nave andata alla deriva nel mezzo del Mediterraneo al sesto degli otto giorni di crociera e poi giunta nel porto di Napoli, dove è rimasta per due giorni.
L'avventura, per fortuna, si è conclusa bene, senza danni ai passeggeri. Ma la paura c'è stata e i protagonisti raccontano dei problemi elettrici alla nave in mare aperto con un po' di timore ancora negli occhi.
La compagnia ha fatto il possibile per trovare soluzioni, mandando decine di bus che hanno caricato gli sfortunati turisti alla stazione marittima per condurli in varie destinazioni. Qualcuno, invece, ha scelto di non salire sul pullmann e ha preso un taxi. Saranno 'lost in Naples' per alcuni giorni di 'vacanza forzata'. Tra loro non manca chi è imbufalito.
Niente a che vedere con la tragedia dell'Isola del Giglio, sia chiaro, ma ritrovarsi smarriti in un'immenso specchio d'acqua con problemi all'impianto elettrico della nave non è certo una sensazione tranquillizzante. «Dopo Venezia e Atene, nelle vicinanze di Mykonos - racconta Silvia Fanta, una passeggera cilena - c'è stato un guasto al motore e siamo rimasti alla deriva in mezzo al Mediterrano». «Ci sono stati anche dei problemi legati all'elettricità - racconta una turista statunitense -. Il sistema elettrico non funzionava bene e non c'era abbastanza potenza per proseguire. Andavamo a due chilometri all'ora. E' stato un viaggio infelice ma ci hanno detto che ci avrebbero rimborsato per il cambiamento dei nostri piani di viaggio».
Altro problema, infatti, che la compagnia ha cercato di risolvere, è quello dei diversi piani-vacanza dei passeggeri, rebus certamente non facile da sciogliere in situazioni d'emergenza. «Abbiamo fatto un buon viaggio fino al guasto. Ma c'è stata una cattiva organizzazione nel capire come farci tornare tutti a casa», racconta un turista statunitense. Fatto sta che molti ormai 'ex-vacanzieri' sono partiti in autobus per Roma e poi da lì se ne torneranno a casa. Tra quelli rimasti a Napoli c'è chi, per esempio, aveva in programma una visita a Barcellona, la tappa mancata della Royal, e poi da lì il rientro a casa oltreoceano. E' il caso dei coniugi Palermo, indignata coppia canadese: «Da domenica - dice Bianca - è venuto giù un inferno. L'organizzazzione non sapeva cosa fare. Non capivano le esigenze dei passeggeri. E non ci rivolgevano quasi la parola. Hanno preso decisioni ignorando i nostri piani-vacanze. In pratica ci hanno detto: fate così o andate a casa». «Non siamo felici di come siamo stati trattati - continua Tony - hanno creato molti disagi ai viaggiatori».
Non è tutto. La permanenza della Royal Princess nel porto di Napoli avrebbe ritardato l'arrivo di un'altra nave, la Carnival, che è stata temporaneamente accolta nel porto di Messina. «La crociera è andata bene prima della deriva - racconta Lyanne, sorridente signora inglese -. Non smetteremo di viaggiare con la Royal, ora ne approfitteremo per vedere Napoli e poi torneremo a casa». Un'altra ragazza inglese non ha un umore dissimile: «Siamo sempre viaggiatori felici e quello che è successo non ci scoraggia. Guardando il lato positivo, ci godremo Napoli per una giornata». «Se non avessimo capito cosa fare per conto nostro - tuona invece la signora Bianca Palermo - saremmo stati persi». Non c'è stato nessun naufragio, per fortuna. Anche se ora, Bianca e suo marito, come tanti altri passeggeri, si ritrovano 'lost in Naples'. Nel bene o nel male.