Rodolfo
Super Moderatore
La lotta contro l'inquinamento prodotto dalle navi in specifiche aree dei mari, si fa sempre più imperativa. Particolari problemi stanno per sorgere nella fascia costiera delle 200 miglia che costeggia gran parte del Continente Nord Americano, Stati Uniti e Canada.
Infatti le navi dal 1° gennaio 2015, entro questa area, dovranno impiegare solo combustibile con tenore di zolfo inferiore allo 0,1%, attualmente limite fissato all'1%.
Il combustibile risulta particolarmente costoso e di più difficile reperibilità, motivo per cui il suo semplice impiego si tradurrebbe in un aumento del costo delle attuali crociere, dalle acque americane verso Bermuda, Bahamas, Caraibi, di circa 140$ a carico di ciascun passeggero.
Dovrebbe essere rivisto, nel complesso, l'impiego e la ridistribuzione di molte navi, con possibile perdita di un gran numero di itinerari crocieristici di sette giorni.
Nel contempo si cerca di provvedere all'adeguamento di alcune unità con impianti attivi per l'abbattimento delle sostante inquinanti prodotte dalla combustione.
Tale adeguamento, non potrà che essere a cascata riproposto in tante altre aree marine mondiali; già per l'Italia se ne parla da tempo, Venezia ha già precorso i tempi, adottando tale requisito per le navi passeggeri, ed altre aree come il Nord Europa, molto più sensibile a tale problema, hanno da tempo individuato aree ECA e SECA per limitare le sostanze inquinanti emesse dalle navi.
http://www.cruisecritic.com/news/news.cfm?ID=5406
Infatti le navi dal 1° gennaio 2015, entro questa area, dovranno impiegare solo combustibile con tenore di zolfo inferiore allo 0,1%, attualmente limite fissato all'1%.
Il combustibile risulta particolarmente costoso e di più difficile reperibilità, motivo per cui il suo semplice impiego si tradurrebbe in un aumento del costo delle attuali crociere, dalle acque americane verso Bermuda, Bahamas, Caraibi, di circa 140$ a carico di ciascun passeggero.
Dovrebbe essere rivisto, nel complesso, l'impiego e la ridistribuzione di molte navi, con possibile perdita di un gran numero di itinerari crocieristici di sette giorni.
Nel contempo si cerca di provvedere all'adeguamento di alcune unità con impianti attivi per l'abbattimento delle sostante inquinanti prodotte dalla combustione.
Tale adeguamento, non potrà che essere a cascata riproposto in tante altre aree marine mondiali; già per l'Italia se ne parla da tempo, Venezia ha già precorso i tempi, adottando tale requisito per le navi passeggeri, ed altre aree come il Nord Europa, molto più sensibile a tale problema, hanno da tempo individuato aree ECA e SECA per limitare le sostanze inquinanti emesse dalle navi.
http://www.cruisecritic.com/news/news.cfm?ID=5406