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Strutture portuali sempre in ritardo

Rodolfo

Super Moderatore
L'abituale considerazione del progresso delle costruzioni navali e il cronico ritardo delle strutture portuali.
Attualmente il 52% delle navi da crociera, associate al CLIA, dispone dei sistemi per allacciarsi alle reti di terra durante la sosta nei porti, ma solo il 3% di questi ultimi sono in grado di soddisfare questa esigenza.
Attualmente 147 navi su 330???? sono dotate dell'allacciamento a terra, mentre solo 35 porti sono in grado di fornire il servizio.
A parte il calcolo percentuale il divario è per ora sensibile.

 

Gabriele C.

Well-known member
Non mi torna un dato: se le navi considerate sono 330 (quelle delle Compagnie che aderiscono al CLIA), e 147 di queste sono attrezzate per ricevere la corrente elettrica in porto, come si arriva al 52%?
 

massimilianob

Well-known member
Con quali fonti si sopperisce alla fornitura elettrica alle navi in banchina? Col carbone o con il gas? Demagogia pura!

A tal proposito, sempre ricollegandosi a tematiche energetiche e alla attuale brutta situazione della Germania (di cui i porti mi paiono essere ben pronti al cold ironing). Sono significative le parole di un illuminante post che Luca Romano (alias Avvocato del atomo) ha da pochissimo postato su Facebook, ne incollo qui di seguito un interessante passaggio:

"È evidente che alla base di questa crisi vi sono molti fattori, ma pensare che la causa principale sia stata la crisi del gas è fuorviante: la Germania oggi paga il gas meno di quanto lo pagava all'inizio del 2022, quando ancora arrivava dalla Russia tramite il Nord Stream. Il problema è il mercato elettrico: imprese e consumatori pagano l'energia carissima, a causa dei fenomeni di market squeeze causati dalle rinnovabili (ieri sera nella fascia oraria 18-19 il prezzo è arrivato a poco meno di 700 €/MWh; oggi si è limitato a sfiorare i 350 €/MWh), e a questo conto salatissimo vanno aggiunti gli incentivi, che devono compensare un numero sempre maggiore di ore di prezzi spot nulli o negativi, a causa della cannibalizzazione.
Gli unici operatori che scambiano energia a prezzi accettabili in maniera stabile sono le centrali a carbone, sulle quali però pesano gli ETS, ovvero i crediti di Carbonio che la Germania acquista in maniera massiccia (soprattutto dalla Norvegia) per poter stare virtualmente dentro agli obiettivi di basse emissioni."
 

Gabriele C.

Well-known member
Infatti, lo avevo evidenziato anche io nel post di apertura
Giusto Rodolfo, solo adesso ho notato i punti interrogativi...
Con quali fonti si sopperisce alla fornitura elettrica alle navi in banchina? Col carbone o con il gas? Demagogia pura!
Massimiliano, in linea di principio hai perfettamente ragione. Faccio però presente che la critica più accesa alle navi ferme in porto è rivolta dagli abitanti delle città portuali, che lamentano i fumi e le emissioni delle unità in banchina, riversandosi sulle abitazioni.
E' vero che parte dell'energia elettrica viene prodotta da centrali termiche, ma con il sistema dell'alimentazione da terra delle navi attrezzate in sosta con fornitura di elettricità, le emissioni della combustione nelle zone portuali e in quelle vicine si eliminerebbero quasi del tutto.
 

massimilianob

Well-known member
Massimiliano, in linea di principio hai perfettamente ragione. Faccio però presente che la critica più accesa alle navi ferme in porto è rivolta dagli abitanti delle città portuali, che lamentano i fumi e le emissioni delle unità in banchina, riversandosi sulle abitazioni.

Si accontentano di un illusione di risoluzione del problema, ma a tutti forse sfugge il quadro più generale.
Quando si tratta di queste tematiche sarebbe utile che la gente imparasse ad allargare i propri orizzonti. Almeno per queste tematiche! non è che non vedendo più fumo davanti a casa propria poi la cosa può essere sputnata come risolta.
 

Rodolfo

Super Moderatore
Si accontentano di un illusione di risoluzione del problema, ma a tutti forse sfugge il quadro più generale.
Quando si tratta di queste tematiche sarebbe utile che la gente imparasse ad allargare i propri orizzonti. Almeno per queste tematiche! non è che non vedendo più fumo davanti a casa propria poi la cosa può essere sputnata come risolta.
Certo, ma prescindere dai metodi della produzione di energia, diminuirebbe l'inquinamento nel centro cittadino.
Vedi Genova le emissioni delle navi a ridosso delle case a pochi "metri".
 

massimilianob

Well-known member
Certo, ma prescindere dai metodi della produzione di energia, diminuirebbe l'inquinamento nel centro cittadino.
Vedi Genova le emissioni delle navi a ridosso delle case a pochi "metri".
"not in my backyard" come dicevo prima, basta che ci sia un qualche vago tipo di sensazione che la questione sia risolta o spostata sul groppone di altri e tutto va bene.

ma le cose non stanno così.
 

Rodolfo

Super Moderatore
Siamo, credo, tutti d'accordo che spostare la fonte inquinante non risolva il problema, ma per lo meno limita i problemi in luoghi densamente abitati.

È significativo un intervento di Marchionne sullo sviluppo delle auto elettriche.

 

essepi2

Co-Fondatore
Staff Forum
Siamo, credo, tutti d'accordo che spostare la fonte inquinante non risolva il problema, ma per lo meno limita i problemi in luoghi densamente abitati.

È significativo un intervento di Marchionne sullo sviluppo delle auto elettriche.

Credo che ad oggi ed anche nel futuro sia il solo obiettivo raggiungibile, non certo quello di garantire energia da fonti non inquinanti che, senza nucleare, non verra’ mai raggiunto, tranne forse in qualche paese del nord Europa, dipendente quasi esclusivamente da geotermico ed idroelettrico.
 
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