Rodolfo
Super Moderatore
Occhio allo scippo.
Se è stata necessaria una smentita così puntuale ed articolata sulle voci di trasferimento in estremo oriente, del Know-how relativo alle navi passeggeri, mi sa che qualche cosa di vero sotto, sotto ci sia; solo che in questo momento di crisi, l'operazione è sconsigliata sia dal punto di vista finanziario che .... sociale?
Vedremo quando la crisi sarà passata o per lo meno stabilizzata, quali saranno le azioni in merito.
07 febbraio 2009
Stx europe «no alle unita’ di lusso in Corea»
L’arrivo dei cantieri coreani Stx in casa Aker ha portato con sé una marea di voci incontrollate. Una di queste riguardava lo spostamento di strutture e know-how del reparto crociere e navi di lusso in Asia. Così non sarà: è questo, almeno, ciò che sostiene Torstein Dale Sjotveit, ceo di Stx Europe. «È vero, la scalata di Stx ad Aker è riuscita - dice il manager -. Tuttavia questo non significa che i processi produttivi subiranno cambiamenti significativi». Una dichiarazione che ha rassicurato gli armatori: i cantieri asiatici stanno infatti colmando il vuoto con quelli europei, rivaleggiando e - in alcuni casi - primeggiando nella costruzione di unità commerciali, come le portacontainer e le petroliere. Per quanto riguarda le crociere è tutto diverso: i tre maggiori (e migliori) costruttori al mondo sono l’italiana Fincantieri, i tedeschi di Meyer Werft e la stessa Stx Europe (ex Aker). Il livello di competenza e la tradizione del Vecchio continente non hanno eguali: inoltre, se si scegliesse di andare a costruire la navi da crociera in Corea, si aprirebbe una voragine nell’indotto. «I coreani hanno comprato un intero sistema che a nessuno conviene smantellare - ha spiegato Sjotveit -. Abbiamo circa 600 compagnie che orbitano attorno alla nostra struttura e che si alternano per completare i lavori sulla navi. È una struttura già avviata e molto complessa, e spostare tutto in Corea del Sud porrebbe delle incognite a livello di business davvero troppo grosse, al limite dell’insuccesso». «Per contro, il successo dei cantieri asiatici è oggi legato alla quantità, alle lunghe serie di dry bulk e portacontainer costruite con tempi e prezzi contenuti - ha concluso Sjotveit -. La sfida delle crociere è diversa anche concettualmente».
Oggi la si potrebbe definire una doppia sfida: l’aria di crisi, dovuta al crollo dell’economia internazionale, sta portando molti armatori a cancellare o perlomeno congelare i propri ordini ai cantieri. Riuscire a far quadrare i conti senza tenere a casa i lavoratori sembra oggi il vero nodo della questione anche per Stx Europe, che sta già cercando una serie di contromisure, tra cui la costruzione di unità off-shore da alternare alle navi da crociera.
Attualmente la divisione europea di Stx controlla in totale 15 cantieri (oltre a una quota di minoranza in altri tre), dislocati principalmente nell’area nordica e baltica. Lo stabilimento più noto è quello francese di Saint-Nazaire, che costruisce le navi per il gruppo italo-ginevrino Msc.
(da Shippingonline)
Se è stata necessaria una smentita così puntuale ed articolata sulle voci di trasferimento in estremo oriente, del Know-how relativo alle navi passeggeri, mi sa che qualche cosa di vero sotto, sotto ci sia; solo che in questo momento di crisi, l'operazione è sconsigliata sia dal punto di vista finanziario che .... sociale?
Vedremo quando la crisi sarà passata o per lo meno stabilizzata, quali saranno le azioni in merito.
07 febbraio 2009
Stx europe «no alle unita’ di lusso in Corea»
L’arrivo dei cantieri coreani Stx in casa Aker ha portato con sé una marea di voci incontrollate. Una di queste riguardava lo spostamento di strutture e know-how del reparto crociere e navi di lusso in Asia. Così non sarà: è questo, almeno, ciò che sostiene Torstein Dale Sjotveit, ceo di Stx Europe. «È vero, la scalata di Stx ad Aker è riuscita - dice il manager -. Tuttavia questo non significa che i processi produttivi subiranno cambiamenti significativi». Una dichiarazione che ha rassicurato gli armatori: i cantieri asiatici stanno infatti colmando il vuoto con quelli europei, rivaleggiando e - in alcuni casi - primeggiando nella costruzione di unità commerciali, come le portacontainer e le petroliere. Per quanto riguarda le crociere è tutto diverso: i tre maggiori (e migliori) costruttori al mondo sono l’italiana Fincantieri, i tedeschi di Meyer Werft e la stessa Stx Europe (ex Aker). Il livello di competenza e la tradizione del Vecchio continente non hanno eguali: inoltre, se si scegliesse di andare a costruire la navi da crociera in Corea, si aprirebbe una voragine nell’indotto. «I coreani hanno comprato un intero sistema che a nessuno conviene smantellare - ha spiegato Sjotveit -. Abbiamo circa 600 compagnie che orbitano attorno alla nostra struttura e che si alternano per completare i lavori sulla navi. È una struttura già avviata e molto complessa, e spostare tutto in Corea del Sud porrebbe delle incognite a livello di business davvero troppo grosse, al limite dell’insuccesso». «Per contro, il successo dei cantieri asiatici è oggi legato alla quantità, alle lunghe serie di dry bulk e portacontainer costruite con tempi e prezzi contenuti - ha concluso Sjotveit -. La sfida delle crociere è diversa anche concettualmente».
Oggi la si potrebbe definire una doppia sfida: l’aria di crisi, dovuta al crollo dell’economia internazionale, sta portando molti armatori a cancellare o perlomeno congelare i propri ordini ai cantieri. Riuscire a far quadrare i conti senza tenere a casa i lavoratori sembra oggi il vero nodo della questione anche per Stx Europe, che sta già cercando una serie di contromisure, tra cui la costruzione di unità off-shore da alternare alle navi da crociera.
Attualmente la divisione europea di Stx controlla in totale 15 cantieri (oltre a una quota di minoranza in altri tre), dislocati principalmente nell’area nordica e baltica. Lo stabilimento più noto è quello francese di Saint-Nazaire, che costruisce le navi per il gruppo italo-ginevrino Msc.
(da Shippingonline)