Anegoni, la penso come Rodolfo in merito a Fincantieri e STX. Direi che il tutto è in una fase di stallo, a seguito delle cose dette prima, ed a seguito di un interesse da parte della Daewoo legata a sua volta a livello partecipativo con il cantiere coreano (trattasi tecnicamente di acquisizione INTRAGRUPPO, abbastanza complessa da spiegare. Per intenderci, è come se Costa comprasse da Carnival le quote di Holland per ripianarne le perdite. Questo solo a titolo esemplificativo, Holland non è in perdita
).
Quello che dico sempre in questi casi, è che se non c'è firma...non c'è acquisto. Da Dicembre 2014 fino a fine Aprile 2015, l'operazione sembrava certa. Mancava solo l'annuncio. In realtà, non bisogna mai dare niente per scontato. Questo principio vale anche per la compravendita di navi usate ...e non solo.
Considerate anche il fatto che i cantieri coreani hanno già ceduto una Stx (in questo caso Finland) ai cantieri tedeschi...e nonostante questo...
Con il link pubblicato da Rodolfo (che ringrazio) in merito alla situazione finanziaria di Fincantieri, l'analisi diventa più completa...
La performance deludente registrata rispetto allo stesso periodo dell'anno prima (che non è preoccupante per quanto mi riguarda) ha in parte la stessa matrice della crisi coreana: una crisi nel settore Oil&Gas e la necessità, come per i coreani (anche se per fortuna in misura nettamente inferiore), di tentare di saturare la propria capacità produttiva non legata alle crociere attraverso l'acquisizione di commesse sostanzialmente in perdita.
Attenzione, qui si innesca un meccanismo decisamente interessante e tipico nelle aziende in vendita o che, come nel caso di Fincantieri, decidono di collocare parte del loro capitale in borsa. Questo consiste nel pubblicizzare e dare enfasi in sede di quotazione all'importanza delle nuove commesse (i prototipi citati nel link di Rodolfo) perchè genereranno ricavi incrementali, tutto questo con la finalità di rendere appetibile il valore delle azioni e collocarle al miglior prezzo possibile.
Successivamente alla collocazione, qualche volta salta fuori che tali commesse sono state acquisite con scarsa redditività, se non in perdita. E così vengono fuori i decrementi di utili. In una situazione normale, il prezzo del titolo calerebbe di conseguenza e ci sarebbe una spinta alla vendita.
Ma ciò non può avvenire per Fincantieri, perchè in sede di acquisto, e per limitare le manovre speculative tipiche dei mercati finanziari, le azioni sono state sottoposte ad un vincolo di non alienabilità per un certo periodo temporale (o possono essere vendute ma solo a fronte di"penali" da pagare, rendendo non conveniente l'operazione. Francamente non ricordo i dettagli, ma il meccanismo prevedeva una cosa simile).
Perchè questi andamento sfavorevole non dovrebbero preoccupare più di tanto? Perchè nel 2015 non ci sono ancora i benefici relativi alle nuove commesse prese di recente proprio nel mercato crocieristico. L'impatto lo vedremo dal 2016 in poi. Sperando che siano state prese con un prezzo congruo...ma oggi non ho motivi per dubitarne.