Rodolfo
Super Moderatore
03 settembre 2008
Golfo di Aden fallisce assalto a nave italiana
Ancora un fallito attacco di pirati ad un mercantile italiano in navigazione nel Golfo di Aden, il secondo in due settimane, proprio nel giorno in cui una nave francese è stata sequestrata nello stesso tratto di mare. E gli armatori chiedono che «si corra ai ripari», anche ripristinando il pattugliamento da parte delle navi militari. Il fatto è successo nel pomeriggio, circa 50 miglia a sud delle coste yemenite. Secondo quanto si è appreso i pirati, a bordo di due barchini veloci, hanno avvicinato la motonave “Orsolina Bottiglieri” - comandata dal siciliano Salvatore Zuccaro e con 22 membri di equipaggio, la metà dei quali italiani - diretta da Sebastopoli (Ucraina) al porto di Bandar Imam Khomeyni, in Iran, con un carico di orzo. Il comandante del cargo (di proprietà degli armatori Rizzo-Bottiglieri-De Carlini di Torre del Greco), ha allertato le autorità italiane e subito messo in atto le contromisure previste in questi casi, cambiando rotta e velocità. Il repentino spostamento della nave, lunga 215 metri, di 72mila tonnellate di stazza, è stato sufficiente a far desistere i pirati dall’attacco: dopo circa mezz’ora si sono allontanati - sembra che abbiano anche esploso alcuni colpi d’arma da fuoco che non hanno centrato il bersaglio, ma non ci sono conferme - e il cargo italiano ha proseguito la navigazione. A scortarla è ora una nave militare inglese. «Dobbiamo ringraziare la professionalità del nostro equipaggio, ha detto l’amministratore delegato della società, Giuseppe Rizzo, che è anche presidente dei giovani armatori di Confitarma. «Quella zona di mare è oramai ad alto rischio - ha aggiunto - e bisogna correre ai ripari altrimenti tutte le navi saranno costrette ad effettuare il periplo dell’Africa con notevoli ripercussioni, dal punto di vista dei costi di trasporto». «Non ci stancheremo di ripetere - aggiunge Nicola Coccia, presidente di Confitarma - che questo non è un problema soltanto italiano. Invitiamo dunque i governi a riattivare la sorveglianza di quelle acque con navi militari». Un altro tentativo di abbordaggio ad una nave italiana da parte di pirati, sempre nel Golfo di Aden, si era verificato lo scorso 21 agosto: anche in quel caso la pronta reazione del comandante del cargo, la nave cisterna “Mare di Venezia”, aveva scongiurato l’attacco. Lo scorso aprile proprio due navi della Marina militare italiana - all’epoca impegnate nella campagna di sorveglianza marittima “Medal 08”, nell’area del Corno d’Africa - avevano sventato altrettanti attacchi di pirati a mercantili in navigazione nel Golfo di Aden. Il primo episodio si verificò il 21 aprile, quando il pattugliatore d’altura Comandante Borsini intervenne per impedire l’avvicinamento al cargo italiano “Neverland”, diretto in India, da parte di una formazione di cinque piccole imbarcazioni. Pochi giorni dopo, il 27 aprile, era stato il rifornitore di squadra Etna ad impedire un attacco da parte di pirati al mercantile Africa Ibis, battente bandiera panamense, anch’esso diretto in India. Dall’inizio dell’anno già trenta navi sono state prese d’assalto e sequestrate nelle acque del Corno d’Africa.
Golfo di Aden fallisce assalto a nave italiana
Ancora un fallito attacco di pirati ad un mercantile italiano in navigazione nel Golfo di Aden, il secondo in due settimane, proprio nel giorno in cui una nave francese è stata sequestrata nello stesso tratto di mare. E gli armatori chiedono che «si corra ai ripari», anche ripristinando il pattugliamento da parte delle navi militari. Il fatto è successo nel pomeriggio, circa 50 miglia a sud delle coste yemenite. Secondo quanto si è appreso i pirati, a bordo di due barchini veloci, hanno avvicinato la motonave “Orsolina Bottiglieri” - comandata dal siciliano Salvatore Zuccaro e con 22 membri di equipaggio, la metà dei quali italiani - diretta da Sebastopoli (Ucraina) al porto di Bandar Imam Khomeyni, in Iran, con un carico di orzo. Il comandante del cargo (di proprietà degli armatori Rizzo-Bottiglieri-De Carlini di Torre del Greco), ha allertato le autorità italiane e subito messo in atto le contromisure previste in questi casi, cambiando rotta e velocità. Il repentino spostamento della nave, lunga 215 metri, di 72mila tonnellate di stazza, è stato sufficiente a far desistere i pirati dall’attacco: dopo circa mezz’ora si sono allontanati - sembra che abbiano anche esploso alcuni colpi d’arma da fuoco che non hanno centrato il bersaglio, ma non ci sono conferme - e il cargo italiano ha proseguito la navigazione. A scortarla è ora una nave militare inglese. «Dobbiamo ringraziare la professionalità del nostro equipaggio, ha detto l’amministratore delegato della società, Giuseppe Rizzo, che è anche presidente dei giovani armatori di Confitarma. «Quella zona di mare è oramai ad alto rischio - ha aggiunto - e bisogna correre ai ripari altrimenti tutte le navi saranno costrette ad effettuare il periplo dell’Africa con notevoli ripercussioni, dal punto di vista dei costi di trasporto». «Non ci stancheremo di ripetere - aggiunge Nicola Coccia, presidente di Confitarma - che questo non è un problema soltanto italiano. Invitiamo dunque i governi a riattivare la sorveglianza di quelle acque con navi militari». Un altro tentativo di abbordaggio ad una nave italiana da parte di pirati, sempre nel Golfo di Aden, si era verificato lo scorso 21 agosto: anche in quel caso la pronta reazione del comandante del cargo, la nave cisterna “Mare di Venezia”, aveva scongiurato l’attacco. Lo scorso aprile proprio due navi della Marina militare italiana - all’epoca impegnate nella campagna di sorveglianza marittima “Medal 08”, nell’area del Corno d’Africa - avevano sventato altrettanti attacchi di pirati a mercantili in navigazione nel Golfo di Aden. Il primo episodio si verificò il 21 aprile, quando il pattugliatore d’altura Comandante Borsini intervenne per impedire l’avvicinamento al cargo italiano “Neverland”, diretto in India, da parte di una formazione di cinque piccole imbarcazioni. Pochi giorni dopo, il 27 aprile, era stato il rifornitore di squadra Etna ad impedire un attacco da parte di pirati al mercantile Africa Ibis, battente bandiera panamense, anch’esso diretto in India. Dall’inizio dell’anno già trenta navi sono state prese d’assalto e sequestrate nelle acque del Corno d’Africa.