IL CICLONE
Link al diario: http://www.crocieristi.it/area_riservata/index.php?page=vedi_diario&crociera=1449
Non è facile per me, non abituata a scrivere diari, racchiudere in poco spazio la descrizione del viaggio da sogno che ho avuto la fortuna di fare con mio marito per il nostro viaggio di nozze. Mi limiterò a dire che non sono mai mancate le leggendarie "coccole" di Costa Crociere e che il fascino d´oriente resterà per noi indimenticabile!
L´evento speciale degno di pura cronaca è stato IL CICLONE cui la nave è passata troppo vicina il giorno 10/09/2009, dalle ore 16,00 circa (ora locale fuso orario +6) alle ore 02,00 circa, nella giornata di navigazione tra Danang e Hong Kong.
Gli effetti sono stati abbastanza gravi per la nave e per i passeggeri, ma tutto si è risolto per il meglio.
Infatti il movimento dovuto alle onde e al vento a 150 km/ora ha causato malori a molti, con conseguenti attacchi continui di vomito, contusioni e ferite lievi. Il medico di bordo ha avuto molto da fare, anche un gesso! Il giorno dopo alcuni camminavo con l´aiuto di stampelle.
L´arredamento dei bar, dei risporanti, dei self service e casinò era sottosopra e dava un forte senzo di inquietudine ai passeggeri, Le vetrine dei negozi erano vuote e gli oggetti tutti sparsi a terra. Le cucine sono state inattive per tutto il tempo. Qualche cameriere che riusciva a camminare distribuiva panini, grissini e frutta. Tutti si dovevano limitare nell´assunzione di acqua e liquidi per non peggiorare il mal di mare! Chi voleva caminare o spostarsi poteva farlo solo aggrappandosi a colonne e corrimano. Anche alcuni camerieri e persone varie dell´equipaggio erano seduti a terrra aspettando l´allontanamento della nave dal ciclone. L´acqua della piscina era fuoriuscita causando l´allagamento di alcune cabine. Anche l´acqua piovana entrava da alcune giunzioni. Sotto alle porte dei ponti esterni erano state sistemate decine di asciugamani. Nalla nostra cabina tutto era caduto a terra.
Esternamente si avvertivano ogni tanto dei forti urti, come se la nave andasse a sbattere da qualche parte. In realtà si trattava solo della forza delle onde. La mattina seguente, scendendo ad Hong Kong abbiamo notato le bozze sullo scafo, anche se già c´erano operai che con i rulli riverniciavano tutto di bianco.
Gli occupanti delle cabine ai ponti 5 e inferiori erano tutti sul ponte 6 a farsi coraggio. La cosa migliore, comunque, era starsene in cabina, non vedere nulla, stare sdraiati a pancia sotto e aspettare. Il vedere il soqquadro e il parlare con gli altri non faceva altro che procurare più ansia.
Il mattino seguente, al risveglio, era tutto finito. Ancora era tutto sottosopra, ma al rientro dall´escursione a Hong Kong la nave era tornata di nuovo il gioiello di cristallo che è, e la crociera è proseguita senza problemi.
Link al diario: http://www.crocieristi.it/area_riservata/index.php?page=vedi_diario&crociera=1449
Non è facile per me, non abituata a scrivere diari, racchiudere in poco spazio la descrizione del viaggio da sogno che ho avuto la fortuna di fare con mio marito per il nostro viaggio di nozze. Mi limiterò a dire che non sono mai mancate le leggendarie "coccole" di Costa Crociere e che il fascino d´oriente resterà per noi indimenticabile!
L´evento speciale degno di pura cronaca è stato IL CICLONE cui la nave è passata troppo vicina il giorno 10/09/2009, dalle ore 16,00 circa (ora locale fuso orario +6) alle ore 02,00 circa, nella giornata di navigazione tra Danang e Hong Kong.
Gli effetti sono stati abbastanza gravi per la nave e per i passeggeri, ma tutto si è risolto per il meglio.
Infatti il movimento dovuto alle onde e al vento a 150 km/ora ha causato malori a molti, con conseguenti attacchi continui di vomito, contusioni e ferite lievi. Il medico di bordo ha avuto molto da fare, anche un gesso! Il giorno dopo alcuni camminavo con l´aiuto di stampelle.
L´arredamento dei bar, dei risporanti, dei self service e casinò era sottosopra e dava un forte senzo di inquietudine ai passeggeri, Le vetrine dei negozi erano vuote e gli oggetti tutti sparsi a terra. Le cucine sono state inattive per tutto il tempo. Qualche cameriere che riusciva a camminare distribuiva panini, grissini e frutta. Tutti si dovevano limitare nell´assunzione di acqua e liquidi per non peggiorare il mal di mare! Chi voleva caminare o spostarsi poteva farlo solo aggrappandosi a colonne e corrimano. Anche alcuni camerieri e persone varie dell´equipaggio erano seduti a terrra aspettando l´allontanamento della nave dal ciclone. L´acqua della piscina era fuoriuscita causando l´allagamento di alcune cabine. Anche l´acqua piovana entrava da alcune giunzioni. Sotto alle porte dei ponti esterni erano state sistemate decine di asciugamani. Nalla nostra cabina tutto era caduto a terra.
Esternamente si avvertivano ogni tanto dei forti urti, come se la nave andasse a sbattere da qualche parte. In realtà si trattava solo della forza delle onde. La mattina seguente, scendendo ad Hong Kong abbiamo notato le bozze sullo scafo, anche se già c´erano operai che con i rulli riverniciavano tutto di bianco.
Gli occupanti delle cabine ai ponti 5 e inferiori erano tutti sul ponte 6 a farsi coraggio. La cosa migliore, comunque, era starsene in cabina, non vedere nulla, stare sdraiati a pancia sotto e aspettare. Il vedere il soqquadro e il parlare con gli altri non faceva altro che procurare più ansia.
Il mattino seguente, al risveglio, era tutto finito. Ancora era tutto sottosopra, ma al rientro dall´escursione a Hong Kong la nave era tornata di nuovo il gioiello di cristallo che è, e la crociera è proseguita senza problemi.