capricorno
Super Moderatore
Un percorso che vorrei proporvi per chi ama il girovagare lento tra paesaggi collinari in quel tratto di Toscana che si fonde per paesaggio, logistica e storia alla Tuscia laziale.
Ciò che mi affascina di questi luoghi è il passare del tempo e la capacità che i luoghi stessi hanno di trasportarmi in un passato che ha le sembianze di irrealtà in un contesto di luoghi che sono un mix di natura e opere dell'uomo.
Sono le città del Tufo: Sorano, Sovana e Pitigliano. Tre località rimaste intatte nella loro bellezza primigenita. Tre località costruite in tufo che benché friabile, ha resistito all'inesorabile azione del tempo che qui sembra si sia divertito a plasmare le forme dopo averle viste nascere dalla sua terra. È una porzione di terra così misteriosa a est di Saturnia contornata dallo scorrere del fiume Fiora dove la Maremma improvvisamente si cambia d'abito e si veste di borghi fortificati arroccati in cima ad altre rupi alle cui basi si nascondono tra il folto dei boschi, solenni necropoli rupestri e soprattutto vie cave.
Pitigliano
Soprannominato anche La Piccola Gerusalemme, perché a partire dal XVI secolo ospitò una grande comunità ebraica tra le sue mura, Pitigliano è oggi uno dei borghi storici più affascinanti d’Italia ed una tappa imperdibile durante un viaggio in Toscana.
Arroccato su una rupe di tufo, il paese si erge imponente sulle valli dei torrenti Lente, Meleta e Prochio, offrendo una meravigliosa vista sulla natura selvaggia ed incontaminata di quest’area della Maremma Toscana. La massiccia roccia tufacea sorregge l’intero abitato, fondandosi con le abitazioni più antiche, fino a diventare un tutt’uno con il paese.
Di notte la vista è ancor più spettacolare, illuminato dall’alto dalla luce naturale della luna, il borgo sembra essere sospeso nel vuoto, come sorretto da una forza misteriosa.
La storia di Pitigliano ha inizio in epoca antichissima, la leggenda narra infatti che la cittadina sia stata fondata da due giovani romani Petilio e Celiano che, in fuga da Roma dopo il furto della corona d’oro di Giove, si rifugiarono nelle campagne di quest’area, fondando una prima comunità, dalla quale poi si originò la città, che prese il nome di Petiliano originariamente, dalla fusione di quelli dei due romani, divenendo poi, nei secoli successivi, Pitigliano.
Oltre la leggenda, il paese di Pitigliano ha una storia ancor più antica, il territorio era già infatti abitato sin dal neolitico ma è con l’arrivo degli Etruschi che inizia la storia vera e propria della cittadina toscana, gli Etruschi costruirono le famose Vie Cave, antichissime vie di comunicazione scavate a mano nella roccia tufacea, utilizzate come via di comunicazione e difesa, i primi villaggi, e le meravigliose Necropoli, le Città dei Morti.
Oggi la città è un vero gioiello di arte ,storia e cultura, ogni angolo del suo centro storico racconta un passato ricco di storia, gli stretti vicoli, le piazzette, gli scorci panoramici, a Pitigliano tutto è magico e regala un’emozione unica.
Il borgo di è un prezioso scrigno che custodisce palazzi ed edifici storici, il maestoso Palazzo Orsini, l’antica residenza della famiglia Orsini, signori della contea di Pitigliano, Sovana e Santa Fiora. Una delle costruzioni più rappresentative di Pitigliano è sicuramente l’Acquedotto Mediceo, elegante struttura per l’approvvigionamento idrico, costruita per volere degli Orsini, proseguita in epoca medicea e poi restaurato dai Lorena.
Imperdibile il Ghetto Ebraico, l’antico quartiere costruito dalla comunità ebraica che visse a Pitigliano a partire dalla fine del XVI secolo, qui si trovano la Sinagoga, il Forno delle Azzime, la Macelleria Kasher, la Cantina ed il Bagno Rituale. Infine le chiese, la Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo, la Chiesa di San Rocco, che è l’edificio più antico di tutto l’abitato, e il Santuario della Madonna delle Grazie, appena fuori l’abitato, in posizione panoramica rispetto al borgo.
Da non perdere inoltre il Museo Archeologico della Civiltà Etrusca che si trova in un’ala di Palazzo Orsini ed ospita reperti rinvenuti nella Necropoli di Poggio Buco, il Museo Archeologico all’Aperto Manzi che mette in collegamento la “città dei vivi” con la “città dei morti” attraverso una via cava offrendo la possibilità di visitare una necropoli, Museo di Palazzo Orsini che nelle ventuno sale, offre affreschi e soffitti quattrocenteschi dipinti, arredi d’epoca, opere di oreficeria e argenteria, monete, sculture lignee, dipinti su tela e su tavola, tessuti preziosi pervenuti al museo dai principali luoghi di culto del territorio, per finire poi con il Percorso Ebraico composto da museo, sinagoga e ghetto.
Sovana , le Vie Cave.
Una particolarità affascinante di Sovana sono le cosiddette "Vie Cave", cioè dei lunghi corridoi molto suggestivi che risalgono all'epoca etrusca. Nel loro genere sono opere architettoniche uniche al mondo, che si trovano solamente nella zona di Pitigliano e Sorano. Le vie cave sono state realizzate scavando la roccia tufacea. Sono sempre curvilinee, dotate di pareti estremamente alte e si presentano a cielo aperto. Partono dalla cima di un poggio e conducono sempre in una necropoli. Siccome il sole non penetra mai del tutto nelle vie cave, si è sviluppato un clima umido ed ombroso che fa crescere una vegetazione insolita fatta di muschi, felci, lichene, edere e liane. Questo microclima ovviamente accresce il fascino delle vie cave. E' tuttora un mistero come sia avvenuta la realizzazione delle vie cave dato che per raschiare la roccia con martelli di pietra e scalpelli di rame, servivano decine di migliaia di uomini, ma all'epoca degli Etruschi nella zona di Sovana non abitava così tanta gente. E' altrettanto un mistero quale sia la funzione di queste vie cave. L'ipotesi più credibile è che abbiano avuto una funzione liturgica - infatti conducono sempre in una necropoli. Nei secoli successivi la popolazione ha usato le vie cave come strade di collegamento e quindi la gente del luogo ha sempre provveduto al loro mantenimento. Grazie a questa circostanza le vie cave si trovano ancora oggi in ottimo stato.
Sovana, il Borgo.
Su una lingua di terra lunga circa 500 m., con ad una estremità il Duomo e il Castello , sorge Sovana. Un piccolissimo borgo quasi insignificante ma che nei suoi dintorni vanta prezioso siti archeologici. Sovana semplicemente è strutturata così: il borgo posto a sud del torrente Calesine, con la sua piazza principale dalla quale è possibile cominciare una piacevole passeggiata che vi porterà verso il Museo di San Mamiliano, la Chiesa di Santa Maria Maggiore e la cattedrale; a nord del torrente si estende il Parco Archeologico ' Città del Tufo ', raggiungibile a piedi o in auto. Quest' ultimo e' un' incantevole, suggestiva, misteriosa necropoli etrusca dove il connubio tra la natura e la storia caratteristica della Maremma tufacea raggiunge il culmine della sua bellezza.
Sorano.
C'è qualcosa di irreale e misterioso in questo borgo, rimasto intatto fin dal Medioevo che si erge su uno degli speroni tufacei che fiancheggiano a precipizio il corso del fiume Lente.
L'aria di mistero si deve all'abbandono che lo ha colpito in seguito all'erosione esercitata dal tempo e dagli agenti atmosferici, che ha corroso la rupe provocando frane. Qui è ancora più bello passeggiare, se vi piacciono questi luoghi, tra le sue stradine e le case in pietra che per virtù dei loro incavi e gallerie naturali, somigliano più a sculture che non edifici.
Un tempo si accedeva da Porta Merli, oggi l'ingresso è da Porta Alta. La torre dell'orologio scandisce il tempo in questo suggestivo borgo, come lo faceva in passato. Date uno sguardo alla Chiesa di San Niccolò e al Palazzo comunale, ovvero la casa dove vissero gli Orsini e poi lassù alla Fortezza Orsini, dove si stabilirono dopo il suo ampliamento.
Oggi questa poderosa opera di architettura militare medievale e rinascimentale, acquisita nel frattempo dai Medici e in seguito dagli Asburgo - Lorena, vi sorprenderà e vi accoglierà con il suo aspetto originario e in parte visitabile. Potrete camminare lungo i suoi camminamenti difensivi ed immaginarvi così in un contesto diverso tempo-spazio. Nel corso della visita potrete ammirare il museo del Medioevo e Rinascimento con reperti di ceramiche d:uso quotidiano che vi potranno dare lo spaccato di vita di quel tempo. Non solo...qui vi è una unicità unica in Italia e nel mondo : lo studio di Niccolò II, unico per le cinquecentesche decorazioni pittoriche a grottesche delle pareti, in cui è inserito un madrigale, un tema musicale tratto dalle Novelle di Boccaccio.
Nei dintorni non potete mancare la Necropoli di San Rocco, costituita principalmente da tombe a camera scavate nelle pareti di tufo utilizzate per la sepoltura di persone comuni in epoca Etrusca. Dette anche Colombari in quanto in epoca più tarda, utilizzate dai Romani per l'allevamento dei piccioni.
Ciò che mi affascina di questi luoghi è il passare del tempo e la capacità che i luoghi stessi hanno di trasportarmi in un passato che ha le sembianze di irrealtà in un contesto di luoghi che sono un mix di natura e opere dell'uomo.
Sono le città del Tufo: Sorano, Sovana e Pitigliano. Tre località rimaste intatte nella loro bellezza primigenita. Tre località costruite in tufo che benché friabile, ha resistito all'inesorabile azione del tempo che qui sembra si sia divertito a plasmare le forme dopo averle viste nascere dalla sua terra. È una porzione di terra così misteriosa a est di Saturnia contornata dallo scorrere del fiume Fiora dove la Maremma improvvisamente si cambia d'abito e si veste di borghi fortificati arroccati in cima ad altre rupi alle cui basi si nascondono tra il folto dei boschi, solenni necropoli rupestri e soprattutto vie cave.
Pitigliano
Soprannominato anche La Piccola Gerusalemme, perché a partire dal XVI secolo ospitò una grande comunità ebraica tra le sue mura, Pitigliano è oggi uno dei borghi storici più affascinanti d’Italia ed una tappa imperdibile durante un viaggio in Toscana.
Arroccato su una rupe di tufo, il paese si erge imponente sulle valli dei torrenti Lente, Meleta e Prochio, offrendo una meravigliosa vista sulla natura selvaggia ed incontaminata di quest’area della Maremma Toscana. La massiccia roccia tufacea sorregge l’intero abitato, fondandosi con le abitazioni più antiche, fino a diventare un tutt’uno con il paese.
Di notte la vista è ancor più spettacolare, illuminato dall’alto dalla luce naturale della luna, il borgo sembra essere sospeso nel vuoto, come sorretto da una forza misteriosa.
La storia di Pitigliano ha inizio in epoca antichissima, la leggenda narra infatti che la cittadina sia stata fondata da due giovani romani Petilio e Celiano che, in fuga da Roma dopo il furto della corona d’oro di Giove, si rifugiarono nelle campagne di quest’area, fondando una prima comunità, dalla quale poi si originò la città, che prese il nome di Petiliano originariamente, dalla fusione di quelli dei due romani, divenendo poi, nei secoli successivi, Pitigliano.
Oltre la leggenda, il paese di Pitigliano ha una storia ancor più antica, il territorio era già infatti abitato sin dal neolitico ma è con l’arrivo degli Etruschi che inizia la storia vera e propria della cittadina toscana, gli Etruschi costruirono le famose Vie Cave, antichissime vie di comunicazione scavate a mano nella roccia tufacea, utilizzate come via di comunicazione e difesa, i primi villaggi, e le meravigliose Necropoli, le Città dei Morti.
Oggi la città è un vero gioiello di arte ,storia e cultura, ogni angolo del suo centro storico racconta un passato ricco di storia, gli stretti vicoli, le piazzette, gli scorci panoramici, a Pitigliano tutto è magico e regala un’emozione unica.
Il borgo di è un prezioso scrigno che custodisce palazzi ed edifici storici, il maestoso Palazzo Orsini, l’antica residenza della famiglia Orsini, signori della contea di Pitigliano, Sovana e Santa Fiora. Una delle costruzioni più rappresentative di Pitigliano è sicuramente l’Acquedotto Mediceo, elegante struttura per l’approvvigionamento idrico, costruita per volere degli Orsini, proseguita in epoca medicea e poi restaurato dai Lorena.
Imperdibile il Ghetto Ebraico, l’antico quartiere costruito dalla comunità ebraica che visse a Pitigliano a partire dalla fine del XVI secolo, qui si trovano la Sinagoga, il Forno delle Azzime, la Macelleria Kasher, la Cantina ed il Bagno Rituale. Infine le chiese, la Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo, la Chiesa di San Rocco, che è l’edificio più antico di tutto l’abitato, e il Santuario della Madonna delle Grazie, appena fuori l’abitato, in posizione panoramica rispetto al borgo.
Da non perdere inoltre il Museo Archeologico della Civiltà Etrusca che si trova in un’ala di Palazzo Orsini ed ospita reperti rinvenuti nella Necropoli di Poggio Buco, il Museo Archeologico all’Aperto Manzi che mette in collegamento la “città dei vivi” con la “città dei morti” attraverso una via cava offrendo la possibilità di visitare una necropoli, Museo di Palazzo Orsini che nelle ventuno sale, offre affreschi e soffitti quattrocenteschi dipinti, arredi d’epoca, opere di oreficeria e argenteria, monete, sculture lignee, dipinti su tela e su tavola, tessuti preziosi pervenuti al museo dai principali luoghi di culto del territorio, per finire poi con il Percorso Ebraico composto da museo, sinagoga e ghetto.
Sovana , le Vie Cave.
Una particolarità affascinante di Sovana sono le cosiddette "Vie Cave", cioè dei lunghi corridoi molto suggestivi che risalgono all'epoca etrusca. Nel loro genere sono opere architettoniche uniche al mondo, che si trovano solamente nella zona di Pitigliano e Sorano. Le vie cave sono state realizzate scavando la roccia tufacea. Sono sempre curvilinee, dotate di pareti estremamente alte e si presentano a cielo aperto. Partono dalla cima di un poggio e conducono sempre in una necropoli. Siccome il sole non penetra mai del tutto nelle vie cave, si è sviluppato un clima umido ed ombroso che fa crescere una vegetazione insolita fatta di muschi, felci, lichene, edere e liane. Questo microclima ovviamente accresce il fascino delle vie cave. E' tuttora un mistero come sia avvenuta la realizzazione delle vie cave dato che per raschiare la roccia con martelli di pietra e scalpelli di rame, servivano decine di migliaia di uomini, ma all'epoca degli Etruschi nella zona di Sovana non abitava così tanta gente. E' altrettanto un mistero quale sia la funzione di queste vie cave. L'ipotesi più credibile è che abbiano avuto una funzione liturgica - infatti conducono sempre in una necropoli. Nei secoli successivi la popolazione ha usato le vie cave come strade di collegamento e quindi la gente del luogo ha sempre provveduto al loro mantenimento. Grazie a questa circostanza le vie cave si trovano ancora oggi in ottimo stato.
Sovana, il Borgo.
Su una lingua di terra lunga circa 500 m., con ad una estremità il Duomo e il Castello , sorge Sovana. Un piccolissimo borgo quasi insignificante ma che nei suoi dintorni vanta prezioso siti archeologici. Sovana semplicemente è strutturata così: il borgo posto a sud del torrente Calesine, con la sua piazza principale dalla quale è possibile cominciare una piacevole passeggiata che vi porterà verso il Museo di San Mamiliano, la Chiesa di Santa Maria Maggiore e la cattedrale; a nord del torrente si estende il Parco Archeologico ' Città del Tufo ', raggiungibile a piedi o in auto. Quest' ultimo e' un' incantevole, suggestiva, misteriosa necropoli etrusca dove il connubio tra la natura e la storia caratteristica della Maremma tufacea raggiunge il culmine della sua bellezza.
Sorano.
C'è qualcosa di irreale e misterioso in questo borgo, rimasto intatto fin dal Medioevo che si erge su uno degli speroni tufacei che fiancheggiano a precipizio il corso del fiume Lente.
L'aria di mistero si deve all'abbandono che lo ha colpito in seguito all'erosione esercitata dal tempo e dagli agenti atmosferici, che ha corroso la rupe provocando frane. Qui è ancora più bello passeggiare, se vi piacciono questi luoghi, tra le sue stradine e le case in pietra che per virtù dei loro incavi e gallerie naturali, somigliano più a sculture che non edifici.
Un tempo si accedeva da Porta Merli, oggi l'ingresso è da Porta Alta. La torre dell'orologio scandisce il tempo in questo suggestivo borgo, come lo faceva in passato. Date uno sguardo alla Chiesa di San Niccolò e al Palazzo comunale, ovvero la casa dove vissero gli Orsini e poi lassù alla Fortezza Orsini, dove si stabilirono dopo il suo ampliamento.
Oggi questa poderosa opera di architettura militare medievale e rinascimentale, acquisita nel frattempo dai Medici e in seguito dagli Asburgo - Lorena, vi sorprenderà e vi accoglierà con il suo aspetto originario e in parte visitabile. Potrete camminare lungo i suoi camminamenti difensivi ed immaginarvi così in un contesto diverso tempo-spazio. Nel corso della visita potrete ammirare il museo del Medioevo e Rinascimento con reperti di ceramiche d:uso quotidiano che vi potranno dare lo spaccato di vita di quel tempo. Non solo...qui vi è una unicità unica in Italia e nel mondo : lo studio di Niccolò II, unico per le cinquecentesche decorazioni pittoriche a grottesche delle pareti, in cui è inserito un madrigale, un tema musicale tratto dalle Novelle di Boccaccio.
Nei dintorni non potete mancare la Necropoli di San Rocco, costituita principalmente da tombe a camera scavate nelle pareti di tufo utilizzate per la sepoltura di persone comuni in epoca Etrusca. Dette anche Colombari in quanto in epoca più tarda, utilizzate dai Romani per l'allevamento dei piccioni.
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