Rodolfo
Super Moderatore
» 2008-02-06 20:45
INCENDIO SU NAVE TURCA NELL'ADRIATICO, SI TEME ESPLOSIONE notizie ANSA
Incendio su nave turca nell'Adriatico, si teme esplosione Il rischio di un danno ambientale grave e forse anche di una esplosione è possibile in Adriatico, al largo dell'Istria, a bordo del mercantile turco Una Adrytaik, dove continua il violento incendio in corso da alcune ore. Non hanno avuto nessun effetto i tentativi di un Canadair croato di spegnere le fiamme: "Il Canadair ha svuotato il carico sulla Una Adrytaik ben otto volte - ha spiegato il capo dei vigili del fuoco della regione Istria, Dino Kozlovec - ma non si riesce a spegnere l'incendio, all'interno del cargo, e perciò l'abbiamo ritirato". Si tratta di una nave di tipo chiuso, lunga 193 metri, con a bordo 200 camion, 9 tonnellate di carico pericoloso ed esplosivo. Le possibilità di spegnere l'incendio sono, secondo Kozlovec, "minime": "La nave è interamente presa dalle fiamme - ha aggiunto - e non possiamo escludere che esploda".
EQUIPAGGIO GIUNTO A VENEZIA
Sono giunti a Venezia, a bordo della nave traghetto 'Icarus Palace' della Minoan Lines, i membri dell'equipaggio della nave turca incendiatasi stamane al largo delle coste croate. Ai marinai una squadra di volontari della Protezione civile del Comune ha subito distribuito generi di prima necessità. I volontari, giunti subito dopo la chiamata della Capitaneria di Porto alle strutture della Protezione civile comunale, hanno provveduto a distribuire caffé, biscotti, marmellata, bibite mentre i naufraghi venivano identificati e assistiti dalle strutture portuali della Polizia di Frontiera, della Capitaneria di Porto, della Guardia costiera, dei Vigili del Fuoco e dal personale della Croce Rossa Italiana e dell'Azienda Ulss 12 Veneziana. Il personale medico ha provveduto poi a smistare negli ospedali della zona, per le medicazioni del caso, i marittimi che presentavano lievi bruciature alle mani. Quattro membri dell'equipaggio, già curati durante il tragitto verso Venezia dal personale sanitario di bordo della 'Icarus Palace', sono stati subito trasportati alle strutture sanitarie della zona.
ESPERTO, E' UNA PICCOLA BOMBA ECOLOGICA
"L'impatto ambientale di un incendio di questo tipo è terribile: si tratta di una piccola bomba ecologica". Così Silvio Greco, dirigente di ricerca dell'Icram, l'Istituto centrale per la ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare, commenta l'incendio sulla nave turca in corso nel Mare Adriatico. Secondo Greco i possibili danni nel caso di un incendio di questo tipo arrivano innanzitutto "dall'innesco di inquinanti come diossina e simili", contando poi "le 800 tonnellate di carburante e 50 tonnellate di diesel marino, ma anche i 200 camion a bordo". A preoccupare l'esperto anche le 9 tonnellate di carico pericoloso ed esplosivo: "é importante chiarire subito la natura delle sostanze chimiche contenute". In generale "anche in caso di incendio si verifica sempre uno sversamento delle sostanze trasportate - afferma Greco - che creano tutte un problema, creando un film sullo strato superficiale dell'acqua che impedisce gli scambi gassosi con l'atmosfera e uccidendo tra l'altro fitoplancton e zooplancton. Il diesel, più pesante del normale carburante, poi scende ed entra a far parte della colonna d'acqua". In ogni caso "questo tipo di incidente crea un tipo di impatto sia sull'atmosfera sia sugli ecosistemi marini", quindi "la situazione va seguita con attenzione".
IN SERBATOI 850 TONNELLATE DI CARBURANTE
Ci sono circa 850 tonnellate di carburanti nei serbatoi del traghetto turco "Und Adriayatik" in fiamme dalla scorsa notte al largo di Rovigno (Croazia). Lo ha riferito il responsabile della società di shipping di Trieste, Enrico Samer, agente e terminalista portale nel capoluogo giuliano della compagnia armatrice turca "Un Ro-ro Istanbul", proprietaria della nave. Delle 850 tonnellate - ha spiegato Samer, interpellato dall'ANSA - 800 sono di "fuel oil" per la locomozione del traghetto, mentre 50 sono di diesel marino. Il carburante - ha aggiunto Samer - è contenuto in serbatoi che, anche in caso di affondamento, non dovrebbero determinare problemi di natura ambientale con la fuoriuscita di prodotti petroliferi. "Nel punto in cui si trova ora il traghetto - ha spiegato Samer - il mare è profondo una quarantina di metri, per cui, anche in caso di un eventuale affondamento della nave, si dovrebbe essere poi in grado di recuperare il carburante senza grossi problemi". Samer ha escluso anche il rischio imminente di esplosione del traghetto. "In casi come questi, stando alle descrizioni che ci sono state fatte finora - ha spiegato - non ci sono le condizioni per un'esplosione proprio per le caratteristiche dei serbatoi di carburante della nave. Quello che potrebbe scoppiare - ha aggiunto - è il serbatoio di qualcuno dei 202 Tir che si trovano a bordo, ma, in questo caso - ha concluso - fare previsioni è estremamente difficile".
INCENDIO SU NAVE TURCA NELL'ADRIATICO, SI TEME ESPLOSIONE notizie ANSA
Incendio su nave turca nell'Adriatico, si teme esplosione Il rischio di un danno ambientale grave e forse anche di una esplosione è possibile in Adriatico, al largo dell'Istria, a bordo del mercantile turco Una Adrytaik, dove continua il violento incendio in corso da alcune ore. Non hanno avuto nessun effetto i tentativi di un Canadair croato di spegnere le fiamme: "Il Canadair ha svuotato il carico sulla Una Adrytaik ben otto volte - ha spiegato il capo dei vigili del fuoco della regione Istria, Dino Kozlovec - ma non si riesce a spegnere l'incendio, all'interno del cargo, e perciò l'abbiamo ritirato". Si tratta di una nave di tipo chiuso, lunga 193 metri, con a bordo 200 camion, 9 tonnellate di carico pericoloso ed esplosivo. Le possibilità di spegnere l'incendio sono, secondo Kozlovec, "minime": "La nave è interamente presa dalle fiamme - ha aggiunto - e non possiamo escludere che esploda".
EQUIPAGGIO GIUNTO A VENEZIA
Sono giunti a Venezia, a bordo della nave traghetto 'Icarus Palace' della Minoan Lines, i membri dell'equipaggio della nave turca incendiatasi stamane al largo delle coste croate. Ai marinai una squadra di volontari della Protezione civile del Comune ha subito distribuito generi di prima necessità. I volontari, giunti subito dopo la chiamata della Capitaneria di Porto alle strutture della Protezione civile comunale, hanno provveduto a distribuire caffé, biscotti, marmellata, bibite mentre i naufraghi venivano identificati e assistiti dalle strutture portuali della Polizia di Frontiera, della Capitaneria di Porto, della Guardia costiera, dei Vigili del Fuoco e dal personale della Croce Rossa Italiana e dell'Azienda Ulss 12 Veneziana. Il personale medico ha provveduto poi a smistare negli ospedali della zona, per le medicazioni del caso, i marittimi che presentavano lievi bruciature alle mani. Quattro membri dell'equipaggio, già curati durante il tragitto verso Venezia dal personale sanitario di bordo della 'Icarus Palace', sono stati subito trasportati alle strutture sanitarie della zona.
ESPERTO, E' UNA PICCOLA BOMBA ECOLOGICA
"L'impatto ambientale di un incendio di questo tipo è terribile: si tratta di una piccola bomba ecologica". Così Silvio Greco, dirigente di ricerca dell'Icram, l'Istituto centrale per la ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare, commenta l'incendio sulla nave turca in corso nel Mare Adriatico. Secondo Greco i possibili danni nel caso di un incendio di questo tipo arrivano innanzitutto "dall'innesco di inquinanti come diossina e simili", contando poi "le 800 tonnellate di carburante e 50 tonnellate di diesel marino, ma anche i 200 camion a bordo". A preoccupare l'esperto anche le 9 tonnellate di carico pericoloso ed esplosivo: "é importante chiarire subito la natura delle sostanze chimiche contenute". In generale "anche in caso di incendio si verifica sempre uno sversamento delle sostanze trasportate - afferma Greco - che creano tutte un problema, creando un film sullo strato superficiale dell'acqua che impedisce gli scambi gassosi con l'atmosfera e uccidendo tra l'altro fitoplancton e zooplancton. Il diesel, più pesante del normale carburante, poi scende ed entra a far parte della colonna d'acqua". In ogni caso "questo tipo di incidente crea un tipo di impatto sia sull'atmosfera sia sugli ecosistemi marini", quindi "la situazione va seguita con attenzione".
IN SERBATOI 850 TONNELLATE DI CARBURANTE
Ci sono circa 850 tonnellate di carburanti nei serbatoi del traghetto turco "Und Adriayatik" in fiamme dalla scorsa notte al largo di Rovigno (Croazia). Lo ha riferito il responsabile della società di shipping di Trieste, Enrico Samer, agente e terminalista portale nel capoluogo giuliano della compagnia armatrice turca "Un Ro-ro Istanbul", proprietaria della nave. Delle 850 tonnellate - ha spiegato Samer, interpellato dall'ANSA - 800 sono di "fuel oil" per la locomozione del traghetto, mentre 50 sono di diesel marino. Il carburante - ha aggiunto Samer - è contenuto in serbatoi che, anche in caso di affondamento, non dovrebbero determinare problemi di natura ambientale con la fuoriuscita di prodotti petroliferi. "Nel punto in cui si trova ora il traghetto - ha spiegato Samer - il mare è profondo una quarantina di metri, per cui, anche in caso di un eventuale affondamento della nave, si dovrebbe essere poi in grado di recuperare il carburante senza grossi problemi". Samer ha escluso anche il rischio imminente di esplosione del traghetto. "In casi come questi, stando alle descrizioni che ci sono state fatte finora - ha spiegato - non ci sono le condizioni per un'esplosione proprio per le caratteristiche dei serbatoi di carburante della nave. Quello che potrebbe scoppiare - ha aggiunto - è il serbatoio di qualcuno dei 202 Tir che si trovano a bordo, ma, in questo caso - ha concluso - fare previsioni è estremamente difficile".