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Turisti e Viaggiatori...

  • Autore discussione Autore discussione Black_Zarina
  • Data d'inizio Data d'inizio
B

Black_Zarina

Guest
Come al solito torno da una crociera con mille ricordi, mille pensieri, mille progetti e mille disappunti.
E mi fa piacere condividere l'attività del mio povero neurone con voi tutti...

Sono da poche ore rientrata da Dubai, per la crociera sul Fortuna.
Non so se essere didascalica o prolissa.
Provo la prima ipotesi ma temo scadrò nella seconda entro poche righe.

MXP
Inizio check-in, che non si poteva fare online, previsto per le 13,30: arrivo verso le 12,45 e c'era una coda di persone in piedi di almeno 30 mt, tutti sbuffanti ma in piedi.
Chi non aveva capito dove mettere le etichette, chi continuava ad andare a chiedere di aprire prima visto che erano tanti, chi non capisce la necessità di andare in aerostazione 3 ore prima del volo.
Avendo una cara amica che è una direttora allo Sheraton lì di fonte, la chiamo e vado a farle visita.
Torno al C-i verso le 15, velocemente consegno dei documenti in lingua inglese per dei farmaci che viaggiano con me, faccio il CI, scelgo il posto, consegno il bagaglio da stiva e via.
Alle mie spalle sento un "Non ha nemmeno fatto la fila, devono far arrivare tutti tutti insieme"
L'occhiale da sole mi impedisce la rissa.

IMBARCO
Mi siedo, accendo l'ebook, mando le ultime comunicazioni di servizio a chi mi aspetta sul Fortuna e ad un'amica che si imbarcherà il giorno dopo su MSC e che non è mai uscita dall'Italia.
Arrivano le hostess al Gate dieci minuti prima del previsto, e tra chi ha messo via i documenti di viaggio e non li trova nelle millemila cose in borsetta, e chi ha i figlioletti ormai nervosi, e chi "ma se l'aereo è parcheggiato da almeno un'ora, non possono imbarcare?" ma tutti di nuovo in fila sbuffante da almeno mezz'ora.
Io ed una coppia francese ci adeguiamo al detto "Quando non c'è più nessuno in piedi, è ora di alzarsi" andiamo, boarding pass e imbarco in 2 minuti netti.

Tutto questo capisco possa succedere, se nessuno si avvia, nessuno si imbarca...
Ma.

AEROMOBILE
Un terzo di quelli imbarcati ad inizio fila, sono ancora in piedi, indecisi sulle ultime foto e non ancora decisi a sedersi.
Trovo una signora, nemmeno anziana che avrei scusato, al mio posto. Le chiedo cortesemente di recarsi al suo, visto che avevo richiesto la disponibilità di quel posto per maggior comfort legato al recente intervento che ho avuto. Mi risponde che quello che le avevano dato non le piaceva e se poteva fare cambio con quello che le piaceva di più ed era vicina alle amiche conosciute in fila.
Devo essere stata sufficientemente eloquente con il sopracciglio (l'occhiale da sole era in borsa!) perchè borbottando se ne è andata. Lo steward ridacchia, l'infame. :)
Cappelliere stracolme, metto serena la borsetta (!) sotto al sedile ed il passeggero davanti mi insulta perché gli dà fastidio. Mi chiedo come intenda posizionarsi con i piedi, ma la hostess gli chiarisce la correttezza del mio posizionamento.

"Ma come va piano per partire!"
"Eh, ma come mai non accendono subito il film così distraggono le persone"
"Però guarda, L hostess (giuro non si sentiva l'apostrofo e quindi era maschile e riferito al belloccio che ci assisteva!!) non dovrebbero stare in piedi ad aiutare le persone?"
"Signorina, l'ala si muove" (E meno male, và...)
"Perché parlate in inglese che siamo tutti italiani?"

Tempo di staccarsi da terra di 12 piedi , e almeno 57 cinture si sono slacciate, 80 cellulari sono tornati online, e la vecchietta stava andando in bagno, che dio la protegga.

Vi risparmio la trafila al contrario all'atterraggio.

DWC, Dubai.
5 gate aperti, il primo gruppetto si incolonna in due, tutti dietro.
Gli assistenti Costa si stavano già occupando di coloro avevano problemi per cui necessitavano di supporto.
Io e i francesi, e qualcun altro, andiamo agli sportelli vuoti, due secondi e siamo al metal detector di uscita, consegno il documento per i farmaci che porto, lo timbrano e salgo sul bus.

Dialogo minimo
"T'las vist'? A parlu mac maruchin" (è arabo nel caso, ma tanto sono come i cinesi, tutti uguali)
"Era inglese"
"E ma con gli italiani dovrebbero parlare italiano. Io non parlo l'inglese!"
Già, tu vai ospite nel loro paese e devono parlare la TUA lingua.
E tra l'altro spesso si offendono pure se ti "impicci" per aiutare le comunicazioni.

FORTUNA VESSEL
La crociera ve la risparmio, tanto sono le cose che vivete tutti, anche se qualche chicca...
UNA. GIURO. SOLO UNA.
"La ghè no el crocifiss in quella chiesa lì"
"E' una moschea, signora, non hanno icone perché il Profeta non può essere rappresentato ed Allah è in ogni cosa"
"Va ben , ma almeno una croce, anche senza Allah sopra!!!"
Ecco.

DWC (ritorno)
Organizzazione PERFETTA e lo scrivo in maiuscolo volontariamente, 2 o 3 bus destinati all'unico (ed ultimo transfer in assoluto) volo che andava a Milano.
"No, io vado sul bus dove ci sono le mie valigie"
"Signore, il bus è dietro di noi con gli altri passeggeri, quando arrivate invece di prenderli da questo li prende dall'altro ("Due schiaffi ben dati" ho pensato, ma io sono stronza...)
"Apra questo bus e mi faccia salire di là, perché chissà dove portate i miei bagagli, che non parlate nemmeno italiano (e due!)

Stessa coda dell'andata, stesse facce incazzose per noi ultimi che abbiamo fatto il CI, stessa coda per le navette aeroportuali.
Visto il mio passaporto (scopro dopo che il mio certificato era stato segnalato, giustamente visto il tipo di farmaco) la hostess mi invita a passare direttamente al controllo del metal detector, saltano la fila.
Brusìì a non finire.
Lamentele sulle tariffe dell'overweight dei bagagli..."Al ritorno è scontato che i souvenir aumentano il peso!!!" (mi chiedo cosa abbiano comprato per 17 chili di sforamento)

Navette divise in base ai posti, ovviamente indicazioni in inglese e anche piuttosto sbrigative ammetto.
"E perché non parte?"
"Siamo andati avanti dieci metri e siamo fermi, non c'è nessuno!!!!"
"Ma cosa aspettiamo???"

...forse che non corriamo il rischio che un A380 in rullaggio ci investa nel buio nebbiosetto del terminal emiratino? Ma forse era un viaggio premio di Safety Manager aeroportuali, quindi SAPEVANO!

Ora.
Io non sono una che viaggia in lungo ed in largo quanto vorrebbe, per tempo e per finanze. Lo faccio spesso per lavoro.
Se dovessi andare in Cina domani, avrei seri problemi: sono più stronzi di me e lo fanno apposta a non parlarti in inglese (un po' come gli austriaci!) , lo sappiamo tutti.
E SO CHE E' ANCHE UN PO' UN LUOGO COMUNE
Perciò finchè non sarò pronta non ci andrò.
Io credo che per fare un viaggio si debba prepararsi, sempre.

Ma l'inglese di sopravvivenza, un francese di scolastica memoria, uno spagnolo anche un po' arronzato...dovrebbero essere patrimonio comune.
La sicurezza di una zona aeroportuali, ancor più di notte, dovrebbe essere qualcosa di apprezzato...non sono passati secoli da che a Fontanarossa (ma certamente sono molti altri) si andava in aereo direttamente attraversando la pista a piedi...e non è un mistero.
Così come le regole, le consuetudini, le normali formalità, la normale necessità di pazienza, e i normali disguidi.

Io non voglio dire che chi non sa sbrigarsela non debba viaggiare.
Ma certamente sostengo che debba scegliere mete, itinerari, modalità di trasporto adatti ai propri limiti o accompagnatori/trici in grado di gestire le cose.
E comunque all'italico popolo piaceunsacco (tuttoattaccato) lamentarsi di qualsiasi cosa, lasciatemelo dire.

Voi vi sentite turisti o viaggiatori?
Io mi sento viaggiatrice: mi piace curiosare, annusare, toccare, immergermi nel mondo, nelle culture anche in cosa che altri snobberebbero tipo mangiare le cose locali nei locali per i nativi e non per turisti, tipo cercare qualcuno che ti guidi dove il turismo ancora non è arrivato (che bella Taba 20 anni fa quando c'erano i progetti per l'Hilton e per il Radisson ma ancor non avevano iniziato nemmeno le fondazioni!!)
Mi piace capire le culture, non solo surfarci rasente sopra.
>Non mi piace correre per vedere cose, quando possibile. Ma dedicarmi a qualcosa con attenzione.
Mi piace sentire il paese che mi entra nelle sensazioni, nelle necessità, nelle voglie di capire e scoprire.
Io onestamente non nascondo che talvolta...diciamo frequentemente...spesso, OK, sempre!!! (Uff!!!) annusata l'antifona, parlo in inglese e fingo di non capire/sentire/condividere/supportare con aria totalmente innocente :rolleyes:
Personalmente non andrei MAI in viaggio tipo "Io, uno zaino e la libertà" perché amo le comodità anzi, più che altro la sicurezza, ma opportunamente organizzata mi piace condividere la vita dei popoli dei territori che visito.
 
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perché? trovo tutto fantastico
ci hai messo umorismo e un pizzico di amarezza
ed è stata una lettura coinvolgente, particolare, ilare, piacevolissima e molto molto.................quasi mia

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Grazie, cara. Di cuore.
Soprattutto per la nota amara che in effetti è quella che mi fa più...ehm, inalberare!!
Ma tu sei viaggiatrice, je le sais!!!! :D
 
Simpatico racconto di ciò che si può osservare negli aeroporti, nelle stazioni, negli alberghi di un po' tutto il mondo.
Quante se ne potrebbero raccontare!

Viaggiatore o turista ?
Non mi piace questo voler distinguere tra l'uno e l'altro.
Mi sa tanto di "marchio", ora che viaggiare è alla portata di molte più persone alcune si vogliono distinguere dalla massa, ed ecco che si trasformano in viaggiatori.
Io viaggio per studio, lavoro e anche per turismo., amo viaggiare, ma viaggio per vivere e ben vengano i turisti.
Si ci saranno anche quelli che fanno commenti sciocchi, criticano, si lamentano ma anche loro vogliono vivere esperienze nuove.
E poi dal momento in cui si nasce siamo tutti viaggiatori, ed ogni tanto alcuni riescono anche a fare i turisti
 
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