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Vacanze in crociera: economiche ma poco sicure

DrPianale

Co-Fondatore
Vacanze in crociera: economiche ma poco sicure

Aumentano il numero delle cabine e dei passeggeri ma si riduce la sicurezza. Ecco cosa c'è dietro al lusso low cost

http://italia.panorama.it/cronaca/vacanze-in-crociera-economiche-ma-poco-sicure


Vacanza in crociera. Non importa dove ma a bordo dei grandi giganti del mare. Perché? Costa meno. Ma la vacanza in nave è davvero sicura? Il naufragio della Costa Concordia, lo scorso 13 gennaio, ha sollevato una serie di interrogativi sulla sicurezza delle imbarcazioni in caso di evacuazione e sulla preparazione degli equipaggi. E le risposte non sono poi così rassicuranti.
Dario Farabegoli, comandante e perito navale Nes-Rina, le grandi compagnie curano la sicurezza delle proprie navi?
Le compagnie più grandi come la Carnival di cui la Costa Concordia è proprietà, prima di imbarcare i loro equipaggi operativi effettuano un training di due settimane ove tutti i nuovi assunti seguono corsi antincendio, simulazioni di soccorso in piscina e quanto previsto dalle norme internazionali sulla formazione di equipaggi per navi da crociera. Il corso termina con un training a bordo di circa una settimana dove i nuovi assunti familiarizzano con la nave ed il suo complesso sistema.
A bordo regolarmente insieme ai passeggeri vengono effettuate simulazioni di abbandono nave o incendio a bordo. La sicurezza del sistema è affidata ad appositi ufficiali che curano il dettaglio dei mezzi di soccorso e di quanto necessario a fronteggiare l emergenza
Quali sono le failure più importanti e ricorrenti su navi capaci di trasportare 4 mila persone alla volta?
Le più importanti a mio parere sono due.
La prima è di non avere il tempo materiale ad informare i nuovi passeggeri che imbarcano nei vari scali, delle procedure di emergenza, e come comportarsi in caso di incendio o abbandono nave. Unita alla grandezza della nave che non permette ai nuovi arrivati di orientarsi facilmente e meno che mai nei casi estremi.
La seconda, la difficoltà di comunicazione tra i membri d equipaggio ove molti sanno a mala pena due o tre parole di inglese. Negli ultimi mesi le compagnie stanno cercando di colmare il gap, imbarcando istruttori di inglese al fine di migliorare le comunicazioni tra la babele di etnie che compongono il personale di bordo. Che però a quanto mi risulta è ancora poco incisivo. Non comprendere gli ordini può essere fatale al funzionamento del sistema di sicurezza della nave, ove ogni componente dell’equipaggio in caso di emergenza ha compiti specifici
Quanto incide la sicurezza nel Bilancio di una società armatrice?
Sul sito della Carnival Corporation sono pubblicati semestralmente i bilanci di spesa che vanno dal costo del singola piccola vite al più costoso degli apparati di bordo. Potrei dire che per la sicurezza non si spende mai abbastanza. Quello che invece è da rivedere è come spendere quei soldi, esempio, per capire come evacuare 4000 persone in casi estremi, visto che non tutto ha funzionato a dovere sulla Costa Concordia e solo la vicinanza alla costa e diciamo anche l’addestramento dell’equipaggio ha evitato maggiori lutti.
Per proporre tariffe così "low cost" e "all inclusive", le società "sacrificano" la sicurezza in "virtù" del concetto di ridondanza? Un po' come accade per la manutenzione degli aerei.... Il concetto è molto semplice e già contenuto nella domanda: più cabine = più passeggeri; + cabine e passeggeri = meno spazio per apparati, equipaggio, maggiore complessità della planimetria della nave con percorsi tortuosi dalle cabine più basse; concentrazioni degli apparati vitali per il funzionamento della nave in locali attigui (alle cabine ndr.) con conseguenze catastrofiche in caso di allagamento o incendio; riduzione dei sistemi di emergenza e tanto altro.E’ un business e come tale il profitto è la base.
Perché occorre aspettare che si verifichino incidenti navali per scoprire le carenze manutentive?
Il processo ci dirà se vi sono state carenze tecniche o manutentive, ma personalmente il tutto va racchiuso in un gravissimo errore umano e professionale, seguito da una pessima gestione dell’ora successiva all’urto da parte della compagnia e come con gli aeroplani, solo con le tragedie si riesce a capire se l’errore è stato tecnico o umano. Nel caso Costa Concordia, l’errore umano è stato primario, nessuno poteva immaginare e pensare ad un così grave incidente per questi alberghi galleggianti. Le compagnie avranno di che meditare.
 
Vacanze in crociera: economiche ma poco sicure

In generale e' un ragionamento abbastanza comprensibile. Mi sentirei di affermare senz'altro il primo punto, un po' meno il secondo. Il
Problema della
Lingua può esserci in fase iniziale ma difficilmente si assume chi non parla un inglese di base e i comandi e le istruzioni sono spesso le medesime. Ovviamente va anche considerato che funzioni chiave e ruoli importanti sono in mano a persone con padronanza della lingua, sia io pure consapevole che chiunque a bordo e' fondamentale e puo' essere determinante. Posso infine comprendere che il low cost sottragga risorse ad investimenti in sicurezza ma non credo che una cabina in piu' tolga lo spazio ad un apparato utile alla
Sicurezza stessa. Chiaramente cedo parola agli esperti e con grande interesse ascoltero' le loro opinioni.
 
L'articolo inizia facendo capire che uno dei problemi e' la preparazione dell'equipaggio, addirittura dicendo che le risposte a riguardo non sono rassicuranti.......poi nell'intervista dicono che in Concordia uno degli elemnti che ha evitato la perdita di vite e' stata la preparazione del'equipaggio, anzi facendo quasi messaggio promozionale di Carnival e della preparazione dei suoi equipaggi.....
Poi parlano di un grosso errore da parte della Compagnia dopo l'incidente di Concordia....compagnia?? Quale???...sembra ormai confermato anche dal Saponaro Shettino che la Compagnia non gli ha mai dato ordine di ritardare l'allarme generale...... i processi sono ancora in corso e quastoi hanno le risposte...... ma che c***o dicono??
Riuzione dei sistemi di emergenza....io vorrei che venissero paragonate una nave di moderna costruzione con una nave di 15 anni fa e vedere le differenze sulle qualita' e quantita' dei sistemi di emergenza e sicurezza...uno che arriva a dire una cosa del genere significa che non ha mai visto una nave....e non scherzo. E' come dire che la Fiat per risparmiare sui costi ha reso la nuova Punto meno sicura della 127...... ma impiccatevi pagliacci mediatici.
Ma possibile che non si possa fare un articolo ben fatto...... ??? Il naufragio della stampa continua.......
 
Su questo tipo di analisi sono d'accordo anche io; è evidente che non c'è paragone tra una nave di oggi e una nave di qualche decennio fa, così come non è paragonabile un aereo di oggi con uno di quei tempi. Le innovazioni tecnologiche che vengono apportate sono continue, ai fini di migliorare i margini di sicurezza, sia per quelle imposte dalle normative sia per quelle specifiche scelte dalle Compagnie.

Quello cui mi riferivo io, nel condividere quasi per intero l'articolo, era riferito all'evacuazione di 4/5/6/7 mila persone in momenti di estremo pericolo e in condizioni critiche, al problema della comprensione di ordini e messaggi tra equipaggio e passeggeri, il problema della lingua a bordo, per molti aspetti, è attentamente valutato dall'IMO, allo spazio e modalità di affrontare le emergenze da parte degli stessi, viste fino al 13 gennaio, come un "gioco" e nulla più, al fatto che molte volte i continui cambi di equipaggio possono non mantenere un livello di efficienza ottimale.
 
Su questo tipo di analisi sono d'accordo anche io; è evidente che non c'è paragone tra una nave di oggi e una nave di qualche decennio fa, così come non è paragonabile un aereo di oggi con uno di quei tempi. Le innovazioni tecnologiche che vengono apportate sono continue, ai fini di migliorare i margini di sicurezza, sia per quelle imposte dalle normative sia per quelle specifiche scelte dalle Compagnie.

Quello cui mi riferivo io, nel condividere quasi per intero l'articolo, era riferito all'evacuazione di 4/5/6/7 mila persone in momenti di estremo pericolo e in condizioni critiche, al problema della comprensione di ordini e messaggi tra equipaggio e passeggeri, il problema della lingua a bordo, per molti aspetti, è attentamente valutato dall'IMO, allo spazio e modalità di affrontare le emergenze da parte degli stessi, viste fino al 13 gennaio, come un "gioco" e nulla più, al fatto che molte volte i continui cambi di equipaggio possono non mantenere un livello di efficienza ottimale.

d'accordissimo...aggiungendo che un conto sono le esercitazioni programmate, anche ben fatte, ed un conto è il trovarsi in una situazione di emergenza e caos dove il panico la fa da padrone (e non solo tra i crocieristi, perchè il panico si puo' anche imparare a gestirlo ma presenta un'imprevedibilità imponderabile)...
 
per quella che è stata la mia esperienza...le esercitazioni che fanno fare ai passeggeri non rispecchiano assolutamente quella che potrebbe essere una vera situazione di emergenza..L'unica nota negativa che appunto alla Royal e' proprio questa,un'esercitazione ridicola ..dove eravamo solo messi in gruppi sotto la scialuppa dove c'era qualcuno dell'equipaggio che a tutto pensava tranne che alla dimostrazione che doveva fare.Oltretutto dal lato del ponte 4 dove eravamo stati ubicati come punto di raccolta c'era solopersonale che parlava in inglese e basta...Io per mia fortuna parlo 4 lingue ...ma c'era anche chi non conosceva nemmeno una parola d'inglese..e comunciare con l'equipaggio era quasi impossibile.Cmq io spero che non accadano mai piu' tragedie come quelle della Concordia..che ancora mi strappa una lacrima dopo 7 mesi e mezzo.Morire così..è davvero una cosa inaccettabile!
 
per quella che è stata la mia esperienza...le esercitazioni che fanno fare ai passeggeri non rispecchiano assolutamente quella che potrebbe essere una vera situazione di emergenza..L'unica nota negativa che appunto alla Royal e' proprio questa,un'esercitazione ridicola ..dove eravamo solo messi in gruppi sotto la scialuppa dove c'era qualcuno dell'equipaggio che a tutto pensava tranne che alla dimostrazione che doveva fare.Oltretutto dal lato del ponte 4 dove eravamo stati ubicati come punto di raccolta c'era solopersonale che parlava in inglese e basta...Io per mia fortuna parlo 4 lingue ...ma c'era anche chi non conosceva nemmeno una parola d'inglese..e comunciare con l'equipaggio era quasi impossibile.Cmq io spero che non accadano mai piu' tragedie come quelle della Concordia..che ancora mi strappa una lacrima dopo 7 mesi e mezzo.Morire così..è davvero una cosa inaccettabile!

beh...sulla Navigator io l'esercitazione l'ho fatta comodamente seduto in un salone...[smilie=pensieroso[:
 
Grazie Cristian per l'articolo.
Non è scritto malissimo, in alcune parti è equilibrato, ma già il titolo (che di fatto è già una sentenza ed un giudizio netto e secco) dice tutto :"economiche ma poco sicure ".
E', credo, abbastanza oggettivo che evacuare una nave da 30.000 tonnellate con 1.800 persone a bordo sia più facile (o per meglio dire, meno difficile) che non farlo su una nave da 150.000 tonnellate e 6.000 persone a bordo. Quindi è "fisiologicamente" più difficile applicare un piano d'emergenza con uguale efficacia su una nave più popolata e complessa.
Ma qui si va oltre, e si crea un collegamento causa/effetto tra crociera low cost e MINOR SPESA o risparmio da parte delle compagnie in sistemi di sicurezza. Che è una cosa ben diversa da quanto detto precedentemente. E ben più grave.
Lo si percepisce già dal titolo, ma molto di più in questo passaggio:

Vacanze in crociera: economiche ma poco sicure

Aumentano il numero delle cabine e dei passeggeri ma si riduce la sicurezza. Ecco cosa c'è dietro al lusso low cost

Per proporre tariffe così "low cost" e "all inclusive", le società "sacrificano" la sicurezza in "virtù" del concetto di ridondanza? Un po' come accade per la manutenzione degli aerei.... Il concetto è molto semplice e già contenuto nella domanda: più cabine = più passeggeri; + cabine e passeggeri = meno spazio per apparati, equipaggio, maggiore complessità della planimetria della nave con percorsi tortuosi dalle cabine più basse; concentrazioni degli apparati vitali per il funzionamento della nave in locali attigui (alle cabine ndr.) con conseguenze catastrofiche in caso di allagamento o incendio; riduzione dei sistemi di emergenza e tanto altro.E’ un business e come tale il profitto è la base.[/I]


La frase "riduzione dei sistemi d'emergenza e tanto altro..." implica un taglio dei costi in sicurezza. Implica non avere a bordo delle navi moderne qualcosa che prima a bordo delle navi più vecchie c'era. A me sembra un'accusa bella e buona. E neanche di quelle tanto leggere.

Un saluto
 
dopo essere stata giustamente rimproverata qui nel forum , in quest'ultima crociera appena fatta con la NOS ho partecipato alle esercitazioni di emergenza. Senz'altro utilissima perlomeno per vedere il punto di raccolta relativo alla tua cabina in caso di necessità . Sono capitata dietro a persone più alte di me per cui dal vivo non ho potuto vedere come si indossa un giubotto ma siccome in cabian c'era il canale che spiegava bene in italiano le stesse cose che ci hanno detto durante l'emergenza da li ho potuto capire meglio. Le informazioni ci sono e solo che davvero in caso di emergenze se predomina il panico saranno inutili .
 
per quella che è stata la mia esperienza...le esercitazioni che fanno fare ai passeggeri non rispecchiano assolutamente quella che potrebbe essere una vera situazione di emergenza..L'unica nota negativa che appunto alla Royal e' proprio questa,un'esercitazione ridicola ..dove eravamo solo messi in gruppi sotto la scialuppa dove c'era qualcuno dell'equipaggio che a tutto pensava tranne che alla dimostrazione che doveva fare.Oltretutto dal lato del ponte 4 dove eravamo stati ubicati come punto di raccolta c'era solopersonale che parlava in inglese e basta...Io per mia fortuna parlo 4 lingue ...ma c'era anche chi non conosceva nemmeno una parola d'inglese..e comunciare con l'equipaggio era quasi impossibile.Cmq io spero che non accadano mai piu' tragedie come quelle della Concordia..che ancora mi strappa una lacrima dopo 7 mesi e mezzo.Morire così..è davvero una cosa inaccettabile!

Si principessapam, ma non è che per rendere l'esercitazione più credibile si debba per forza affondare una nave per finta...
Alla fine l'esercitazione serve principalmente a:
-Prendere confidenza con la propria master station e con il percorso per arrivarci
-Sapersi allacciare a modo il giubbetto di salvataggio
-entrare nell'ottica di avere un minimo di disciplina nel disporsi sui ponti in caso di necessità

Sulla lingua: a bordo della Navigator c'erano 26 nazionalità differenti. E' sicuramente un limite nelle comunicazioni tra passeggero ed equipaggio. Ma...che fare?

Un saluto
 
La frase "riduzione dei sistemi d'emergenza e tanto altro..." implica un taglio dei costi in sicurezza. Implica non avere a bordo delle navi moderne qualcosa che prima a bordo delle navi più vecchie c'era. A me sembra un'accusa bella e buona. E neanche di quelle tanto leggere.

Un saluto

E se fosse vero che che sulle nuove navi non ci son più delle cose che sulle vecchie c'erano, può anche esser possibile: ma quelle vecchie sarebbero servite adesso? e quelle nuove non sostituiscono in misura superiore quelle delle "antenate". E se davvero mancasse qualcosa di utile, si dice, non si lascia la frase nel vago.
 
E se fosse vero che che sulle nuove navi non ci son più delle cose che sulle vecchie c'erano, può anche esser possibile: ma quelle vecchie sarebbero servite adesso? e quelle nuove non sostituiscono in misura superiore quelle delle "antenate". E se davvero mancasse qualcosa di utile, si dice, non si lascia la frase nel vago.

Già.
E poi quel "...e tanto altro..." è volutamente e forzatamente sibillino...
 
Il problema della lingua esiste anche per gli Ufficiali e il Comandante stesso. Pensate ad un Comandante inglese in manovra su di una nave nella laguna di Venezia. Piloti, ormeggiatori, comandanti rimorchiatori parlano in italiano, se non in dialetto; conversazioni sintetiche che sfuggono alla comprensione del Comandante e che difficilmente in manovra c'è il tempo di tradurre o spiegare. E il Comandante, alla fine, responsabile ultimo della nave, molte volte rimane "cieco e sordo" nello scambio di informazioni. E così avviene per il Comandante italiano in acque indiane, o a quello giapponese in acque norvegesi.......

Un problema che l'IMO sta tentando di risolvere attraverso frasi predeterminate d'uso internazionale, ma che capirete è di difficile applicazione e gestione.
 
Sono capitata dietro a persone più alte di me per cui dal vivo non ho potuto vedere come si indossa un giubotto
Significa che il personale al punto di riunione non ha svolto correttamente il proprio incarico. Una delle cose fondamentali da svolgere e' disporre i passeggeri in ordine di altezza proprio per evitare questi inconvenienti.
 
....Il processo ci dirà se vi sono state carenze tecniche o manutentive...

Di tutto l'articolo, questa è la parte più incredula.
Al processo sarà una caciara tremenda ed una gara a chi la spara più grossa, con i giornalisti che le sparano ancora più grosse.
Il tutto alla modica distanza di 700 metri da casa mia.
 
Ma io credo che nel caos totale ( se c´é stato ) il salvataggio su Costa Concordia é stato eccezionale !!!!!
Sicuramente che dalle tragedie s´impara, é sempre stato cosí, ma nel punto attuale che stiamo, credo che non stiamo cosi male.
Credo anche che nell´esercitazione che si fa, tanto criticata da tanti, l´importante é capire il meccanismo, uscire dalla cabina nel possibile con il giubotto salvataggio e recarsi davanti alla scialuppa. É una cosa che non bisogna tanti idiomi per capirla. Poi aspettare il turno per salire sulla lancia.

Un saluto.
 
Ma io credo che nel caos totale ( se c´é stato ) il salvataggio su Costa Concordia é stato eccezionale !!!!!
Sicuramente che dalle tragedie s´impara, é sempre stato cosí, ma nel punto attuale che stiamo, credo che non stiamo cosi male.
Credo anche che nell´esercitazione che si fa, tanto criticata da tanti, l´importante é capire il meccanismo, uscire dalla cabina nel possibile con il giubotto salvataggio e recarsi davanti alla scialuppa. É una cosa che non bisogna tanti idiomi per capirla. Poi aspettare il turno per salire sulla lancia.

Un saluto.

Hai ragione Tano!Il problema è che certa gente preferisce guardare ai pochi morti (sempre troppi :() della Concordia e non ai sopravvissuti...dipende da che lato la vuoi guardare...
Ma una notizia, data così, non serve per fare informazione...:(
 
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