Rodolfo
Super Moderatore
17 ottobre 2008
La storia in visita al relitto della sorella del Titanic
La grande nave passeggeri Britannic, sorella del Titanic, affondata nelle acque territoriali greche durante la Prima Guerra Mondiale, diventerà presto una grande attrazione sottomarina. «Dal prossimo anno i turisti potranno imbarcarsi sul nostro sommergibile e visitare il relitto, il più grande perfettamente conservato esistente al mondo» a 120 metri di profondità nelle acque due miglia a largo dell’isola di Kea, non lontano da Atene, dice all’Ansa Panayotis Bouras, responsabile della Britannic S.A., sussidiaria della Britannic Foundation inglese che detiene i diritti sul relitto. La tradizione vuole che la nave da 48.158 tonnellate lunga 275 metri avrebbe dovuto chiamarsi Gigantic, ma che il naufragio del Titanic, avvenuto mentre veniva costruita, consigliò di cambiarle il nome.
Il Britannic colò a picco in 55 minuti il 21 novembre 1916 due miglia a largo dell’isola, verosimilmente a causa di una mina tedesca che innescò la deflagrazione di esplosivo tenuto a bordo e il cui scopo resta un mistero. La nave si spaccò a prua ma per il resto lo scafo è assolutamente integro come hanno potuto constatare alcune esplorazioni, a cominciare dalla prima compiuta nel 1974 dal comandante Jacques Cousteau. Nel disastro morirono 30 persone, ma 1.070 furono salvate. Il prezzo della visita al Britannic sarà di 300 euro.
Un prezzo non eccessivo, fa notare Bouras considerato che il sommergibile, che effettuerà quattro discese al giorno per 8 mesi l’anno e il cui prezzo è di 420.000 euro con costi operativi molto alti, potrà portare non più di tre persone oltre al pilota. Il progetto è finanziato da investitori privati ai quali resta aperto.
Il governo greco dapprima non si era mostrato troppo favorevole, per timore che l’affluenza di turisti potesse danneggiare il Britannic, considerato un «monumento sommerso» della storia marittima greca. Ma poi l’atteggiamento è cambiato e attualmente, sottolinea Bouras, non vi sono obiezioni e il Ministero della Marina Mercantile ha concesso l’autorizzazione per l’attività del sottomarino. Il Britannic, colato a picco mentre faceva da nave ospedale per la Royal Navy, fu una delle tre ammiraglie dell’armatrice White Star che affondarono o subirono gravi collisioni. Oltre al Titanic, infatti, anche l’Olympic fu speronato due volte. Ciò, unito al fatto che un’infermiera, Violet Jessop fece parte degli equipaggi di tutte e tre le navi senza rimetterci mai la vita, ha fatto sorgere leggende sulla «maledizione» che graverebbe sulle unità della White Star. «Ma non abbiamo paura delle leggende e delle maledizioni», assicura Bouras. «Quello che vogliamo è dare l’opportunità a gente di tutti i Paesi di visitare un relitto unico al mondo», aggiunge.
(da Shippingonline)
La storia in visita al relitto della sorella del Titanic
La grande nave passeggeri Britannic, sorella del Titanic, affondata nelle acque territoriali greche durante la Prima Guerra Mondiale, diventerà presto una grande attrazione sottomarina. «Dal prossimo anno i turisti potranno imbarcarsi sul nostro sommergibile e visitare il relitto, il più grande perfettamente conservato esistente al mondo» a 120 metri di profondità nelle acque due miglia a largo dell’isola di Kea, non lontano da Atene, dice all’Ansa Panayotis Bouras, responsabile della Britannic S.A., sussidiaria della Britannic Foundation inglese che detiene i diritti sul relitto. La tradizione vuole che la nave da 48.158 tonnellate lunga 275 metri avrebbe dovuto chiamarsi Gigantic, ma che il naufragio del Titanic, avvenuto mentre veniva costruita, consigliò di cambiarle il nome.
Il Britannic colò a picco in 55 minuti il 21 novembre 1916 due miglia a largo dell’isola, verosimilmente a causa di una mina tedesca che innescò la deflagrazione di esplosivo tenuto a bordo e il cui scopo resta un mistero. La nave si spaccò a prua ma per il resto lo scafo è assolutamente integro come hanno potuto constatare alcune esplorazioni, a cominciare dalla prima compiuta nel 1974 dal comandante Jacques Cousteau. Nel disastro morirono 30 persone, ma 1.070 furono salvate. Il prezzo della visita al Britannic sarà di 300 euro.
Un prezzo non eccessivo, fa notare Bouras considerato che il sommergibile, che effettuerà quattro discese al giorno per 8 mesi l’anno e il cui prezzo è di 420.000 euro con costi operativi molto alti, potrà portare non più di tre persone oltre al pilota. Il progetto è finanziato da investitori privati ai quali resta aperto.
Il governo greco dapprima non si era mostrato troppo favorevole, per timore che l’affluenza di turisti potesse danneggiare il Britannic, considerato un «monumento sommerso» della storia marittima greca. Ma poi l’atteggiamento è cambiato e attualmente, sottolinea Bouras, non vi sono obiezioni e il Ministero della Marina Mercantile ha concesso l’autorizzazione per l’attività del sottomarino. Il Britannic, colato a picco mentre faceva da nave ospedale per la Royal Navy, fu una delle tre ammiraglie dell’armatrice White Star che affondarono o subirono gravi collisioni. Oltre al Titanic, infatti, anche l’Olympic fu speronato due volte. Ciò, unito al fatto che un’infermiera, Violet Jessop fece parte degli equipaggi di tutte e tre le navi senza rimetterci mai la vita, ha fatto sorgere leggende sulla «maledizione» che graverebbe sulle unità della White Star. «Ma non abbiamo paura delle leggende e delle maledizioni», assicura Bouras. «Quello che vogliamo è dare l’opportunità a gente di tutti i Paesi di visitare un relitto unico al mondo», aggiunge.
(da Shippingonline)