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Fotografia: domande e risposte..

pmanlio

Active member
Manlio davvero una bella idea! Seguirò questo argomento con interesse!

Pure io. Bravo Manlio:D

Che bello potrò imparare a perfezionare le tecniche grazie a voi. Un hippy hippy hurra'....a Manlio per l'idea.
Seguirò con interesse gli sviluppi di questo post.

A PARAVENTI!! Voi dovete stare tra quelli che spiegano e rispondono, non tra quelli che SEGUONO!!! [smilie=furioso_05[: [smilie=furioso_05[: [smilie=furioso_05[:

Uè!! Qui dovete [B]LAVORA'[/B]..


Ps come dice la cara Laura viva viva l'automatico [smilie=felice[1].g:[smilie=felice[1].g:

Altri paraventi.. :(


Se serve, per quel poco che ne so, posso dare un piccolo aiuto anche io ;)

Oh!! Così si fa!!!

A questo punto, qui postiamo le foto, le discutiamo, e le più belle vanno dall'altra parte, o che cosa?:)

Ma, se negli altri due post escono delle osservazioni le facciamo qui, riportando le foto, così non intasiamo (me compreso) dei post dedicati solo al risultato del 'lavoro'..


Per quanto riguarda la prima domanda, posso permettermi di interpretarla?

Ammettendo che abbia una attrezzatura standard, cioè un corpo macchina reflex digitale e relativo obiettivo.
Mi trovo a fotografare soggetti veloci (esempio, ciclisti, auto da corsa ecc.) e quindi decido di tralasciare il settaggio automatico (auto o P - dipende dal tipo di corpo macchina o marca) e decido di impostare fisso un tempo veloce di scatto, come ad esempio 1/1000, per evitare di avere un soggetto mosso.
In questo caso ci sono due possibilità. Impostare la macchina su priorità di tempi, cioè io decido il tempo e la macchina, in base alla luce, imposta l'apertura del diaframma, oppure decido io entrambi, cioè la classica funzione "M" manuale.
Ipotizziamo che utilizzo la funzione di priorità di tempi e che quindi lascio "decidere" alla macchina l'apertura del diaframma.
Scatto le mie foto alle auto in corsa ma all'improvviso noto un altro soggetto interessante (ad esempio un bambino che guadra con il binocolo) e voglio fotografarlo.
Se lo fotografo così come è impostata la macchina, cioè con un tempo molto veloce, cosa rischio di perdere? Profondità di campo, nitidezza o cosa?

Spero di aver interpretato bene il senso della domanda. Sono curioso anch'io

Può essere una interpretazione, e fa riferimento appunto a termini come la profondità di campo e la nitidezza, che dovremmo spiegare.. ;)

Per chi capisce queste cose la risposta la da Leo ed il seguito del discorso:

Con un tempo molto veloce perdi profondità di campo perchè probabilmente la macchia, sia che tu decida di usare il manuale(allora ti vengono suggeriti i diaframmi) o che tu decida di usare la priorità dei tempi, la macchina, dicevo, imposterà un diaframma molto aperto...sempre che non sia mezzogiorno sulla spiaggia o sulla neve;)
In ogni caso è sempre una buona regola nell'uso comune evitare il diaframma più aperto e chiuderlo almeno di uno stop, utilizzando magari un tempo meno veloce, l'obiettivo ad un diaframma più chiuso ha una resa migliore.

Secondo me è tutto relativo alla luce che c'è, e all'apertura che decide la macchina. Con un tempo alto avrai meno profondità di campo, con quello basso più profondità. La nitidezza può variare in base agli iso. Ci sarebbe da provare e vedere i risultati.

Diver, con un tempo più alto la macchina chiude il diaframma ed hai più profondità di campo, con un tempo basso lo apre, e ne hai meno..

Non sono sicuro che la profondità di campo (PDC) abbia una relazione con il tempo di esposizione.
Credo che la PDC sia legata a:

- distanza macchina - oggetto
- lunghezza focale
- apertura diaframma (diaframmi chiusi -> maggiore PDC e viceversa)

Esatto, ma è vero che uso un tempo veloce, a parità di ISO, ti porto ad aprire il diaframma ed a perdere PDC..

Per chi non capisce termini come 'nitidezza' e 'profondità' di campo è giusto introdurli in modo semplice e dopo passare a quelle risposte..

Un salutone!!
Manlio
 

CostaMagica

Super Moderatore
Eccomi!!! Da questo momento ci sono anch'io ;-)
Grazie Manlio prer avere aperto questo treadh e grazie anche a Leo che son certa darà (come ha giá dato ;-)) un grande contributo.
 

diver67

Active member
Manlio, hai ragione, esiste sempre il discorso che "diaframma con numero basso aperto, alto chiuso!". E si fà confusione.:)
 

Leonardo Carboni

Administrator
Staff Forum
Non sono sicuro che la profondità di campo (PDC) abbia una relazione con il tempo di esposizione.
Credo che la PDC sia legata a:

- distanza macchina - oggetto
- lunghezza focale
- apertura diaframma (diaframmi chiusi -> maggiore PDC e viceversa)

Infatti.
La profondità di campo è in relazione al diaframma. Più il diaframma è chiuso più aumenta la profondità.
Ma se imposti un tempo eccessivamente veloce l'accoppiata tempi diaframmi ti impone di avere un diaframma aperto...e allora non c'è profondità di campo.
Per questo consigliavo l'uso di una coppia ponderata tra tempi e diaframmi.;)
Poi c'è da fare tutto un discorso sulle focali...ma affrontiamo le cose per gradi
 

pmanlio

Active member
Sarò un grande follower nonchè partecipante di questo thread ;) a presto qua..e per qualche giro fotografico reale!

Follower e PARTECIPANTE, specie se in cattedra, più che benvenuto!!

Oggi sono stato all'oasi Lipu di Ostia, tra le altre cosette (ho visto una scena bellissima tra un genitore ed il suo pulcino, uno spettacolo..) ho fotografato, ALLA MASSIMA QUALITA' certi strani Aironi di metallo.. che mi passavano sulla testa,, le vuoi?

Concordo con Andrea, costruiamo il tempio!!

Lasciate stà i templi... ognuno sa delle cose e ne impara altre.. ;)

Io ti seguo ma come ultima della classe .... mi metto proprio all'ultimo banco :)

Va bhè.. ma non ti.. nascondere troppo!!

Eccomi!!! Da questo momento ci sono anch'io ;-)
Grazie Manlio prer avere aperto questo treadh e grazie anche a Leo che son certa darà (come ha giá dato ;-)) un grande contributo.

Lo sapevo che arrivava Leo.. ci contavo.. ;)

LUI non delude MAI, LUI.. (messaggio subliminale per Guizzo e Sabbamada ndr ;) 'dovete lavorà')

Mi sembra che con Diver, Leo, Amedeone e Marco GT si inizi bene.. se altri si aggregano meglio ancora..

Ma ci mancherebbe, non è un obbligo sia chiaro.. ;)

Manlio, hai ragione, esiste sempre il discorso che "diaframma con numero basso aperto, alto chiuso!". E si fà confusione.:)

Infatti, scelta strana ed antipatica per certi versi, logica per altri.. ma per i.. fisici non per i fotografi!!

Infatti.
La profondità di campo è in relazione al diaframma. Più il diaframma è chiuso più aumenta la profondità.
Ma se imposti un tempo eccessivamente veloce l'accoppiata tempi diaframmi ti impone di avere un diaframma aperto...e allora non c'è profondità di campo.
Per questo consigliavo l'uso di una coppia ponderata tra tempi e diaframmi.;)
Poi c'è da fare tutto un discorso sulle focali...ma affrontiamo le cose per gradi

E si.. pian piano..

Chissà che dirà Sciguetto che ha scatenato, involontariamente, tutto questo casino.. ;)

Un salutone!
Manlio
 

Leonardo Carboni

Administrator
Staff Forum
Quando ho incominciato ad avvicinarmi alla fotografia le reflex erano dotate di ottica intercambiabile(con diverse lunghezze focali, dal grandangolo al tele) ma non esistevano zoom (non commerciali) solo 10 anni dopo, nei primi anni ottanta, si cominciarono a diffondere i primi zoom...decenti.
Le reflex erano vendute con un'obiettivo standard : il50mm.
Direi( mi rivolgo a Manlio) di partire da una configurazione tipo...reflex, obiettivo focale fissa e due variabili di base: tempi e diaframmi.
Poi si passera' all'introdurre gli iso e tutto il resto:)
 

momo

New member
Momo, io ho risposto alla domanda di Sgiguetto, e proprio perchè non intendevo fare un corso di fotografia sono partito da quello che penso lui possa capire..

Ma non ho difficoltà a salire su (una spiegazione rigorosa a volte è meglio di una troppo 'semplice') o al contrario a scendere 'giù'..

Ti presento il nostro occhio:

anatomia-occhio.gif


La luce entra dalla pupilla e raggiunge la retina, impressionandola.. la mente 'decodifica' ciò che vede la retina ed ecco l'immagine..
Se la pupilla è più o meno aperta entra più o meno luce, di notte la pupilla sarà aperta per fare entrare più luce, di giorno sarà più chiusa..
Questo perchè la retina funziona 'bene' con una certa quantità di luce, troppo poca gli fa vedere scuro, troppa la abbaglia..

Questa invece è una fotocamera, in questo caso Reflex:

reflex-struttura.jpg


Sensore.jpg


La luce, segnata con 9, entra nella macchina attraverso l'equivalente dell'iride, ovvero l'otturatore, detto a volte, appunto, iris, se lo specchio è in posizione normale arriva al nostro occhio, altrimenti, nel momento dello scatto, va al sensore CCD, identificato con 6 nella prima delle due foto..

qui è più chiaro:

schema+esposizione+macchina.png


Più apro il diaframma più entra luce, e viceversa se lo chiudo..

ecco il diaframma in dettaglio:

Diaframma.jpg


(le immagini le ho prese da: http://marcocrupifoto.blogspot.it/2011/05/come-e-fatta-una-macchina-fotografica.html)

L'apertura del diaframma viene indicata con la lettera F ed un numero, F=1.8 ad es. è una apertura eccezionale, e passa molta luce, F=2.8 lo è ancora, F=11 vuol dire che è molto chiuso e passa poca luce, a logica dovrebbe essere l'inverso, ma sai, i tecnici a volte sono strani.. ;)

Quindi possiamo pensare che la luce che passa in UN SECONDO nel diaframma è proporzionale all'inverso della sua apertura, ovvero Luce in un secondo=1/F per una costante, che non metto per non farla lunga..

Ma se io sto aperto per un tempo T allora la luce totale che passa è (1/F)*T=Luce totale..

Con numeri semplici, se F=10 e T=10, avrò che la luce è (1/F)*T=(1/10)*10=1

Quindi al sensore (si chiama CCD) arriva la luce 1, è l'unico modo per fargli arrivare la luce 1? No, assolutamente, ad es, se F=11 ed io apro per un tempo T=11 avrò (1/11) * 11=1, ed ecco che con due combinazioni diverse ho raggiunto lo stesso risultato..

In realtà ho una marea di combinazioni che mi permettono di ottenere la luce giusta per il CCD, le devo scegliere in modo opportuno per me, e per far questo devo capire:

1) Cosa comporta avere un diaframma più o meno aperto
2) Cosa comporta avere un tempo di scatto più o meno veloce
3) Cosa comporta modificare il valore della luce che basta per 'impressionare' il sensore, ovvero alzare ed abbassare gli ISO

ma queste sono cose che vengono dopo, per ora basta che il meccanismo sia chiaro..

Ora lo è?

Un salutone!

Manlio
Grazie Manlio, ora e' piu' facile per me capire... mi ha spiazzato la domanda di Bruno: che significa un soggetto che ha bisogno di
 

momo

New member
Scusate il tablet ogni tanto fa le bizze.... o sono io che ancora non so usarlo.
dicevo, come ai fa a capire che un soggetto ha bisogno di uncerto tempo, in base alla sua esposizione alla luce o ci sono altri fattori??
Fate finta che io sia in prima elementare...:)
 

Leonardo Carboni

Administrator
Staff Forum
Scusate il tablet ogni tanto fa le bizze.... o sono io che ancora non so usarlo.
dicevo, come ai fa a capire che un soggetto ha bisogno di uncerto tempo, in base alla sua esposizione alla luce o ci sono altri fattori??
Fate finta che io sia in prima elementare...:)

Non ti preoccupare:)
Ogni soggetto che fotografiamo ci riflette un certo quantitativo di luce. Nella macchina c'e' uno strumento che si chiama esposimetro...ovvero ci consiglia l'accoppiata tempi diaframmi per fare una buona foto.
Se impariamo a gestire questi dati, nn saremo piu' dei soggetti passivi che scattano una foto affidandosi agli automatismi, ma, quando lo vorremo, potremo diventare gli autori dello scatto, stabilendo l'effetto che vogliamo.
 

momo

New member
Non ti preoccupare:)
Ogni soggetto che fotografiamo ci riflette un certo quantitativo di luce. Nella macchina c'e' uno strumento che si chiama esposimetro...ovvero ci consiglia l'accoppiata tempi diaframmi per fare una buona foto.
Se impariamo a gestire questi dati, nn saremo piu' dei soggetti passivi che scattano una foto affidandosi agli automatismi, ma, quando lo vorremo, potremo diventare gli autori dello scatto, stabilendo l'effetto che vogliamo.
Ok... gia' mi sento meno automa ... avere in mano una macchina fotografica mi aiuterebbe a capire meglio ma almeno non mi sembra di essere un'aliena...:) grazie anche a te Leo....
 

amedeone

New member
L'inquadratura

L'inquadratura

Purtroppo sono talmente tante le variabili in gioco che ogni singolo aspetto meriterebbe un approfondimento specifico.
C'è una cosa che però ci avvantaggia rispetto al passato cioè la possibilità di provare a costo zero e con risultati immediati.
Una volta l'uso della pellicola comportava il fatto di vedere il risultato delle foto solo dopo diverso tempo con relativi costi dello sviluppo e stampa.
Ora basta fotografate ed il risultato è immediato (sul display della macchina) oppure basta qualche minuto per scaricarlo sul PC e soprattutto senza costi quindi con possibilità infinita di prove
Quindi per chi ha voglia di imparare il mio consiglio è di provare e riprovare e cercare di capire perchè si ottiene un certo risultato.
Immagino che per alcuni partire con temi come la profondità di campo sia impegnativo ma tutto, ripeto tutto, serve per capire i vari meccanismi.
Non mi addentro nei vari tecnicismi perchè non me ne sento all'altezza avendo solo un'infarinatura di base ma per i neofiti consiglierei all'inizio di curare un aspetto spesso ignorato.
L'inquadratura.
Che abbiate una digitale compatta, una reflex, una usa e getta a pellicola od un cellulare, molti errori derivano da una cattiva inquadratura del soggetto.
Quante volte vi è capitato di fare foto e notare poi un orizzonte storto? Soggetto con i piedi "tagliati"? Estranei o elementi di disturbo nell'inquadratura? Non tutto si risolve con programmi di fotoritocco. Un secondo di attenzione su questo aspetto e già siete un passo avanti.
 

diver67

Active member
Un esempio con una foto, spero di non sbagliare, caso mai i Prof. provvederanno a correggere. Io ho più esperienza sott'acqua, ma le basi diciamo sono uguali. La foto che segue è stata scattata di giorno e mi interessava avere l'effetto che si vede, soggetto illuminato e sfondo nero. Ho scattato in manuale, come faccio quasi sempre, e i dati di scatto sono: tempo (1/250)
f/8.0 iso 80. Così facendo il flash esterno, mi ha illuminato il soggetto e con f/8.0 e 1/250 ho annullato la profondità di campo, ottenendo il fondo scuro. Poi usando un programma in pp ho eliminato qualche piccolo difetto dovuto alla sospensione. Spero di essere stato chiaro e utile.
7682312736_028c0f5b5e_c.jpg
 

pmanlio

Active member
Diver, da qui non la vedo, la guardo questa sera.. ;)

...io all'asilo, mi stò già perdendo...:(

Stiamo mettendo le cose su due piani diversi, uno per chi ha un minimo di esperienza in più ed un altro per chi è alle basi.. basilari!!

Prendi la parte 'basilare' e dopo vedrai che le cose tornano..

Momo, se hai un po' di pazienza poi ti rispondo in modo completo ok?


Direi( mi rivolgo a Manlio) di partire da una configurazione tipo...reflex, obiettivo focale fissa e due variabili di base: tempi e diaframmi.
Poi si passera' all'introdurre gli iso e tutto il resto:)

Sono d'accordo!!! certo mi fai ricordare certe bellissime macchine (Pentax PT30, Yaschica 2000) e mi fai sentire.. [smilie=vecchietto[:

:(


I discorsi fatti da Marco sulla profondità di campo sono sacrosanti, ma partendo dall'esempio di Leo scendo per un attimo più in basso, poi certo di introdurre in modo basilare quello che poi Marco ha sviluppato così bene..

Condetemi di tirare fuori una formula, una difficilissima moltiplicazione ( :) ), probabilmente l'unica del 'corso' ok? (Ce ne sarebbe un'altra, ma al limite al tempo debito.. in ogni caso può introdurla Marco)

Per farla semplice invece di parlare di numero F faccio l'Ingegnere teorico e definisco un numero alternativo, ovvero [B]l'APERTURA[/B], essendo l'apertura semplicemente A=1/F (quindi se F=2 => A=1/F=1/2) con l'apertura risolviamo il problema di termini sottolineato da me e Diver..

Infatti l'apertura corrisponde, a meno di una costante, alla luce che passa nell'obiettivo in un secondo.. più grande è l'apertura maggiore la luce..

Dato che la luce passa per il tempo di scatto avremo che la luce totale che entra nella macchina è A*T=I (I=intensità luminosa)

Ora, se la luce che serve per illuminare il sensore è, ad es. 10, proviamo a vedere alcune combinazioni apertura/tempo che la portano in macchina:

Deve essere Apertura*Tempo=10

Apertura, tempo

1.............. 10
2.............. 5
3.............. 3.33
4.............. 2.5
5.............. 2

e così via, AUMENTANDO L'APERTURA DIMINUISCE IL TEMPO DI ESPOSIZIONE E VICEVERSA

Stiamo parlando di una curva che è simile a questa (Iperbole):

iperbole.JPG


E che spiega tutti i ragionamenti fatti da Diver, Marco e Leo..

E' l'unica formula con cui ragionare, la metto solo questa volta, ma è solo una moltiplicazione, spiega tutto e non deve mettere paura ok?

Ora va capito che il valore di A è correlato alla profondità di campo, quello di T a quello che voglio ottenere in termini di 'movimento' dalla foto..

Marco ed altri hanno introdotto la profondità di campo, io conto di tornarci in modo molto semplice, come ho fatto con la descrizione della fotocamera e solo dopo rispondo a Momo..

Un salutone!!
Manlio
 

pmanlio

Active member
Bellissimo questo 3D, lo seguirò con molto interesse. Bravo Manlio ! Era ora che ti decidessi ad aprirlo :)

Grazie!! E' tanto che ci pensavo.. ed a dire il vero non sono ancora convinto.. :confused:

E' un impegno.. ;)

Per fortuna ho altri che remano insieme a me.. vuoi unirti?

Un salutone!!
Manlio
 
..ed a dire il vero non sono ancora convinto.. :confused:
E' un impegno.. ;)
Ci credo che è un bell' impegno ma io sono convinta che ne uscirà fuori un qualcosa fatto veramente bene, guarda solo come avete iniziato :)

..Per fortuna ho altri che remano insieme a me.. vuoi unirti?
... e sono dei grandi rematori ! Quanto all' unirmi, grazie della considerazione, magari nel mio piccolo proverò a dare qualche contributo, intanto mi gusto le vostre lezioni, una bella ripassata alle nozioni base non fa mai male ;) Ciao
 

YODA

Member
Grazie per la discussione: sono un profondo innamorato della fotografia ma sono sicuro di poter ottenere tanto da voi!

Vi seguirò con interesse.
 
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