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i migliori scatti della nostra vita: sezione ALTRO

serbet

New member
Re: i migliori scatti della nostra vita: sezione ALTRO

seguendo i gabbiani di leo vi porto in queste lande delle Asturie, nord della Spagna sull'Atlantico, dove si sente solo il rumore del mare ed i gabbiani sono i padroni di casa
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serbet

New member
Re: i migliori scatti della nostra vita: sezione ALTRO

anche a me ha molto ricordato quelle zone, la Bretagna, guarda queste ortensie

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tra l'altro foto scattate nel camping, direi il campeggio con la migliore vista mare in cui sono stato; questo è il panorama che vedevamo dal tavolino del nostro camper mentre si cenava....

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elenamaria

New member
Re: i migliori scatti della nostra vita: sezione ALTRO

Mamma mia, che bel posto! Raccontaci un pò del tuo viaggio, Serbet, vuoi?
 

serbet

New member
Re: i migliori scatti della nostra vita: sezione ALTRO

A grande richiesta della mia unica ed incomparabile elenamaria dirò qualcosa di Madrid, Escorial, Avila, Astorga, mare delle Asturie, Burgos, Segovia, Toledo (ma non di tutte, tranquilli) dove il senso di religiosità ha permeato le tappe cittadine con le grandi cattedrali e sorprese, come ad Avila.
Ad Avila si guardano le mura, tipo Carcassonne, ed i luoghi di Santa Teresa un peperino che oggi sarebbe Ministro o imprenditore mentre al tempo ha rifondato l’ordine delle Carmelitane scalze e vari monasteri. Come ammette nei suoi scritti scelse l’abito per rifuggire le tentazioni del mondo ed essendo bella, ricca ed intelligente non dovevano mancare. Il Bernini nella sua famosissima scultura sull’estasi della Santa (se gli amici romani metteranno una foto sarà chiaro cosa intendo) ne rileva la sublimazione freudiana, e non vado oltre.

Ma ad Avila si scopre la basilica di San Vicente, suggestiva fors’anche più degli affollati luoghi teresiani.
Costruita nel XII secolo sull’orlo di un piccolo precipizio, allo scopo di risparmiare terreno sacro (lì furono martirizzati tre santi nell’epoca di Dioclezano) la basilica è il monumento romanico per eccellenza, terminata con elementi posteriori che appartengono al gotico. Si dice anzi che rappresenta in modo esemplare il passaggio dal romanico al gotico. Già l’esterno ti colpisce con le tre absidi altissime, la facciata occidentale chiamata el Portico de la Gloria de Ávila, attribuita al maestro Fruchel, nonché la famosissima facciata sud. All’interno, piuttosto buio come tutte le chiese romaniche si alza lo sguardo ammirati verso le cupole, con la loro interpretazione dello spazio e della luce e soprattutto si resta colpiti dal coloratissimo Sepolcro di San Vicente, protogotico; attribuito anch’esso a Fruchel, costituisce uno dei monumenti funerari più riusciti.
Ma è tutta l’armonia dell’insieme che ti avvolge e che se oggi colpisce il visitatore frettoloso immagino quanto abbia influenzato la nostra Teresa che viveva lì vicino.

Provo a dare un’idea del fascino della basilica con alcune mie foto.
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elenamaria

New member
Re: i migliori scatti della nostra vita: sezione ALTRO

Serbet, grazie! Le foto sono molto belle (sai, vero, che le chiese mi piacciono?, nei nostri viaggi ne visitiamo sempre molte, a volte ho l' impressione che le pietre "parlino"...): conoscevo Avila, ma non l' ho mai visitata e, purtroppo, non ho mai visto neanche la statua del Bernini a cui fai riferimento (ora vado a cercare le foto con Google). Il sepolcro mi sembra particolarissimo, non ne ho mai visto uno "colorato".
Continua, per favore....
ps: come si chiama il posto in cui hai scattato le foto del mare?
 

serbet

New member
Re: i migliori scatti della nostra vita: sezione ALTRO

Chiedo scusa per la lunghezza di questo post ma siamo al momento più emozionante del mio viaggio, al pellegrinaggio per antonomasia: il camino verso Santiago di Compostela.
Dico subito che non voglio spacciarmi per un pellegrino mi sono limitato a fare due passi sul camino francese, la più importante e famosa strada tra quelle che compongono il cammino di Santiago di Compostela (non esiste una versione unica di questo percorso), che inizia a Vezelay, poi da Roncisvalle passa i Pirenei ed attraversa Navarra, Castiglia e Leon e Galizia.
Le mie soste sono state Burgos e soprattutto il camping tra Leon ed Astorga che si trova sul camino stesso: qui ho lasciato gli amici ed ho fatto un pezzetto di strada in compagnia delle mie sensazioni.

L’emozione comincia quando si vede la conchiglia gialla che segna il percorso, la concha, e tu pensi che qui da Carlo Magno in poi sono transitate persone di qualsiasi indole e condizioni: pellegrini di buona fede, per condanna giudiziaria o canonica, giullari, mendicanti, vagabondi, avventurieri, profughi, banditi...

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La leggenda riporta che in Galizia uno sposo musulmano stava percorrendo sul suo cavallo la sponda del mare quando all`improvviso il cavallo si impenna e lo disarciona. Cadendo in acqua viene buttato in una barca che stava trasportando le reliquie del Santo Jacobus, che i discepoli riportavano in Spagna. Allora lo sposo si offre di aiutarli a dare sepoltura al Santo. Giunto a riva vede se stesso e il cavallo ornati dalle conchiglie; interpretato come un segno di Dio volle farsi cristiano e la concha divenne così il simbolo del pellegrinaggio che si porta verso la tomba di San Giacomo.

A tal proposito guardate questi due pellegrini (sono a 300 km. da Compostela) quello che hanno addosso: la filosofia del pellegrino, come del giramondo è less is more meno cose si hanno più è agevole viaggiare. Potremmo imparare qualcosa, noi che ci riempiamo di cose superflue ed inutili ritenendole indispensabili per andare negli alberghi.

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Attualmente il cammino a Compostella in una Spagna mistica, ardente, struggente, sfrenata, laica, sfarzosa, gloriosa….terra di Vergini, cattedrali, monasteri, cavalieri e pastori, continua ad accogliere migliaia di viandanti. Ci si potrebbe chiedere quanto il pellegrino di oggi ha mantenuto il suo significato ma in fondo vi è continuità tra il concetto di turista e quello di pellegrino: il turista non è sempre frivolo e banale consumatore, è persona con sogni, speranze , illusioni ed in questo converge verso il pellegrino. Si è parlato di una nuova tipologia di turismo, il turismo religioso.
Certo qualcosa è cambiato ma essere pellegrinaggio verso Compostela vuol dire saper trasformare lo spazio fisico in interiorità, prendendo tutto il tempo che occorre per raggiungere questo obiettivo, dimenticando telefonini, mail e affanni (stupidi) quotidiani.
Se una volta si andava sul cammino per salvare l'anima, ora ci si va per trovarla.

Dunque ho camminato anch’io verso sera sul selciato della storia, traversando il bellissimo ponte di Orbigo e guardando con ammirazione i pellegrini che proseguivano e mi son sentito in quei momenti trasportato nel passato, reincarnato in non so quale viandante e anche pervaso da quell’orgoglio che ci fa sentire parte della buona, vecchia Europa.
Dite un po’ quello che volete, mi sono commosso.

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E poi si entra in una chiesetta semplicissima per riposare e trovi un bel retablo, poi di nuovo in mezzo ad una natura che non ha tempo ed insomma considerando che il pellegrinare non riguarda solo le gambe ma soprattutto il cuore parlare del cammino risulta sempre povero rispetto a calcare la strada che racchiude più parole di tutti i diari scritti.

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L’ho sempre pensato ed è vero: pur avendo fatto pochi passi verso Compostela, la persona che è tornata da questo viaggio non è la stessa persona che è partita.
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Magellano

Utente livello Platinum
Re: i migliori scatti della nostra vita: sezione ALTRO

Caro Serbet, intervengo di rado ma seguo sempre le belle immagini che metti in questo argomento. Viaggiare e scoprire luoghi nuovi è la cosa più bella, e ritrarre ciòche vediamo per portarne a casa il ricordo lo è altrettanto.
 

elenamaria

New member
Re: i migliori scatti della nostra vita: sezione ALTRO

Serbet, stamattina tocca a me essere commossa: dal modo speciale che hai di scrivere per raccontare "emozioni"; hai sempre la capacità di stupirmi e affascinarmi con le parole che spesso, come ora, evocano sogni, ricordi, desideri e, appunto, emozioni...sto esagerando?, ma è quello che provo leggendoti.
Vai avanti, ti prego...

E, a proposito di emozioni, un tramonto vissuto nel recente viaggio tra Baviera e Austria:
Lago di Costanza: noi, i gabbiani, i cigni e nient' altro....

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pmanlio

Active member
Re: i migliori scatti della nostra vita: sezione ALTRO

Ora non posso seguire ne Serbet ne Elenamaria, ma intanto lascio un segno della mia presenza!!
Voi andate avanti, appena posso vi ammiro!!

Salutoni!
Manlio
 

marilù

Well-known member
Re: i migliori scatti della nostra vita: sezione ALTRO

Vedendo le foto del Cammino di Santiago e leggendo i commenti ho ripensato alla mia visita a Santiago di tre anni fa: anch'io mi sono emozionata tantissimo, soprattutto quando, dopo la messa alla cattedrale, ho assistito alla cerimonia del "botafumero"; ancora adesso mi vengoni i brividi e gli occhi lucidi. Serbet ha proprio ragione: chi arriva a Santiago, quando riparte, non è più la stessa persona.
Sembra una cosa assurda ma è proprio così :D :D
 

serbet

New member
Re: i migliori scatti della nostra vita: sezione ALTRO

Dopo i quattro passi di cui ho parlato proseguendo il camino verso Compostela si fa sosta nella cittadina di Astorga dove si trova il palazzo vescovile progettato dal genio di Gaudì.
Nel 1887 il vescovo Jean Battista Grau affidò a Gaudì l'incarico di realizzare un nuovo palazzo vescovile ad Astorga, visto che il precedente era stato distrutto da un incendio.
In quel momento Gaudì era impegnato la progettazione della Sagrada Familia e la realizzazione di Palazzo Guell per cui non andò sul posto ma lavorò al progetto su carta; presentato il progetto il vescovo ne rimase entusiasta, ma l'accademia di San Ferdinando di Barcellona rimase perplessa e per tutta la durata dei lavori fece o struzionismo a Gaudì e alle sue idee, una battaglia che si protrasse fino al 1893 quando Gaudì abbandonò i lavori.
E’ sempre stato duro per chi è in anticipo sui tempi.

Lo stile è pienamente neogotico, quello tanto caro a Voilet Le Duc, architetto francese a cui Gaudì si ispirava e viene considerato il miglior esempio di neogotico in Spagna.
L'insieme che si può osservare risulta essere molto lontano da un edificio religioso, assomigliante quasi a un castello da fiaba anche se l'entrata è quasi fuori misura grazie agli archi monumentali al di sopra di essa (per altro unici elementi strettamente gaudiani).

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pssssssss, non l'ho fatto apposta ma vedete in cielo, sta passando un rapace che direi un falco...

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un malizioso direbbe che questi sono i rapaci in terra, ma io non mi permetterei mai sia chiaro!!!!



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Per trovare il miglior Neogotico bisogna spostarsi all'interno, nella sala da pranzo dove le molteplici vetrate conferiscono all'ambiente un insolita luminosità.
Qui per la prima volta Gaudì usa il granito bianco (anche simbolico per richiamare l'abito vescovile). Bianco che sarebbe dovuto proseguire anche nel tetto, ma che per la morte del vescovo e il dissenso ostinato della diocesi alle idee di Gaudì non si realizzò.
Dopo l'ennesima difficoltà da parte della diocesi Gaudì minacciò di bruciare i progetti e si dimise. Giurò di non mettere mai più piede mai ad Astorga e di non sorvolarla nemmeno in mongolfiera! Solo nel 1961 fu possibile abitare il palazzo.
All’interno oggi si trova il museo del Pellegrino sul camino di Compostela, che stride un po' nella maestosità dell'ambiente.

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elenamaria

New member
Re: i migliori scatti della nostra vita: sezione ALTRO

In effetti, sembra più un castello e gli interni sono così colorati e pieni di luce...chissà che bello ammirarli da vicino....
 

serbet

New member
Re: i migliori scatti della nostra vita: sezione ALTRO

mi par di capire che sono quasi tutti al mare, quindi andiamoci anche noi cara elenamaria, ed arrivederci


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pmanlio

Active member
Re: i migliori scatti della nostra vita: sezione ALTRO

serbet ha detto:
mi par di capire che sono quasi tutti al mare, quindi andiamoci anche noi cara elenamaria, ed arrivederci

Serbet, non vi posso seguire ma non sono al mare, bensì davantio ad un complesso impianto sperimentale di produzione di Idrogeno..

Salutoni!
Manlio
 

serbet

New member
Re: i migliori scatti della nostra vita: sezione ALTRO

allora rispetto le tue sudate carte e non ti distraggo, arrivederci pure a te
(speriamo di poterci fidare di questi ingegneri, che non ci distruggano quel poco di ambiente rimasto....)
 

pmanlio

Active member
Re: i migliori scatti della nostra vita: sezione ALTRO

serbet ha detto:
(speriamo di poterci fidare di questi ingegneri, che non ci distruggano quel poco di ambiente rimasto....)

In teoria io starei studiando sistemi per la generazione di energia o per il trasporto a basso impatto ambientale.. :wink:

Salutoni!
Manlio
 

elenamaria

New member
Re: i migliori scatti della nostra vita: sezione ALTRO

serbet ha detto:
mi par di capire che sono quasi tutti al mare, quindi andiamoci anche noi cara elenamaria, ed arrivederci


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Caro Serbet, farei volentieri un bagno in quest' acqua azzurrissima, ma son qui e aspetto che tu continui il tuo racconto di viaggio....
 

serbet

New member
Re: i migliori scatti della nostra vita: sezione ALTRO

sentirsi Robinson Crusoe....

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Una mattina, verso mezzogiorno, mentre mi avviavo verso la barca, con mia enorme sorpresa vidi nitidissima, impressa nella sabbia della spiaggia, l'orma di un piede umano scalzo. Rimasi immobile, fulminato come se avessi visto uno spettro. Tesi l'orecchio, mi guardai attorno, ma non sentii alcun rumore, non vidi nulla. Salii sopra un'altura per spingere lo sguardo più lontano. Percorsi la spiaggia in lungo e in largo, ma non vidi nessun'altra impronta oltre a quella. Tornai sui miei passi per vedere se ci fossero altre orme, oltre a quella, e per assicurarmi che non si fosse trattato di un'allucinazione; ma non c'erano dubbi: si trattava proprio dell'impronta di un piede, con le dita, il calcagno e ogni altra sua parte. Come potesse trovarsi in quel modo non lo sapevo, né potevo assolutamente immaginarlo. Ma dopo aver avanzato fra me e me le più svariate e confuse ipotesi, come può accadere a un uomo letteralmente stravolto e sbigottito, feci ritorno alla mia fortezza senza nemmeno accorgermi del terreno sul quale camminavo, in preda a indescrivibile terrore, guardandomi alle spalle ogni due o tre passi, credendo di vedere chissà che in ogni albero e in ogni cespuglio, e scambiando per un uomo tutti i tronchi che mi apparivano di lontano. Né sono in grado di illustrare le mille forme diverse in cui la mia fantasia, sconvolta dalla paura, mi faceva vedere ogni cosa, quante idee assurde affioravano di continuo nella mia mente, e quali strane, inverosimili elucubrazioni mi passassero per la testa durante quel percorso.
Quando raggiunsi il mio castello, giacché da allora in poi credo di averlo sempre chiamato in questo modo, mi rifugiai all'interno come se fossi stato inseguito da qualcuno. Non riesco nemmeno a ricordare se vi entrai usando la scala, come intendevo fare, o se invece passai attraverso l'apertura che avevo scavato nella roccia, e che ho designato come porta. Non rammento nemmeno quello che feci il giorno dopo, poiché mai una lepre o una volpe impaurite si rintanarono con maggior terrore del mio quando corsi a nascondermi nel mio rifugio. Quella notte non chiusi occhio. Più ero lontano dalla fonte del mio terrore, più sentivo aumentare la mia angoscia. Ciò può sembrare contraddittorio alla logica, soprattutto al comportamento degli uomini e degli animali impauriti; ma la mia angoscia era provocata dalle idee spaventose che io stesso alimentavo in me, elaborando sul fatto le più sinistre fantasie e sebbene in quel momento mi trovassi molto lontano dal luogo in cui avevo fatto quella scoperta spaventosa. A volte ero indotto a pensare che quella fosse l'orma del demonio, e la ragione sembrava confortare una siffatta ipotesi: com'era possibile, infatti, che un essere umano fosse giunto in un luogo simile? Dov'era la nave che lo aveva portato sin lì? E come mai c'era quell'unica impronta?


Robinson Crosue, di Daniel Defoe
 
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