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Msc Virtuosa - Londra e costa atlantica 22/06 - 01/07/2023

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cero80

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27/06 Bilbao

Oggi sbarco nella città più importante dei Paesi Baschi, Bilbao. Anche qui non abbiamo programmato niente di particolare, avendo accolto le richieste dei ragazzi di non visitare l'interno del Guggenheim e volendo comunque dedicare la visita alla città nuova per noi, senza valutare escursioni alternative. Muovendoci in autonomia mi sono fatto un'idea degli spostamenti ma senza rendermi conto in pratica del tempo che servirà, quindi non abbiamo appuntamenti fissi.

Bilbao, contrariamente a quello che pensavamo, non è una città costiera ma è circa 20km nell'entroterra, seppur costruita lungo il fiume Nervion. La nave attrecca a Getxo, località costiera e zona periferica di Bilbao, dove sfocia il fiume citato. La costa è ben collegata da un sistema di metropolitane che consente con un biglietto da 1,90 € di giungere comodamente in centro. Per arrivare alla stazione di Neguri, situata in una bella zona verde e residenziale, occorre una passeggiata di circa 15 minuti dal lungomare, in costante ma non impossibile salita. Altri 10 minuti però vanno considerati per percorrere il lunghissimo molo d'attracco delle navi da crociera, che vengono mantenute molto lontane dalla costa.
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Dopo un comodo tragitto di circa 20 minuti scendiamo alla stazione Moyua, nell'omonima piazza, dalla quale ci dirigiamo in direzione fiume per una lunga passeggiata che ci porterà dalla città nuova alla città vecchia. La prima impressione che abbiamo è di una città bella e vivibile, piacevole da camminare e sicura. Nel tragitto verso il Nervion incontriamo il quartiere finanziario con il grattacielo Iberdrola, fino a giungere nel lungofiume che ci permetterà di godere delle viste sul mueso Guggenheim e sui ponti disegnati da architetti famosi. Tra questi il Ponte pedonale Zubi zuri, progettato dal famoso Calatrava, che condivide con il fratello veneziano la poco invidiabile caratteristica di far scivolare e cadere i passanti che lo attraversano.
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cero80

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Proseguendo lungo il fiume giungiamo finalmente nell'area museale, dopo soste fotografiche e in un area relaz con annesso parco giochi. L' edificio in titanio del Museo Guggenheim Bilbao è effettivamente impressionante e viene giustamente considerato uno dei simboli dell’architettura moderna. Pur non visitando l'interno, questo è uno dei casi in cui basta anche solo avvicinarsi ad un museo per apprezzarne almeno parte del contenuto artistico.
L'opera dell’architetto canadese Frank Gehry, con le forme ondulate della struttura, spicca come una gemma sul lungofiume, risultando contemporaneamente integrata nel contesto paesaggistico. Tutto attorno all'imponente struttura, altri artisti hanno completato l'area con altre opere in stile contemporaneo, tra le quali una vasca d’acqua che produce un’installazione di nebbia opera di Fujiko Nakaya, Maman, una copertura scheletrica simile ad un ragno, di Louise Bourgeois, una fontana scultorea di Yves Klein, una scultura vegetale di 12 metri di altezza, Puppy, dell’artista americano Jeff Koons, il cui manto floreale cambia a seconda delle stagioni, Il Ponte La Salve, parte integrante della struttura, che abbraccia il museo con una torre e a due ascensori che ne permettono l’accesso diretto.
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Proseguendo sul lungo fiume, con l'approssimarsi dell'ora di pranzo, ci dirigiamo verso il Casci Viejo, costeggiando il villaggio che gli organizzatori del Tour de France avevano allestito in vista della partenza fissata per il giorno seguente e raggiungendo la stazione ferroviaria in stile Liberty ed il ponte del Arenal, dal quale si accede alla città vecchia.
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cero80

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Attraversato il ponte, ci troviamo nel Casco Viejo, vecchio centro storico costituito da un dedalo di stradine con bar e negozi. All'interno del centro storico si trovano le Siete Calles, sette vie parallele risalenti al XV secolo che costituivano il nucleo originario della città. Apparentemente niente di straordinario, forse per l'ora in cui le visitiamo che per gli standard spagnoli è ancora troppo presto, ma restano delle vie strette ed acciottolate. Ai margini del Casco Viejo troviamo il classico mercato coperto, anch'esso chiuso, e proseguendo verso l'altra estremità del centro si trovano numerose piazzette con chiese e statue.
Si è fatta l'ora di pranzo e ci mettiamo alla ricerca del locale perfetto per assaggiare i famosi pinxtos, elemento caratteristico della cucina basca, spesso vengono appoggiati su pezzetti di pane o baguette, costituiti da mini orzioni di carne, pesce o verdure. Da non confondere con le tapas del resto della Spagna, i pinxtos sono vere e proprie mezze porzioni che spesso si ordinano o si scelgono dal banco del locale. Noi ne troviamo uno che esponeva vari tipi di omelette e panini, scegliamo una selezione accompagnata da vini della vicina regione della Rioja, riposandoci e saziandoci ad un costo esiguo per gli standard italiani.
Dopo pranzo proseguiamo la passeggiata concedendo un gelato ai ragazzi e poi, abbastanza stanchi ci dirigiamo verso la stazione di Abando per prendere il treno metropolitano che ci riporterà alla nave.20230627_131015.jpg
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cero80

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Raggiunta nuovamente Getxo, percorriamo una strada diversa da quella dell'andata, in maggiore pendenza (ma tanto è in discesa) e più panoramica, dalla quale possiamo godere di una bella vista sulla spiaggia e sul porto e rientriamo in nave. I ragazzi speravano di godersi le piscine e gli scivoli della nave ma il clima dei Paesi Baschi è tutto fuor che il tipico clima spagnolo e ben presto desistono dal fare il bagno. Io cerco di cogliere delle vedute del Ponte Colgante, Progettato da Alberto Palacio, allievo di Gustave Eiffel, e dichiarato dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità. Il Ponte inaugurato nel 1883 collega le località di Getxo e Portugalete ed è composto da una piattaforma sospesa attaccata con dei cavi ad una struttura metallica trasporta persone e veicoli da una parte all'altra del Ria de Nervion. 20230627_145218.jpg
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Alla sera abbiamo in programma la cena al ristorante di specialità. Volevamo tornare al Butcher's cut memori delle esperienze precedenti, ma tutti i posti (già dal primo giorno di crociera) erano già stati prenotati prima della crociera dagli ospiti che avevano acquistato i pacchetti esperienze pertanto prenotiamo all'Indocine.
Ci rechiamo al ristorante all'ora stabilita e il tavolo non è pronto, attendiamo ad un tavolino al quale ci negano anche di fare un aperitivo per più di mezz'ora e mi spazientisco; discutendo con il maitre, vista l'impossibiltà di sederci al ristorante scelto chiediamo almeno di poter cenare ad un altro ristorante: casualmente un tavolo si è liberato al Butcher's cut! Alla fine non tutto il male viene per nuocere, possiamo cenare al ristorante da noi desiderato, seppur alle 22, e mentre ceniamo ci possiamo anche godere la parata nella promenade sottostante. L'indomani ci aspetta la gita a Santiago de Compostela, finalmente un'escursione!
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cero80

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28/06 La Coruna

Oggi giungiamo in Galizia, a La Coruna (o A Coruna in galiziano), base di partenza per la visita a Santiago de Compostela. Abbiamo deciso fare l'escursione in autonomia, usando Taxi e treno e prenotando una visita guidata alla Cattedrale ed al relativo museo, il tutto per complessivi 75 euro a fronte dei 230 euro richiesti dalla compagnia.
Visto che il treno per Santiago è programmato per le 11, ci concediamo un breve giro per La Coruna, considerato che la nave attracca nel lungomare vicino alla città vecchia. Questa località, spesso usata soltanto come passaggio per raggiungere Santiago, costituisce un hub commerciale della regione, nonché una città ricca di storia ed al contempo moderna ed animata. Sorge lungo una costa frastagliataed il centro cittadino si sviluppa lungo un istmo, che vitiremeo superficialmente. Un promontorio a nord dell’istmo ospita il monumento più importante (che osserveremo solo dalla nave non volendo camminare troppo), la Torre de Hércules, il faro romano simbolo
della città inserito dall’UNESCO nella lista dei siti Patrimonio dell’Umanità.
Dal lungomare del porto caratterizzato dalle case con le finestre senza imposte affacciate sul mare,, contornato la compatta Città Vecchia, con piazze, chiese antiche, vicoli acciottolati, bar e caffè. Troviamo la Plaza de María Pita dalla qualesi apre un labirinto di stradine, salite e scalinate. Da qui prendiamo un taxi che ci porterà alla stazione situata nella città nuova per salire sul treno che in 30 minuti ci porterà a Santiago (a fronte di 1h30 che impiegherebbe il pullman dell'escursione MSC).
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cero80

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Il treno veloce Avant della Renfe ci porta con un tragitto diretto alla stazione di Santiago.
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Da qui, con una comoda passeggiata di 20 minuti scarsi, si attraversa parte della città nuova fino a Praza de Galicia, per poi entrare nella città vecchia in direzione della cattedrale. La Rua Nova e la Rua de Vilar sono le strade che conducono alla cattedrale punteggiate di bar e ristoranti. Qui non siamo sul percorso dei pellegrini ma, prevedibilmente, ne troviamo tanti che si concedono lauti pasti dopo la frugalità del lungo percorso spirituale.
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Rifocilliamo i ragazzi ad un bar, approfittando del bagno, e poi facciamo un giro esplorativo in zona Cattedrale, ci affacciamo dal lato della Fachada da Acibecheria dove vediamo i pellegrini arrivare e scendere la scalinata che li porterà in Praza do Obradorio per la conclusione del proprio cammino.
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cero80

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In attesa di fare l'ora prevista per l'inizio del tour guidato, proseguiamo l'esplorazione in libertà dell'esterno della Cattedrale, costruita nel corso di diversi secoli e con diversi stili, che fondono l’originale struttura romanica con i successivi interventi gotici e barocchi. La cattedrale presenta la tradizionale pianta a croce latina a tre navate. La facciata barocca verso Praza do Obradoiro è più recente del resto della cattedrale e sostituisce quella originale in stile romanico, che si può ancora vedere dall'interno e dal Portico della Gloria. L’unica facciata residua in stile romanico è quella dove è posto l'ingresso per i visitatori in Praza das Praterias (che ospita la bella fontana de los ceballos).
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Arrivata l'ora di inizio del tour, ci rechiamo in una vicina agenzia turistica per scoprire che lo avevamo prenotato solo noi! Una gentile signora ci accompagna quindi in questa inaspettata visita privata facendoci notare qualche curiosità dei dintorni, come ad esempio l'Arbore de Ciencia "strumento" predittivo per il futuro accademico dei giovani pellegrini, e ci conduce all'nterno del Museo della Cattedrale, dove sono proibile le foto ma è comunque disponibile una bellissima visita virtuale sul sito dell'Ente del Turismo. Il Museo della Cattedrale, oltre alle diverse sale che espongono numerosi reperti provenienti dagli scavi realizzati all'interno della Cattedrale, comprende il grande chiostro cinquecentesco in stile gotico-plateresco. Ospita anche il coro in pietra di Maestro Mateo (scultore a cui viene attribuito il Portico della Gloria della cattedrale) recentemente ricostruito, nonché tesori, reliquie, arazzi e una cripta. Dal terrazzo del museo, prima di terminare la visita e dirigerci con la guida all'interno della Cattedrale, possiamo godere anche di una bella vista su Praza do Obradorio.
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cero80

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Passiamo alla visita della Cattedrale: l’Altar Mayor, in stile churrigueresco, è posizionato verso l'estremità orientale della cattedrale. A lato dell'altare parte una scala che conduce alla statua di Santiago che veglia sulla cattedrale fin dalla sua consacrazione nel 1211. C'è una lunga fila di pellegrini e fedeli per baciare la statua, noi evitiamo in quanto non degni, visto che non abbiamo persorso neanche un metro del pellegrinaggio. Sul lato sinistro della cattedrale è situata la la Cripta Apostólica, dove sono conservate le spoglie di Santiago. Alle spalle dell’Altar Mayor è posta la Puerta Santa, che si affaccia su Praza da Quintana, aperta in occasione degli Anni Santi. Appeso al centro della Cattedrale si trova il Butafumeiro, grande incensierache viene usata durante la celebrazione della messa dei pellegrini, che un tempo, a detta della guida, veniva usata per purificare e profumare tutti quelli che durante il lungo tragitto non avevano potuto lavarsi a dovere. Oggi resta un simbolo importante per coloro che alla fine del cammino vogliono ricevere un meritato riconoscimento per l'impresa portata a termine.20230628_135359.jpg20230628_140800.jpg20230628_141357.jpg20230628_141429.jpg20230628_141641.jpg20230628_141643.jpg20230628_142536.jpg20230628_142601.jpg
 

cero80

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Salutata la guida, che ci lascia tranquillamente a girovagare all'interno della cattedrale, usciamo alla ricerca di un localino giusto per una sosta a base di Vino e tapas. Troviamo la taberna del Bispo, un pochino turistica ma il cibo pare di qualità, dove mangiamo le classiche omelettes, pulpo e anchovias. Da qui, con calma ci dirigiamo nuovamente verso la stazione, tra giardini, chiese e parchi pubblici per far divertire i ragazzi.
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Ci accomodiamo in treno nei nostri posti prenotati (non so se è una prerogativa Galiziana o spagnola, ma sia all'andata che al ritorno abbiamo potuto accedere ai binari solo dopo aver passato tutti i bagagli ai raggi X, come in aeroporto) e rientriamo a La Coruna. Breve corsa in taxi, in Spagna sempre molto economici specie in 4, e rientriamo in nave. Ci godiamo la partenza esposti al forte vento, osservando le strutture moderne della marina e la Torre de Hercules in lontananza, salutando la Spagna.
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Devo dire che questa gita a Santiago mi è piaciuta molto più per l'atmosfera generale che per la visita della Cattedrale in sé. La vista dei tanti pellegrini stanchi e felici è sicuramente emozionante, seppur la cattedrale non risulti così grandiosa dal punto di vista artistico. L'atmosfera vitale della città vecchia però ripaga il viaggio. Anche il fatto che il nostro tour si è trasformato in una visita privata, seppur in un misto di inglese e spagnolo ha certamente agevolato la godibilità della gita, che non ha fatto rimpiangere la decisione di essersi mossi in autonomia rispetto all'escursione con MSC.
 

cero80

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29/06 Navigazione

Ci svegliamo in questo secondo giorno di navigazione con un bel mare mosso. Ovviamente per i miei standard che non sono propriamente da lupo di mare, ma il clima nella nave è decisamente quieto per gli standard di questa crociera. Restiamo sconfitti nella lotta per accaparrarci un lettino, tutti occupati per l'intera giornata, spesso senza che nessuno li occupi realmente, quindi ci accontentiamo di 2 sedie nella piscina adiacente al buffet.
In mattinata partecipiamo al cocktail per i soci Diamond, bella occasione di visitare il bar a poppa dove si tengono gli spettacoli a pagamento e conoscere più da vicino i membri dell'equipaggio; peccato che nonostante la scarsa partecipazione forse dettata dalla tipologia di crociera tutta improntata ad accaparrarsi la nuova clientela britannica con feste e bevute a buon mercato, di crocieristi fidelizzati MSC ce ne sono ben pochi. Partecipiamo assieme ad altre 15 coppie al cocktail, godendoci dei drink e stuzzichini accompagnati dalla musica di pianoforte e violino, fino alla presentazione del sempre poco simpatico direttore dell'intrattenimento di crociera e al discorso del comandate, rigorosamente solo in inglese come al solito. Dopo di che, i gentilissimi ufficiali si sono intrattenuti a parlare con tutti gli ospiti...... tranne che con noi! Siamo stati saltati e ignorati completamente. Capisco che non siamo nativi di lingua inglese e che eravamo di gran lunga i più giovani presenti nella sala, ma eravamo in grado di sostentere una tranquilla conversazione... Peccato, il direttore si è ancora una volta dimostrato quello che avevamo già percepito: una persona scostante e poco gradevole, nonostante sfoggiasse costantemente il suo humour tutto inglese basato sulla derisione del pubblico.
Però, cocktail e stuzzichini erano ottimi.

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La giornata prosegue con relax, lettura e palestra. I ragazzi la passano in buona parte al kids club ed in sala giochi. Il mare è sempre più mosso e cominciamo a impostare i bagagli, visto che all'indomani ci aspetta la faticosa escursione a Mont Saint Michel. Proprio per questo, avvio una lunga discussione con l'ufficio escursioni e il Guest Service, per il fatto che pur avendo acquistato in anticipo l'escursione in lingua Italiana ma ci viene comunicato che le escursioni verranno svolte solo con guide parlanti Inglese (e francese essendo comunque in Francia) e nessuno della compagnia accompagnerà il gruppo, anche per fornire un minimo di assistenza agli ospiti che dovessero avere problemi. Intendiamoci, non disdegno le crociere internazionali, anzi vado proprio a ricercarle, ma su MSC non mi aspettavo di spendere quasi 500 euro per una visita guidata che i miei figli, al tempo di 11 e 9 anni, non avrebbero compreso.
D'altro canto questo era l'unico modo per raggiungere Mont Saint Michel e tutte le mie lamentele sono state vane , non avendo ottenuto né maggior assistenza, né rimborsi anche parziali.
Alla sera, dopo cena, ci possiamo godere la parata lungo la spettacolare promenade, pronti per il giorno seguente.

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cero80

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30/06 Cherbourg

Ci svegliamo all'alba per l'escursione a Mont Saint Michel. Per raggiungere questa meraviglia servono quasi 3 ore di pullman in una zona comunque priva di un trasporto pubblico efficiente: l'escursione era quindi doverosa, anche se non in Italiano. Ci viene assegnato un bus che raccoglie tutti gli ospiti internazionali, dove conosciamo una simpatica coppia milanese, con la quale riusciamo a scambiare qualche parola, anche perché i nostri figli avevano l'età dei loro nipotini.
La nostra guida parlante inglese e francese si dimostra veramente indisponente fin da subito, prestando la massima attenzione ad una coppia, mamma e figlio, coreana, il cui ragazzino risultava a suo dire troppo rumoroso ed irrispettoso per il suo importante incarico di guida; arriverà anche a chiedere a me di intercedere nei loro confronti per convincerli a fare una visita in atonomia e non seguire il gruppo, per paura che possano disturbare. Ovviamente io non lo farò, ritenendo questo comportamento poco educato ed irrispettoso, nonché poco professionale, oltre al fatto che il ragazzo a mio avviso non disturbava affatto, era solo un po' vivace. Tra un rimprovero e l'altro la guida ci illustra la storia della zona, rendendoci curiosi comunque di visitare in un'altra occasione tutti i luoghi teatro della II Guerra Mondiale, fino all'arrivo ai parcheggi del complesso di Mont Saint Michel.
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Da qui, dopo una breve camminata ed una lunga coda che comunque scorre bene, riusciamo a prendere la navetta che ci porta all'isola attraverso il nuovo ponte che ha eliminato le problematiche (nonché l'aspetto pittoresco) di accesso all'isola derivanti dalle maree. Noi comunque troviamo un momento di grande bassa marea, sia in ragione dell'orario che delle fasi lunari. Ci viene raccontato che sono in corso degli interventi per agevolare la marea, in quanto l'elevato deposito di sedimenti ha ormai causato un'importante riduzione del fenomeno che ha reso famosa l'area.
All'arrivo sull'isola, veniamo accompagnati all'interno dell'arco di entrata facendoci largo tra gli altri turisti. Il cielo è coperto e una leggera pioggerella ci accompagnerà per tutta la giornata, salvo delle brevi pause. Ci eravamo vestiti più pesanti del solito, ma al 30 giugno non prevedevamo una temperatura tra gli 8 e 10 gradi, che diventano più tollerabili solo per l'affollamento all'interno del borgo.
Ci viene mostrato subito il luogo di ritrovo per il termine della visita, qualora qualcuno decidesse di allontanarsi o di andare in autonomia: il famoso ristorante de la Mere Poulard, aperto dal 1888 e produttore dei famosi biscotti al burro salato.
Finalmente ci addentriamo tra i vicoli del borgo basso, per raggiungere il complesso ecclesiastico.
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cero80

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Per i pochi che non lo sapessero, la leggenda narra che la storia di Mont-Saint-Michel ha avuto inizio nel 708, dopo che l'arcangelo Michele apparve tre volte in sogno al vescovo Aubert, chiedendogli di costruire un santuario in suo onore su un'isola chiamata Mont-Tombe. La prima costruzione del santuario prende spunto da quello di San Michele Arcangelo costruito a Monte Sant'Angelo, nel Gargano. Nel 966 si insediarono i monaci benedettini, che avviarono la costruzione dell'abbazia romanica, trasformando il Monte in un luogo di pellegrinaggio imprescindibile in tutto l'Occidente cristiano, diventando poi un importante centro di cultura durante il Medioevo.

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La visita inizia salendo fino alla sommità dell'isola, nella terrazza dell'Ovest dal quale si può godere di viste della baia di Mont Saint Michel, per poi entrare dell'Abbazia.

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La chiesa è costruita in cima alla roccia, raggiunge un'altezza di 80 metri ed è costituita da una pianta lunga 80 metri. Fin dall'ingresso nell'Abbazia si riconoscono le vari fasi di costruzione che hanno coinvolto il complesso, costituendone un vero e proprio groviglio architettonico, derivato anche dai numerosi crolli causati da eventi ambientali ma anche da veri e propri errori di costruzione succedutisi nei secoli. La navata principale è costruita in stile romanico, ma il coro, crollato nel XV secolo è stato ricostruito in stile gotico.
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cero80

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Adiacente alla chiesa si trova l'area che più mi è piaciuta, il chiostro. Galleria rettangolare punteggiata da colonne che rivestiva il ruolo di area di passaggio ma anche di splendida zona meditativa. Il colonnato, che costituisce anche il tetto della Sala dei Cavalieri sottostante, si affeccia sulla baia permettendo di godere delle splendide vedute, seppur questa non fosse l'intenzione iniziale, in quanto l'apertura sul lato ovest avrebbe dovuto dare accesso ad un'altra sala, mai costruita. La leggera costruzione del colonnato, oltre a conferire eleganza, consente d non appensantirne la struttura, preservando la copertura del a "Merveille" sottostante.
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Da qui si accede al refettorio, dalla particolare costruzione, con le finestre strette ed alte che non si notano dall'ingresso della sala
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Proseguendo la visita scendendo ai piani inferiori si trovano in sequenza la luminosa sala degli ospiti e la caratteristica cripta dai Grandi Pilastri, resasi necessaria per sostenere il sovrastante coro della chiesa sovrastante. Questa contrapposizione tra la luminosità della sala e l'auterità della cripta mi lascia impressionato. Da qui si prosegue nella cripta di St. Martin, anch'essa a sostegno di un'altra parte della chiesa, con la sua enorme volta di nove metri.

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cero80

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Da qui si prosegue passando intorno alla grande ruota montavivande, che i monaci usavano per portare gli oggetti in abbazia dalla base dell'isola, attraverso ad altre piccole sale e passaggi fino alla Sala dei Cavalieri, dove i monaci studiavano e lavoravano. Da qui si scende nell'ultima sala, quella degli Elemosinieri, dove venivano accolti poveri e pellegrini, che noi per immedesimarci utilizziamo per nutrirci con i panini che avevamo preparato prima della partenza.
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Alla fine della visita la guida ci lascia liberi e ci da appuntamento di fronte a la Mere Poulard dopo il tempo libero concesso. Noi lo passiamo per godere degli scorci sulla baia e visitare i negozi di souvenir.
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cero80

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Finiamo la visita con una breve passeggiata sulla sabbia, senza però avventurarci nella zona delle maree, perché vietato e pericoloso da fare in autonomia, poi ci mettiamo ad attendere la guida, che si presenta al ritrovo con 20 minuti di ritardo, soddisfatta del suo pranzo al ristorante, incurante del fatto che stava piovendo e dovevamo rientrare verso il pullman con la navetta da conquistare all'inizio del ponte per la terraferma.
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Devo dire di essere rimasto impressionato dal luogo, dalla storia che lo permea e dal paesaggio unico. Ovviamente pieno di turisti ma non poteva essere diversamente, ma è un luogo da vedere assolutamente. Resto deluso dalla scarsa disponibilità e gentilezza della guida, oltre al fatto che parlasse solo inglese e francese. L'unica ragione per aver acquistato l'escursione da oltre 500€ in 4 era la distanza dal porto, ma a questo punto il solo transfer ed un'audioguida potevano certamente pareggiare quello che ci è stato offerto con questa escursione.

Una volta in nave, ci godiamo l'ultima giornata, con le valigie, l'ultimo giro in sala giochi, con il cambio dei biglietti premio tanto ambiti dai ragazzi, la cena e lo spettacolo. Un'ultima passeggiata per la nave per il saluto finale e siamo pronti allo sbarco la mattina successiva.
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01/07 Southampton - Londra

Giorno dello sbarco, con tutte le necessarie formalità. Il tutto si svolge molto velocemente, noi facciamo di fretta, impauriti dalla mole di ospiti che sbarcheranno, di fatto tutta la nave, ma le operazioni scorrono liscie e ci ritroviamo in un batter d'occhio fuori dalla nave.

Chiamiamo un taxi e arriviamo alla stazione ferroviaria con 1h30 di anticipo rispetto alla partenza del treno; ancora memori dell'odissea del viaggio di andata proviamo a cambiare i biglietti per il treno che parte un'ora prima del nostro, ma il cassiere ci chiede 2 volte il prezzo dei nostri biglietti per fare il cambio, quindi lasciamo perdere e ci rifugiamo nello Starbucks di fronte alla stazione.
Saliamo sul treno delle 10.13 per la Victoria Station, il treno se possibile è ancora più sporco ed affollato rispetto all'andata e le nostre funeste previsioni si avverano: dopo circa 40 minuti il treno si ferma nel bel mezzo del nulla perché alla stazione successiva c'è stato un problema con un passeggero (non abbiamo capito se si sia gettato sui binari o se abbia avuto un malore) tale da bloccare il traffico per un'ora. Dopo di che ripartiamo a velocità veramente ridotta accumulando più di un'ora di ritardo, in condizioni da carro bestiame, fino alla stazione dell'aeroporto di Gatwick, dove il treno apre tutte le sue porte, si arresta e una voce dell'altoparlante ci comunica che non proseguirà a causa di un guasto sulla linea. Per effetto di tale guasto molti treni verranno soppressi e ci comunicano che dovevamo provvedere autonomamente a raggiungere la nostra destinazione, anche con mezzi alternativi, concedendoci la possibilità di utilizzare il nostro biglietto ferroviario per ogni mezzo pubblico alternativo.
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Abbastanza disperati, in ritardo, con bagagli e bambini, ci arrendiamo all'evidenza che la giornata di visite a Londra sarebbe stata irrimediabilmente compromessa (poco male, i giovani avrebbero voluto visitare Trafalgar Square che all'andata era invasa dagli americani del Baseball, ma oggi sarebbe stata comunque invasa dai manifestanti del London Pride quindi non l'avrebbero vista comunque) ci poniamo come unico obbiettivo di raggiungere l'Aeroporto di Heatrow in tempo utile per salire sul nostro volo delle 20 per Bologna.

Dopo aver fatto un giro esplorativo in aeroporto per cercare mezzi alternativi, vediamo che comunque alcuni treni non risultavano ancora soppressi, quindi riusciamo a salire su uno di questi, affollato più del precedente e in poco più di un'ora arriviamo a Victoria Station.

Sono ormai le 14.30 (2 ore di ritardo rispetto al previsto) e stanchissimi decidiamo di lasciare i bagagli ad un Negozio di souvenir/money transer/deposito bagagli poco fuori dalla stazione e ci incamminiamo verso il pub più più vicino per mangiare e riposarci un pochino. Troviamo un bel locale dove fare l'ultimo carico di grassi saturi e birra, in perfetto clima London Pride e una volta recuperati i bagagli rientriamo in Victoria Station direzione Piccadilly Line ed aeroporto di Heatrow.
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Purtroppo il saldo residuo sulle nostre Oyster card è inferiore al minimo rimborsabile, quindi riporteremo le tessere con saldo attivo ai nostri amici che ce le hanno prestate. Il ritorno si svolge tutto in maniera regolare, anche se quest'ultima giornata ci ha messo duramente alla prova.

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Riflessioni finali:

Come sempre succede, rileggere le esperienze passate a un po' di tempo di distanza è comunque un esercizio utile a capire e comprendere tutto quello che è successo e che è stato vissuto. Questa crociera segna a suo modo un punto di svolta e ogni riflessione in merito sarà gioco forza condizionata, ma come detto il tempo ci viene in soccorso per trovare la chiave e comprendere il tutto. E' per questo che dopo più di sei mesi trovo la voglia di condividere la mia esperienza, soprattutto per chi vorrà prendere in considerazione un itinerario piuttosto insolito (anche se non esotico come altri su questo forum) ma che resta molto attrattivo a mio avviso, per molti fattori, scali, nave e prezzo su tutti.

Ho anche appena prenotato una nuova crociera per quest'estate, per fare un regalo ai ragazzi e concedere anche a me la possibilità di capire, decidere, valutare se questo tipo di vacanza farà ancora al caso nostro: in fondo è l'ennesimo crash test che mi concedo in questi mesi, magari da luglio non mi si rivedrà più su questi schermi:ROFLMAO:

Tornando a noi ed alle cose interessanti per chi legge, si deve premettere che sulla qualità complessiva della crociera ha inciso in modo determinante lo scopo commerciale di MSC nel programmare la stagione estiva di Virtuosa, che mi sembra confermata anche per il 2024: attrarre il pubblico inglese e conquistare una fetta di mercato, che tra l'altro viste le abitudini di consumo di questi ospiti risulta credo abbastanza profittevole. Di conseguenza, bar sempre strapieni, ristoranti tematici prenotati in anticipo per tutta la settimana, lettini occupati da residui di cibo e birra, intrattenimento e annunci solo in lingua inglese.

Allo stesso tempo, piscine ed idromassaggi erano fruibili, nessun problema per prenotare le escursioni, buffet sempre libero per quanto concerne gli alimenti principali della dieta mediterranea (seppur di qualità inferiore e cucinati con meno attenzione rispetto ad altre crociere): se da parte degli ufficiali e dal personale di più alto grado, nonché dall'intrattenimento, abbiamo notato un totale disinteresse nei nostri confronti, il personale di servizio e delle cucine ci aveva preso in simpatia: ad esempio la cameriera del ristorante ci distribuiva sempre vino extra e i pizzaioli italiani del buffet appena ci vedevano mettevano in cottura la pizza margherita per i nostri figli, visto che agli ospiti inglesi non piaceva in quanto poco condita!

Relativamente alla nave, per la prima volta ho provato la cabina esterna con oblò e l'ho trovata comodissima, anche più della balcone (visto che l'itinerario e il clima non avrebbero comunque consentito grandi soste all'esterno), con lo stesso layout di quest'ultima ma con una parete utilizzabile in più e il fattore luce al mattino più facilmente gestibile. Poi la posizione delle cabine al Ponte 5 consentiva di raggiungere comodamente le aree importanti della nave, cosa che non sucedde al solito con le cabine ai ponti intermedi. Non saprei se con un altra disposizione della cabina, magari con i letti a scomparsa sopra il matrimoniale, l'impressione sarebbe stata la stessa, ma nel nostro caso siamo stati veramente bene.

Il ristorante principale, ottimo e veloce, porzioni quantitativamente limitate come è giusto che sia ed orari di cena talmente variegati in grado di accontentare ogni esigenza. Il ristorante di specialità, nel nostro caso il Butcher's cut, sempre ottimo. Gli spazi esterni belli ed ampi, sia quelli dedicati agli adulti che quelli per i bambini, seppur col solito problema di occupazione dei lettini: è una guerra e come tale va vissuta:p

Ho provato la palestra, nuova e piena di attrezzi, ma non la Spa. L'escursione fatta non è stata di nostro gradimento, per esclusiva colpa della guida (siamo ormai in serie negativa da diverse escursioni con MSC) e l'abitudine di mandare un accompagnatore della compagnia, magari parlante più lingue, con i gruppi secondo me dovrebbe venir conservata specie quando ci si allontana molto dalla nave.

Per il resto, presenti tutte le caratteristiche di una meganave a prezzo stracciato, feste, confusione, persone in condizioni poco consone (soprattutto alla sera), poca attenzione complessiva al cliente: di questo ne eravamo ben consapevoli anche se non ci aspettavamo alcuni comportamenti quasi discriminatori (è un'esagerazione lo so, ma in alcuni momenti ci siamo sentiti delle pecore nere) nei confronti dei pochi ospiti che non rientravano nei canoni commerciali sui quali era stata progettata la crociera.

Per quanto riguarda l'Itinerario:
La Rochelle, sufficiente, utile per passare una mezza giornata se il tempo è buono, in una zona di Francia con poche attrattive anche come escursioni ma come si dice in questi casi "quando mai ci saresti passato se non in crociera?"
Bilbao, bella, lascia tanta voglia di rivisitarla in un weekend per viverla con calma, visitare il Guggenheim e godersi con calma i Pintxos nei localini del casco Viejo. Anche le escursioni sembravano molto interessanti, mi piacerebbe visitare nuovamente i Paesi Baschi.
La Coruna, carina ma niente di che, porta d'accesso per Santiago che è un luogo a mio avviso avvolto da un'aura speciale molto superiore alla bellezza artistica ed architettonica. Avrei voluto vederlo, l'ho visto, e un giorno con più tempo e predisposizione spirituale lo raggiungerò nuovamente nelle modalità più consone.
Cherbourg, inesistente, se non per la possibilità di attraccare con la nave in Normandia che di per sé è splendida. Mont Saint Michel è uno spettacolo unico e riuscendo a far sparire con l'immaginazione il carnaio che ci circonda, ci trasporta nella realtà di un tempo antico.
Southampton, non pervenuta grazie alle ferrovie inglesi.
Londra, centro del mondo, modernità e tradizione. La amo e sempre l'amerò, seppur mi abbia svuotato il portafogli nonostante l'impegno per risparmiare il più possibile.

Infine, la consiglierei?
Certo che si (come tutte le crociere del resto), a chi non ha paura delle folle, a chi non ha pretese di lussi e attenzioni particolari, a chi sa bene l'inglese, a chi vuol fare festa, a chi è stufo dei soliti itinerari, a chi vuole spendere il giusto.
Assolutamente no, a chi ama la crociera come concetto originario di viaggio rilassante, lussuoso e pieno di coccole, a chi crede che MSC sia una compagnia italiana, a chi non sopporta il prossimo, a chi pensa che d'estate sul mare potrà uscire in infradito ed andare in spiaggia.

Per me resterà per sempre l'unica crociera per il quale non verrà appesa al muro la foto dell'imbarco; un punto di passaggio, un punto. Da qui si apre un nuovo racconto, quest'anno con Grecia e Turchia, con qualche sudata in più la curiosità di scoprire quel che sarà.

Grazie a chi è arrivato fino a qui, non che sia un campione di racconti, ma la parte emotiva di questa vacanza è mancata e c'era obbiettivamente poco da descrivere. Un grande saluto a tutti voi.
 
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