Se resterà ormeggiata , cosa molto probabile dal momento che le condizioni che hanno portato a questa decisione non cambieranno a breve , non ha più senso partire. Nei prossimi giorni non mi stupirei se la compagnia annullasse tutte le crociere future . Io dovrei partire il 25\2 p.v. ma quasi certamente mi avvarrò della cancellazione gratuita sino a 15 giorni prima della partenza.Non vorrei che mi accadesse quello che stanno vivendo i nostri connazionali del comunicato Ansa che segue:
ANSA) - TERNI, 03 GEN - Bloccati "senza assistenza" su una nave da crociera, in parte "adibita a Covid hospital", dopo essere risultati tutti e quattro positivi al virus: è la brutta avventura raccontata da due coppie di trentenni di Terni, fermi da giorni al porto di Dubai dopo che la vacanza negli Emirati Arabi Uniti è stata interrotta dal contagio.
"Per fortuna stiamo tutti bene, ma diciamo che la situazione non è per nulla piacevole" spiega all'ANSA, via Whatsapp, uno di loro, Federico.
Il giovane con la moglie Valentina e gli amici Simon e Giulia è partito per la crociera il giorno di Natale, ma il 29 dicembre, prima dello sbarco in Qatar, sia il suo test sia quello della compagna sono risultati positivi. Poi tra il primo e il 2 gennaio anche quelli della coppia di amici sono risultati contagiati. Tutti e quattro sono stati quindi trasferiti da quella da crociera ad un'altra 'nave-albergo', la Queen Elisabeth 2, dove sempre a detta di Federico - secondo quanto riferito al sito UmbriaOn - ci sarebbero "condizioni di soggiorno aberranti segnate da totale incomunicabilità e completa assenza di informazioni", alle enormi difficoltà nel chiedere e quindi ricevere i pasti, al fatto che nessuno parli inglese e che solo alcuni addetti filippini riescano a capire a malapena qualche parola".
Al giovane e alla moglie - ai quali l'oblò della stanza è stato sbloccato solo dopo "15 ore di continue chiamate" - così come agli amici, è concessa mezz'ora d'aria al giorno sul ponte della nave. "Ne approfittiamo per girare nello spazio dedicato a noi come fossimo carcerati", spiega ancora Federico, che insieme agli altri tre ternani, tramite le proprie famiglie, si è rivolto alla Farnesina. (ANSA).