Giorno 4: Harvest Caye
Quarto Giorno

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Il quarto giorno di crociera si sbarca ad Harvest Caye in Belize, l'isola privata di Norwegian. La maggior parte dei crocieristi rimangono sull'isola, io invece ho prenotato un'escursione al museo della cultura garifuna e ad una fabbrica di salsa piccante. Il ritrovo per la partenza dell'escursione non è all'interno della nave come in tutte le altre crociere che ho fatto, ma direttamente sull'isola, presso il porto da cui partono i battelli per la terraferma, che però ovviamente non so dove sia. Questo sistema è utilizzato anche per le altre escursioni che non partono da isole private ed è piuttosto scomodo, perché annulla uno dei vantaggi di prenotare con la compagnia, cioè quello di essere guidati fin dalla nave e spesso aggirarsi per un porto affollato con il biglietto in mano cercando di capire da dove parta l'escursione giusta non è proprio piacevole. Quando trovo il molo, dopo aver chiesto parecchie indicazioni, scopro che l'escursione che ho scelto è stata cancellata per mancanza di prenotazioni e secondo il personale dovrei aver ricevuto un messaggio sulla televisione multimediale in cabina (cosa secondo me non vera). In ogni caso provvedono a sostituirmi al volo l'escursione con un'altra diretta ad una coltivazione di spezie e alle rovine Maya di Nim Li Punit. Da questo momento quindi la mia crociera diventa ufficialmente "La crociera del Maya", perché avevo già prenotato le due escursioni seguenti con visite ai siti archeologici, aggiungendo anche questa non prevista arrivo a tre rovine Maya su quattro porti.
Il battello impiega poco più di mezz'ora per portarci a Placencia, un villaggio sulla terraferma davanti ad Harvest Caye, da qui con un tratto di pullman animato dalle spiegazioni della guida, un simpatico ragazzo di origini Maya raggiungiamo la nostra prima tappa, la piantagione di spezie. Qui c'è un edificio in legno moderno ed elegante che funge da bar e negozio, poi un carro trainato da un trattore ci porta in giro per la piantagione vera e propria, che comprende decine di piante diverse. La nostra guida ce ne fa annusare e assaggiare diverse, tra cui l'orchidea della vaniglia, il cacao che mangiato direttamente dal frutto ha un sapore completamente diverso e la cannella, che invece ha il caratteristico aroma dolce anche sgranocchiando direttamente la foglia.





Durante il giro, una grossa iguana selvatica ci fa una sorpresa mettendosi in bella posa nel prato. La guida ci assicura che siamo fortunati, perché non è una cosa che succede spesso.

Alla fine del giro, torniamo al locale dove mangio un taco e copro una bottiglietta di salsa piccante locale. A questo punto ripartiamo per il sito archeologico Maya.
Il sito di Nim Li Punit è il più piccolo tra quelli che ho visitato, ma è interessante, perché è l'unico ad avere delle steli scritte, che sono state raccolte in un museo: Maya sono l'unico popolo nativo delle Americhe ad avere inventato un sistema di scrittura.
Anche il luogo è molto interessante, una collina nella giungla da cui si gode di un bellissimo panorama.






Dopo la visita al sito è ora di tornare: pullman e battello ci riportano all'isola di Harvest Caye, che ho il tempo di visitare per un po' prima di risalire sulla nave. Si tratta sostanzialmente di un grande villaggio turistico con diverse attrazioni sportive e naturalistiche, tra cui una voliera di farfalle. A differenza di altre isole private delle compagnie crocieristiche, su Harvest Caye tutto ciò che si compra, inclusi cibo e bevande, deve essere pagato in contanti o carta di credito, non è possibile usare la cruise card né utilizzare pacchetti bevande, questo perché il resort è gestito da abitanti locali e non dipendenti della compagnia. Questo in teoria dovrebbe essere un bene, perché garantisce che i soldi spesi arricchiscano la popolazione locale che di certo non è benestante.








Per quanto riguarda la sera, oggi è il mio compleanno (trenta e "nonsidice"), perciò ho deciso di concedermi una cena da Ocean Blue, il ristorante di pesce più lussuoso della nave. Il cibo e il servizio sono impeccabili e il prezzo è adeguato alla qualità, come per tutti i ristoranti di specialità però bisogna ricordarsi di prenotare il primo giorno, perché i posti esauriscono molto rapidamente.

Conch Chowder (zuppa di molluschi tipica della Florida)

Zampe di granchio reale dell'Alaska

Piatto del pescatore: aragosta, filetto di Red Snapper, gamberi.

Tris di formaggi stagionati.
(continua...)
Quarto Giorno

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Il quarto giorno di crociera si sbarca ad Harvest Caye in Belize, l'isola privata di Norwegian. La maggior parte dei crocieristi rimangono sull'isola, io invece ho prenotato un'escursione al museo della cultura garifuna e ad una fabbrica di salsa piccante. Il ritrovo per la partenza dell'escursione non è all'interno della nave come in tutte le altre crociere che ho fatto, ma direttamente sull'isola, presso il porto da cui partono i battelli per la terraferma, che però ovviamente non so dove sia. Questo sistema è utilizzato anche per le altre escursioni che non partono da isole private ed è piuttosto scomodo, perché annulla uno dei vantaggi di prenotare con la compagnia, cioè quello di essere guidati fin dalla nave e spesso aggirarsi per un porto affollato con il biglietto in mano cercando di capire da dove parta l'escursione giusta non è proprio piacevole. Quando trovo il molo, dopo aver chiesto parecchie indicazioni, scopro che l'escursione che ho scelto è stata cancellata per mancanza di prenotazioni e secondo il personale dovrei aver ricevuto un messaggio sulla televisione multimediale in cabina (cosa secondo me non vera). In ogni caso provvedono a sostituirmi al volo l'escursione con un'altra diretta ad una coltivazione di spezie e alle rovine Maya di Nim Li Punit. Da questo momento quindi la mia crociera diventa ufficialmente "La crociera del Maya", perché avevo già prenotato le due escursioni seguenti con visite ai siti archeologici, aggiungendo anche questa non prevista arrivo a tre rovine Maya su quattro porti.
Il battello impiega poco più di mezz'ora per portarci a Placencia, un villaggio sulla terraferma davanti ad Harvest Caye, da qui con un tratto di pullman animato dalle spiegazioni della guida, un simpatico ragazzo di origini Maya raggiungiamo la nostra prima tappa, la piantagione di spezie. Qui c'è un edificio in legno moderno ed elegante che funge da bar e negozio, poi un carro trainato da un trattore ci porta in giro per la piantagione vera e propria, che comprende decine di piante diverse. La nostra guida ce ne fa annusare e assaggiare diverse, tra cui l'orchidea della vaniglia, il cacao che mangiato direttamente dal frutto ha un sapore completamente diverso e la cannella, che invece ha il caratteristico aroma dolce anche sgranocchiando direttamente la foglia.





Durante il giro, una grossa iguana selvatica ci fa una sorpresa mettendosi in bella posa nel prato. La guida ci assicura che siamo fortunati, perché non è una cosa che succede spesso.

Alla fine del giro, torniamo al locale dove mangio un taco e copro una bottiglietta di salsa piccante locale. A questo punto ripartiamo per il sito archeologico Maya.
Il sito di Nim Li Punit è il più piccolo tra quelli che ho visitato, ma è interessante, perché è l'unico ad avere delle steli scritte, che sono state raccolte in un museo: Maya sono l'unico popolo nativo delle Americhe ad avere inventato un sistema di scrittura.
Anche il luogo è molto interessante, una collina nella giungla da cui si gode di un bellissimo panorama.






Dopo la visita al sito è ora di tornare: pullman e battello ci riportano all'isola di Harvest Caye, che ho il tempo di visitare per un po' prima di risalire sulla nave. Si tratta sostanzialmente di un grande villaggio turistico con diverse attrazioni sportive e naturalistiche, tra cui una voliera di farfalle. A differenza di altre isole private delle compagnie crocieristiche, su Harvest Caye tutto ciò che si compra, inclusi cibo e bevande, deve essere pagato in contanti o carta di credito, non è possibile usare la cruise card né utilizzare pacchetti bevande, questo perché il resort è gestito da abitanti locali e non dipendenti della compagnia. Questo in teoria dovrebbe essere un bene, perché garantisce che i soldi spesi arricchiscano la popolazione locale che di certo non è benestante.








Per quanto riguarda la sera, oggi è il mio compleanno (trenta e "nonsidice"), perciò ho deciso di concedermi una cena da Ocean Blue, il ristorante di pesce più lussuoso della nave. Il cibo e il servizio sono impeccabili e il prezzo è adeguato alla qualità, come per tutti i ristoranti di specialità però bisogna ricordarsi di prenotare il primo giorno, perché i posti esauriscono molto rapidamente.

Conch Chowder (zuppa di molluschi tipica della Florida)

Zampe di granchio reale dell'Alaska

Piatto del pescatore: aragosta, filetto di Red Snapper, gamberi.

Tris di formaggi stagionati.
(continua...)
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