Se torno sempre nello stesso posto, è perché credo nel rapporto umano (...)
Il rapporto umano non è mai l'unico elemento di valutazione, è uno dei tanti.
Il bilancio complessivo dei pro e dei contro si fa tenendo conto dei propri gusti e preferenze, considerando la struttura, le dotazioni, la pulizia, i servizi, la località e l'ubicazione più o meno comoda, i costi, poi ovviamente la gentilezza e la cordialità con cui si viene accolti e trattati, e infine anche lo stile e il garbo della proprietà o della direzione.
Se hai lasciato quell'albergo, a prescindere dall'ultimo sgradevole episodio, forse il tuo bilancio complessivo - tenuto conto di tutto - alla fine non era troppo positivo. Quella è stata probabilmente la goccia di troppo. Se tutto il resto fosse stato perfetto per voi, alla fine pazienza per la scarsa umanità ma sareste tornati.
D'altra parte neanche le compagnie crocieristiche brillano oggi per particolare stile e signorilità... anzi!
Uno le sceglie per il tipo di vacanza e di servizi che sta cercando. Il rapporto umano ormai sulle navi è quasi impossibile, e se una volta ti riconoscono è un di più. Anche se innegabilmente fa piacere a tutti.
Una volta si ritrovavano spesso le stesse persone, e i rapporti personali che si instauravano erano tali che magari quello che l'anno prima aveva il figlio alla maturità, l'anno dopo quando glielo chiedevi ti raccontava orgoglioso che si era iscritto all'università, e dopo anni anche che si era laureato, o sposato, o divorziato... perché i rapporti umani si creano in entrambe le direzioni, interessandosi reciprocamente, non solo aspettandosi di essere riconosciuti. Poi veniva da sé che quelle stesse persone quando potevano fare qualcosa per farti felice ci si ingegnavano... e conoscendoti bene, come lo sapevano fare!
Ecco, questo tipo di rapporti personali sulle navi non esiste più da anni. Causa mega-navi, avvicendamenti continui, ospiti sempre più sgradevoli, etc., ormai è tutto più freddo, codificato e impersonale.