Palermo65
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NORWEGIAN JADE
22 dicembre 2012: sopravvissuti alla fine del mondo del giorno prima, intraprendiamo questo stupendo viaggio a bordo della Norwegian jade con partenza da Civitavecchia. Tanta l'ansia di partire, tanta la curiosità di conoscere gli altri crocieristi del forum con i quali, da tre mesi, corrispondiamo consigli e opinioni, condividiamo incertezze e paure per la situazione israeliana, ci trasmettiamo gioia ma anche tanta rabbia per la negata tappa egiziana.
Finalmente, ci siamo: saliamo a bordo e cominciamo a conoscere, prima di tutto, lei.
Jade non è una nave di lusso, luminosa, spaziosa in lungo e in largo, sobria nel suo genere, classicheggiante nello stile:è una nave semplice e povera di arredi ma esageratamente ricca di motivi floreali,animali e forme geometriche che si caratterizzano per la pacchianità dei colori estremamente forti: rosso, arancione, giallo, verde, blu mare.
Non scorgi i classici ascensori esterni che scendono e salgono dalla hall ma solo la grande insegna "ALOHA" che accoglie con la sua luce variopinta i viaggiatori provenienti da ogni angolo del mondo: americani, messicani, spagnoli, francesi, tedeschi e quest'anno, più che mai, anche 800 italiani.
Prima tappa obbligatoria: il Garden Café, ubicato al 12° deck, dove veniamo calorosamente accolti da Wash Wash con una spruzzata di disinfettante nelle mani. Il self-service presenta una ampia varietà di piatti internazionali : dalle pennette Alfredo al moussakà greco, dal riso al curry alla Quiche Lorraine. I piatti a base di carne abbondano e sono eccellenti: roast -beef, pork e chicken cucinati e serviti con mille salsette colorate; carenti, purtroppo, quelli a base di pesce. Tanti i contorni, limitati i dessert tranne quelli a base di mousse .
La cabina, non particolarmente ampia, risulta all'impatto pulita e ordinata ma poco vivibile: preferiamo andare in giro e di utizzarla solo per lavarci e dormire.Nel salottino della hall, scorgo immediatamente Greg , uno dei crocieristi del forum, conosciuto qualche ora prima nell'aeroporto di Roma. Greg è una persona molto simpatica, di buona compagnia nonostante il tono forte e cupo della sua voce. Ci chiediamo dove possano essere gli altri corrispondenti e sulla possibilità d'incontrarli quanto prima.
Il primo giorno trascorre in fretta: alle 17.00 la nave abbandona il porto di Civitavecchia ed è subito sera.
Seconda tappa obbligatoria: il ristorante Grand Pacific,raggiungibile dalla parte retrostante alla hall. La prenotazione è necessaria e l'attesa è di 20 minuti circa. Il ristorante appare più raffinato rispetto al contesto: i colori sono più tenui, lo stile classicheggiante si sostituisce all'estrosità barocca. Anche i piatti dello chef sono di prima qualità e fuori dall'ordinario: zuppa di cipolle, consommés, agnello farcito, anatra, salmone corredati di salse dai sapori forti, legumi, purea di patate e polenta, vol au vent. La coreografia prevale, in questo caso, sulla quantità. Dopo la cena, ci attende lo Sturdust Theatre dove lo staff di animazione si esibisce in uno show: niente di eclatante, specialmente per chi non comprende la lingua inglese. La giornata si conclude allo Spinnaker, una grande sala con piano-bar e discoteca dove si svolgono le serate a tema e al casino' frequentato dagli appassionati di black -jack, slot e roulette.
22 dicembre 2012: sopravvissuti alla fine del mondo del giorno prima, intraprendiamo questo stupendo viaggio a bordo della Norwegian jade con partenza da Civitavecchia. Tanta l'ansia di partire, tanta la curiosità di conoscere gli altri crocieristi del forum con i quali, da tre mesi, corrispondiamo consigli e opinioni, condividiamo incertezze e paure per la situazione israeliana, ci trasmettiamo gioia ma anche tanta rabbia per la negata tappa egiziana.
Finalmente, ci siamo: saliamo a bordo e cominciamo a conoscere, prima di tutto, lei.
Jade non è una nave di lusso, luminosa, spaziosa in lungo e in largo, sobria nel suo genere, classicheggiante nello stile:è una nave semplice e povera di arredi ma esageratamente ricca di motivi floreali,animali e forme geometriche che si caratterizzano per la pacchianità dei colori estremamente forti: rosso, arancione, giallo, verde, blu mare.
Non scorgi i classici ascensori esterni che scendono e salgono dalla hall ma solo la grande insegna "ALOHA" che accoglie con la sua luce variopinta i viaggiatori provenienti da ogni angolo del mondo: americani, messicani, spagnoli, francesi, tedeschi e quest'anno, più che mai, anche 800 italiani.
Prima tappa obbligatoria: il Garden Café, ubicato al 12° deck, dove veniamo calorosamente accolti da Wash Wash con una spruzzata di disinfettante nelle mani. Il self-service presenta una ampia varietà di piatti internazionali : dalle pennette Alfredo al moussakà greco, dal riso al curry alla Quiche Lorraine. I piatti a base di carne abbondano e sono eccellenti: roast -beef, pork e chicken cucinati e serviti con mille salsette colorate; carenti, purtroppo, quelli a base di pesce. Tanti i contorni, limitati i dessert tranne quelli a base di mousse .
La cabina, non particolarmente ampia, risulta all'impatto pulita e ordinata ma poco vivibile: preferiamo andare in giro e di utizzarla solo per lavarci e dormire.Nel salottino della hall, scorgo immediatamente Greg , uno dei crocieristi del forum, conosciuto qualche ora prima nell'aeroporto di Roma. Greg è una persona molto simpatica, di buona compagnia nonostante il tono forte e cupo della sua voce. Ci chiediamo dove possano essere gli altri corrispondenti e sulla possibilità d'incontrarli quanto prima.
Il primo giorno trascorre in fretta: alle 17.00 la nave abbandona il porto di Civitavecchia ed è subito sera.
Seconda tappa obbligatoria: il ristorante Grand Pacific,raggiungibile dalla parte retrostante alla hall. La prenotazione è necessaria e l'attesa è di 20 minuti circa. Il ristorante appare più raffinato rispetto al contesto: i colori sono più tenui, lo stile classicheggiante si sostituisce all'estrosità barocca. Anche i piatti dello chef sono di prima qualità e fuori dall'ordinario: zuppa di cipolle, consommés, agnello farcito, anatra, salmone corredati di salse dai sapori forti, legumi, purea di patate e polenta, vol au vent. La coreografia prevale, in questo caso, sulla quantità. Dopo la cena, ci attende lo Sturdust Theatre dove lo staff di animazione si esibisce in uno show: niente di eclatante, specialmente per chi non comprende la lingua inglese. La giornata si conclude allo Spinnaker, una grande sala con piano-bar e discoteca dove si svolgono le serate a tema e al casino' frequentato dagli appassionati di black -jack, slot e roulette.