Amoilmare
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Provo a raccontarvi,se riesco, le emozioni vissute a bordo del Queen Mary 2 , durante la traversata inaugurale da Southampton a New York, dal 16 al 22 aprile 2004. Magari a qualcuno potrebbe interessare perche' quest viaggio e' un po'una piccola riminiscenza delle traversate..dell'epoca d'oro dei transatlantici !
Allora, c'era una volta...ah no, scusa, ehehe (no..no..questa c'e' ancora !) La nave e' splendida. Assolutamente non possibile paragonarla ad una nave da crociera. Questo e' un vero liner, un transatlantico. Vi dico solo che le prenotazioni per questo viaggio si sono aperte due anni prima e in 10 giorni si sono esauriti i posti disponibili. Tutti gli appassionati dei transatlantici, soprattutto provenienti dal mondo anglosassone, volevano esserci. Il comandante sarebbe stato, per tradizione, il mitico (per gli Inglesi) Commodoro Warwick. E ci sarebbe stato anche John Maxtone-Graham, considerato uno dei massimi conoscitori mondiali della storia transatlantica. A bordo, se per caso ti sfuggiva la parola "crociera", immediatamente qualcuno ti riprendeva educatamente ma fermamente dicendo : "prego , questa non e' una crociera,questo e' un crossing, insomma , una traversata". Allora, nave stupenda, soffitti alti nei grandi saloni arredati in modo austero ed estremamente sontuoso e raffinato. Non ci sono le classi, ma chi occupa le suite prende i pasti in due diversi ristoranti,il Princess grill, o il Queen's grill, a seconda del livello della suite. Gli altri nel Britannia restaurant, che e' il classico , sontuoso ristorante a due livelli che ti aspetteresti di trovare sul Titanic. Tutto il resto e' di pari livello. Nella Queen's room, i ricevimenti sono estremamente formali e assolutamente very British,a concorsi di cappelli stile Ascot si sussegguono "high teas" eleganti, superati , forse, solo da quelli del Ritz di Londra.La biblioteca ha 8.000 volumi ed un bibliotecario di professione. Lungo gli interminabili corridoi delle cabine, sono allestiti dei percorsi tematici illustrati sulla storia della navigazione transatlantica.Ad esempio,la traversata vista dagli emigranti, oppure vissuta dal punto di vista del personale che lavorava sulle Cunard.O dagli Ufficiali. Estremamente interessante. Poi un vero e proprio planetarium. con tanto di poltrone che, elettricamente, si abbassano dirette verso la volta celeste.Per spettacoli multimediali di vari tipi. A bordo i passeggeri vestono in modo assolutamente adeguato alla nave e all'occasione. Molti uomini, in tenuta di gala, hanno il gonnellino scozzese, con il tartan delle loro famiglie. A me, tutto questo ,appassionato di storia della navigazione transatlantica da sempre,pare semplicemente un sogno. Niente di paragonabile a qualsiasi crociera avessi fatto. La quintessenza della britannicita', l'orgoglio "dell'esser inglesi", tutta la forza del Commonwealth, e relative tradizioni, eran la', in tutta la loro magnificenza e perfezione, talmente palpabile da sentirne l'odore. Due giorni di navigazione tranquilla e poi...si scatena il finimondo ! Un mare da paura. Un vento che pareva la bora a Trieste.Una pioggia...gia' la pioggia del nordatlantico. Prima di questa traversata pensavo che la pioggia andasse da su a giu'. Qui no, va da destra a sinistra, assolutamente trasversale. Se esci, tre secondi ed e' come andar vestito sotto la doccia. Il mare e' talmente forte che gli spettacoli in teatro vengono sospesi. Prego notare..ci stiamo avvicinando alla tomba del Titanic, e' aprile. Era aprile quando...mamma mia. Le mie due zie, anziane, avevan trovato soltanto una cabina all'estrema prua e nella ,notte, mentre una campana , chissa’ dove ,risuonava ritmicamente ,una diceva all'altra " Sei sveglia ? Credi che la nave passera' la notte ? Come passera' la notte ? Si dico...vedremo l'alba ? Beh…se Colombo ce l’ha fatta con la sua caravella forse anche noi… “ Questo , solo per capire quanto questo vero e proprio colosso dei mari, ballasse. Io, a dir la verita',gongolavo. Non soffro per nulla il mare e mi dicevo " ragazzi, questo si' che e' un crossing degno del nord atlantico ! E stavo letteralmente ore su una poltrona di fronte ad un enorme oblo' , giu' in basso,dove guardavo scatenarsi la furia delle onde e quell'incredibile color verde bottiglia e bianco-schiuma che si forma sulla cresta di ciascuna onda e che avevo solo visto in tanti dipinti rappresentanti traversate del nord atlantico ( nord, perche' gia' solo facendo una traversata da Genova a New York questo non si vede). Finalmente la furia si placa un po' e arriviamo sulla tomba del Titanic. La nave che, avevo dimenticato di dirlo, filava a 30 nodi all'ora, non so se mi spiego, rallenta e il Commodoro Warwick ne informa i passeggeri con parole assolutamente toccanti. A bordo non si sente volare una mosca. Tutti zitti, compiti e silenziosi. In questi momenti,che uno sia a favore o assolutamente contrario al sentimento della Britannicita' , non importa, l'emozione e' alle stelle. E poi ? E poi, come da copione, arriva, puntuale, la nebbia di Terranova ! E la sirena comincia il suo lugubre lamento nel.......nulla. Mi credete, se , mentre scrivo, ancora adesso mi vengono i brividi ?
La sera prima dell'arrivo a New York in cabina troviamo due bandierine per persona, una britannica ed una americana. E un biglietto che, dandoci il benvenuto alla big apple, ci chiede di sventolarle orgogliosamente all'arrivo. Di notte , di dormire non se ne parla proprio. Avete forse letto delle mie 46 crociere..quel che non sapete e' che la notte prima di una nuova partenza sono agitato piu' di un ragazzino alla sua prima crociera. Putroppo, io son cosi’.Pensate al mio stato d'animo con tutte le aspettative per un arrivo che si preannuncia trionfale. Trionfale ? Beh...mica tanto...al mattino viene faticosamente giorno, si fa per dire. C’e un soffuso chiarore. Esco sul balcone e ...nebbia. Ma una nebbia che non potete immaginare. Non si vede a un metro. La nave e' assolutamente immobile. Perche' ? Nonostante tutto, ci vestiamo, no, ci imbacucchiamo come orsi polari (c'e' freddo e umidita' da paura) e saliamo sui ponti esterni. Ci sono centinaia e centinaia di persone di sopra, la maggior parte intente a sorseggiare cioccolata calda, fornita dal solito straordinario deck-service della Cunard, quello che loro chiamano:"White Star Service" (dal mitico servizio di bordo della White Star Line, la compagnia armatrice del Titanic, poi fusasi con la Cunard) . Allora...stiamo tutti silenziosi con la cioccolata in mano quando...di colpo,la nebbia cade in pochi secondi e , davanti a noi, ci appare l'incredibile ! Siamo leggermente indietro rispetto al ponte Giovanni da Verrazzano.Ancora fermi. Il ponte e' gremito di gente festosa venuta a darci il benvenuto ....il cielo e' pieno di elicotteri e, nel mare...piu' imbarcazioni che acqua. Lo spettacolo, mentre la nave, maestosa, inizia ad avanzare lentamente sotto il ponte e' da brivido.Tutti guardano in alto per vedere se davvero l’albero maestro ce la fara’ a passare sotto il ponte : in effetti han dovuto studiarne l’altezza appositamente per poter passare sotto questo ponte (l’altezza da chiglia a fumaiolo e’ di ben 72 metri ! Piu’ o meno come un grattacielo di oltre 20 piani ). Centinaia di bandierine inglesi e americane sventolano allegramente. E, altrettante bandierine adornano le imbarcazioni che ci circondano. Le barche antincendio di New York innalzano potenti getti d'acqua colorata di blu ,rosso e bianco, creando il tricolore delle due bandiere che paiono archi di trionfo in onore della nave. E' un momento che, a descrivere,ancora adesso per me non e' facile. Dipingere le grandi emozioni richiederebbe ben altra penna. La nave ,sempre lentamente ,si avvicina, i grattacieli di Manhattan "crescono" sempre di piu' davanti ai nostri occhi. E poi il mio sguardo cade lungo le fiancate del Queen Mary. Sui balconi, tutti hanno le bandierine in mano. Il colpo d'occhio e' formidabile, mentre il mio sguardo abbraccia la statua della Liberta'. Chissa' quante altre emozioni come questa avra' vissuto ! Al molo della Cunard, sul tetto ,vi sono tre distinte bande musicali oltre al Sindaco di New York e al presidente della Cunard (e' una Signora). Inni nazionali, altri brividucci, seguiti da un bel concerto delle bande e discorsi di rito. E, a terra, tutta la citta' di New York e' imbandierata con bandiere delle due nazioni con su scritto :"La citta' di New York da' il benvenuto ai passeggeri della Queen Mary 2". Quando sento qualcuno stupirsi per una simile l'accoglienza riservata ad una nave...rispondo : quasi tutti gli americani hanno un antenato arrivato in America su una di queste navi, pieno di timori,sofferenze e speranze. L'America e' cominciata proprio qui, su una nave in arrivo a New York. Ed ecco perche', il mattino dopo il mio arrivo, siamo andati in "pellegrinaggio" ad Ellis Island, l'isola dove sostavano gli emigranti in attesa di essere ammessi negli States. Ma questa sarebbe ancora un'altra storia. Non mondana ma piena invece di "pathos" e, putroppo, anche tanto dolore.
Beh...adesso vado a prendermi una camomilla perche' le emozioni che ho cercato di raccontarvi stan tornando tutte inseme a galla.
Pero'...ragazzi, che bello e' stato !
Allora, c'era una volta...ah no, scusa, ehehe (no..no..questa c'e' ancora !) La nave e' splendida. Assolutamente non possibile paragonarla ad una nave da crociera. Questo e' un vero liner, un transatlantico. Vi dico solo che le prenotazioni per questo viaggio si sono aperte due anni prima e in 10 giorni si sono esauriti i posti disponibili. Tutti gli appassionati dei transatlantici, soprattutto provenienti dal mondo anglosassone, volevano esserci. Il comandante sarebbe stato, per tradizione, il mitico (per gli Inglesi) Commodoro Warwick. E ci sarebbe stato anche John Maxtone-Graham, considerato uno dei massimi conoscitori mondiali della storia transatlantica. A bordo, se per caso ti sfuggiva la parola "crociera", immediatamente qualcuno ti riprendeva educatamente ma fermamente dicendo : "prego , questa non e' una crociera,questo e' un crossing, insomma , una traversata". Allora, nave stupenda, soffitti alti nei grandi saloni arredati in modo austero ed estremamente sontuoso e raffinato. Non ci sono le classi, ma chi occupa le suite prende i pasti in due diversi ristoranti,il Princess grill, o il Queen's grill, a seconda del livello della suite. Gli altri nel Britannia restaurant, che e' il classico , sontuoso ristorante a due livelli che ti aspetteresti di trovare sul Titanic. Tutto il resto e' di pari livello. Nella Queen's room, i ricevimenti sono estremamente formali e assolutamente very British,a concorsi di cappelli stile Ascot si sussegguono "high teas" eleganti, superati , forse, solo da quelli del Ritz di Londra.La biblioteca ha 8.000 volumi ed un bibliotecario di professione. Lungo gli interminabili corridoi delle cabine, sono allestiti dei percorsi tematici illustrati sulla storia della navigazione transatlantica.Ad esempio,la traversata vista dagli emigranti, oppure vissuta dal punto di vista del personale che lavorava sulle Cunard.O dagli Ufficiali. Estremamente interessante. Poi un vero e proprio planetarium. con tanto di poltrone che, elettricamente, si abbassano dirette verso la volta celeste.Per spettacoli multimediali di vari tipi. A bordo i passeggeri vestono in modo assolutamente adeguato alla nave e all'occasione. Molti uomini, in tenuta di gala, hanno il gonnellino scozzese, con il tartan delle loro famiglie. A me, tutto questo ,appassionato di storia della navigazione transatlantica da sempre,pare semplicemente un sogno. Niente di paragonabile a qualsiasi crociera avessi fatto. La quintessenza della britannicita', l'orgoglio "dell'esser inglesi", tutta la forza del Commonwealth, e relative tradizioni, eran la', in tutta la loro magnificenza e perfezione, talmente palpabile da sentirne l'odore. Due giorni di navigazione tranquilla e poi...si scatena il finimondo ! Un mare da paura. Un vento che pareva la bora a Trieste.Una pioggia...gia' la pioggia del nordatlantico. Prima di questa traversata pensavo che la pioggia andasse da su a giu'. Qui no, va da destra a sinistra, assolutamente trasversale. Se esci, tre secondi ed e' come andar vestito sotto la doccia. Il mare e' talmente forte che gli spettacoli in teatro vengono sospesi. Prego notare..ci stiamo avvicinando alla tomba del Titanic, e' aprile. Era aprile quando...mamma mia. Le mie due zie, anziane, avevan trovato soltanto una cabina all'estrema prua e nella ,notte, mentre una campana , chissa’ dove ,risuonava ritmicamente ,una diceva all'altra " Sei sveglia ? Credi che la nave passera' la notte ? Come passera' la notte ? Si dico...vedremo l'alba ? Beh…se Colombo ce l’ha fatta con la sua caravella forse anche noi… “ Questo , solo per capire quanto questo vero e proprio colosso dei mari, ballasse. Io, a dir la verita',gongolavo. Non soffro per nulla il mare e mi dicevo " ragazzi, questo si' che e' un crossing degno del nord atlantico ! E stavo letteralmente ore su una poltrona di fronte ad un enorme oblo' , giu' in basso,dove guardavo scatenarsi la furia delle onde e quell'incredibile color verde bottiglia e bianco-schiuma che si forma sulla cresta di ciascuna onda e che avevo solo visto in tanti dipinti rappresentanti traversate del nord atlantico ( nord, perche' gia' solo facendo una traversata da Genova a New York questo non si vede). Finalmente la furia si placa un po' e arriviamo sulla tomba del Titanic. La nave che, avevo dimenticato di dirlo, filava a 30 nodi all'ora, non so se mi spiego, rallenta e il Commodoro Warwick ne informa i passeggeri con parole assolutamente toccanti. A bordo non si sente volare una mosca. Tutti zitti, compiti e silenziosi. In questi momenti,che uno sia a favore o assolutamente contrario al sentimento della Britannicita' , non importa, l'emozione e' alle stelle. E poi ? E poi, come da copione, arriva, puntuale, la nebbia di Terranova ! E la sirena comincia il suo lugubre lamento nel.......nulla. Mi credete, se , mentre scrivo, ancora adesso mi vengono i brividi ?
La sera prima dell'arrivo a New York in cabina troviamo due bandierine per persona, una britannica ed una americana. E un biglietto che, dandoci il benvenuto alla big apple, ci chiede di sventolarle orgogliosamente all'arrivo. Di notte , di dormire non se ne parla proprio. Avete forse letto delle mie 46 crociere..quel che non sapete e' che la notte prima di una nuova partenza sono agitato piu' di un ragazzino alla sua prima crociera. Putroppo, io son cosi’.Pensate al mio stato d'animo con tutte le aspettative per un arrivo che si preannuncia trionfale. Trionfale ? Beh...mica tanto...al mattino viene faticosamente giorno, si fa per dire. C’e un soffuso chiarore. Esco sul balcone e ...nebbia. Ma una nebbia che non potete immaginare. Non si vede a un metro. La nave e' assolutamente immobile. Perche' ? Nonostante tutto, ci vestiamo, no, ci imbacucchiamo come orsi polari (c'e' freddo e umidita' da paura) e saliamo sui ponti esterni. Ci sono centinaia e centinaia di persone di sopra, la maggior parte intente a sorseggiare cioccolata calda, fornita dal solito straordinario deck-service della Cunard, quello che loro chiamano:"White Star Service" (dal mitico servizio di bordo della White Star Line, la compagnia armatrice del Titanic, poi fusasi con la Cunard) . Allora...stiamo tutti silenziosi con la cioccolata in mano quando...di colpo,la nebbia cade in pochi secondi e , davanti a noi, ci appare l'incredibile ! Siamo leggermente indietro rispetto al ponte Giovanni da Verrazzano.Ancora fermi. Il ponte e' gremito di gente festosa venuta a darci il benvenuto ....il cielo e' pieno di elicotteri e, nel mare...piu' imbarcazioni che acqua. Lo spettacolo, mentre la nave, maestosa, inizia ad avanzare lentamente sotto il ponte e' da brivido.Tutti guardano in alto per vedere se davvero l’albero maestro ce la fara’ a passare sotto il ponte : in effetti han dovuto studiarne l’altezza appositamente per poter passare sotto questo ponte (l’altezza da chiglia a fumaiolo e’ di ben 72 metri ! Piu’ o meno come un grattacielo di oltre 20 piani ). Centinaia di bandierine inglesi e americane sventolano allegramente. E, altrettante bandierine adornano le imbarcazioni che ci circondano. Le barche antincendio di New York innalzano potenti getti d'acqua colorata di blu ,rosso e bianco, creando il tricolore delle due bandiere che paiono archi di trionfo in onore della nave. E' un momento che, a descrivere,ancora adesso per me non e' facile. Dipingere le grandi emozioni richiederebbe ben altra penna. La nave ,sempre lentamente ,si avvicina, i grattacieli di Manhattan "crescono" sempre di piu' davanti ai nostri occhi. E poi il mio sguardo cade lungo le fiancate del Queen Mary. Sui balconi, tutti hanno le bandierine in mano. Il colpo d'occhio e' formidabile, mentre il mio sguardo abbraccia la statua della Liberta'. Chissa' quante altre emozioni come questa avra' vissuto ! Al molo della Cunard, sul tetto ,vi sono tre distinte bande musicali oltre al Sindaco di New York e al presidente della Cunard (e' una Signora). Inni nazionali, altri brividucci, seguiti da un bel concerto delle bande e discorsi di rito. E, a terra, tutta la citta' di New York e' imbandierata con bandiere delle due nazioni con su scritto :"La citta' di New York da' il benvenuto ai passeggeri della Queen Mary 2". Quando sento qualcuno stupirsi per una simile l'accoglienza riservata ad una nave...rispondo : quasi tutti gli americani hanno un antenato arrivato in America su una di queste navi, pieno di timori,sofferenze e speranze. L'America e' cominciata proprio qui, su una nave in arrivo a New York. Ed ecco perche', il mattino dopo il mio arrivo, siamo andati in "pellegrinaggio" ad Ellis Island, l'isola dove sostavano gli emigranti in attesa di essere ammessi negli States. Ma questa sarebbe ancora un'altra storia. Non mondana ma piena invece di "pathos" e, putroppo, anche tanto dolore.
Beh...adesso vado a prendermi una camomilla perche' le emozioni che ho cercato di raccontarvi stan tornando tutte inseme a galla.
Pero'...ragazzi, che bello e' stato !
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