Beh...ho letto stamattina tanti ringraziamenti .Sapete invece una cosa ? Grazie lo dico io.Perche' dal 2004 a oggi son passati 7 anni .Sette anni durante i quali , come potete immaginare, queste emozioni son rimaste dentro di me.E molto vive.E mi ero sempre riproposto di scriverle.E' stato proprio grazie all' aver conosciuto questo forum, dove tante persone mi han ricevuto con gentilezza, che mi son detto : "ma perche' tenermele tutte per me queste emozioni ?".Magari , a qualcuno che ama la navigazione e qualsiadi storia ad essa correlata, potrebbe interessare.Quindi, grazie al forum di Crocieristi.it. In quanto alla velocita', mai avrei voluto scatenare,qui,un simile pademonio. La distanza fra Southampton e New York e' di ,molto approssimativamente, circa 3.400 miglia nautiche, che molti liners veloci del passato percorrevano in in 5 giorni, andando a tutta birra, sui 30 nodi. E, a volte, erano in ritardo. Poi, la Cunard,gia' ai tempi del QE2, aveva "esteso" la durata delle transatlantiche a 6 giorni,ufficialmente per regalare ai passeggeri dei "crossings" un giorno in piu', molto piu' probabilmente per ragioni di consumi e di evitare ritardi. Quando ho parlato di 30 nodi l'ho fatto per due ragioni : la prima perche' molti del forum forse non sanno, abituati a tutte le navi da crociera che viaggiano a velocita' medie fra i 18 e i 20/22 nodi, che il Queen Mary 2 puo' viaggiare a 30 nodi e la seconda per dire che, comunque, con questo mare la nave filava MOLTO veloce. Ora, ritornando a questa specifica traversata, per i primi 2 giorni a 30 nodi andava, perche' lo hanno comunicato e me lo ricordo benissimo.E poi bastava guardar fuori.Io,come tutti voi,non ci ero avvezzo.Non chiedetemi il perche', forse, suppongo, il Comandante sapeva che avremmo trovare "mare" e che avrebbe dovuto poi rallentare e, certo, l'ultima cosa che voleva era di arrivare in ritardo ! Dopo, avra' per forza rallentato, anche se, da passeggero,la senzazione era che la velocita' fosse comunque piuttosto sostenuta. Mi pare di aver letto da qualche parte, ma non vogliatemene se sbaglio, che questa nave e' stata costruita molto differentemente dalle altre normali navi da crociera, proprio appositamente per il nord atlantico , con lo scafo rinforzato, e per questo la costruzione era risultata molto piu' costosa. Ma l'ultima cosa che io volevo era che il mio racconto scatenasse polemiche realtive ai nodi di velocita'.Io ho voluto raccontarvi, di getto, le emozioni che ho provato. Semplicemente perche, ripeto, ho pensato che il racconto di una traversata transatlantica (in qualche modo simile a quelle vissute negli anni d'oro della navigazione transatlantica ) potesse interessare. Che poi, Alloci , dopo avrlo letto e riletto , ci abbia visto del "classismo" di 100 anni fa...questo e' assolutamente certo ! Allocci, questi "Crossings", son fatti per i nostalgici, a mio avviso.E Cunard ci mette tutto il suo "know how",che ovviamente ha, per far ricreare a bordo tutto lo stile dei suoi liners del passato.E, ovviamente,pure tutta la "classe". E, in questa parola , vedici quel che preferisci. D'altra parte chi era era disposto a pagar molti soldi per 6 giorni, in fondo percorsi nel..nulla e pure, molto probabilmente con tempo brutto e mare agitato, che cosa pensi si attendesse da questo crossing ? Nulla certo di meno da quello che in effetti e' stato.La riminscenza di una traversata di lusso del passato.E, credimi, gli inglesi sanno come farlo molto bene. Ma io avrei voluto,davvero, che molti di voi, quelli che amano andar sul mare ( da passeggeri , ovvio, ma qui la maggior parte di chi legge le sue emezioni le vive da passeggero ! Ma ,per quanto umili, sempre emozioni sono...) dicevo foste stati al posto mio , su quella poltrona in basso, davanti a quel grande oblo', credo che anche ora, come me, tremereste di emozione. Io tremavo di emozione perche', mentre guardavo, pensavo a quanto sia tremendo il nord atlantico e a come deve esser stato tremendo il "crossing" per gli emigranti, in condizioni spesso deplorevoli. E. forse, una la piu' toccante esperienza che ho vissuto in questo viaggio, anzi dopo ma per me e' lo stesso, e' stata l'emozionantissima visita ad Ellis Island.Se andate a New York, vi prego,andateci.E' un luogo che fa capire tante cose, per gli Americani e' un pellegrinaggio d'obbligo,quasi tutti loro hanno avuto un/a bisnonno/a che di la' e' passato.Che ha tremato al pensiero di esser rimandato indietro, di esser diviso dalla propria famiglia, di veder cancellati tutti i propri sogni dove una traversata a volte drammatica.Bisogna andarci per capire.Per loro, un pellegrinaggio, per noi, un monito a ricordare che l'andar per mare non e' sempre stato solo il piacere che noi, da passeggeri d'ggi , associamo al navigare.Grazie ancora a tutti coloro i quali hanno apprezzato.