VaLyUS` ha detto:
Speriamo bene, oggi ho visto anche il servizio del tg5 a riguardo..
Anche io ho visto il servizio del tg5...speriamo che questo silenzio che stà avvolgendo questi 2 feriti gravi sia dovuto al fatto che sono in fase di miglioramento....almeno spero visto che nessun mezzo di informazione ne stà parlando.
Sposto qui un articolo preso dal giornale
http://www.ilsecoloxix.it che esprime la maggior parte dei pareri dei passeggeri riguardo la vicenda.
Volevano farci proseguire il viaggio tenendoci all'oscuro di tutto»
Triste e pieno di recriminazioni il rientro dei crocieristi della Costa Classica a Savona dopo l'incidente nel quale sono morti cinque turisti a Madeira
Savona Nelle prossime ore le salme dei cinque morti e i feriti più gravi, ieri i 28 feriti «miracolati» e gli altri 1.600 passeggeri della Costa Classica. È stato un rientro mesto e carico di recriminazioni. La nave della tragedia di Madeira è arrivata nel porto di Savona alle 10,25 di mattina e i primi a scendere sono stati i passeggeri che erano sul pullman della morte, ma si sono salvati. «Siamo i miracolati», ha detto uno di loro, sfrecciando via con un turbante di bende in testa. «Vedrete dai filmati che qualcuno ha fatto quanto correva quel pazzo», ha detto un altro dal finestrino di un pulmino riferendosi all'autista ora incriminato.
I feriti sono scesi da un varco secondario e prima di tutti gli altri per evitare ressa, code e fotografi. «Erano comprensibilmente sotto choc e volevano tornare a casa prima possibile», ha spiegato il comandante della nave, l'imperiese Mauro Muratore. Pochi minuti dopo sono scesi tutti gli altri passeggeri incolumi: circa 1.600 italiani e stranieri che del dramma dell'antivigilia hanno saputo poco e tardivamente e anche per questo avevano un diavolo per cappello. «Siamo incolumi nel fisico, ma certo non nella psiche» ha detto Gianni Morini, giornalista dell'Ansa che, dopo 33 anni di lavoro no stop, aveva deciso di concedersi una vacanza «rilassante», imbarcandosi con la moglie per il tour Barcellona, Casablanca, Tenerife, Funchal e Malaga. «Altro che vacanza - ha chiarito - mi sono ritrovato in trincea. Un'esperienza terribile. Ci siamo sentiti trascurati e abbandonati». «Mai visto tanto cinismo - ha rincarato la moglie Paola Spanò - subito dopo la tragedia il personale di bordo ci ha abbandonato senza notizie. E, quando la tragedia è stata evidente, volevano farci proseguire come nulla fosse. Lasciavamo dei morti a Madeira come fosse uno scherzo. Pazzesco».
Polemiche e accuse che tanti passeggeri hanno condiviso e rincarato uscendo dal Terminal Crociere. «Abbandonati ad autisti ubriachi durante le escursioni», dicevano. «Ingannati e trascurati dal personale di bordo una volta tornati sulla nave», aggiungevano.
Accuse che la Costa Crociere ha respinto punto per punto con le parole del comandante Mauro Muratore. «La comunicazione della tragedia? L'abbiamo fatta con cautela per non allarmare troppo i passeggeri - si è difeso - anche noi abbiamo impiegato un po' prima di capire cos'era accaduto e come stavano i coinvolti». «L'attività sulla nave? È stata interrotta dal pomeriggio della tragedia ed è rimasta stoppata il giorno dopo. Poi è ripresa, ma in tono minore, da Natale - ha aggiunto - d'altra parte il viaggio doveva in qualche modo proseguire per chi non è voluto tornare a casa in aereo. Ma la vigilia di Natale abbiamo fatto un minuto di silenzio per le vittime e dedicato a loro due messe. E musiche e toni del viaggio non sono certo stati da festa». «Il minuto di silenzio l'abbiamo dovuto chiedere noi passeggeri - hanno ribattuto i passeggeri - e le due messe erano quelle natalizie, non messe dedicate».
Poi l'accusa principale: essere stati affidati, durante le gite a terra, ad autisti inaffidabili e spesso alticci. «Saranno le indagini ad accertare se l'autista uscito di strada era ubriaco o no - ha replicato Muratore - di questi autisti ci avvaliamo da anni e non era mai accaduto nulla. Aveva la patente da vent'anni e zero sanzioni disciplinari». «Con la "Ferraz", l'agenzia di escursioni incriminata, operiamo dal 1963 senza aver mai avuto problemi» ha aggiunto la Costa Crociere.
E la gestione dell'emergenza? «Eravamo noi i primi sotto choc - ha concluso il comandante - abbiamo cercato di fare del nostro meglio». E per qualcuno, a onor del vero, lo hanno fatto. «Per me il comportamento della Costa è stato esemplare - dice Maria Cristina Minchilli, di Roma - ha gestito la tragedia senza allarmismo. Si sono comportati tutti con responsabilità: dal comandante al cappellano al personale». Ma è una delle poche voci fuori dal coro delle critiche.
Ora si attendono i risultati delle indagini. L'autista resta agli arresti domiciliari e l'autorità giudiziaria portoghese ha già acquisito la documentazione dell'incidente, compresi gli esami sul tasso alcolico fuori norma. Il bilancio finale resta di cinque morti e cinque feriti ricoverati nell'ospedale di Funchal (due ancora in prognosi riservata). Le vittime sono tutte italiane e decedute sul colpo: Roberta Pasqualini, 40 anni, di Cormons (Gorizia), Nives Cimolino, 66 anni, di Vidulis di Vignano (Udine); Elda Scarpellini, 66, di Capannori (Lucca); e i coniugi di Perugia Gianfranco Ghini e Therese Angele Giovine. I feriti sbarcati ieri avevano escoriazioni e contusioni lievi e solo un paio di loro fratture, ma non preoccupanti.