Adrisessanta
Well-known member
Eccomi qui a raccontarvi la mia crociera vernissage e battesimo a bordo di Diadema. Sarà più che altro un racconto in quanto di immagini ne ho scattate poche di valide. Nonostante mi fossi portato la fotocamera non mi sentivo granché ispirato perciò ho scattato e filmato quasi esclusivamente con lo smartphone.
Dunque, dopo che le settimane precedenti la partenza sembravano non passare mai, le ore precedenti la partenza da casa volano in un battibaleno grazie anche ai continui aggiornamenti via Whatsapp dei tanti nuovi amici che di lì a qualche ora avrei avuto modo di conoscere, e poi mi sarei rivisto anche con Claudio e Manuela coi quali ho condiviso una precedente transatlantica che assieme ad altri avevano avuto la giusta idea di arrivare il giorno prima a Trieste.
Ma anche per me arriva il fatidico 1° novembre! Sveglia di buon mattino per prendere il treno locale fino a Brescia ove ci sarà il cambio per il freccia bianca per Trieste. In stazione a Brescia vedo parecchi crocieristi che si imbarcheranno con me. Pur senza conoscerci sono accanto a Ronin72 prima di salire, mentre dopo Venezia incontro sul treno Perry salito a Mestre.
Arriviamo puntuali a Trieste alle 12:08. Io cerco un taxi per me e la mia signora ma non ne troviamo nei paraggi stante la valanga di passeggeri sbarcati dal treno tutti diretti alla nave. Dunque ci incamminiamo assieme al lungo serpentone dei crocieristi nel, tutto sommato breve tragitto che ci separa dalla stazione marittima.
Ed eccoci finalmente in vista del tanto desiderato oggetto dei nostri desideri.
Scattata velocemente una foto ci avviamo di gran lena in quanto notiamo una marea di persone in attesa alla consegna delle valigie. Purtroppo c’è un solo nastro trasportatore a disposizione per posare le valigie e ovviamente l’effetto imbuto è notevole tanto che ad un certo punto veniamo invitati a posare le valigie dove ci trovavamo che poi gli addetti avrebbero provveduto nel ritirarle. Ci viene assegnato il numero 23 d’imbarco che non sarà possibile cambiare in quanto vi sono troppi soci Pearl e Gold per questa crociera e non è possibile assegnare a tutti il numero 1, una costante nelle ultime crociere…
Comunque sia, espletate le pratiche di imbarco in una poco confortevole stazione marittima per così tanta gente, in un’ora (grazie anche ad un colpo di fortuna…) siamo a bordo. Ci dirigiamo alla nostra cabina per posare il bagaglio a mano. Non ci pare vero di entrare in una cabina con balcone dopo i supplizi delle ultime due crociere fatte, una in interna e la seconda con finestra. Veloce foto d’obbligo alla nostra alcova per i seguenti giorni e via al buffet.
La cosa bella è che dopo tante crociere ma soprattutto l’aver studiato a casa il piano nave ci si muove agevolmente anche su una nuova nave. Se penso alla prima crociera… quanti piani su e giù alla ricerca di saloni e ristoranti!
Il pomeriggio vola via in fretta tra l’espletamento delle prime pratiche d’obbligo: registrazione carta di credito, prenotazione ristorante Club, acquisto pass Samsara ed esercitazione d’emergenza. Qui la novità è che non ci sono più le drill card rosse. Basta portarsi la propria Costa card che viene “sparaflashata” dagli addetti ai punti incontro assegnati che non sono più i ponti lance (o muster station) bensì vari saloni sparsi per nave. Sarebbe desiderabile, non so se fattibile, che si potesse essere divisi per paese d’origine in modo da non doversi sorbire le raccomandazioni in tutte le varie lingue.
Terminata l’esercitazione ci attende il primo incontro di gruppo nella hall. Questi incontri al buio, nel senso che prima non ci si è mai visti, son sempre belli e pare di conoscersi da una vita grazie anche alle impressioni che ci si fa delle persone tramite ciò che scrivono sul forum. Devo dire di aver conosciuto veramente un bel gruppo di persone col quale c’è stato subito feeling anche per il fatto che tra di noi non c’erano obblighi particolari. Se si voleva ci si incontrava sennò ognuno poteva starsene tranquillamente da solo. Ci eravamo già scambiati i vari recapiti sia telefonici che di cabina per cui ci si saluta ripromettendoci che ci saremmo tenuti in contatto.
In men che non si dica arriva l’ora della partenza che io non mi perderei nemmeno per tutto l’oro del mondo. Infatti raggiungo uno dei miei posti prediletti, sopra al ponte di comando e da lì, visto che la prua della nave guarda la città mi godrò la bellezza di Trieste illuminata dalle luci della notte e dalla luna!
Per ora è tutto. Mi scuso per la qualità di foto e video ma come detto sono eseguite con un semplice smartphone.
Dunque, dopo che le settimane precedenti la partenza sembravano non passare mai, le ore precedenti la partenza da casa volano in un battibaleno grazie anche ai continui aggiornamenti via Whatsapp dei tanti nuovi amici che di lì a qualche ora avrei avuto modo di conoscere, e poi mi sarei rivisto anche con Claudio e Manuela coi quali ho condiviso una precedente transatlantica che assieme ad altri avevano avuto la giusta idea di arrivare il giorno prima a Trieste.
Ma anche per me arriva il fatidico 1° novembre! Sveglia di buon mattino per prendere il treno locale fino a Brescia ove ci sarà il cambio per il freccia bianca per Trieste. In stazione a Brescia vedo parecchi crocieristi che si imbarcheranno con me. Pur senza conoscerci sono accanto a Ronin72 prima di salire, mentre dopo Venezia incontro sul treno Perry salito a Mestre.
Arriviamo puntuali a Trieste alle 12:08. Io cerco un taxi per me e la mia signora ma non ne troviamo nei paraggi stante la valanga di passeggeri sbarcati dal treno tutti diretti alla nave. Dunque ci incamminiamo assieme al lungo serpentone dei crocieristi nel, tutto sommato breve tragitto che ci separa dalla stazione marittima.
Ed eccoci finalmente in vista del tanto desiderato oggetto dei nostri desideri.
Scattata velocemente una foto ci avviamo di gran lena in quanto notiamo una marea di persone in attesa alla consegna delle valigie. Purtroppo c’è un solo nastro trasportatore a disposizione per posare le valigie e ovviamente l’effetto imbuto è notevole tanto che ad un certo punto veniamo invitati a posare le valigie dove ci trovavamo che poi gli addetti avrebbero provveduto nel ritirarle. Ci viene assegnato il numero 23 d’imbarco che non sarà possibile cambiare in quanto vi sono troppi soci Pearl e Gold per questa crociera e non è possibile assegnare a tutti il numero 1, una costante nelle ultime crociere…
Comunque sia, espletate le pratiche di imbarco in una poco confortevole stazione marittima per così tanta gente, in un’ora (grazie anche ad un colpo di fortuna…) siamo a bordo. Ci dirigiamo alla nostra cabina per posare il bagaglio a mano. Non ci pare vero di entrare in una cabina con balcone dopo i supplizi delle ultime due crociere fatte, una in interna e la seconda con finestra. Veloce foto d’obbligo alla nostra alcova per i seguenti giorni e via al buffet.
La cosa bella è che dopo tante crociere ma soprattutto l’aver studiato a casa il piano nave ci si muove agevolmente anche su una nuova nave. Se penso alla prima crociera… quanti piani su e giù alla ricerca di saloni e ristoranti!
Il pomeriggio vola via in fretta tra l’espletamento delle prime pratiche d’obbligo: registrazione carta di credito, prenotazione ristorante Club, acquisto pass Samsara ed esercitazione d’emergenza. Qui la novità è che non ci sono più le drill card rosse. Basta portarsi la propria Costa card che viene “sparaflashata” dagli addetti ai punti incontro assegnati che non sono più i ponti lance (o muster station) bensì vari saloni sparsi per nave. Sarebbe desiderabile, non so se fattibile, che si potesse essere divisi per paese d’origine in modo da non doversi sorbire le raccomandazioni in tutte le varie lingue.
Terminata l’esercitazione ci attende il primo incontro di gruppo nella hall. Questi incontri al buio, nel senso che prima non ci si è mai visti, son sempre belli e pare di conoscersi da una vita grazie anche alle impressioni che ci si fa delle persone tramite ciò che scrivono sul forum. Devo dire di aver conosciuto veramente un bel gruppo di persone col quale c’è stato subito feeling anche per il fatto che tra di noi non c’erano obblighi particolari. Se si voleva ci si incontrava sennò ognuno poteva starsene tranquillamente da solo. Ci eravamo già scambiati i vari recapiti sia telefonici che di cabina per cui ci si saluta ripromettendoci che ci saremmo tenuti in contatto.
In men che non si dica arriva l’ora della partenza che io non mi perderei nemmeno per tutto l’oro del mondo. Infatti raggiungo uno dei miei posti prediletti, sopra al ponte di comando e da lì, visto che la prua della nave guarda la città mi godrò la bellezza di Trieste illuminata dalle luci della notte e dalla luna!
Per ora è tutto. Mi scuso per la qualità di foto e video ma come detto sono eseguite con un semplice smartphone.