La Magica è un'ottima nave
mi è piaciuta tantissimo, ma ne parlerò via via nel diario.
Le soste erano misere, 5-6 ore, e la tristezza era che poi siamo andati per tutto il viaggio a 15-20 nodi... purtroppo è una politica di risparmio nota che Costa soprattutto attua ma che trovo molto controproducente.
Inizio col racconto delle giornate; alla fine precisazioni su cabina, locali e servizi della nave.
Se le foto sono troppo grandi le sostituisco coi link...
1° GIORNO: IMBARCO A TRIESTE
Eccoci a Verona Porta Nuova alle 8.30 ad attendere il nostro treno per Trieste, eravamo io, un'amica e un'altra coppia di colleghi. C’era un bel sole brillante ma anche un po’ di vento freddo; del resto le previsioni per i giorni successivi erano anche peggiori. A bordo della Frecciabianca 9707, unico treno diretto per arrivare a Trieste verso mezzogiorno, erano diverse le valigie con l’etichetta bagaglio già attaccata alla maniglia, quindi abbiamo visto subito che non eravamo stati certo gli unici a trovare questa soluzione di viaggio. Peraltro con uno sconto speciale ho pagato anche meno rispetto al regionale, e per di più in prima classe, il che aiuta a entrare nell’atmosfera della crociera. Il leggero ritardo con cui siamo arrivati non ci toccava: l’imbarco iniziava alle 14 secondo i documenti di viaggio, in realtà poi al porto un foglio su un tavolo riguardo all’apertura del buffet per il pranzo diceva che l’imbarco iniziava alle 12, ma non so dire alla fine quale orario sia stato applicato. Nei giorni precedenti avevano anticipato la partenza dalle 18 alle 17 e infine alle 16, per ragioni di sicurezza legate a una visita a Trieste del presidente russo, con mail e anche telefonata, dato il poco anticipo possibile per avvisare tutti i viaggiatori. Peraltro io sono stato solo che contento così da poter fare la partenza col sole, che quel giorno peraltro brillava particolarmente, con un’aria tersa che mostrava oltre la pianura veneta tutte le montagne da poco innevate. Dopo Monfalcone il treno curvava e ed eravamo allora stretti fra il mare scintillante a picco e le terre sassose del Carso.
Arrivati alla stazione, gran parte del treno proseguiva verso la stazione marittima, tutti chiedevano dov’era. Poche centinaia di metri sulla destra si vedeva ben presto la nave, attraccata appena fuori dalla maestosa Piazza Grande. Il sole brillava radente sulla città investita da un vento abbastanza forte.
La nave dominava col suo possente candore il porto ed era decisamente una bella presenza. Sulla sinistra c’era l’imbarco dei bagagli, si lasciavano lì le valigie in qualche modo e ci davano il numero d’imbarco: noi eravamo arrivati alle 12.40 circa e avevamo avuto il 18.
Dopo un veloce pranzo con panino al cotechino e porchetta (!) all’Osteria del Bepi, storico locale a fianco al palazzo della Borsa (via della Cassa di Risparmio), oltre a uno sguardo velocissimo alla città, siamo tornati alla stazione marittima.
L’ingresso è piacevole, le stanze successive con le sedie dove si aspetta sono assai più scarne. Abbiamo compilato velocemente la scheda per denunciare eventuali malattie o febbri infettive e poi abbiamo atteso il nostro turno per circa un’ora: in pratica l'imbarco è stato alle 14.45, due ore dopo la consegna dei bagagli. Nessuno veniva a chiederti di acquistare i pacchetti all inclusive bevande o escursioni, c'era solo il banco per chi voleva farlo, inoltre mancava qualsiasi indicazione di altri pacchetti per bevande, caffè o altro. Il susseguirsi dei turni per l’imbarco sembrava parecchio lento rispetto al necessario, i corridoi successivi erano semivuoti. Attorno a noi vedevamo tanti anziani, ma anche tanti giovani, coppie, famiglie con bambini, di decine di nazionalità diverse; una comitiva tedesca era il gruppo più vociante.
Come pratica informazione, posso dire che delle tante carte che ti mandano in pdf quando prenoti, quelle che servono in definitiva sono i fogli di “etichette” per i bagagli da portare in camera, il modulo d’imbarco compilato interamente, il documento d’identità valido e il biglietto di crociera (la seconda pagina del pdf del biglietto); queste pagine è bene che le stampiate all’ultimo così da comprendere eventuali cambiamenti (che per noi sono stati molti) ed evitare di stamparli tante volte (per i bagagli restano uguali, mentre gli altri due moduli possono avere dei codici cambiati, non so se rilevanti in realtà), mentre le altre evitate pure di stamparle che non servono. Se avete comprato anche altri servizi, come pacchetti bevande o escursioni, è bene che portiate anche il riepilogo dei servizi acquistati, un pdf che viene mandato a parte e prima rispetto al biglietto di crociera, altrimenti sembra non serva. Queste informazioni si leggono anche sul cartellino del numero d’imbarco.
Che emozione salire sulla nave! Dopo i controlli di sicurezza come in aeroporto (forse meno rigidi) e una prima foto obbligatoria con davanti un finto timone, ci siamo trovati dopo qualche corridoio vuoto sotto la nave, la prima nave da crociera su cui salivo: davvero fremevo per salire. La scaletta portava al ponte 1 Giorgione, dove hanno prelevato il modulo d’imbarco. Da lì coi rapidissimi ascensori siamo andati rapidamente ognuno alle proprie stanze. Prima li abbiamo accompagnati al ponte 8 a poppa dove avevano la loro minisuite d'angolo, dopo siamo passati alla prua passando per uno di quei lunghi corridoi di cabine che inizialmente sembrano infiniti. Per fortuna al nostro piano 11 invece anche se non avessi studiato la mappa della nave le cabine erano poche, noi guardavamo la spa e andavamo a sinistra, quindi era una cabina comoda da raggiungere. In ogni caso negli atri presso gli ascensori c'era anche personale Costa che poteva direzionarti alla cabina. Non immaginavo che la cabina fosse aperta quando arrivi, ma del resto è ovvio dato che la Carta Costa per farlo è lì che ti aspetta sul letto...
Ottima la nostra cabina 1106, con tutto lo spazio necessario per due persone (o fino a 4) e tutto l'occorrente, ma soprattutto una bella vetrata obliqua a tutta altezza a fianco al letto, con sotto un tavolo e una sedia, dal quale guardare un ampio panorama. Certo questo è stato un grande plus per la nostra crociera, poter aprire le tende alla mattina e avere uno sguardo così ampio sul mare e le località visitate! Il sistema delle cabine garantite ci ha certo premiato in questo caso, dato che altrimenti avremmo avuto solo una finestrella ben più piccola e solo ai ponti 1 e 2, per com'è fatta la nave quanto a cabine esterne.
Dopo aver dato un'occhiata ai mille avvisi e fogli su temi diversi e aperti un attimo i bagagli, è comparso il nostro cabinista a salutare, cui abbiamo potuto chiedere subito di dividerci i letti, il che è prontamente avvenuto entro sera. Che bello leggere dal vivo il primo giornale di bordo, dopo averne spulciati tanti su internet! Noi eravamo peraltro portati a seguire le varie attività di animazione, quindi l'abbiamo letto molte volte anche nei giorni successivi.
Ormai era già ora di esercitazione di emergenza, un aspetto piuttosto noioso in effetti e che potrebbe impiegare del tempo in meno. Date le temperature non siamo stati a farla al ponte 3 sotto le scialuppe ma avevamo indicata la "muster station", cioè il punto di ritrovo in caso di emergenza, che poi di fatto era in mezzo alle scale di prua al ponte 5. Purtroppo con le nostre card rosse da presentare alla riunione ci siamo recati lì in anticipo, mentre invece gli squilli di sirena sono stati ben più tardi. Dopodichè il personale ci ha rimandati al grand bar come punto di incontro e arrivati là naturalmente non abbiamo trovato posto: un'altra volta chiederemo prima dove si terrà la spiegazione e andremo là direttamente. Avevamo anche i giacconi pensando di dover andare fuori (il Today non era chiaro su questo punto), invece dentro c'era un bel caldo. Qualche indicazione utile è stata anche data, ma se invece di comunicarla oralmente la scrivevano su un foglio a parte era meglio. L'esercitazione di emergenza peraltro è il momento in cui è più noioso il multilinguismo praticato a bordo, essendo una spiegazione lunga ripetuta cinque volte. Poi tanto una volta finita inizia davvero la vacanza, non è un adempimento così pesante da non essere presto dimenticato.
Intanto abbiamo iniziato a fare conoscenza con qualche ambiente della nave, scale, hall, grand bar, tutti molto piacevoli e anche abbastanza eleganti... alla fine gli aspetti kitsch sono pochi, più che altro i famosi lampadari a forma di braccia o mani maschili verdi, che "abbelliscono" tutto il buffet e le piscine al ponte 9. Il resto ha colori caldi molto gradevoli e anche eleganti, specie il teatro.
Dopo di ciò, già in cabina e poi al ponte più alto ci godiamo un primo bellissimo tramonto che sfuma all'orizzonte, mentre vengono mollati gli ormeggi e con circa 40 minuti di ritardo partiamo da una bellissima Trieste. Le Alpi arrossate e il castello di Miramare ci danno l'ultimo saluto prima di allontanarci dal porto.
Ci siamo presto preoccupati di recarci dal maitre per sistemare la questione del tavolo, che per noi e i nostri amici era diverso inizialmente. Purtroppo avendo loro prenotato tramite agenzia e noi tramite sito ufficiale pare che da nessuno dei due fronti si riuscisse a fare la richiesta di unire i rispettivi tavoli, il callcenter mi rimandava all'agenzia viaggi e questa diceva di non poterlo fare perchè avevamo prenotato in modo diverso. Fatto sta che entro l'orario indicato siamo andati ognuno col proprio talloncino col numero del ristorante e abbiamo sistemato tutto.
Nel frattempo ormai nel tardo pomeriggio ci rechiamo al buffet, dove ci lanciamo su ciò che è disponibile negli orari fuori dai pasti: insalate e pizza in due gusti. A seconda delle volte che l'ho mangiata l'ho trovata più o meno buona, più o meno croccante. Personalmente ho adottato la linea di provare un poco di tutto, quindi non l'ho mangiata spesso. Abbiamo avuto anche la prima esperienza dell'acqua di bordo, che è quello che è: gratuita ma non certo una bontà. A volte era normalissima, in altre (specie al ristorante) non era certo gradevole, al più da migliorare con ghiaccio e limone. Se non altro non si può dire che si muoia di sete, dalle 7 a mezzanotte e mezza uno può andare a bersi l'acqua quando vuole, eventualmente anche calda per il tè, dato che le bustine erano sempre a disposizione.
Dopo siamo andati a sistemare un pò di vestiario in cabina e ne ho approfittato per visitare la spa, che era a fianco alla nostra cabina. Era giorno di tour, con varie offerte e dimostrazioni all'ingresso. Mi sono accodato ad altri due e così ho potuto farmi guidare nelle varie stanze a destra e a sinistra, fra le quali all'inizio non ci si orienta facilmente, nel senso che uno deve leggere da vicino le targhette e capire dove andare, specie per la piscinetta al centro non è chiaro. Comunque vi sono tanti servizi anche gratuiti, bisogna sapere che ci sono però!
Alle 19.30 prima di cena avevamo lo spettacolo in teatro per il secondo turno (per il primo era dopo cena alle 21.30), il primo giorno siamo arrivati con ampio anticipo tantè che era ancora vuoto, nei giorni successivi ci siamo presi più calma anche noi. Posti in alto al centro dietro alla consolle, un pò più lontani di quelli in platea ma ottimi per gli effetti speciali, abbiamo preso sempre quelli. Sedute comode, si sta davvero bene. Oggi c'era l'unico spettacolo con intrattenitore esterno, Adams Medini in "Voyage", che ha spaziato dalla giocolleria ad altre acrobazie volanti e in equilibrio, fino alle ombre cinesi con le mani: molto apprezzato, anche se non tutti i numeri sono venuti perfetti, complice forse anche il movimento della nave.
Il primo e il secondo giorno infatti il mare è stato sempre molto mosso, forse attenuato durante gli spettacoli, ma per il resto si barcollava che era un piacere. Abbiamo notato parecchio la differenza fra il ponte 5, dove tipicamente si teneva l'intrattenimento serale, e il nostro ponte 11, dove il mare ci ha praticamente cullato per tutta la notte. In realtà la nave è molto stabile e il moto non era così fastidioso come avrei creduto, tuttalpiù una particolarità che ricorda di trovarsi in mezzo al mare e non a terra, mentre nei giorni successivi quasi non ce ne si accorgeva.
Usciti con calma dal teatro, ci siamo un pò guardati attorno fra le vetrine dei negozi (come il casino aperti solo in mare aperto, essendo duty free) e poi ci siamo recati al nostro ristorante per il secondo turno alle 21 (il primo era addirittura alle 18.30). Il Portofino è a metà nave e si trova ai ponti 3 e 4, che va purtroppo a spezzare, con le consuete complicazioni quando ci si dovesse recare dalla poppa alla hall centrale. Questo come l'altro ristorante Costa Smeralda, a poppa, hanno un arredamento piuttosto modesto come temi e accostamenti di colori, ma almeno ci era più comodo. Il tavolo che avevamo ricevuto era davanti alle cucine, così ce lo siamo fatto subito cambiare con un altro da quattro, dato che non ne mancavano di liberi. I miei amici hanno subito apprezzato il pane col burro all'inizio della cena, usanza a me sconosciuta. La scelta dei menù per il resto non è amplissima ma comunque varia, come noto uno ordina tutto quello che vuole, abbiamo presto comprato un pacchetto acqua e ogni tanto ordinato l'acqua in caraffa, cioè ci veniva a riempire il bicchiere. Per me mousse di merluzzo, spaghetti alal carrettiera, saltimbocca di tacchino e sorbetto all'arancia: tutto apprezzato. Non ho sempre le foto dei piatti perchè devo farmele passare... Di solito un pasto richiedeva un'ora o poco meno.
Abbiamo quindi vagato un pò per il ponte 5, fra il casino e i vari saloni, qualche gioco nella sala Realtà Virtuale Ostia Antica: i giochi costavano 1 euro ma erano tutti nuovi. I miei amici hanno giocato parecchio anche nei giorni successivi al gioco per vincere smartphone e tablet Apple, dove però era praticamente impossibile vincere. Si è ballato un pò, abbiamo fatto il gioco musicale dopo la sfilata in costumi veneziani, poi a letto abbastanza presto, piuttosto sballottati dal mare, non prima di aver letto per bene il Today del giorno successivo.
Il nostro corridoio sempre tranquillo e, per nostra fortuna, breve. Presi i dovuti riferimenti era abbastanza facile orientarsi, tre le rampe di scala di vari colori; certo che essendo spezzati i ponti 3 e 4 ed essendo il 9 aperto, bisognava tenerne conto, per cui a volte per andare al buffet siamo passati dal ponte 8, oppure per il ristorante dal ponte 2 o altri. Se il tempo non era malvagio però, era più gradevole per me scendere dolcemente i gradoni dal ponte 11 al 9 all'aperto.
Nonostante il freddo già la prima sera non ho resistito a dare qualche occhiata fuori al mare, così bello trovarvisi nella piena oscurità, così suggestivi i ponti esterni vuoti e tranquilli, immaginando anche come sarebbero in estate. Purtroppo in questa stagione sono poco utilizzabili, in particolare in quel momento c'era un vento furioso che spazzava la nave. Meglio tornare presto dunque al caldo, già dentro le porte dei corridoi. Molto bello anche vedere tutta la hall dall'alto, con i suoi colori e le sue luci e la musica che sale dall'atrio in basso.