Re: sono un nuovo iscritto
Con Eliseo ho scambiato delle lettere per avere informazioni per cercare di realizzare un bellissimo sogno: riportare l'ultima nave di linea italiana, l'Augustus, in Italia. E' stato di una gentilezza e di una disponibilità che mi sono piaciute tantissimo, inoltre lui è in contatto con persone che conosco anche io. Di Piccione ho solo letto dei libri, ma ne sono rimasto colpito e sono sicuro che deve essere una persona di livello oltre che un grande esperto del suo settore. Sul tentativo di recupero dell'Augustus non posso fornire ora grandi informazioni, ma credo che sia una cosa difficilissima pur avendo trovato delle persone in teoria interessate e che ci stanno lavorando sopra.
La questione Farcus la stiamo discutendo ampiamente negli altri topic, ma una cosa sarebbe da sottolineare: nei milleni prima ancora che nei secoli (come invece si usa dire) le navi hanno rispecchiato le società che le hanno generate. Una nave è un mondo che cammina, ed uno specchio dei suoi tempi, così il Titanic era diviso in classi, la Doria pure, ma con meno differenze tra di esse, mentre la Victory di Nelson aveva una supercabina per l'ammiraglio e gli uomini dormivano accanto ai cannoni.
Se osserviamo le navi dell'antichità, per esempio le navi da guerra, capiamo che in quel mondo la differenza di classi era vissuta in un modo diverso da oggi: tutti abbiamo in testa una bugia storica, vale a dire Ben Hur che rema come schiavo, in realtà questo è avvenuto con i veneziani, ma prima una nave da guerra aveva a bordo solo uomini liberi.
La nave era una casa di combattenti uniti da uno spirito di gruppo e tesi ad uno stesso risultato, anche la zona del comandante non era un insulto di lusso mostrato a chi remava. Nel mondo romano le navi da trasporto erano invece sottoposte ad una legislazione che regolava con precisione lo spazio minimo che i passeggeri eventualmente imbarcati dovessero avere a bordo, perchè dico questo?
Perchè nel medioevo quei diritti erano persi, inoltre l'equipaggio era controllato con la frusta e dormiva dove capitava, mentre il comandante aveva la sua, pur piccola, reggia di bordo..
La storia va a periodi, e noi siamo in un periodo strano, negli anni cinquanta/settanta un dibattito politico era un confronto tra due tizi ben educati, che parlavano italiano, che esprimevano complicatissimi concetti, magari lontani dalla realtà quotidiana, ma con dietro idee elevatissime; un film stracarico di effetti speciali era guerre stellari, con una fortissima morale dietro una storia apparentemente superficiale..
Oggi siamo quasi tutti diplomati o laureati, ma abbiamo una società dove i politici scelgono cosa dire dopo aver visto il sondaggio del giorno, non conoscono l'Italiano nè le leggi dello stato ma sanno insultarsi a vicenda in ogni lingua, dove guerre stellari contiene le immagini del videogioco che verrà venduto dopo la proiezione e la gente compra il Suv per distinguersi.
E la nave che deve fare? Deve rispecchiare la società che la ha generata: avrà la zona riservata a chi paga di più, avrà gli effetti da videogioco di Farcus, sarà in realtà un posto dove sei un numero e nulla di più..
In fondo è vero o no che una massa di persone passa la domenica nei centri commerciali piuttosto che con gli amici, ed è vero o no che al centro commerciale non avrai mai con il venditore lo stesso rapporto che hai con il salumiere sotto casa?
E allora si passa dall'Andrea Doria al villaggio vacanze.. c'è poco (purtroppo) da fare..
Ed Il 'povero' Farcus, nostro nemico, fa quello che deve fare.. ci guadagna!! D'altra parte un Pulitzer chi lo assumerebbe?
Salutoni
Manlio