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Alaska; inquinamento navi.

Rodolfo

Super Moderatore
Altre nove navi sotto inchiesta per inquinamento delle acque in Alaska. Nel corso dei primi 7 mesi dell'anno 2008 sono state appunto rilevate nove infrazioni ai regolamenti sullo scarico delle acque reflue, (non è escluso che altre violazioni riguardino anche i mesi di agosto e settembre). Naturalmente sono sorte delle contrapposizioni tra le autorità e le Compagnie interessate, sui parametri fissati e sui sistemi di rilevamento delle emissioni a mare.
Allego il link del "Juneau Empire" dove viene riportata la notizia con i nomi delle compagnie e navi interessate.

http://www.juneauempire.com/stories/092 ... 0378.shtml
 
Re: Alaska; inquinamento navi.

Ma come fanno a sapere quali navi hanno scaricato ? Controllano appena una nave arriva in porto?
Sulle navi non c'è una sorta d'impianto per il trattamento delle acque reflue ?
Tutte le sotanze contenute in questa acque sono biodegradabili? Contengono composti chimici di origine sintetica?

Vediamo cosa deciderà il dipertimento di stato.
 
Re: Alaska; inquinamento navi.

Ecco che allora le mie supposizioni, per cui sono stato aggredito da ogni lato, non erano poi così lontane dalla realtà...
 
Re: Alaska; inquinamento navi.

Le compagnie coinvolte sono Princess Cruises (6 navi), Holland America Line (1 nave), NCL (1 nave), Regent Seven Seas Cruises (1 nave).

Per Princess Cruises il danno di immagine è notevole... visto che in Alaska vengono posizionate 8 navi in tutto... e si tratta di unità piuttosto recenti, come la Diamond, la Sapphire, la Golden, la Island, la Coral. Inoltre Princess Cruises è da anni la compagnia leader per l'Alaska.

In ogni caso, una volte accertate tutte le violazioni compiute, è giusto che le compagnie che hanno sbagliato ne paghino le conseguenze. L'Alaska ha un ecosistema unico, che va assolutamente preservato per le generazioni future.
 
Re: Alaska; inquinamento navi.

gymbo1987 ha detto:
Ecco che allora le mie supposizioni, per cui sono stato aggredito da ogni lato, non erano poi così lontane dalla realtà...

Non ho capito esattamente a quello cui ti riferisci.

E per rispondere a Marco, credo che attualmente su tutte le navi che operano in Alaska, siano imbarcati dei Ranger che hanno il compito di controllare l'operato delle navi nell'area in questione, con libero accesso a tutti i locali e documentazioni presenti a bordo; quindi risulterebbe abbastanza facile controllare luoghi e qualità degli scarichi.
 
Re: Alaska; inquinamento navi.

gymbo1987 ha detto:
ma facendo un discorso più ampio e magari fuori post, non puoi obbiettare fino a qualche anno fa le petroliere hanno contribuito notevolmente all'inquinamento marino e magari al largo di determinate coste lavano le cisterne tutt'ora...Come del resto molti cimprenditori inquinano come dei vandali il nostro bellissimo lago....Questo è indiscutibile, almeno per me!

Dal topic vecchio: Inquinamento acque, io avevo già prospettato che molte compagnie potessero fare le "furbe"...

Ciao
 
Re: Alaska; inquinamento navi.

Sarebbe sciocco negare che non ci siano episodi di inquinamento provocati da interessi particolari, come quelli cui tu fai riferimento.
In questo caso, l'episodio che ha visto coinvolte le nove navi, credo sia leggermente diverso, proprio perché a bordo, come ho già detto, mi risultano imbarcati degli ispettori delegati al controllo dell'operato e del rispetto delle leggi. Credo che le compagnie, sapendo di aver a bordo i controllori, siano particolarmente attente all'applicazione delle norme. Probabilmente qui si "gioca", come dice l'articolo, sui sistemi di rilevamento e sui parametri più restrittivi introdotti.
 
Re: Alaska; inquinamento navi.

Rodolfo ha detto:
Sarebbe sciocco negare che non ci siano episodi di inquinamento provocati da interessi particolari, come quelli cui tu fai riferimento.
In questo caso, l'episodio che ha visto coinvolte le nove navi, credo sia leggermente diverso, proprio perché a bordo, come ho già detto, mi risultano imbarcati degli ispettori delegati al controllo dell'operato e del rispetto delle leggi. Credo che le compagnie, sapendo di aver a bordo i controllori, siano particolarmente attente all'applicazione delle norme. Probabilmente qui si "gioca", come dice l'articolo, sui sistemi di rilevamento e sui parametri più restrittivi introdotti.

Me lo auspico...se non altro per la salute del nostro caro mondo!
 
Re: Alaska; inquinamento navi.

Purtroppo per quanto a voi possa sembrare strano il problema di fondo molto probabilmente non e' l'inquinamento ma e' semplicemete legislativo...ora mi spiego.

Una nave per quanto riguarda la protezione ambientale (Environmental protection) e' soggetta a 3 tipi di leggi differenti;
- La Legge internazionale: MARPOL (marine pollution) alla quale tutte le navi contraenti devono rispondere e rispettare, un a legge ben fatta, studiata appositamente e ben completa.
- Le leggi dello stato di bandiera
- Le leggi dello stato in cui si viene ospitati.

Puo' succedere che per alcune leggi una sostanza venga considerata inquinante e per altre no; un esempio pratico sono le acque grigie e le acque di sentina

Acque grigie: le acque grigie sono le acque che provengono dalle docce e dai lavandini e dalle piscine, in poche parole tanta acqua e qualche goccia di sapone. Per la Marpol, che e' la legge internazionale appositamente costruita su studi nel campo, le acque grigie sono considerate non inquinanti; anzi addirittura non sono menzionate. Per alcune leggi locali invece sono considerate inquinanti, e vietate da scaricare entro determinate distanze dalla costa. Per esempio la Grecia permette lo scarico oltre le 3 miglia mentre in Norvegia uno degli stati piu' all'avanguardia per la difesa dell'ambiente si possono scaricare anche all'interno dei fiordi. Ora riflettendo sulla cosa a me viene piu' facile pensare che alcuni stati siano piu' restrittivi non perche' effettivamente ci sia il problema ambientale ma per interessi economici o ignoranza legislativa, piuttosto che paesi all'avanguardia come Giappone, Norvegia; siano dei pazzi furiosi.

Le acque di sentina: queste sono raccolte dalle zone di scafo sotto la sala macchine, un miscuglio di acqua e olio. Anche in questo caso la Marpol dice che possono essere scaricate a qualsiasi distanza dalla costa se trattate. Per trattate significa che l'analisi dell' acqua dopo un processo di separazione, non deve dare una presenza di olio superiore le 15 ppm ( 15 litri di olio massimi in un milione di lirtri d'acqua). Giusto per dare l'idea se prendete un bicchiere d'acqua post trattamento sembra quella uscita dal rubinetto.
L'Italia invece vieta assolutamente lo sbarco di queste acque all'interno delle acque nazionali ( 12 miglia dalla costa). Attenzione giusto per farvi capire la complessita' della cosa l' Italia e' un paese assignatario dela Marpol, quindi ha 2 leggi che sono in conflitto una con l'altra.

Nello specifico del caso in Alaska, non posso parlare perche' non sono a conoscenza esatta dei fatti, ma usando un po' di buon senso penso che la controversia sia di origine solo cartolaria piu' che di danneggiamento verso l'ambiente....oppure tutte le compagnie sono gestite da criminali ambientali impazziti..ma sinceramente non penso.

I costi di smaltimento delle acque reflue sono altissimi, e i guadagni altrettanto, quindi si creano dei conflitti che vanno oltre la "greenpace"!!!!
Per questa ragione prima di criminalizzare o gridare allo scandalo bisogna andarci con i piedi di piompo.
A mio avviso l'unica legge che ha un senso e' la Marpol perche' e' il frutto di studi specifici, non per questo voglio giustificare l'infrazione delle leggi locali, ma portare agli occhi di tutti che spesso i problemi hanno altre origini e vanno letti con chiavi differenti.

La MAPRPOL e' una legge che ha portato grandissimi benifici ,che ha castigato moltissime compagnie, che ha abbattuto in modo evidentissimo e efficacisssimo l'inquinamento marino prodotto dalle navi. Agli occhi di tutti: chi di voi si e' piu' sporcato i piedi di catrame in spiaggia?!..una volta era consuetudine.

Ora con cio' non mi trovo a dire e a escludere che esistano persone che inquinano, alla fine la Marpol e' una legge e come qualsiasi legge ha i suoi "fuorilegge". Ma sta diventando sempre piu difficile e controproducente eludere i controlli, specie nei paesi piu' all'avanguardia...poi magari in Cina...comunque andiamo OT.

Quindi quando ricevete queste notizie, prendetele sempre con le molle..che al 90% non si parla di ambiente ma di avvocati, carte, soldi......

Ciao
 
Re: Alaska; inquinamento navi.

cm in privato riscrivo qua.
La mia era una provocazione voluta per evidenziare l importanza dell ambiente in generale.... Perciò se questo vviene violato qualcuno deve pagare. Nella fattispecie credo che chi a terra abbia permesso ciò vada punito assieme a colui che a bordo lo ha permesso. Tutto qua.
Scusate gli errori ma scrivo dal palmare.
Ciao
 
Re: Alaska; inquinamento navi.

Chiarissimo Unoche e son d'accordo anche io su quel che dici; tra l'altro l'avevo anticipato anche io che si trattava di norme molto più restrittive e di modalità di prelevamento dei campioni.

Lo stesso articolo che ho allegato, parla anche di questo. Del fatto che la campionatura sia prelevata troppo vicino agli scarichi e quindi non diluita come prevede la Marpol. Al fatto che l'eccesso di rame e di zinco sia frutto del rilascio delle tubolature in cui scorre l'acqua a bordo. Mi sembrano giustamente degli eccessi: a questo punto, visto che non si tratta di un tipo di inquinamento sporadico, voluto od accidentale, bensì strutturale, sarebbe il caso di vietare l'accesso a tutte quelle navi che avrebbero causato il mancato rispetto delle norme fino a che non si provveda alla loro sistemazione. Ma credo sia quasi impossibile, ad esempio, modificare l'impiantistica di bordo.
 
Re: Alaska; inquinamento navi.

Etica, cari amici...L'etica che sta lasciando ovunque il posto per il profitto....E non ci sono navi o industrie che tengono!

Certamente, per me, chi ha sbagliato deve pagare, perchè lo sapeva... CEO, Capitano, Enviromental Officer...Una volta accertata la colpa grave devono pagare, con la galera oltre che con i soldi!
 
Re: Alaska; inquinamento navi.

gymbo1987 ha detto:
Etica, cari amici...L'etica che sta lasciando ovunque il posto per il profitto....E non ci sono navi o industrie che tengono!

Certamente, per me, chi ha sbagliato deve pagare, perchè lo sapeva... CEO, Capitano, Enviromental Officer...Una volta accertata la colpa grave devono pagare, con la galera oltre che con i soldi!


come dicevo nella papparedlla sopra, nello specifico di questo caso resto dell'idea che siano solo controversie di carte e interessi economici..o appunto 30 navi sono comandate da pazzi furiosi, ma per il calcolo delle probabilita' mi sentirei di escluderlo.
Quando c'e' il dolo ed e' voluto l'inquinamento...ti quoto appieno devono pagare eccome, il ritiro dei titoli professionali, pene economiche, carcere..ci stanno eccome...ma essere vittime di legislazioni confuse e contrastanti allora no.
 
Re: Alaska; inquinamento navi.

Questo è vero...Ma le leggi confuse e contrastanti sono fatte per essere eluse -come le tragiche giornate di questa settimana ci hanno insegnato in altri campi a me più care delle navi - però il mio auspicio sia quello che, in un futuro non troppo remoto, la da te citata MarPol e correlate possano rendere le cause di inquinamento stocasticamente irrilevanti!

Certo è che dobbiamo iniziare noi imprenditori a pensarla così e non i dipendenti delle nostre società...E questo, almeno nel mio campo non avviene pressochè mai, e me ne duolo!!!Sono felice che almeno le compagnie di navigazione facciano il loro lavoro con quell'etica professionale che purtoppo oggi è venuta a mancare!


PS Nell'Alaska, in particolare, vedo con favore questi controlli "fin troppo serrati", che sollevano quelle che qua a Londra si chiamano "storm in a teacup", anche perchè quella zona dell'Us è stata colpita da una grande catastrofe che ne ha minato l'equilibrio floro-faunistico nonchè economico....Perciò i deterrenti mi piacciono, ti fanno lavorare bene e li apprezzo con favore!


ciao Uno
 
Re: Alaska; inquinamento navi.

E non son d'accordo nemmeno io; se esiste il dolo, la noncuranza, la mancata applicazione delle norme di legge e delle procedure di bordo, vedi scarico in acque vietate, all'interno dei limiti stabiliti ecc allora son d'accordo. Ma se sono motivi d'ordine strutturale, ove non esiste responsabilità della catena di comando, di navi costruite secondo le norme SOLAS che rispettano i parametri di impatto ambientale in tutto il mondo allora non son più d'accordo. A questo punto dovranno essere le autorità che esercitano il controllo in quella zone di mare a NON autorizzare, a priori, tutte quelle navi che potenzialmente non rispettano le norme restrittive da loro introdotte, e non andarle a colpire successivamente in modo massivo. Se percentuali di residui di rame presenti nelle acque reflue sono superiori ai limiti per motivi appunto di impiego di materiali, peraltro autorizzati, che colpa ne ha, ad esempio, l'Environmental Officer?
 
Re: Alaska; inquinamento navi.

Rodolfo facevo un discorso di più ampio respiro, non so che sia la normativa SOLAS da te citata e non so quanto possa statisticamente incidere la costruzione di un impianto sull'inquinamento su navi che non hanno più di 15 anni, ma dando per buono la tua argomentazione volevo farvi cogliere il mio target: personalmente credo che l'ambiente sia il primo e unico bene alla pari che la morale nel lavoro -qualsiasi essi sia- e credo che la sua salvaguardia debba essere l'obbiettivo comune della politica globalizzante...Detto ciò insisto nel dire che i nomi da me enumerati -CEO, Capitano e E.O- erano tre a caso, volevano essere semplificativi per possibili co-responsabili di atti più o meno gravi/confermati di inquinamento delle acque marine, solo questo.

Io credo in questo, magari voi no, ma io un domani baserò sull'ecopolitica la mia gestione degli affari di famiglia, e non credo di sbagliare!

Ciao
 
Re: Alaska; inquinamento navi.

Forse non mi son spiegato nemmeno io. Sono assolutamente d'accordo sul problema del rispetto dell'ambiente sotto tutti gli aspetti e dovunque.
Volevo solo dire che non trovo corretto, nel caso in discussione, che a pagare siano dei preposti al rispetto delle regole, se questi sono nell'impossibilità di poterle rispettare. Se in Alaska son così restrittivi, impediscano alle navi ad entrare in quelle acque o siano più chiari nell'applicazione delle norme introdotte e nel loro sistema di rilevamento.
 
Re: Alaska; inquinamento navi.

Rodolfo ha detto:
Volevo solo dire che non trovo corretto, nel caso in discussione, che a pagare siano dei preposti al rispetto delle regole, se questi sono nell'impossibilità di poterle rispettare.

In Italia e in Europa c'è uno strumento utile e in questi casi necessario che si chiama denuncia alle autorità giudiziarie o, sopratutto, di controllo come l'A.R.P.A.

Anche per le imprese c'è -te lo dico per esperienza personale- un'ingegnere che si occupa di tali aspetti e -nella nostra zona- spesso le industrie sono vecchie e inquinanti. Non per questo l'addetto non ne risponde in un'ipotetica serie di sanzioni, anche se la causa del fatto non è a lui direttamente riconducibile.
Certo è che non si può chiamare fuori solo per questo motivo, irrilevante giuridicamente, -certamente potrà e dovrà dimostrare la sua estraneità ai fatti-.

Infine un'ingegnere che ricopre un ruolo simile è pagato più dei pari qulifica che non lo ricoprono appunto per i rischi che corre!

Questo vale nel privato e nelle industrie dell'acciaio nella fattispecie; magari nella navigazione pagano altri, ma a questo punto un'interrogativo sorge spontaneo: chi?

Rodolfo ha detto:
Se in Alaska son così restrittivi, impediscano alle navi ad entrare in quelle acque o siano più chiari nell'applicazione delle norme introdotte e nel loro sistema di rilevamento.

Nella fattispecie. Personalmente in Alaska non avrei permesso il fiorire di tutto quel turismo per mare perchè credo che l'habitat di qulle zone debba ristabilirsi lentamente dopo il misfatto Exxon Valdez e di tempo ce ne vuole ancora!

Avrei invece rivalutato il ruolo degli abitanti della zona quali guide turistiche e "capitani d'eccezione" per i loro ormai ex pescherecci che avrebbero potuto svolgere un ruolo più esclusivo e romantico dei moderni liners.
Ma questo è solo personale.

Concordo comunque con te nell'affermazione generale!

ciao
 
Re: Alaska; inquinamento navi.

Caro gymbo1987,
scusate l'off topic, potresti spiegarci il tuo punto di vista su quello che sta succedendo internazionalmente in campo economico? Faremo tesoro dei tuoi studi di settore.... Vorrei che ci illuminassi secondo la tua posizione di imprenditore o meglio secondo la posizione di un ragazzo che è figlio di un imprenditore....

Quanto alla questione in oggetto ha già detto tutto il possibile Unoche.... per cui non mi pronuncio nemmeno.
 
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