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Altre penalizzazioni per il Porto di Venezia

Rodolfo

Super Moderatore
A due mesi dall'entrata in vigore del decreto Draghi, la Direzione Marittima emette una nuova Ordinanza specifica per il transito delle navi passeggeri lungo il Canale Industriale.
Tra le altre norme quella legata alla velocità del vento, che qualora soffi oltre i 15 nodi impedirà alle navi oltre le 75000 tsl l'accesso allo scalo.
Prima "vittima" del provvedimento, Eurodam, che con la sua stazza di 86000 tsl e un vento superiore ai 15 nodi ha dovuto dirottare su Trieste.

 
E se a Trieste c'è la bora, dove vanno ad imbarcare le navi? Prima tutto andava bene adesso anche la velocità del vento è un problema, ma dite chiudiamo Venezia e si parte da altro porto.
 
In pratica hanno dimezzato il precedente limite di 30 nodi, per le unità pari od oltre le 75.000 tsl. A questo punto non so nemmeno se val la pena di spendere soldi per allestire gli approdi di Marghera. Il Porto di Venezia trasformato in un "Marina".
L'ordinanza si articola in tante altre incombenze per l'entrata in Laguna. Credo che queste ultime disposizioni terranno bel lontane le Compgnie da Venezia.
Leggendo la nuova Ordinanza, non vorrei sbagliare, riguarda le sole navi passeggeri, per cui le rimanenti unità mercantili saranno sottoposte a precedenti disposizioni disciplinate dalla 175 del 2009, ovvero limite vento 30 nodi.
 
Io Rodolfo i regolamenti non li conosco, ma mi sembra che vogliano "tagliare" Venezia per le navi da crociera, adesso il "clima" giornalistico/TV, politico è contro, ma tutti i lavoratori che erano addetto, allo scarico merci,parcheggi ecc. Che fine faranno?
 
un commento che magari sarà considerato fuori tema ma... specialmente per gli ospiti italiani (o forse parlo solo per me ed i miei amici), una crociera da Venezia significava principalmente il passaggio nel canale della Giudecca. Un'esperienza unica che solo da una grande nave si poteva godere.
Sicuramente Venezia è una città fragile, che necessita di una quantità di attenzioni legate alla sua peculiarità. Ma questo -sempre secondo me - dovrebbe includere anche una serie di attenzioni non solo legate allo stato geologico.
Sono di origine veneta e, ogni anno da quando mi ricordo, si andava in città ad esplorare calli e piazzette; quando ce lo potevamo permettere, i miei genitori compravano un souvenir (Murano, maschere o altro) che avrebbe decorato la nostra casa di famiglia.
Ora il centro di Venezia e' solo una specie di mercato orientale di basso livello, gondole di plastica che si possono tranquillamente acquistare in stazione a Milano o su Alibaba....
Non comprendo come questo sfacelo sia considerato dall'amministrazione locale meno importante per la salvaguardia di una città così unica...
Scusate lo sfogo.
 
un commento che magari sarà considerato fuori tema ma... specialmente per gli ospiti italiani (o forse parlo solo per me ed i miei amici), una crociera da Venezia significava principalmente il passaggio nel canale della Giudecca. Un'esperienza unica che solo da una grande nave si poteva godere.
Sicuramente Venezia è una città fragile, che necessita di una quantità di attenzioni legate alla sua peculiarità. Ma questo -sempre secondo me - dovrebbe includere anche una serie di attenzioni non solo legate allo stato geologico.
Sono di origine veneta e, ogni anno da quando mi ricordo, si andava in città ad esplorare calli e piazzette; quando ce lo potevamo permettere, i miei genitori compravano un souvenir (Murano, maschere o altro) che avrebbe decorato la nostra casa di famiglia.
Ora il centro di Venezia e' solo una specie di mercato orientale di basso livello, gondole di plastica che si possono tranquillamente acquistare in stazione a Milano o su Alibaba....
Non comprendo come questo sfacelo sia considerato dall'amministrazione locale meno importante per la salvaguardia di una città così unica...
Scusate lo sfogo.
Soniat, anch'io vivo in questa splendida regione e condivido totalmente le tue osservazioni.
Anch'io fatico a comprendere questo accanimento "solo" sulle grandi navi ad uso turistico e considero deleteri per la città di Venezia molti altri aspetti, tra quelli che personalmente da osservatrice e non da esperta meno mi convincono, sono l'abbondanza di ogni tipologia di imbarcazioni che "in massa" percorrono le acque dei canali provocando ogni tipo possibile di "onde", credo non molto salutari per la città,.
L'unica volta che anni fa ho potuto percorrere il Canale della Giudecca con Costa Deliziosa ed apprezzarne la spettacolarità unica al mondo, ho anche osservato con quanta delicatezza la nave è letteralmente scivolata lentissima sull'acqua permettendo a lungo l'osservazione del territorio, con una sensazione di rispetto massimo per questa delicatissima città, senza vedere o percepire alcun "moto ondoso".
Accetterei con maggiore comprensione i limiti imposti alle navi, se fossero il risultato di uno studio complessivo rivolto alla tutela del territorio che sappia valutare ogni tipo di impatto sull'ambiente, ognuno deve fare la sua parte, altrimenti mi rimane la sensazione di misure adottate in modo semplicistico, giusto per far finta di affrontare un problema complesso ma di fatto a poco o a nulla utili allo scopo.
 
Sono appena passato con il ferry davanti al terminal della Marittima; è un "delitto" vedere il complesso delle attrezzature messe in piedi per le crociere, completamente abbandonate. Una "Città nella Città", uno dei terminal più grandi ed attrezzati del Mediterraneo e non solo, penosamente deserta, dove venivano movimentati oltre 1 milione e mezzo di crocieristi in 9 mesi. Stando così le cose andrà tutto in rovina, prima che ci si metta mano, probabilmente per altri scopi.
Quest'ultimo provvedimento poi è una "pugnalata" alla rinascita del Polo Crocieristico.
C'è da dire che le navi non potevano più passare davanti San Marco e due recenti vicende, una avvenuta e una scampata di poco, han dato il colpo di grazia ad una situazione, irrisolta, che si trascinava da oltre un decennio.
È vero che le navi, a vista, non procurano moto ondoso a differenza degli altri mezzi lagunari, ma le immense carene spostano grandi quantità di acqua, non visibili se non in certe situazioni, ma dannose alla morfologia lagunare.
Una soluzione si poteva e si potrebbe trovare, ma a metterci mano, ci si troverebbe ancora di fronte ad opposizioni di tante parti sociali, Istituzioni, Associazioni e, non ultimi, personaggi "famosi".
 
E come sempre si fa prima chiudere tutto che trovare una soluzione. Quello che fa specie è con tutti i soldi spesi per fare il terminal adesso lo si abbandona al degrado cose già viste purtroppo in tutta Italia. Ma sono anzi erano le navi da crociera a fare tutto questo danno a Venezia? Vorrei sapere quanti traghetti
Battelli motoscafi ecc. passano ogni giorno per la Giudecca e se questi non fanno il "moto ondoso".
 
Il moto ondoso non diminuirà mai, anzi aumenterà, perché aumenteranno le imbarcazioni, le nuove licenze anche per imbarcazioni turistiche non della laguna. E non si fan funzionare lE decine di autovelox, telelaser, prima installati e poi smantellati perché in realtà non interessa a nessuno, tantomeno alle folcloristiche associazioni "No Grandi Navi" che sul moto ondoso non battono ciglio.
In tutta la laguna vige il limite dei 20 kmh che assolutamente nessuno rispetta al di fuori dei mezzi pubblici opportunamente tarati sulla massima velocità. Non esistono controlli, perché....... non si vuole effettuarli. Più si corre più si guadagna; al massimo viene colpito il pensionato con la piccola imbarcazione che invece del limite di 5 kmh avanza a "ben" 6 kmh.
Il "pugno di ferro" con la semplicissima applicazione delle vigenti norme forse risolverebbe qualche problema, ma poi i voti.........
 
il problema per chi conosce la laguna non è che con marghera si risolva tutto,con il vento fare dall'imboccatura del porto di malamocco a marghera con un gigante non è una passeggiata,poi toccando ferro se si arena una mercantile è un conto se si arena una passeggeri si salvi chi puo'.
 
il problema per chi conosce la laguna non è che con marghera si risolva tutto,con il vento fare dall'imboccatura del porto di malamocco a marghera con un gigante non è una passeggiata,poi toccando ferro se si arena una mercantile è un conto se si arena una passeggeri si salvi chi puo'.
Ma se è come dici Sandro, non lo sapevano "gli studiosi/tecnici" che c'era questo problema? Possibile che non ci siano altre vie di navigazione in tutto il territorio di Venezia e provincia per fare arrivare/partire le navi da crociera? Ciao
 
Ni, con queste regole gli accessi e le partenze saranno a "rischio" per cui non varrebbe nemmeno la pena di programmare scali.
 
Ma se le partenze/arrivi sono a rischio, come faranno le Compagnie a programmare le navi? Se io fossi un Presidente di una Compagnia di crociera lo scalo a Venezia lo toglierei.
 
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